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Autore: ScoSt1124    26/06/2021    0 recensioni
[Sterek]
Spesso i conti con il passato li devi fare, che tu lo voglia o no. A volte, però, non è un male.
***dal testo***
Odiava ancora di più il suo collega. Quello, tuttavia, era un dato di fatto. Purtroppo quando Peter gli aveva offerto il lavoro, sapeva già che sarebbe andata a finire in quel modo. Non aveva potuto rifiutare. Non aveva altre soluzioni in quel momento, più avanti forse. [...] Il fatto era che in quegli otto anni era diventato ancora più figo e a lui la cotta non era passata manco per nulla. Però lo odiava, l'aveva già detto che l'odiava?
Genere: Angst, Sentimentale | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het, Slash | Personaggi: Altri, Derek Hale, Peter Hale, Stiles Stilinski
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Stiles si chiedeva, davvero, cosa avesse fatto di male nella vita precedente per essere in quella situazione, in quel momento. Doveva sicuramente aver fatto qualche torto a qualcuno. Già per avere in ufficio Derek doveva aver fatto qualcosa, figurarsi poi se ci provava con lui. Perché sì, non era possibile che continuava ad insistere senza che ci stesse provando. 

<< Stasera sei libero? >> aveva esordito così quella mattina. Né ciao, né niente. Dritto al punto che gli faceva più comodo. 

Stiles non ci aveva pensato due volte a rispondere un secco << No >> che non ammetteva replica. Anche perché Derek non era mai stato uno che invitava o che si avvicinava lui. Sicuro c'era sotto qualcosa. Era quasi sicuro che non fosse cambiato nulla, cercava sempre e solo il suo interesse. Il moro aveva fatto un leggero << Mh >> mentre si avvicinava alla scrivania del più piccolo. 

Stiles aveva tirato su la testa prima di rispondere << Che vuoi? >> e il sorriso più finto che avesse mai fatto. 

<< Domani? >> il moro insisteva, non voleva accettare un no come risposta. 

<< Sono occupato >> il fatto era che anche Stiles era più fermo che mai, non avrebbe ceduto. Non gli avrebbe detto sì. La sua cotta sarebbe rimasta inascoltata, o almeno ci avrebbe provato. 

<< Tutte le sere? >> aveva chiesto poi e la risposta secca non era tardata ad arrivare: << Sì >>. Era stato in quel momento che aveva capito di doverci rinunciare, così si era allontanato dalla scrivania del riccio ed era tornato alla sua. Ovviamente non prima di girarsi, guardarlo in faccia e << Dov'è finito il ragazzino logorroico che mi sbavava dietro? >>

<< Si cresce >> aveva detto freddo, voleva distaccarsi. Non voleva finirci dentro di nuovo e soprattutto non poteva. Aveva una figlia a cui pensare. 

<< Deduco che hai trovato qualcun altro >> Stiles l'aveva fulminato prima di dirgli << Sì, di otto anni, ma questo lo sai >> era così che aveva concluso la conversazione, almeno per quel momento. Derek non aveva più trovato qualcosa per ribattere. Davvero, non capiva quale problema avesse il moro, come se non lo sapesse. Come se potesse essere logico che si fosse trovato qualcuno. Di certo non collegava il cervello quando parlava. Stiles si era ricordato che, in effetti, raramente lo faceva almeno in quegli anni in cui si frequentavano, soprattutto con lui. Nessuno dei due sapeva nulla dell'altro in quel lasso di tempo in cui non si erano visti, quindi di quello non poteva fargliene una colpa, lui era nel torto allo stesso modo. Solo di quello, però. Per il resto, invece, poteva scriverci un libro.

 

Stiles non aveva aspettato molto per mandare un messaggio a Scott. Peccato che se sapeva come sarebbe andata a finire, forse non l'avrebbe fatto proprio.

 

(11:58) Ci prova pure, capito? È diventato un pallone gonfiato, ecco che. SS

 

L'aveva scritto di getto, senza pensarci troppo. Scott ci aveva messo un po' a rispondere, rispetto al solito, per quello Stiles non si era accorto subito che…

 

(12:16) Chi? SM

 

(12:18) Secondo te? SS

 

(12:23) Chi ci prova con chi? LM

 

Che aveva scritto sul gruppo in cui c'era anche Lydia. Non che volesse tenerglielo nascosto, però dirlo anche a lei avrebbe reso quel casino troppo reale.

 

(12:25) Merda… SS

 

(12:25) Eh, già, fratello. Sei sul gruppo. SM

 

(12:31) Menomale, direi. Non mi dici mai nulla, Stilinski. Avanti, sputa il rospo. Neanche una settimana e già qualcuno ci prova? LM

(12:34) La cintura di castità ce l'avevi solo a qui, insomma. LM

 

Forse era proprio questo che voleva evitare: essere due contro uno con le spalle al muro. A dirla tutta, avevano anche abbastanza ragione. Da quando era nata Claudia non aveva più pensato alla sua vita sentimentale. Aveva chiuso baracca e burattini e aveva pensato solamente a lei. Sì, era capitato che avesse qualche storiella da una notte e via, ma era solo sesso. Non era per nulla semplice rimettersi in gioco quando stai crescendo una figlia da solo e di certo non puoi portare a casa gente come se nulla fosse. Per non parlare della faccia di chi ti sta di fronte quando dici di avere una figlia. Quindi lasciava sempre perdere tutto.

 

(12:35) Piantatela. SS

 

(12:45) Perché? È così divertente. LM

 

(12:47) No. E comunque è Hale. Quindi nessuno. SS

 

(12:51) Hale, Hale? LM

 

(12:51) Chi se no? SS

 

(12:52) Comunque essere un ragazzo padre non implica smettere di avere una vita sessuale. LM

 

(12:57) Che ho fatto di male per sbagliare chat stamattina? SS

 

Ecco, se lo stava davvero chiedendo. Magari se avesse scelto un momento migliore della giornata avrebbe anche cercato di dileguarsi da quella situazione, ma purtroppo così non era stato.

 

(13:01) Non dirmelo sarebbe stato qualcosa di male. Anche se poi l'avrebbe fatto Scott perché non mi sa mentire. LM

 

(13:02) Ehi! SM

 

(13:05) Ho finito la pausa pranzo. Devo riprendere a lavorare. CIAO. SS

 

(13:07) Seh, seh, scappa. Buon lavoro. LM

 

(13:08) <3 SS

 

Stiles non era mai stato tipo da smancerie eccetto che con sua figlia o quando voleva chiudere conversazione, per quello aveva optato per un cuore per finire la discussione, sperando fosse abbastanza e che finisse lì. Si era rimesso a lavoro poco dopo, non dando nessun tipo di attenzione al moro, almeno fino a che quest'ultimo non si era avvicinato di nuovo.

<< Okay, sarò chiaro. Voglio solo parlare >> aveva esordito così, segno che non aveva proprio dimenticato nulla, anzi era di nuovo pronto a tornare alla carica. Aveva sussurrato anche un << Ti devo delle scuse >> che il castano aveva fatto finta di non sentire. Lui non poteva farcela a sostenere di nuovo quell'argomento. Non capiva perché doveva insistere, così gliel'aveva chiesto << Perché insistito? >> alzando leggermente la testa dal foglio su cui stava scrivendo e togliendosi gli occhiali.

<< Dividiamo l'ufficio >> Aveva solo detto ciò. Tuttavia, ci aveva pensato il castano a farlo tornare alla realtà.

<< Abbiamo seguito gli stessi corsi in università. Eri il mio migliore amico qui. Accidentalmente sei anche il cugino della madre di mia figlia. Purtroppo, aggiungo. Direi che è abbastanza e ci possiamo fermare qui perché tutto il resto che c'è stato è passato >> Era stata come una secchiata di acqua fredda per Derek, ma era stata necessaria. Stiles non ce la faceva ad andare avanti, era scoppiato. Possibile che continuasse a fare finta che nulla fosse successo? Possibile che continuava ad andare avanti come se fossero ancora i ragazzini dell'università? Troppe cose erano cambiate da quel periodo e loro non erano più quelli di un tempo. Stiles ne era sicuro di questo. Lui era cambiato radicalmente in quegli otto anni.

<< Sono passati dieci anni, Stiles. E otto da… >> Derek aveva bloccato la frase. Improvvisamente aveva capito e si era dato anche mentalmente dell'idiota. Stiles non aveva aspettato oltre e aveva preso a parlare subito approfittando del silenzio del moro << Ecco, ti sei risposto da solo >> quello che non poteva sapere però era che Derek, in quel momento, si era sentito davvero in colpa.

 

*

 

Stiles stava aspettando Claudia all'uscita da scuola. I primi giorni non erano andati molto bene, faceva fatica ad entrare in contatto con gli altri soprattutto perché era molto più matura dei ragazzini della sua età. Avere anche un anno in più non la aiutava.

Stranamente, però, Stiles l'aveva vista più tranquilla mentre usciva. Anzi, stava anche parlando con un bambino prima di vedere il padre.

Era corsa verso di lui senza perdere altro tempo e gli si era lanciata tra le braccia. Stiles l'aveva stretta a sé prima di dirle << Tesoro, ehi, com'è andata oggi? >> facendole un sorriso e lasciandole un bacio sulla guancia.

<< Bene, papà. Ho fatto amicizia con un bambino >> si era affrettata a rispondere. Il ragazzo - a quelle parole - si era lasciato andare e si era tranquillizzato un po' << Davvero? >> le aveva poi chiesto mentre la metteva giù e la prendeva per mano << E come si chiama? >> aveva continuato a chiederle.

<< Robert, ma gli ho chiesto se lo posso chiamare Rob >> vederla sorridere era la cosa migliore che gli potesse succedere durante la giornata. Sembrava quasi scontato, ma viveva per quei sorrisi. Stiles non ci aveva messo molto a risponderle << Bel nome, ti sta simpatico? >>

<< Direi di sì. In questi giorni non c'era, per quello non l'avevo conosciuto. È il mio compagno di banco >> Si era ritrovato a pensare che doveva ringraziare questo Robert quando l'avrebbe conosciuto perché sua figlia non era mai stata così di buon umore da quando erano arrivati a New York.

<< Come ti sei sentita oggi? >> le aveva poi chiesto mentre salivano in macchina.

<< I compagni di giù mi mancano, però aver conosciuto Rob mi ha fatta star bene oggi >> Stiles aveva sorriso ancora di più a quell'affermazione. Almeno quei giorni a scuola li avrebbe passati serena e questo significava davvero tanto. 

Lo stesso, tuttavia, non si poteva dire di lui a lavoro. Lui non li avrebbe passati serenamente, proprio no. Ne era già quasi convinto.

 
   
 
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