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Autore: Fiore di Giada    04/07/2021    0 recensioni
[From 30/5/2006 to 06/01/2007]
Altro reperto archeologico.
E anche qui in cosa sconfiniamo? Nel delirio pseudo angst, nei drammoni coppiettistici e nella pretesa del romanticismo in una situazione improbabile.
Quattro capitoli di un breve seguito di Street Fighter II Victory. La coppia è Ryu x Ken e mi piace ancora parecchio.
Ma qui sembrano due allegri dementi e, a questo, si aggiunge la mia tendenza, per fortuna ridottasi, a ripetere le parole belle.
Qui c'è ignoranza, dubbio consenso (?), pigrizia mentale dilagante (specie nella trattazione della malattia. Cosa è successo? Boh?). Volevo fare una storia basata sul prompt "lui scopre di essere ammalato e finge di non amare più il suo fidanzato", ma è uscito un macello.
A voi la parola.
Genere: Introspettivo, Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: Shonen-ai | Personaggi: Ken, Ryu
Note: Otherverse, What if? | Avvertimenti: Tematiche delicate
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"Mi restano solo due mesi di vita..." Questa frase mi si pianta nella testa come un chiodo. E' tutto così assurdo... Non posso credere che all'uomo che amo restino solo due mesi di vita...

"Due mesi..." mormoro e poi torno a guardare Ken. Ha abbassato lo sguardo, ma io riesco a scorgere delle piccole lacrime che sinuose come serpenti scendono sulle sue guance.

Con due dita gli prendo il mento e lo costringo a rialzare il viso. Il viso è inzuppato di lacrime. Scorrono come torrente in piena e sento il cuore stringermisi in una morsa di disperazione e sofferenza. Perchè ha sofferto tutto questo da solo? Perchè non sono stato con lui?

"Sai almeno di che malattia si tratta?" domando dolcemente.

Mi guarda tristemente e sento un profondo senso di vergogna impadronirsi di me. Quanto devi avere sofferto da solo, in questi lunghi mesi, senza la mia presenza, il mio sostegno, il mio amore...

"No. E' una malattia di cui perfino i medici sanno poco o nulla... Ma a conti fatti, cosa importa? Mi sono sentito morire e non volevo crederci... Io... Io ho solo ventuno anni... Non è giusto..."

Lo osservo ancora. La malattia ha nobilitato la sua bellezza. Il viso è scavato, sofferente e questo fa sembrare i suoi occhi ancora più belli, ancora più limpidi, malgrado la cupa luce che in essi regna sovrana.

"Vieni qui." mormoro e lui si avvicina, cauto, tremante e mi viene da sorridere bonariamente, malgrado la cupa e dolorosa tristezza che opprime il mio animo. Idiota, non vergognarti della tua fragilità! Non è una colpa essere un uomo e avere bisogno di chi si ama!

Lo abbraccio con forza, seppur con dolcezza. Temo di fargli del male. Quasi il suo corpo mi sembra di cristallo.

Lui si abbandona al mio abbraccio. La solitudine a cui si è condannato lo ha provato duramente.

"Potrai mai perdonarmi per il dolore che ti causerò? Io... Io non sono riuscito a proteggerti dal dolore che sta distruggendo me... Volevo che tu fossi felice... insomma, che ne stessi fuori..."

Piange mentre parla e io sento la morsa della vergogna attanagliarmi sempre più l'animo. Non per un'altra persona mi aveva lasciato, ma solo per non farmi soffrire... E io, come un egoista, mi sono chiuso nelle mie sofferenze senza cogliere i segnali della sua anima disperata, i cupi segnali della sua sofferenza?

A tanto era giunto il tuo amore? A lasciarmi per consentirmi di essere felice?

Gli accarezzo i capelli, ancora meravigliosi e lucenti, e sussurro: "Non ti lascio. Sei la persona più importante della mia vita. Ti sarò sempre vicino."

E' il minimo che possa fare per te, mia luce. Mi hai dato una prova stupenda di amore!

Bruscamente si stacca da me e mi guarda. Ha paura. E' spaventato.

"No... Ryu, tu devi vivere..."

Gli chiudo la bocca con le mie labbra. Esita un poco, cerca di scostarmi, ma la sua forza è poca rispetto alla mia. Quanto ti ha distrutto questa malattia mortale, amore mio...

Si abbandona e risponde al mio bacio. Le sue labbra sembrano arse da uno strano fuoco. Sembra quasi vogliano bruciare la mia anima e il tempo, che sembra ardere in una fiamma infinita di dolore in questo momento.

Ci stacchiamo.

"Ti amo." mormora Ken.

Sorrido e gli poso un bacio sulla fronte, poi così parlo: "Ascoltami. Io davvero sono commosso dall'amore che hai dimostrato per me. Non è da tutti decidere di troncare una relazione e di lasciarsi morire per rendere felice chi si ama. Ma io non riesco a stare lontano da te. Davvero, anche quando la mia mente diceva di odiarti, il mio cuore diceva il contrario. E ora che ti ho trovato, non ti lascerò andare incontro alla morte da solo. No, non sarai solo... Vedrai i miei occhi quando i tuoi si chiuderanno..."

Esita la mia luce, i suoi occhi sono molto tristi.

Mi guarda ancora. Percepisce determinazione nel mio sguardo e si arrende. Quando sono deciso a compiere una azione non mi ferma nessuno.

"Sei un idiota." sussurra.

"Un idiota che ti ama e che desidera solo stare con te perchè si sente una nullità senza di te." rispondo sorridendo.

Lui fa un sorriso. Un vero sorriso, limpido e gentile, anche se un po' triste.

"E io sono doppiamente idiota perchè non riesco a convincerti a lasciarmi solo."

Tace.

"Ryu..."Mi chiama con un tono basso, quasi musicale.

"Sì?" chiedo io.

"Ti prego, lascia che ti abbracci. Poco mi è concesso e vorrei non perdere nessun istante, prima che la morte mi prenda con sè."

"Farò qualcosa di meglio." sorrido e lo sollevo tra le mie braccia. E' talmente leggero che mi sembra di sollevare una piuma...

Mi reco nella stanza accanto e lo poso sul letto. Mi stendo con lui e copro tutti e due con le lenzuola.

Lui posa la sua testa dorata sul mio petto e mormora: "Grazie. Mi stai facendo un dono stupendo, che forse non merito..."

Sorrido e lo accarezzo, prima che il sonno avvolga entrambi con le sue ali di stelle.
 
   
 
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