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Autore: Spensieratezza    15/07/2021    3 recensioni
Cosa sarebbe successo se Sam non avesse mai perso l'anima?
Dean e Sam insieme ai loro amici, non faranno altro che attraversare salti quantici per tutta la storia e impareranno un sacco di cose su loro stessi e gli altri.
Scusate, nell'ultimo capitolo ho confuso i nomi, come al solito. Castiel non ha cambiato partner ovviamente. Sta sempre con la stessa persona, ho solo sbagliato a scrivere.
Genere: Fluff, Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: Slash | Personaggi: Castiel, Crowley, Dean Winchester, Lisa Breaden, Sam Winchester
Note: What if? | Avvertimenti: Incest | Contesto: Sesta stagione
Capitoli:
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- Questa storia fa parte della serie 'Il salto quantico'
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Alan si trovava sdraiato riverso su una spiaggia, in riva al mare.
Il paesaggio rivelava che dovesse trovarsi su un’isola.

In quel momento una voce lo svegliò.
“Alan…Alan…”
“C-chi..chi SEI? Fatti vedere!”

“Io sono dappertutto e da nessuna parte! Io sono parte dell’ambiente e del mondo. Non è possibile vedere la mia VERA forma. Io sono il CAMALEONTE.

“Vuoi occhiali per vedere con il sole?” lo interruppe la voce di un ragazzino, facendogli vedere una valigetta piena di occhiali da sole scintillanti.

E quel ragazzino da dove sbuca?

“No, grazie, non ne ho bisogno!” disse Alan scocciato dall’interruzione.
“Se non posso vederti, allora perché mi parli? Che cosa vuoi da me?”

“Ricordarti il tuo compito! Devi recarti all’Osservatorio!

“Ma che..Mmmm.ma certo. .d-devo essermi addormentato. Che ore saranno? Io…io devo presentarmi all’Osservatorio! Ordine perentorio di presentarsi all’Osservatorio, sì…ma ho tanto freddo…il sole. Tra le nuvole. Ma è così freddo.”

“Se non ti SBRIGHI, la tigre ti prenderà.”
“L-la tigre? Quale…”
Detto ciò il ragazzo svenne.
 
 
 
*

Alan si risvegliò a casa sua nel suo letto.
“Mmm…che razza di sogno…Steve…Steve!|
Tastò l’altra parte del letto ma era vuota.

Mpf…lo sa che ODIO svegliarmi senza di lui.
Si alzò per bere una goccia di caffè ma lì trovò il suo ragazzo alle prese con un cucciolo di animale.
“STEVE!!! Dove hai preso quel coso?”

“Non chiamarlo COSO, Shiryu è molto permaloso. L’ho trovato per strada e ha cominciato a seguirmi. Non è adorabile?”

“Forse adesso, ma ti ricordo che diventerà grande…e…aspetta, fammi vedere. Non è un GATTO.”
“Ma certo che lo è, che cos’altro potrebbe essere?”
“Una tigre…è una tigre.” Pensò Alan con aria spaventata guardando meglio il cucciolo di tigre.
 
 


*

Si risvegliò nuovamente e la prima cosa che pensò fu:
“Un sogno in un sogno. La classica cosa che detesto! “ dopodiché andò a verificare di essere ancora in pieno possesso delle sue facoltà mentali e andò dal suo ragazzo che leggeva il giornale, rigorosamente in mutande e senza cuccioli per fortuna.

“Steve!! “ lo abbracciò.
“Ehi, non che non mi piaccia ma c'è una ragione per questa foga?”

“Non capirai ma che sogno assurdo ho fatto..ma prima promettimi che non porterai MAI un cucciolo di TIGRE in casa nostra.”
“Amico, io ho paura dei felini carnivori, vai tranquillo.”
“Ho proprio bisogno di una doccia adesso..per levarmi via l’incubo di stanotte.”

Quando uscì dalla doccia però, il suo ragazzo gli disse:
“Amore, c’è una raccomandata per te. Di presentarsi SUBITO all’osservatorio. Ordine perentorio.” disse porgendogli la lettera.
Alan rimase di sasso fissando la lettera con sguardo atterrito.
“Non devi andarci se non vuoi.”
“DEVO. È il mio destino.”

“Qualcuno disse che non esiste il destino ma solo le scelte che facciamo.”
“Non posso sottrarmi all’ordine.” disse Alan a occhi chiusi, infilandosi la giacca.
 
Alan uscì e trovò ancora quel ragazzino che vendeva occhiali.
Occhiali per tutti i gusti, signori, usateli e vedrete meglio il mondo che vi circonda. Ehi tu, non credi che ti farebbero bene per trovare quello che stai cercando?”

Ancora lui?

“Non ne ho bisogno, conosco la strada. Adesso lasciami in pace.”

Quel ragazzino aveva una faccia delusa ma lo lasciò passare.

“Non troverai mai quello che cerchi senza gli occhiali giusti.”

Ragazzini insolenti e ladri..
 



La città sembrava una città piena di zombies, con creature e mostri giganti che assomigliavano a orrendi a strani molluschi che si liquefacevano al sole.

“Sole…sì..un po’ di caldo. Ecco l’osservatorio!”

Al bancone centrale si trovava una donna in carne con una coda castana e dall'aria annoiata che sfogliava cruciverba. Alan presume dovesse essere la segretaria. Non sembrava molto disponibile, ma Alan sperò che l'apparenza ingannasse e lo aiutasse con le informazioni.

“Salve, sono venuto per visitare l’osservatorio.”
“Mmm..che costellazione cerca?
“Ehm..”

La segretaria stava aspettando con un grugno spazientito.
“Veramente io non saprei..ho solo ricevuto una raccomandata di venire qui.”
“Gli esploratori che non sanno quello che cercano. Spero sempre che si siano estinti e ce li mandano sempre qui.”
“Mi dispiace…”

“Venga qui, oltrepassi quella porta, se riuscirà a trovare l’uscita del TRENO , troverà l’Osservatorio. Buona fortuna.”
“Aspetti, che cosa significa? ASP..”
Ormai gli avevano chiuso la porta alle spalle.
 
Alan fece un grosso sospiro e camminò in quello che si era appena trasformato nel binario di un treno.
“Va bene, vediamo di trovare questa uscita.”

Camminando nel vagone, dopo un po’ trovò Sam e Dean con dei sacchi pieni di denaro, vicino a loro c’erano tutti i suoi amici, compreso Steve.
“Sam? Dean? Ragazzi? Come mai avete ancora questi sacchi? Abbiamo già preso il denaro nascosto da Dibi Cooper nel pavimento della casa.”
“Ti confondi, Alan, questo è un altro denaro.” Disse Sam.

“Sì, di quello adatto ad attirare le esche.” Disse Dean.

“Le…esche? Quali esche? Non c’è nessuno qui oltre a noi.” disse Alan.
“Non hai preso gli occhialini che il ragazzino voleva darti?” chiese Bruce sorpreso.

“Quelle cose ORRIBILI? Certo che no! Con tutto quello che devo pensare oggi..ma perché? cosa c’entrano? Chi è l’ESCA?”
“Amico mio, sei TU l’ESCA.” Disse Bruce.
“Cosa? “
In quel momento un’ombra strana si avvicinò a loro, quando fu abbastanza vicino, si materializzò in una grossa tigre e fece per attaccarlo.
“NO…NOOOOO…”

Alan cominciò a correre per tutto il vagone e poi il treno acquisì la velocità.
Trova l’uscita del treno…l’uscita e potrai trovare l’osservatorio.
 
“Non…non esiste l’uscita. O meglio l’unica uscita è…”

Alan aprì il vagone e si gettò dal treno in corsa e rotolò nella neve fredda e bagnata.
Freddo…ancora così tanto freddo…
Non ce la faccio più..non riesco più a…..
 
 
Si svegliò in quello che riconobbe come un ascensore, chiuso ermeticamente e senza tasti.

“Questo..che cos’è…no..questo è una gabbia. Aiutoooo.Aiutoooo. Vi prego, FATEMI USCIRE!!” gridò battendo contro le mura.



C-calma..Alan, calma, rifletti, tutto quello che ti sta capitando..non ha alcun senso...Steve..la casa..il ragazzino, l'Osservatorio..è tutto SBAGLIATO.. forse qualcuno ti ha drogato? Deve esserci un motivo per cui sei capitato in quest’incubo. Ricorda. Ricorda…”pensò mettendosi una mano sulla testa.
 
 
 
Alan visualizzò con molta fatica un ricordo.  
 
Ci trovavamo in una banca, dovevamo rubare una cassetta di sicurezza, ma all’ultimo momento qualcosa è andato storto, è arrivato Mahone, ci stava minacciando tutti e poi io sono caduto…no…aspetta..non sono caduto…Polinsky mi ha…spinto!
 
 
Alan rivide come al rallentatore il momento in cui Polinsky con un ghigno perfido, lo spinse, facendolo cadere contro Mahone e lo abbandonò.

Voleva chiedere aiuto agli altri ma non li vedeva, erano scomparsi tra la folla e lui era troppo scioccato da essere stato buttato tra le braccia proprio della persona che aveva più paura in assoluto, per reagire o anche solo rendersi conto della realtà che lo circondava o di cosa stava succedendo.

Lui restò lì, solo, disperato, abbandonato.
Il suo mondo crollò.
 
“No…ci hai traditi. Bastardo. Mi hai tradito!”
“Se continui ad urlare così tanto, ti verrà la raucedine, ma magari l’uso della vista ti verrà amplificato meglio.”
“Ancora tu???”

Il ragazzino sorrise mostrando la grande gamma di occhialini colorati nella sua valigetta.
“Ne vuoi un paio?”

Se non li prendo, continuerà a tormentarmi all’infinito..e poi..ma sì, perché no? Magari davvero mi aiuteranno ad uscire da quest’incubo.
Alan sospirò.

“Suppongo di non avere scelta. Prendo questi qua. “

All'istante vide un pannello con i pulsanti dell'ascensore visualizzarsi.

"Oddio!! Sì, i pulsanti. Adesso li vedo. Adess..ma cos.."

In quel momento però si accorse che il pavimento era stranamente bagnato.
“ Ma quest’acqua???" cercò di avvicinarsi al pannello ma dell'acqua sgorgò dal muro come fosse una sorgente e coprì il pannello, respingendolo indietro.

Noo…MORIREMO AFFOGATI!”

“Tu, forse…io ho gli occhialini impermeabili all’acqua e uscirò da qui.” disse il ragazzino indossandone blu da piscina. Alan rimase stupefatto di vederlo scomparire dietro le mura.

Mi hai ingannato!”

In quel momento la faccia del ragazzino, si vide trasparente, attraverso il muro.

“No! Io ti ho fatto scegliere e ancora tu hai fatto la scelta sbagliata. Potevi scegliere quelli impermeabili e a quest’ora saresti fuori anche tu!”

“MALEDETTO! TORNA QUI. AIUTAMI.”
“Aiutati.” Disse il ragazzino.
 
 


*

Alan si ritrovò stranamente sdraiato su un veliero. Una nave in movimento.

“Il mistero si infittisce sempre di più..dove sono adesso? Dove sarà Mahone?” si chiese.
Continuò a camminare, fino a che non notò una coppia che coccolava un gattino sul ponte della nave. Era un bel gattino, rosso con il pelo folto.

Alan si sentì naturalmente attratto e chiese:
“Posso tenerlo?”
“Ma certo che puoi!”  disse la madre con benevolenza.

Alan si strinse forte a sé il gattino, tutto quel pelo morbido lo faceva sentire bene, lo faceva sentire in pace.
Quel senso di tranquillità però, non durò molto. La nave subì uno strano scossone come se ci fosse un terremoto e la coppia precipitò giù in mare tra le grida.
“NO…NO…non è possibile.”

La notte inghiottì il cielo e Alan non vide più niente.
 
 



*

Alan si ritrovò di nuovo davanti all’Osservatorio.
“Questa volta..non sbaglierò.”
Alan entrò nell’edificio e chiese di entrare nell’Osservatorio, ma fu attirato da una mensola piena di occhiali.
“Ohhh..ti piacciono?”
“Mi sembrano familiari..” disse Alan.

“Sono occhiali magici. Li vendiamo ai bambini, ne vanno matti.”
“Che cosa vedono?”
La donna ridacchiò.

“Sostanzialmente lo stesso mondo..e diverso. Sono dotati di un colore speciale, il bambino che li indossa vedrò tutto rosa, tutto verde o tutto azzurro, cambia solo il colore, ma i bambini sono sognatori e pensano che questo basti a vedere UN MONDO INVISIBILE.”

Chi vede, non vede niente..
Prendi gli occhialini…
“Li prendo.”

“Ohhh, va bene, tuo figlio ne sarà entusiasta.”
“Non sono per lui, ma per me.”
La donna smise di sorridere.

“Molto bene. Devo dire che non mi aspettavo..di solito i visitatori dell’Osservatorio non sono così intelligenti…ci mettiamo molto di più a convincerli…”
“Cosa?”

“Metti quegli occhialini, ragazzo e non disturbarmi più. Spero che questa sia l’ultima volta che ti vedo.”
“Se l’ho offesa, domando scus…”

“Non sei tu a infastidire me, sciocco ragazzo e adesso che aspetti? Metti quei dannati occhiali o hai davvero tutto questo tempo da perdere?”

Alan si sbrigò ad obbedire e un mondo fatto di rosa con bolle e sagome luminescenti lo invase.

Cercò di vedere se c’era qualcosa di strano in quello strano mondo luminescente e vide una porta bianca.
Tolse gli occhialini e chiese alla signora:
“Quella porta..non si vede senza occhiali.”

“Certo che no... è l’uscita. Se tutte le uscite potessero essere visibili a occhio nudo, non avremmo il tempo di soffrire, no?”
Il suo tono sembrava malinconico.
“Ma…”
“Addio..”
“Aspetti, non…”

La segretaria lasciò l’ufficio, scomparendo attraverso una parete.
“Va bene, qualunque cosa ci sia attraverso quella PORTA, io la affronterò.” Disse Alan, varcandola e varcando l’alone di luce che la illuminava.
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 Note dell'autrice: ciao ragazzi!! Che capitolo strano eh?? xd se non ci avete capito niente, non preoccupatevi, è normalissimo xd il capitolo mi è stato ispirato dal fumetto di dylan Dog - Ascensore per l'inferno numero 250 ma solo ispirato vagamente perchè le scene non sono le stesse, lì Dylan doveva cercare l tribunale e succedevano altre cose e incontri strani che qui non sono neanche menzionati. 
Dunque...vi dico che ci stiamo avvicinando alla fine di questa mini trama (alla faccia della mini, sono una ventina di capitoli lol) dei ragazzi evasi! Spero di non aver annoiato nessuno, ho scritto questo capitolo anche per questo motivo, devo dire la verità, amo le situazioni piene di mistero a metà tra il sogno e la realtà dove il protagonista le mescola e non capisce più dove si trova e cosa deve fare xd ma tranquilli che presto capirete tutto!

ps qualcuno come me, nato negli anni 90 o giù di li, ricorderà che sti occhiali dove vedevi tutto rosa o azzurro, esistevano davvero xd LOL anche io all'epoca non mi volevo rassegnare all'idea che dovessi vederci qualcosa di segreto e di strano dentro di essi ahhah
   
 
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