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Autore: Alya__2001    30/06/2021    0 recensioni
Claire non pensa al suo passato da troppo tempo. Vive in un paesino dell’Inghilterra in una serenità che non pensava avrebbe mai ottenuto.
Ma la serenità non è qualcosa che le appartiene.
Claire Salvatore non pensa al suo passato perché non ne ricorda la maggior parte.
Dal Capitolo 4:
- Non mi dite che siete sorpresi, o forse siete così ingenui da credere che bastasse un incantesimo di essiccazione per sconfi...
Le parole sembrarono morirgli in gola nel momento in cui Claire aprì la porta, più curiosa che spaventata da quelle parole. E la strega non poté non seguirlo, quando riconobbe quei tratti così familiari.
- Tu...
L'uomo sembrò riprendersi velocemente, mentre un ghigno gli si formava sulle labbra - non ci conosciamo e già sono il cattivo della situazione?
- Io ti conosco.
Un luccichio illuminò i suoi occhi blu, segno che aveva compreso tutto. Certo che lo conosceva, era lui l'uomo nei suoi sogni. Era stato quell'essere a riportarla lì.
- Mi stavo proprio chiedendo quando saresti arrivata a movimentare le cose – le prese la mano in un perfetto baciamano – Immortale.
Genere: Azione, Romantico, Sovrannaturale | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het, FemSlash | Personaggi: Damon Salvatore, Elena Gilbert, Klaus, Nuovo personaggio, Stefan Salvatore | Coppie: Bonnie/Damon, Elena/Stefan
Note: What if? | Avvertimenti: nessuno
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                                                      Capitolo 4



Claire si svegliò che ormai pomeriggio inoltrato. Voltò il capo tra le lenzuola sfatte ma al suo fianco non c'era più nessuno.

Stefan era un vampiro dopotutto, difficilmente dormiva quanto una persona normale, anche se lei si sarebbe definita tutt'altro che normale.

Non era mai stato così facile, aveva sempre convissuto con la sua magia, prima strega e poi chiamata l'immortale.

Quella si che era stata una sorpresa, diventare unica, speciale. Spaventosa e invidiata.

Ma la cosa peggiore erano quei nove anni di oblio, in cui poteva esserle capitato di tutto, in cui c'era il segreto del suo cambiamento e forse anche la storia della sua famiglia. Claire non riusciva a non pensare che, se qualcuno era stato così accorto a cancellarle nove anni di vita, fosse successo qualcosa in quel periodo. Qualcosa che avrebbe risposto a molte sue domande.

Si alzò con un sospiro, diretta verso il bagno. Non aveva il tempo per riflettere sulla sua incasinata vita, doveva capire quale minaccia stesse per arrivare e soprattutto come fermarla.

Una volta finito si diresse verso la cucina, aprendo mobili in cerca di qualcosa di anche lontanamente commestibile, ma aveva dimenticato che i suoi conquilini erano vampiri centenari con poco interesse per il cibo dei mortali. Erano questi ultimi il loro cibo.

Sospirò ancora più forte, era da ieri sera che non mangiava niente, e tutta quella situazione di certo non aiutava a prendersi cura di se.

- Ti capisco, avevo lo stesso problema una volta - una voce femminile fece girare il suo sguardo in direzione delle scale. Elena era appena scesa in soggiorno, i capelli castani perfettamente lisci e la pelle resa ancora più levigata dalla sua nuova non vita. Era di una bellezza angelica.

Claire aprì l'ennesimo mobile, trovando ad accoglierla solo ragnatele, e lo richiuse velocemente con un sorriso ironico - a quanto pare dovrò spendere tutto il mio patrimonio in viveri.

La risata di Elena la fece alzare per rivolgerle tutta la sua attenzione. Ieri la fidanzata di suo fratello sembrava tutt'altro che amichevole, ma capiva che ritrovarsi nell'ennesima situazione soprannaturale dopo quello che le era successo non doveva essere la notizia migliore, ed ora osservando i suoi dolci occhi castani capì cosa aveva fatto perdere la testa a Stefan.

Era la copia esatta di Katherine, o almeno per quello che ricordava di quel periodo. Troppo tempo era passato, e la sua mente bambina non ricordava ogni particolare.

Nonostante questo, però, ricordava la sensazione di quegli occhi furbi su di se, maliziosi in ogni momento, mentre gli occhi da cerbiatta di Elena le trasmettevano quella serenità che trovi dopo anni di fatica, anche se erano adombrati da quello che Claire riconobbe come il vissuto. La maturità che nasce dopo averne attraversate così tante ti cambia inesorabilmente lo sguardo, lei lo sapeva bene.

- Un po' di tempo fa avresti trovato almeno qualcosa lasciato da me, ma ormai non ne ho più bisogno - sembrava malinconica, non era stata una sua scelta diventare un vampiro, ora ne era più che sicura.

- Posso farti una domanda? - Continuò ancora accendendo tutta la sua curiosità, ma non lo mostrò, limitandosi ad un breve cenno d'assenso - ci si abitua? All'immortalità.

Claire spalancò gli occhi, sorpresa, dopotutto Elena aveva molte delle persone a cui teneva che potevano rispondere a questa domanda, quindi non capiva il bisogno di chiederlo ad un'estranea.

- Non credo di essere la persona migliore per poterne parlare.

- Ti prego, sono tutti così preoccupati per me. Ne sono felice, ma ho bisogno di qualcuno che sia sincero, non gentile.

La strega scosse la testa, ma si lasciò convincere - Per la mia esperienza è stato terribile. Molti invidiano l'immortalità ma non sanno qual'è il prezzo da pagare. La paura di essere scoperti, il dover cambiare luogo appena sono passati un certo numero di anni...sai tu sei fortunata. Molte delle persone che ami sono al tuo fianco e lo saranno per sempre. Io invece ero completamente sola, senza sapere dove fossi, perché e soprattutto per quale motivo non invecchiavo.

Si fermò un secondo, per riprendere fiato, si era sempre ritenuta una persona riservata, ma questo perché non aveva mai avuto persone con cui potersi confidare. Ora notava che le parole fluivano via dalla sua bocca come ossigeno. Elena si era seduta, osservandola con un misto di curiosità e tristezza. La cosa le diede fastidio, ma non per molto, non era abituata all'empatia altrui.

Si sedette anche lei, così da averla di fronte - con questo voglio dire che si, sarà difficile, ma finché avrai al tuo fianco Stefan e i tuoi amici lo sarà sempre meno. Ci si abitua.

La neo vampira annuì pensierosa, lo sguardo opaco, almeno finché non puntó nuovamente le sue iridi calde nelle sue verdi - mi dispiace Claire, per essere stata così sgarbata ieri. Non è un periodo facile e credevo che io e Stefan non avessimo più segreti, non dopo... - distolse lo sguardo, come a valutare se esporsi o meno, ma a quanto pare non lo ritenne saggio, perché scosse la testa e si alzò.

- Ma immagino che l'ennesima minaccia non aspetterà che mi riprenda, non l'ha mai fatto. Quindi ti prometto che non succederà più.

Claire sorrise, non riusciva a odiare quella ragazza, mostrava una determinazione che difficilmente aveva trovato nella sua lunga vita - non preoccuparti. Avremo tempo per conoscerci meglio di così.

- Certo. E per scusarmi costringerò Stefan a fare provviste - disse facendola ridere, mentre afferrava la borsa e raggiungeva la porta - ah Claire preparati ad una visita guidata della città. Sarai anche nata qui ma se dobbiamo indagare devi conoscere la sua nuova versione.

Terminò così, con un occhiolino e un alzata di mano in segno di saluto, lasciandola da sola in quella casa troppo vuota per lei.



 

Un giro per la città? Non era una cattiva idea.

Nonostante fosse tornata più volte non vedeva Mystic Falls da molti anni. I suoi ricordi più belli erano certamente rilegati a quando era una bambina, prima di Katherine e della sua partenza.

Prima di perdere tutti i ricordi.

Scosse la testa, non poteva perdersi tra le sue malinconie. Non era venuta per una vacanza. Dovevano trovare al più presto qualche indizio su quella misteriosa minaccia.

Ma cosa cercare? Sapeva che il suo sogno riguardava i suoi fratelli, l'uomo le aveva detto di tornare per proteggerli, ma da chi? Chi era così potente che soltanto lei avrebbe potuto sconfiggerlo?

E, tra l'altro, chi era quell'uomo? Un alleato? Un nemico? Fingeva di volerla aiutare?

Aveva riflettuto molto sulle parole di Stefan, ma non credeva assolutamente che quell'essere facesse parte di un suo ricordo. Conosceva molto bene la sensazione di intrusione che nasce quando qualcuno si infiltra nei tuoi sogni, e soprattutto i suoi ultimi ricordi prima del "buco nero" risalivano all'ultima volta che aveva visto Mystic Falls da bambina. Su una carrozza con sua madre diretta verso una meta sconosciuta. Era impossibile che l'uomo le avesse parlato quella notte, e soprattutto che le avesse detto di raggiungere i suoi fratelli.

Ricordava ancora gli occhi azzurri di Damon, spalancati dal terrore mentre la riconosceva, nascosta tra i cespugli, il suo urlo disperato che le intimava di scappare mentre crollava al fianco di suo fratello.

Non avrebbe mai dimenticato quello sguardo, per lo shock che le avevano procurato e perché fu l'ultima volta che vide una traccia d'affetto negli occhi del fratello maggiore. Affetto per lei.

Un forte bussare alla porta attirò la sua attenzione, risvegliandola dai ricordi in cui si era nuovamente immersa.

Era più forte di lei. Quando perdi il tuo passato ti aggrappi a tutto quello che ti resta.

Si avvicinò alla porta con noncuranza, troppo impegnata a maledirsi per riflettere su chi potesse esserci dall'altra parte. Poco prima di aprire, però, si bloccò ad osservare la porta in legno segnata dal tempo. Era sola in casa, Stefan era con la sua ragazza e Damon chissà dove, con la minaccia di un possibile nemico che avrebbe potuto distruggerli tutti.

Si diede della sciocca, aveva preso in giro i suoi fratelli per il sospetto che avevano avuto l'altra sera e ne era ancora convinta. Quale nemico busserebbe alla sua porta?

Uno sicuro della propria forza, forse per prendersi gioco di lei come il gatto con il topo...

No, non doveva lasciarsi prendere dalla paura, era proprio quello che chiunque volesse attentare alla loro vita stava programmando di fare.

Allungò un mano verso il pomello, ma una strana sensazione la colpì, non era nessuno che conoscesse, lo percepiva. Non riusciva a capire se quelle sensazioni fossero negative o positive, sapeva solo che qualcosa si stringeva nel suo petto e non si sarebbe sciolto finché la porta non sarebbe stata aperta.

- Per quanto l'atmosfera sia piacevole qui fuori sono un uomo molto impegnato.

Una voce maschile parlò da dietro la porta, e Claire riuscì a percepire un tono canzonario diretto probabilmente ai suoi fratelli.

La frase successiva glielo confermò.

- Non mi dite che siete sorpresi, o forse siete così ingenui da credere che bastasse un incantesimo di essiccazione per sconfi...

Le parole sembrarono morirgli in gola nel momento in cui Claire aprì la porta, più curiosa che spaventata da quelle parole. E la strega non poté non seguirlo, quando riconobbe quei tratti così familiari.

- Tu...

L'uomo sembrò riprendersi velocemente, mentre un ghigno gli si formava sulle labbra - non ci conosciamo e già sono il cattivo della situazione?

- Io ti conosco.

Un luccichio illuminò i suoi occhi blu, segno che aveva compreso tutto. Certo che lo conosceva, era lui l'uomo nei suoi sogni. Era stato quell'essere a riportarla lì.

- Mi stavo proprio chiedendo quando saresti arrivata a movimentare le cose - le prese la mano in un perfetto baciamano - Immortale.

A Claire mancò il respiro, il peso nel suo petto si era finalmente sciolto, ma un'altra sensazione lo aveva sostituito. Una sensazione che avrebbe definito molto vicina al panico.

- E tu chi diavolo...

- Klaus

La voce di Damon indicò che il vampiro era appena tornato, ed infatti una zazzera di capelli neri sbucò dalle spalle dello sconosciuto, il suo tono era carico di disprezzo e odio.

La sua confusione aumentò, mentre vedeva Damon raggiungerla all'entrata per affiancarla in una posizione stranamente protettiva per il fratello che ogni volta che ne aveva la possibilità dichiarava il suo odio per lei.

- Lo conosci?

- Di vista. Ha cercato di ucciderci tre o quattro volte - Damon le rispose con il suo solito sarcasmo ustionante.

- E' sempre un piacere.

- Pensavamo di essere riusciti a sbarazzarcene, ma a quanto pare non si stanca mai di morire.

Klaus si appoggiò divertito allo stipite della porta, ma il suo sguardo non si staccò da lei, sembrava voler memorizzare ogni dettaglio in poco tempo. Immortale...conosceva i suoi poteri, e a giudicare da come la guardava e dalla reazione di Damon questo non era un bene.

- Conosci la mia storia? - Non riuscì a frenare la lingua, nonostante l'occhiataccia che le riservò il fratello, era raro trovare una persona che conoscesse la verità su di lei e che fosse ancora in vita.

- Certo. I tuoi poteri si sono manifestati in questi secoli, soprattutto in Inghilterra, dove ti sei risvegliata, vero? Deve essere davvero terribile non ricordare anni e anni di vita.

- Sai qualcosa? - Claire si mostrò aggressiva, ma credeva fosse più per la ferita ancora aperta su cui Klaus aveva puntato che per il timore di lui.

- Ora basta. Claire entra dentro - il tono di Damon era gelido, ben lontano da quello sarcastico che utilizzava sempre.

- Che scortesia, non invitate un vostro ospite - Klaus sembrò rifletterci, per poi illuminarsi in un sorriso che non lasciava presagire niente di buono - oh, aspettate. Elena è un vampiro ormai, con permesso.

Entrò velocemente, scostando i due per raggiungere il salone. Sembrava davvero tranquillo per essere stato quasi sconfitto da i padroni di quella casa.

Claire lo seguì, ignorando la voce di suo fratello che chiamava qualcuno, probabilmente Stefan, informandolo della presenza del loro nemico giurato.

- Non mi hai risposto.

- No, love - rispose sedendosi su una poltrona con un'eleganza di altri tempi, sembrava quasi annoiato da tutti loro - non so niente della tua piccola, triste vita.

Le sue sopracciglia scattarono in alto, troppo sorpresa per poter rispondere velocemente. Come si permetteva?

- La mia vita sarà anche triste in confronto alla tua, ma a quanto pare tu conosci il mio nome, ed io non il tuo.

La risata dell'uomo attirò anche suo fratello, che si avvicinò nuovamente a lei, fulminandolo con un solo sguardo - cosa vuoi, Klaus?

- Dovreste tenere a bada la sorellina, parla a vanvera e rischia di farlo anche con chi non dovrebbe.

- Non mi fai paura, chiunque tu sia.

- Claire Klaus è un ibrido, l'ibrido originale per la precisione. La sua famiglia è quella dei primi vampiri al mondo - spiegò Damon nonostante ogni parola sembrasse un insulto.

La ragazza sbiancò, certo si era aspettata un nemico potente per essere ancora lì, ma addirittura un ibrido originale...

Cavolo avrebbe potuto staccargli la testa per quello che gli aveva detto.

- Una volta fatte le presentazioni credo sia ora di parlare del motivo per cui ti ho riportata qui, Immortale.

Nonostante la paura Claire cercò di mantenere un espressione impenetrabile, ma il vampiro sembrava leggergli dentro perché ghignò portandosi le mani sotto al mento.

- Abbiamo molto di cui discutere.

 

   
 
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