Anime & Manga > Yu-gi-oh serie > Yu-Gi-Oh! 5D's
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Autore: Jigokuko    30/06/2021    0 recensioni
REMAKE DELLA STORIA LINKATO AL PRIMO CAPITOLO, LEGGETE QUELLA!
Genere: Azione, Malinconico, Slice of life | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Bruno, Nuovo personaggio, Quasi tutti, Yusei Fudo, Z-one
Note: Missing Moments | Avvertimenti: Incompiuta, Tematiche delicate, Violenza
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Quella a cui piace fuggire
 

Una settimana dopo, Akane aveva iniziato a prendere più dimestichezza con il suo lavoro da cameriera, anche grazie alla presenza di Stephanie, con la quale si divideva i clienti. Gli strafalcioni, però, non erano certo mancati, tra tazze distrutte, ordini errati ed inciampi a causa di quegli stivali altissimi.
Il rapporto con la sua collega era... strano. Non potevano definirsi nemiche, ma nemmeno amiche, anche se la cameriera più esperta la guardava spesso con occhio truce, soprattutto quando si avvicinava a Jack.
Perché la guardava quando gli serviva gli ordini, mentre lei veniva sempre liquidata subito, senza essere degnata nemmeno di uno sguardo?
Invidia. Ecco cosa provava Stephanie nei suoi confronti.
Ed Akane se n'era accorta quasi subito: era un'ottima osservatrice, non le sfuggiva mai nulla.

- Avete scoperto qualcosa?- Domandò al biondo, dopo avergli servito il primo caffè della mattinata.
- Perché dovrei dirlo a te?- Le rispose, facendole gonfiare le guance dal nervoso.

Rientrò con il cabaret sottobraccio, più adirata che mai. Stava già ponderando di sputargli nel prossimo Montagna Occhi Blu, così sì che quelle tremila yen sarebbero valse a qualcosa.
Dannato Atlas.
Stephanie intanto le aveva lanciato un ennesimo dardo avvelenato con gli occhi.

- Hey Stephanie, – Le si avvicinò, avvolgendole le spalle con un braccio e tirandola a sé. Nonostante fosse naturalmente di statura molto bassa, le sue scarpe le regalavano circa tredici centimetri in altezza, permettendole di raggiungerla. – mi sono accorta quanto male mi guardi se sono vicina a Jack.-
- Ah, no—- Provò a negare, ma lo sguardo della ragazza valeva più di mille parole: "smettila", suggeriva solo.

La corvina la lasciò andare e tornò a lavorare come se niente fosse, lasciandola completamente impietrita. Per un attimo le aveva fatto davvero paura e non ne capiva il motivo.
La guardò mentre serviva una brioche alla crema ad un signore con un dolce sorriso sul volto, uguale ma dall'intenzione opposta a quello rivoltole prima.
Un battito di mani la fece sussultare. Era stato il capo.

- Stephanie, ti senti male?-
- No, no, torno a lavorare!-

- Uff, sono stanca. Oggi è venuta un sacco di gente.- Si lamentò Akane, asciugandosi il sudore dalla fronte.
- È tutto merito tuo e del tuo essere così carina!-
- Capo, la smetta, per favore! Lo sa che mi imbarazzo!-

L'uomo rise di gusto, tentando di mascherarsi con la mano davanti alla bocca.
Ormai il sole stava calando e la luce arancione del tramonto aveva invaso il cielo, segno che il suo turno era ormai finito. Come di consueto, prese la scopa dallo sgabuzzino ed iniziò a spazzare il pavimento, quando all'improvviso si ritrovò inginocchiata a terra con le mani strette attorno al manico di legno in un tentativo di sostenersi.
Dal giorno in cui era stata trascinata in ospedale non aveva più avuto nessun tipo di attacco, ma quello era diverso dal solito: a farle male non era la testa, bensì l'addome, come se qualcuno stesse tentando di aprirle il taglio con un coltellaccio.

- A-Akane, hey!- Subito, allarmato come non mai, l'uomo la raggiunse.
- Non si preoccupi... è solo... un capogiro. Ora mi passa.- Le ultime tre parole quasi le morirono in gola.

Gli aveva detto una bugia, lo sapeva, ma non poteva andargli a dire "no stia tranquillo, ho solo lo stomaco squarciato in due ed ora fa un po' male"; sarebbe stato più che assurdo. Passò un interminabile minuto prima che il dolore potesse sparire all'improvviso proprio com'era arrivato.
Ancora non capiva il senso di quegli attacchi sempre diversi, se solo avesse avuto qualche indizio in più sul suo conto... se solo quel maledetto medaglione si fosse aperto! Da quando l'aveva trovato, ci si era messa d'impegno per cercare di vederne il contenuto, ma nemmeno colpirlo con un martello nel punto in cui ci sarebbe dovuto essere il meccanismo di apertura aveva funzionato.
Era frustrante.
Mollò la scopa a metà del lavoro e si diresse in fretta al camerino, sorpassando Stephanie e sbattendole la porta in faccia, per poi chiuderla a chiave.
Ne ignorò i lamenti irritati.
Solitamente usciva sempre dopo di lei, ma in quel momento voleva solo andarsene da lì, perciò si cambiò velocemente ed altrettanto in fretta se ne andò dalla caffetteria.

- Mi scusi capo, domattina arrivo un po' prima e finisco di pulire.

Non aspettò nemmeno una sua risposta, girò i tacchi ed attraversò la strada, diretta a Poppo Time.
Era preoccupata per i ragazzi e la questione "Ghost", motivo per il quale dopo il lavoro aveva preso l'abitudine di andarli a trovare ed essere messa al corrente di eventuali novità sul caso.
In quella settimana aveva fatto la conoscenza anche di altre persone: la prima fu Aki, una ragazza più o meno della sua età incredibilmente bella -sul serio, la prima volta che la vide ne rimase imbambolata-. Non avevano interagito molto, ma ci era andata subito d'accordo.
Al gruppo si erano aggiunti anche due ragazzini gemelli: Rua e Ruka. Il primo, fin troppo iperattivo, l'aveva riempita di domande, mentre la sorella si era limitata a presentarsi con fare timido, per poi tirare le orecchie al fratello per il suo essere così invadente.
Li aveva trovati adorabili.

- Buonasera, ci sono novità?

Entrò nel garage allegra come al solito, ma si fermò a metà della rampa di scale quando assistette alla scena al piano di sotto: erano tutti lì, Bruno, Crow, Jack, Aki ed i gemelli, e per ultimo c'era Yusei, in quel momento il più strano di tutti.
Era seduto sul divano, con il suo casco rosso stretto in grembo. Dall'alto non lo vedeva in viso a causa dei capelli, ma percepiva una strana tensione che aleggiava nell'aria.
Si ammutolì e scese le scale, confusa dalla situazione.

- C-che succede...?- Domandò, con voce quasi tremante.
Tutti la guardarono tranne il corvino, non sapendo come risponderle.
Poi, quest'ultimo si decise a parlare.
- Ho combattuto contro Ghost, Akane.-
La ragazza rimase a bocca aperta. Yusei aveva perso...?
- E...? Sei stato sconfitto?-
- No, ma è come se fosse così. È stato spaventoso.
Aveva quel mostro... "Imperatore Meklord Wisel"... a-aveva rubato Drago Polvere di Stelle e aggiunto la forza del mio drago ai suoi punti di attacco.-
- Un mostro che ruba quelli dell'avversario?!- Nonostante Duel Monsters fosse all'apparenza un normale gioco, in quel poco tempo di permanenza a Nuova Domino aveva imparato a dargli molto più peso, e che in certe situazioni, seppur assurdamente, una partita a carte poteva davvero valere quanto una vita.
- Se non avessi avuto Drago Stellare Maestoso ora sarei anche io in ospedale dopo essermi schiantato contro le transenne dell'autostrada. – Lo disse con amarezza nella voce. – Abbiamo anche scoperto che quello contro cui ho combattuto era un robot, quindi c'è qualcuno che non vuole sporcarsi le mani di persona dietro a tutta questa storia.-

Yusei aveva paura. Pura e semplice paura.
Ne aveva provata quando era venuto a conoscenza di quel pericoloso personaggio, ma ora che ci aveva avuto a che fare lui stesso... era molto peggio di quanto potesse immaginare. Gli aveva rubato Polvere di Stelle, il mostro sui cui aveva sempre riposto tutte le sue speranze. E se nel suo deck non ci fosse stata nessuna carta che potesse permettergli di recuperarlo?
Dritto, spiaccicato contro un guardrail. I danni erano reali, come quelli contro gli Immortali Terrestri, e più dolorosi di quelli che genera Aki.
Il robot aveva chiamato Wisel "Synchro Killer" per via del suo effetto. Ed in una città in cui quasi tutti i deck facevano affidamento sui synchro, chi mai poteva avere scampo?

- Nessuno si salverà.-
Sul viso del giovane apparve un impercettibile sorriso.
Mosse il cavallo bianco e mangiò l'alfiere nero dell'avversario.
- Hai perso, idiota! – Strillò il bambino, adirato per aver perso la pedina. – Sai quanto ci è costato costruire un duelbot capace di usare il deck degli Imperatori Macchina?- Mosse un pedone avanti, mettendo in salvo la torre.
- Taci e pensa alla partita, stai perdendo.-
Lo rimbeccò l'altro, muovendo la regina e divorandogli il suo ultimo destriero.
- Che io perda una partita a scacchi non è nulla in confronto al tuo miserabile fallimento. Ma appena arriverà la mia stele... vedrai! Non servirai più a niente. – Mosse la torre, mangiandogli un disgraziato pedone. – Questi siamo io e te.- Ghignò.
- Lester, smettila di rimproverare Primo. – Il vecchio sembrò essersi risvegliato improvvisamente dal sonno, ancora seduto sul suo trono. – L'importante è formare nuovi segmenti del Circuito, e lui ci è riuscito combattendo contro Yusei Fudo. Guardate.-

Il più anziano li richiamò a sé per mostrare loro i nuovi punti creatisi dal duello contro il Predestinato.
Un ologramma mostrava il simbolo di un infinito incastrato in un cerchio, tutto trasparente, a parte alcuni segmenti evidenziati di bianco.

- Pft, così pochi? È perché ha perso! Se avesse vinto ne sarebbero nati di più.-
- Abbiamo tempo, Lester... devi solo essere paziente.-

Nel frattempo, Primo era tornato al tavolo su cui stava la scacchiera. Mosse di nuovo la regina e buttò giù il re.

- Scacco Matto.

Ormai il sole era sceso totalmente ed aveva fatto spazio ad una mezzaluna che svettava nel cielo e si distingueva dalle comuni stelle. Come al solito, la volta celeste era uno spettacolo naturale e riusciva a surclassare le luci proiettate dalla città.
Akane e Bruno avevano finito per rimanere da soli a parlare, seduti su una ringhiera nei pressi della spiaggia.

- Mi spiace sia andata a finire così... ti avevo invitata per cenare tutti insieme ed invece a causa di Ghost è stato un mortorio. Yusei ne è rimasto davvero scosso.-
- Ah, ma non fa nulla, non è colpa tua! È stato solo un caso che sia apparso proprio oggi... sono davvero preoccupata, chi può esserci dietro?- Si strinse nelle spalle, guardando dritto davanti a sé.
- Akane. – Lui si fece serio all'improvviso. – Sta lontana da Duel Monsters.-
- Eh?- Lo guardò, sbattendo le palpebre.
- ... Davvero, stanne fuori. Può sembrare un gioco innocuo, ma hai visto cos'è capace di fare.
Tu non dovresti essere una duellante. Non voglio che anche tu finisca all'ospedale.-

... si preoccupava a tal punto? Quel ragazzo era davvero buono con lei anche senza averne motivo... sinceramente, non pensava di meritarselo.
Chissà cos'aveva mai fatto prima di dimenticare tutto, forse il luogo da cui era scappata era la sua prigione? Passava il tempo, ma le domande rimanevano.

- E tu? Duellerai?- Chiese.
In effetti, non gli aveva mai domandato se lo facesse anche lui.
- Se avevo un deck ora non so nemmeno quale sia, preferisco limitarmi a riparare le duel runner.- Le rivolse un sorriso.
- Allora promettimi che ne staremo fuori entrambi!-
- Akane...-
- Ti prego.-
Bruno si ritrovò a sospirare, poi distolse lo sguardo da quelle iridi azzurre fin troppo intense.
- Hai più avuto altri attacchi? – Sviò il discorso all'improvviso, lasciandola interdetta. Lei scosse il capo e tentò di parlare per riportarlo sui binari, ma lui la interruppe. – Spero tu non sia affetta da qualche grave malattia e tu abbia dimenticato di averla... sono preoccupato per te.-
- Non è successo nulla.-
- Ti è mancato il respiro per quasi mezzo minuto!-
- Questo lo dici tu.-
- Ti stavo a dieci centimetri. – Akane sbuffò. – Perché sei scappata dall'ospedale...?-
Non gli rispose e scese dalla ringhiera su cui stavano seduti.
- D-dove stai andando?!-
- A casa.-
- Non sai la strada da qui...!-

La ragazza fece orecchie da mercante ed attraversò la strada senza guardare, evitando per miracolo una macchina di passaggio in quel momento. Bruno si ritrovò a tirare un sospiro di sollievo, ma quando mise un piede sull'asfalto per raggiungerla, un fiume di auto glielo impedì.
Mentre imprecava mentalmente, la vide quasi compiacersi della situazione e svoltare l'angolo. Era la via sbagliata.

- Accidenti a lei.

Riuscito finalmente a passare dall'altro lato, si mise alla sua ricerca, evitando di chiamarla per nome. Akane era più furba di quanto sembrasse, se avesse sentito la sua voce si sarebbe potuta mettere a correre, conoscendola.
La cercò in lungo ed in largo, ma nulla. "Suvvia, Bruno, quanto sarà difficile trovare una ragazzina con le trecce bicolor e due stivali simili a trampoli?".
Ma dov'era andata?
Venti minuti. Venti interi minuti a girare intorno allo stesso complesso di edifici, e più pensava a come fosse riuscita a sparire in così poco tempo, più iniziava a credere che quella tipa fosse la reincarnazione di Flash.
Flash sui tacchi!
Alla fine, tornò al punto di partenza, trovandola esattamente lì, seduta sulla medesima ringhiera, con lo sguardo fisso per terra ed un'espressione indecifrabile in viso.

- Immagino tu non abbia trovato la strada di casa.-
- ...-
- Vuoi dirmi perché sei corsa via così? Per poco non ti facevi investire!-
- Mi hai fatta arrabbiare.- Si lamentò, stringendosi nelle spalle e continuando a guardare verso il basso.
- Ti ho solo fatto una domanda...!- Tentò di giustificarsi lui, ma invano.
- Perché non posso avere i miei segreti?-
- Io... – In quel momento, si sentiva in totale imbarazzo. – non credevo ti desse così fastidio...-
- E invece sì.-
- M-mi dispiace! Davvero, non volevo offenderti, se me lo avessi detto subito non avrei insistito!-

Lei incrociò le braccia e gonfiò le guance. Sembrava una bambina che si sforzava il più possibile di tenere il muso.
In effetti non aveva ancora capito quanti anni avesse; il suo viso e l'altezza la facevano somigliare ad una bimba, ma aveva le forme di un'adulta o di qualcuno in tarda adolescenza. Il fatto che sembrasse avere un'età compresa tra i dodici e i vent'anni lo confondeva parecchio.
Più ci passava del tempo insieme, più "Akane" gli risultava strana, ma di uno strano positivo.
Era capace di essere distinta dalla massa solo esistendo, e questo gli piaceva molto di lei.
... un po' meno quando letteralmente fuggiva dai suoi problemi, seminando tutti come una velocista. Che fosse stata una molto sportiva in passato?
Dell'abbigliamento non sembrava, ma mai giudicare un libro dalla copertina.

- Mi perdoni...?- Le chiese, con le mani giunte.
- No.- Rispose lei, tentennando.
- Quella sembra proprio una bugia, lo sai?-
- E invece è cos— ahi!-
Bruno le aveva appena pizzicato una guancia, interrompendola.
- Akane, noi siamo un duo. Quando dico che non volevo offenderti è vero... però la prossima volta parla se non vuoi che insista, o potrebbero investirti per davvero. Intesi? – Nessuna risposta. – Almeno guardarmi se vuoi contraddirmi.-
Ma lei non lo guardò, anzi, tentò di voltarsi ancor di più.
- Beh, chi tace acconsente. Sono contento di aver fatto pace con te!-
- Cos— no!- Si voltò, guardandolo malissimo.
- Oh, finalmente mi hai guardato in faccia! – Rise lui. – Adesso smettila di fare quel finto broncio, sei più carina quando sorridi.- Non appena lo disse, però, arrossì di colpo, capendo di aver detto qualcosa di fin troppo fraintendibile.
- "Carina"? Ma se oggi ho pietrificato Stephanie con un sorriso.-
- Stephanie è l'altra ragazza con cui lavori, giusto? Che le hai fatto?- Domandò, cercando di sviare il più possibile dall'argomento iniziale.
- Oh... in realtà nulla. L'ho solo presa da parte e le ho fatto capire di essermi stufata delle sue continue frecciatine ogni volta che mi avvicino a Jack.-
- Oddio, c'entra sempre lui.- Si lamentò.
- Eh, appunto! A quanto pare sembra diventare verde d'invidia perché quando gli servo il caffè mi guarda, mentre a lei no. Come faccio a farle capire che non vorrei nemmeno averci a che fare con quel cafone?-
- Non capisco come possa essersene invaghita così... lei viene ignorata, a te tratta male e non lo ha conosciuto al di fuori di quel breve tempo in cui sta seduto al bar.-
- Beh, a dire il vero io non capisco come gli altri tuoi amici lo considerino un così buon amico.-
- Non ne ho idea... in realtà tratta davvero male solamente noi due, forse perché siamo due tizi loschi di cui non sa nemmeno il vero nome. Forse pensa che siamo una minaccia.-

- E-Etciù!-
- Jack, contieniti! Ho visto il tuo moccio attraversare tutto il garage.-
- Evita le stronzate, Crow!- Il biondo tirò su col naso e tornò a stappare la bottiglia di birra.
- Ti sei preso il raffreddore?- Chiese Yusei, poggiando la sua, vuota, sul tavolo.
- No, probabilmente qualcuno mi starà elogiando. Tipo uno dei miei innumerevoli fan.-
- Seh, come no, ormai l'unica corona che puoi indossare è quella del Burger King.- Lo provocò il rosso, ridendo sotto i baffi.
- Tu, brutto idiota! Se ti prendo ti tiro il collo in una maniera da farti diventare di un'altezza decente!-
- Mi stai dando della persona bassa?!-
- No, sto solo dicendo che se andassi in giro con un cappello a cono tutti ti scambierebbero per un ornamento da mettere in giardino.-

Il loro assurdo battibecco si arrestò all'improvviso quando sentirono qualcuno ridere. Increduli, si girarono entrambi verso Yusei.
Era proprio lui, quello con le guance imporporate a causa dell'alcool, il quale rideva genuinamente e con le lacrime agli occhi?
Lo stesso che fino a poche ore prima sembrava voler finire sottoterra a causa di Ghost?

- Forse abbiamo fatto bene a farlo bere.- Disse Jack.
- Hai ragione.-

Qualche tempo dopo, rientrò a casa Bruno e rimase sinceramente sorpreso dell'atmosfera allegra. Quando se n'era andato, sembrava di essere ad un funerale.

- Ce ne hai messo di tempo, è quasi mezzanotte!- Disse Crow.
- Ho avuto un... problema con Akane.-
- Che tipo di problema?- Domandò Yusei, ripresosi da quell'attacco di ridarola.
- Stavolta te la sei portata a letto per davvero? – Chiese Jack. – Anche se penso ancora sia già successo il primo giorno in cui è stata qui.-
Bruno decise direttamente di ignorarlo. Aveva pure bevuto, inutile dargli corda.
- Le ho fatto qualche domanda e lei, infastidita, ha avuto la brillante idea di scappare. L'ho dovuta cercare per un sacco di tempo, quando corre è velocissima!-
- Sei riuscito almeno a ritrovarla?- Domandò il moro, ora preoccupato per la ragazza.
- Sì... alla fine è tornata al punto di partenza.-
- Certo che è proprio strana... non sono ancora riuscito ad inquadrarla.- Disse Crow.
- Probabilmente nemmeno lei ha ancora inquadrato sé stessa. Diamole tempo.-

Come al solito, Bruno la capiva appieno. Non era facile ritrovarsi in un corpo ed in una mente sconosciuti, all'improvviso, e talvolta si facevano cose strane e sconnesse tra loro, cercando di trovare un'identità precisa.
Akane era ancora in quella fase, ma confidava che pian piano sarebbe emersa com'era per davvero e la confusione sarebbe venuta meno. In realtà sperava accadesse il più presto possibile e che passasse in secondo piano quella sua grande amnesia.
Prima o poi, quei ricordi li avrebbe recuperati, le aveva promesso di aiutarla, no?


Angolo autrice

Hello. Come state?
Qualche mese fa, mentre riguardavo 5D's per scrivere questa storia, mi sono resa conto, guardando i manifesti pubblicitari che ogni tanto apparivano durante il WRGP, che in uno di essi c'è scritto "2021", e mi chiedevo se sta a significare che la terza serie dell'anime sia ambientata proprio quest'anno.
Onestamente non mi stupirei troppo che il Signore degli Inferi sia uscito dalle profondità della terra l'anno prima, dopotutto era il 2020.
In conclusione, aspettatevi la comparsa di un'isola nel cielo che si schianterà sul Giappone.

 

A parte questo, ultimamente ho scoperto un gruppo chiamato "Igorrr"; fanno canzoni al limite dell'assurdo in un miscuglio di generi impossibili da immaginare. E niente, mi sono FISSATA.
Li amo, gli unici francesi, assieme ai Gojira, a non meritarsi il mio odio.
Ma perché vi sto parlando di loro? Che ve frega a voi?
In realtà nulla, ma una loro canzone, "Problème d'émotion", rappresenta tantissimo il vibe che questa storia ha e soprattutto avrà in futuro. Andatela a sentire, perché è stupenda.
E no, non preoccupatevi del titolo in francese, tutte le loro canzoni sono cantate in una lingua inventata, ciò li rende ancor più fighi.

Io per ora vi saluto anticipandovi che ho già fatto un disegno per il prossimo capitolo e con una reference di Akane. :D

Jigokuko
 

 

   
 
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