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Autore: Coso96    26/06/2021    4 recensioni
[Hazbin Hotel]
[Hazbin Hotel]
[Helluva Boss]
Frank è un semplice ragazzo di campagna, ma ha sempre vissuto con un senso di insoddisfazione inspiegabile.
Un giorno, però, delle creature di nostra conoscenza attentano alla sua vita, facendo sorgere finalmente un interesse da tempo perduto.
Cosa dovrà scoprire? Chi lo vuole morto ovviamente. Preparatevi a scoprire l'avventura del primo umano che decise di entrare negli inferi per pura noia.
Genere: Avventura, Azione, Commedia | Stato: in corso
Tipo di coppia: Nessuna
Note: nessuna | Avvertimenti: Tematiche delicate, Violenza
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Charlie era paralizzata: non solo era stata trasportata forzatamente nel mondo degli umani, ma ora aveva pure l'umano che voleva aiutare fino a pochi momenti fa che la guardava dall'alto in basso, in attesa di una risposta con quel sorriso inquietante, quasi paragonabile a quello di Alastor.
“Allora... mi presterai il tuo corpo per qualche minuto?” Chiese nuovamente Frank facendo un gesto per incitarla a rispondere.
Le guance della principessa si fecero paonazze dall'imbarazzo, ma, anche se probabilmente non avrebbe accettato un rifiuto, sarebbe rimasta comunque fedele ai suoi principi!
“S-sono f-fidanzata.” Balbettò ad occhi chiusi col terrore di essere violentata sul posto come nei racconti di Veggie, ma ciò che sentì fu solo la risata imponente di Frank rimbombare nei suoi timpani.
“AHAHAHAHAHA! Tu pensavi che io? Con te? QUI?  AHAHAHAHAHAHAH!”
La ragazza corrugò la fronte, confusa e anche un pochino offesa da quella manifestazione di giubilo, ma la frase seguente la irritò decisamente.
“Non sono molto nelle ragazzine, quindi puoi stare serena. Oh, diavolo, era da tanto che non ridevo così.”
“Si da il caso che abbia più di 200 anni...” Sbuffò la principessa incrociando le braccia.
Frank annuì, non particolarmente sorpreso dalla sua rivelazione, e aprì la porta di ingresso alla futura regina.
“Quindi... quella storia del corpo... ?!?!” Tutta l'esitazione della principessa sparì non appena intravide, attraverso l'uscio della porta, un libro dalla copertina nera che avrebbe sempre voluto leggere: una bibbia. Incurante del potenziale pericolo che avrebbe affrontato entrando nella casa del suo rapitore, ormai il suo senso della ragione era già andato a farsi friggere nel momento in cui aveva messo gli occhi sul titolo del libro. Con la velocità di un ghepardo, si buttò sulla preziosa reliquia e si avvinghiò ad essa come fa un bambino con la tetta della madre.
“Hm, è stato più facile del previsto: volevo proprio iniziare con quella.” Sussurrò tra sé e sé Frank.
Charlie si accinse a leggere il libro che, in base alle sue conoscenze, poteva redimere qualsiasi peccatore, ma prima di iniziare doveva chiedere una cosa importante.
“Posso leggerlo?” Chiese a Frank con degli occhi che trasudavano eccitazione.
“Un demone con le buone maniere. Accomodati.”
Ora che aveva chiesto educatamente, avrebbe finalmente ottenuto la conoscenza per redimere i suoi sudditi, ma non appena lo aprì....
“AAAAAAAAAHHHHHH! I MIEI OCCHI!!!” Urlò lanciando il libro in aria.
Neanche il tempo di leggere la prima riga che un bruciore immane agli occhi l'aveva colpita come un fulmine a ciel sereno, così intenso che sembrava che qualcuno le avesse grattato dei peperoncini sulle pupille.
“Hm, interessante.” Constatò Frank prendendo il libro da terra.
“Grrr, dannazione!” Ringhiò Charlie asciugandosi le lacrime  con il polso e tendendo l'altra mano a Frank. “Me la passi di nuovo?”
“Sei sicura, ragazzi...”
“Per favore.” Lo interruppe Charlie.

“Un'ora dopo.”

Nonostante gli sforzi e i numerosi tentativi per leggere quella bibbia, la principessa finiva sempre per lanciarla via a causa del bruciore sotto lo sguardo incuriosito di Frank. Non era riuscita neanche a leggere una parola completa e i suoi occhi sembravano arrossarsi sempre di più man mano che andava avanti.
“Beh, direi che è abbastanza.” Disse Frank togliendo la bibbia dalle mani di Charlie.
“Non ho finito di leggere!” Si lamentò lei strofinandosi gli occhi.
“Arrenditi, ragazzina. Non puoi leggerla!”
“Tu non capisci! Io devo leggerla!”
Il ragazzo roteò gli occhi al cielo a causa della testardaggine della principessa, ma alla fine sfruttarla un altro po' non avrebbe fatto male... o almeno, non a lui.
“Facciamo così: io ti leggo un paio di salmi e tu mi aiuterai prestandomi il tuo braccio.” Propose l'umano, stando attento stavolta a specificare la parte del corpo per evitare fraintendimenti.
La principessa gli regalò un sorriso così largo che le si addormentarono le guance ed annuì.
“Sono tutta orecchi!” Esclamò massaggiandosi la faccia euforicamente.
Frank la fisso con scetticismo mentre apriva il libro, dubitando che qualche salmo le avrebbe cambiato la vita... se fosse riuscita a sentirli, ovviamente.
“A te grido, o Signore....?!?!”
La principessa si paralizzò di colpo, della strana schiuma iniziò ad uscirle dalla bocca e una copiosa quantità di sangue le tappò le orecchie in pochi secondi.
“Oh... l'ho rotta...”
Charlie rimase paralizzata per diversi minuti, tempo che il giovane usò per preparare un secchio di acqua fredda e buttarglielo in faccia, svegliandola dal suo stato catatonico.
“Ah... ah.... mi fa male la testa...” Bofonchiò lei con una forte sensazione post sbornia poco prima di vomitare pezzi di un panino al prosciutto sul pavimento in legno.
“Sembra che le preghiere non facciano per te, principessa.” La prese in giro Frank.
“Possiamo... riprovarci?”
“Non so perché ci tieni tanto,  ma non credo che il risultato sarà diverso.” Le disse il ragazzo accendendosi un sigaro.
“ Se riuscissi a comprendere il contenuto di quel libro, redimere la mia gente sarebbe...” Sussurrò Charlie.
“Ah già, quell'hotel per redimere le anime dannate, e dimmi... perché una bibbia di 15 dollari dovrebbe aiutarti? E poi ho visto come si comporta la tua gente lì sotto, non credo che leggergli un paio di preghiere potrà cambiarli.”
La ragazza si alzò con un po' di fatica, per poi mettersi una mano sul petto con un sorriso fiero.
“Perché io, Charlotte Morningstar, ho un sogno: salvare la mia gente dallo sterminio. E sono disposta a provare qualsiasi cosa per riuscirci!”
Frank alzò un sopracciglio: non era quella la sua domanda.  Ma non aveva tempo da perdere: gli serviva quel corpo.
“Mi fa piacere, ma sembra che sia impossibile per un demone leggere un testo sacro, però... se ti fa sentire meglio, questo libro...” Il ragazzo spezzò la bibbia in due parti a mani nude con un sorriso.
“ Non può salvare nessuno. Ora seguimi in cantina, devi rispettare la tua parte dell'accordo.”
“Certo... ma prima... ehehe.” Rise imbarazzata la principessa.
“Che c'è ora?!?” Ringhiò il ragazzo.
“Avrei bisogno del bagno...”
“Trattienila.”
La principessa sbuffò irritata , ma una volta aperta la porta del sotterraneo, sul suo viso si dipinse lo stupore: la stanza era decorata con diverse teche, al cui interno si trovavano vari rosari, ognuno fatto di materiale diverso. Sui muri c'erano vari quadri di natura a lei ignota, ma il titolo di uno di essi attirò particolarmente la sua attenzione: ritorno del figliol prodigo,Rembrandt, 1668. Il quadro in questione rappresentava un vecchio e un giovane che si abbracciavano sotto lo sguardo di 3 figure: un uomo che fissava il giovane sdegnato, una donna commossa nascosta nell'ombra e un altro uomo seduto su uno sgabello con le gambe incrociate.
“Cosa è questo?” Chiese la principessa, incantata da tale vena artistica.
“Solo un quadro che mio nonno ottenne in uno dei suoi viaggi.” Disse Frank mentre prendeva i rosari nelle teche.
“E cosa rappresenta?”
“Perdono.”
La parola del ragazzo portò un improvviso sconforto nel cuore del demone.
“Perdono...” Sussurrò con un filo di amarezza, sapendo fin troppo bene che all'inferno il perdono non esisteva. 
“Parlavi di tuo nonno, giusto? Non sono molto esperta del mondo umano, ma una cantina del genere non mi sembra molto comune. Cosa faceva?” Domandò il demone cercando di allontanare quei pensieri.
“Esorcista.” Fu la risposta schietta di Frank.
“Ehm...” Cercò di dire nervosamente lei. 
“Tranquilla, non sono un uomo di chiesa da come hai potuto constatare. Bene, ho finito, dammi il braccio.”
La principessa tese il braccio senza neanche guardare, per timore che sarebbe successo qualcosa di spiacevole, ma l'unica cosa che sentì fu un leggero calore tra le dita. Aperti gli occhi, vide un rosario di plastica sulla sua mano e lo sguardo incuriosito del ragazzo.
“Sentito niente?”
“Solo... un leggero calore.” Rispose insicura
Il volto di Frank non cambiò espressione, semplicemente prese un rosario in argento e procedette con lo stesso esperimento.
“E ora?”
“Fa un po' male... ma è sopportabile.”
“Ottimo... vorrei testarli tutti, ma ci metteremmo troppo. L'importante è che funzionino.”
Lo sguardo di Frank tornò sui rosari, indeciso su quali portare e quali no. Alla fine optò per la soluzione più semplice e  usare la regola del numero perfetto: si mise in tasca il rosario di plastica e sul polso uno fatto d'oro. Infine, attorno al collo indossò un rosario fatto di uno strano materiale color cremisi.
“Ehm... so che forse non sono affari miei, ma cosa ci vuoi fare con quella roba?”
“Ad essere onesti, in base alle storie di mio nonno, ho qualche teoria.” Aggiunse il ragazzo aprendo il portale per gli inferi alla futura regina. “Anche se dubitavo che sarebbe finita in questo modo.”
“Aspetta.... non avrai mica intenzione di...”
“Tornare all'inferno? Sbaglio o ti ho già spiegato che voglio scoprire chi mi vuole morto?”
“Si, lo capisco, ma Veggie ti ha già spiegato che è pericoloso per un umano stare...”
La faccia della principessa venne nuovamente afferrata dalla gargantuesca mano di Frank, che non ci pensò due volte a lanciarla, per la seconda volta in una giornata, nel portale.
“Ah, odio i portali...” Sussurrò con un leggero disappunto il ragazzo, sapendo di dover di nuovo affrontare quel raive di pentagrammi lampeggianti.
Dopo aver messo piede nel portale, Frank si ritrovò in pochi momenti al centro di un'arena a forma di pentagono, circondato da centinaia di demoni esultanti, Charlie era accanto a lui, leggermente stordita dall'atterraggio ma ancora intera.
“Potevi almeno avvertirmi prima di lanciarmi...”Bofonchiò la principessa.
“PECCATORI E PECCATRICI, SEMBRA CHE ABBIAMO UN UMANO COME SFIDANTE, CHE NE DITE DI PRENDERE LA SUA  ANIMA  CON UNO DEI NOSTRI COMBATTENTI PIU' FEROCI?”Annunciò un piccolo demone felino con una benda sull'occhio da una specie di cabina in vetro attaccata al soffitto, innalzando la folla a suo favore.
“Hmm...che strano...”
“Ho un brutto presentimento...” Aggiunse Charlie.
Un portone alla destra dei 2 si spalancò, presentando apparentemente solo una gigantesca sagoma di oscurità.
“E ORA PREPARATEVI AD ACCLAMARE L'EX 3 VOLTE CAMPIONE DI QUESTO TORNEO, VENUTO QUI PER SFIDARE LA CAMPIONESSA IN CARICA, MORTO A 50 ANNI MENTRE PRATICAVA IL SUO LAVORO DA MINATORE.... BARBADIPETRA!”
Qualcuno emerse infine dalle tenebre, avanzando lentamente in quel palcoscenico colossale con sicurezza, persino quando le acclamazioni della folla esplosero a tutto volume negli spalti.
Circondato da quelle urla, ora si stagliava sul campo di battaglia un enorme golem fatto di pietra e ferro armato di ascia. La differenza in stazza fra i 2 era tangibile, dato che il golem sembrava pesare quanto un toro adulto, ma l'espressione annoiata dell'umano non sembrava mostrare inquietudine, quella della principessa d'altro canto...
“Oppure... potremmo parlarne di fronte ad una tazza di...” Cercò di dire Charlie per sbollire la situazione poco prima di essere afferrata dalla mano di Frank, evitando per un pelo un possente fendente del golem.
Un massiccio spostamento di aria, ben più grande del golem stesso, attraversò come una folata di vento l'intero campo di battaglia, per poi abbattersi contro le mura sotto le tribune.
Polvere e terra si sollevarono all'unisono, generando un solco a forma di imbuto profondo qualche centimetro. Con un solo colpo sembrava esser stato spazzato via il suono stesso, rendendo così impensabile che a produrlo fosse stato un semplice fendente.
Quando il pulviscolo si diradò, le sagome dei combattenti si svelarono in posizioni decisamente differenti per com'erano appena un secondo prima: Il golem era a terra dolorante, quasi immobile, in posizione fetale e le mani poggiate sullo scroto. mentre Frank teneva tra le dita due ciottoli rotondi e una principessa tremolante.
“Credo di essermela fatta sotto...” Sussurrò la biondina.
Frank mollò la presa sulla principessa facendola cadere con un tonfo, il viso corrugato in una espressione pensierosa.
“Ehi, sai per caso come mai siamo finiti qui?” Domandò con una calma allarmante.
La principessa, ancora scombussolata, aveva solo una cosa in mente.
“Come diavolo hai fatto?!” Urlò a pieni polmoni.
L'umano le mise in mano uno dei ciottoli, per poi indicare il golem che si teneva lo scroto.
La principessa guardò il ciottolo, poi il golem che si teneva lo scroto, poi di nuovo il ciottolo.
“Oh... Ewww.” Fece disgustata buttando per terra il testicolo del golem .
“Allora, puoi rispondere alla mia domanda?” 
“Oh si, certo, so che i portali ti portano al posto che pensi nel momento in cui lo apri, quindi...”
“Ah... stavo pensando inferno...”
“Già, credo sia un pochino troppo generale...” Spiegò la principessa.
“Ok, io me ne vado, tu torna nel tuo hotel...”
“NON CREDO PROPRIO!!” Esclamò  l'annunciatore bendato dalla sua cabina,il volto carico di rabbia. “CREDI DI POTER CASTRARE UNO DEI MIEI MIGLIORI GUERRIERI E FARLA FRANCA! PECCATORI E PECCATRICI, DATO CHE L'UMANO HA SCONFITTO LO SFIDANTE PER LA CAMPIONESSA, ORA TOCCA A LUI DIVENTARE CARNE DA MACELLO!”
Il ragazzo sorrise, chiaramente interessato alle parole dell'annunciatore.
“Oh, mi chiedo che aspetto abbia.”
Un secondo portone si aprì alla sinistra dell'umano e  una figura snella e sensuale si mostrò sotto i riflettori dell'arena: indossava un vestito da suora stracciato, che copriva in parte la sua pelle violacea. Le corna appuntite e la coda biforcuta erano molto simili a quelle del più basilare dei demoni. Infatti, la sua peculiarità era il suo “volto”, completamente privo di tratti somatici, persino gli occhi erano completamenti assenti... letteralmente.
“Hm, ehi, principessa, vuoi provare a parlare pure con questa?”
“Ah, solo perché quello di prima non ha voluto risolvere le cose pacificamente, non vuol dire che lei...”
La suora sguainò una frusta metallica che, non appena entrò a contatto col pavimento, questo iniziò a sciogliersi, facendo arretrare la principessa.
“Ehm... suggerisco vivamente di andare via da qui.”
Frank si guardò intorno: i portoni in metallo da cui erano venuti i combattenti si erano già chiusi e alle spalle  degli spettatori dietro le tribune si trovavano diverse guardie armate di mitragliatrici, che probabilmente non avrebbero esitato a sparargli addosso se avesse provato a svignarsela.
“Già... non credo che sarà possibile per ora.” Sussurrò puntando la schofield sul demone senza volto.
“Nata con un'insensibilità congenita al dolore, la nostra campionessa diventò suora in un orfanotrofio alla tenera età di 16 anni nella speranza di poter aiutare i bisognosi, ma l'unica cosa che trovò fu cannibalismo e una sentenza di morte per aver ucciso 6 marmocchi. Una volta morta, ha rifiutato una posizione da overlord solo per poter lottare qui dentro, LA SOLA E UNICA BERENICE CRESTFALLEN!!!”
“Una storia adorabile, ma ho degli impegni.”
Un colpo di pistola colpì la gamba di Berenice, ma nello stesso istante un foro di proiettile comparì sulla coscia del ragazzo, che cadde in ginocchio in un rantolo di dolore.
“Che diavo...?!?!”
Frank si guardò intorno confuso, pensando che qualcuno gli avesse sparato, ma non sembravano esserci colpevoli tra gli spettatori, anzi... erano tutti estremamente divertiti da come stavano andando le cose, peccato che il tempo per analizzare la situazione sarebbe finito presto.
Berenice alzò il manico della sua arma al cielo e, in una poderosa oscillazione del braccio, la frusta coprì l'arena con l'intenzione di decapitare Frank, ma lui riuscì a deviare l'attacco sparando la punta della verga in  movimento.
“Wow, che mira...” Commentò l'annunciatore.
Frank si cauterizzò la ferita spegnendo il sigaro sul foro di proiettile, per poi rinfoderare la pistola,scricchiolarsi le dita e optare per un approccio... più fisico.
Il demone senza volto intuì le intenzioni del suo avversario e lo invitò a colpire con un gesto provocatorio della mano.
Il ragazzo ghignò e, issandosi con un vigoroso colpo di reni, schiantò la propria testa contro quella della donna, ma l'unico dei 2 che ricevette danno fu lui, facendo esplodere la folla in una fragorosa risata di scherno.
“Oh, porca troia...” Bofonchiò l'umano accarezzandosi lo squarcio sanguinante che aveva sulla testa. “Era da un pezzo che non mi stordivano...”
Lucido per un soffio dopo la botta, il giovane Callahan dovette fare appello a tutte le sue forze per non rimanere tramortito un secondo di più. Testimone l'adrenalina ed una viscerale paura della morte causata dalla visione di una frusta incandescente a pochi millimetri dal suo naso, arretrò con un balzo all'indietro. Fu in quel momento che ebbe il tempo di vedere la coscia della donna completamente priva di ferite. Aveva mancato il colpo? Impossibile, non sbagliava un colpo da 7 anni e il proiettile era sicuramente  partito quando aveva sparato. Fu quel semplice pensiero a fargli capire tutto.
“Hm, davvero scorretto se devo dirlo.” Sussurrò prendendo il rosario di plastica dalla tasca e avvolgendosi le nocche con esso.
“Non vorrà mica chiedere pietà in quel modo, vero?” Si chiese uno degli ignari spettatori.
Ci vollero pochi secondi per Frank per diminuire le distanze con Berenice, la quale non fece altro che mostrare il dito medio, sicura che avrebbe fallito di nuovo. Mai scelta fu così sbagliata. Il terribile gancio dell'umano frantumò la tempia della donna e allo stesso tempo lasciò un'ustione di terzo grado su tutto il lato destro della sua testa, facendole perdere i sensi in pochi attimi.
I volti degli spettatori impallidirono, il presentatore spalancò la bocca incredulo, mentre la principessa fece un sonoro sospiro di sollievo.
“Un solo pugno? Beh, è normale non saper incassare se non sei mai stata colpita.” Disse Frank al corpo esanime della donna.
“Beh, ora che siamo al sicuro, credo sia ora di tornare nel mio hotel e....” Cercò di dire Charlie
“Quante volte devo ripeterti che non ho intenzione di seguirti?” La interruppe Frank incrociando le braccia.
La principessa fece un sorriso piuttosto forzato, chiaramente stufa dell'atteggiamento del mortale che stava cercando di proteggere da praticamente l'inizio di questa storia.
“Lo sai che hanno già tentato di ammazzarti due volte, vero?
“E lo sai che se non fosse per me il golem di prima ti avrebbe sbudellato, vero?”
“ E lo sai che se non mi avessi rapita non sarei mai finita in quella situazione, vero? Quindi direi che siamo pari.” Ribattè la biondina facendo il broncio.
Lo strano rumore di una sega interruppe lo scambio di battute dei due, che in poco tempo si resero conto che era solo il presentatore che digrignava i denti sul microfono.
“Tu... lurido pezzo di sterco! Ti mangerò la faccia e cagherò sul tuo inutile cadavere!!” Ringhiò il felino  tirando una leva che aprì una botola sotto i piedi di Frank, facendolo cadere con un sonoro tonfo in una specie di gabbia fatta di lance angeliche.
“Frank!!! Stai bene!?” Chiese la principessa urlando nella botola.
“Sto bene!” Ringhiò Frank massaggiandosi le chiappe.
“Ti consiglio di metterti comoda, principessa.” Disse il presentatore felino  premendo un pulsante che mostrò diversi schermi collegati alle telecamere nella gabbia di Frank. “ Perché ora quel figlio di troia morirà!!”
La principessa impallidì: all'interno della gabbia, con il suo sguardo olografico assetato di sangue demoniaco, era presente uno sterminatore.
“Frank, qualsiasi cosa tu faccia, non attaccare l'angelo!” Urlò la principessa alla ricerca di una fune da buttare nella botola.
“Ehi, ehi, non è un po' pericoloso avere uno di quegli affari dentro la struttura?” Chiese un demone capra preoccupato per la sua incolumità, scatenando un mormorio di massa per decidere se evacuare o meno.
“Signori, vi prego, ho fatto costruire quella gabbia con lance di angelo, quindi è impossibile scappare. Godetevi il massacro.”
“Ma... non sta succedendo niente.” Aggiunse uno degli spettatori.
“Che?!”
All'interno della gabbia, Frank osservava il viso olografico dello sterminatore  diventare un punto interrogativo a causa della sua presenza, esattamente come il primo che aveva eliminato, ma non sembrava aggressivo, anzi, ci mise poco a ignorarlo completamente, quasi come se non lo considerasse un bersaglio. Effettivamente, neanche il precedente aveva mostrato aggressività, non nei suoi confronti almeno.
“(Meglio così.)” Pensò piuttosto sollevato: anche se non poteva più essere discreto, uccidere uno di quei cosi davanti a tutta quella gente avrebbe fatto fin troppo scalpore.
“Oh no, non succederà. Non ho idea del perché sia così calmo, ma so benissimo come fargli venir voglia di muoversi.” Sussurrò il felino premendo un altro pulsante, attivando una specie di braccio meccanico che portò una scatola tra le braccia dell'umano. Al suo interno, un piccolo demone, un neonato dalle corna bluastre e la pelle candida come la neve lo fissava con i suoi occhi verdognoli.
“Oh, ma che carino...”
“Quello è...” Sussurrò la principessa incredula.
“Uno dei tanti bambini non battezzati che finiscono in questa merda.” Aggiunse il presentatore con un sorrisetto sadico. 
“M-ma...” Balbettò Charlie. 
“Hm, bambini non battezzati...Beh, Dante aveva ragione, almeno in parte.”Commento Frank.
Lo sterminatore, alla vista del piccolo, emanò un rumore stridulo, quasi metallico, che, nonostante la distanza, fece gelare il sangue persino alla principessa, la quale, malgrado la paura, era ancora alla ricerca disperata di una corda.
L'angelo si lanciò sul ragazzo, gli occhi puntati sul piccolo demone che aveva tra le braccia, cosa che lui notò. La soluzione più semplice  e che non avrebbe causato un putiferio sarebbe stata far ammazzare il bebè e cercare di uscire da lì, ma purtroppo per l'angelo... Frank adorava i bambini.
In un impeto di adrenalina, lanciò il marmocchio in aria e, dopo aver teso il braccio, fece impattare il suo bicipite sulla giugulare dello sterminatore, decapitandolo all'istante, per poi prendere il bebè poco prima che toccasse terra, che rise divertito.
L'arena cadde nel silenzio più totale, ogni singolo spettatore aveva un smorfia preoccupata sul volto, o almeno, tutti tranne Charlie, felice che fossero sopravvissuti entrambi. Poi si rese conto di ciò che aveva appena visto.
“Ma che cazzo?!?!” Esclamò sorpresa.
“Ok,ok, vi prego di stare calmi, anche se ha ucciso LA MIA ATTRAZZIONE MIGLIORE è ancora nella gabbia.” Il presentatore guardò in cagnesco (o dovrei dire gattesco?) 2 dei suoi scagnozzi. “Voi due, occupatevi di lui!”
“Ma, capo...”Disse uno dei 2 scagnozzi, un hellhound un pochino troppo muscoloso. “Ha ucciso un angelo, non credo che la nostra assicurazione lo copra.”
Frank, in tutto ciò, era occupato ad analizzare la gabbia, ma ad ogni tocco si trovava sempre più confuso: era morbida, quasi molle, come la gomma. Provò a piegare le sbarre e queste si piegarono come fuscelli. 
“L'ammazza angeli è libero, scappate!!!” Urlò una donna correndo verso l'uscita.
L'urlo fu seguito da centinaia di passi, poi il silenzio assoluto. Persino il presentatore sembrava essersela filata.
“Ammazza angeli,eh? Non un nome molto cristiano eheh......” Bofonchiò prendendo la scala antincendio più vicina per dirigersi verso l'arena, dove ad aspettarlo trovò solo Charlie, che aveva un'espressione di gioia mista a confusione.
“Ehi, principessina, puoi occupartene tu?” Chiese il ragazzo lanciandole il bebè tra le braccia e dirigendosi nuovamente verso l'uscita.
“Aspetta...”
Una vena pulsante comparve sulla tempia del ragazzo.
“Ora che vuoi?!” Ringhiò.
“Grazie...”
“Eh?”
“I bambini non battezzati vengono affidati a mia madre e alle sue guardie reali, quindi... grazie per averlo protetto.”
“Hm.”
“Senti, non so come tu abbia fatto, ma ora ti serve più che mai un posto dove stare. Il mio hotel è sicuro, lì sarai al sicuro.”
Frank sbuffò: la biondina aveva ragione, ma il suo hotel non gli sembrava la migliore delle scelte.
“L'ultima volta che sono stato lì ho dovuto sparare a 5 tipi.”
“Era solo un caso isolato, di solito l'hotel è sotto la protezione di Alastor,  a cui potresti piacere... spero. Non fare patti con lui però...”
Frank incrociò le braccia, pensieroso.
“Ovviamente prima porteremo questa piccola palla di zucchero in un posto sicuro, vero piccoletto?”
L'infante rispose vomitando sulla faccia della futura regina.
“Ewww...”

“20 minuti dopo, nell'hotel.”

Veggie stava camminando avanti e indietro, le mani tra i capelli in segno di frustrazione.
“Non va bene, non va bene, non va bene! Dobbiamo trovare un modo per riprenderla!”
“E come vorresti farlo? Quei libri non crescono sugli alberi.”Aggiunse Angel fumandosi una pipa in modo disinteressato. 
“Hai idea di cosa potrebbero farle gli umani se la trovassero?Potrebbero chiuderla in una cantina, violentarla per anni, farla abortire a suon di pugni nello stomaco ogni volta che rimane incinta, per poi ucciderla dopo 10 anni per il puro gusto di farlo!”
“Stranamente specifico.” Esordì il demone aracnide.
Veggie lo fulminò con lo sguardo, ma la sua attenzione si spostò subito sui due coniugi imp, entrambi fin troppo rilassati per i suoi gusti.
“Voi 2, spero per voi che Charlie stia bene...”Sibilò facendo fluttuare 2 pugnali sulle loro giugulari.
“Ehi, va bene che l'abbiamo portato noi, più loro che io, ma non permetto a nessuna puttanella mestruata di minacciare i miei dipendenti.” Intervenne Blitzo puntando il dito sul naso di Veggie, cosa che risultò in uno strangolamento del povero capo della I.M.P. Fortunatamente, l'esecuzione pubblica di Blitzo fu interrotta dal suono del campanello della reception.
“Sempre arrabbiata, vedo.” Esordì Charlie con un sorriso sull'uscio della porta.
“Charlie!” Veggie si buttò sulla compagna, estremamente felice che stesse bene.
“Cosa ti ha fatto? Sei ferita?”
La principessa accarezzo il capo della fidanzata e iniziò a raccontare ciò che aveva passato.
“Ha ammazzato uno sterminatore e ora vuoi che resti qui dopo tutto quello che ha fatto?!”
Urlò Veggie, ora più preoccupata che mai della incolumità della sua compagna.
“Ehi, voglio solo scoprire chi mi vuole morto, poi sparirò.” Intervenne il ragazzo, venendo minacciato con una lancia alla gola subito dopo.
“Veggie, non ti preoccupare, non ci farà del male, poi se lasciassi uno come lui in giro si scatenerebbe il caos. ”
“Stiamo ignorando una cosa: come cazzo ha fatto ad ammazzare un angelo?” Sbottò Angel all'improvviso.
“A quello potrei rispondere io...” Disse una voce proveniente dalla radio dell'hotel.






“Nota del tizio che scrive.”

Ringrazio manu per avermi ispirato la scena della bibbia, alla prossima
P.S: questo non è il mio miglior capitolo, ma credo di avere una specie di maledizione. I miei terzi capitoli non mi piacciono mai AH! Mi scuso per l'attesa, ma non pubblico finchè il capitolo non mi soddisfa un minimo.


























   
 
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