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Autore: MissGateaux    18/07/2021    0 recensioni
Ci fu un tempo, non molti anni fa, in cui vivevamo in un mondo incantato, fatto di lusso sfrenato e feste emozionanti. L'anno era il 1813 e Londra era la star di tutti gli scandali. I londinesi stavano festeggiando il 24 Dicembre e quella sera nessuna stella era più luminosa della padroncina di casa Betsy Ravencrafts: la chiamavano il "diamante splendente".
Ma nessuno immaginava che quella stessa sera uno scandalo sarebbe sceso sulla casa dei Ravencrafts.
Oh Santo Cielo! Credo di aver parlato troppo. Vi starete chiedendo chi mai io sia, beh, è un segreto che non posso svelare, ma vi assicuro che ne vedrete delle belle nella piccola e chiassosa città di Londra!
Genere: Commedia, Romantico, Satirico | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het
Note: Otherverse | Avvertimenti: Incest, Threesome
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CAPITOLO 1 – Il Ballo d’Inverno    
Oggi è un’atipica mattinata invernale, in cielo splende alto il sole e, nonostante la gelida temperatura londinese, si può passeggiare all’aperto senza soffrire il freddo tagliente tipico del periodo.
È il 24 dicembre 1813, il momento dell’anno che preferisco: Londra diventa chiassosa all’inverosimile, le strade colme di neve iniziano a risuonare di canti natalizi e grida di festa; quest’anno è la famiglia Ravencrafts ad ospitare il Ballo d’Inverno e vedremo se ne saranno all’altezza.
L’anno precedente fu la famiglia Egerton, una delle più prestigiose di tutta Londra, ad ospitarlo: all’ingresso c’era un gigantesco albero natalizio colmo di addobbi che accoglieva gli ospiti, nascondendo l’entrata nella grande sala da ballo. C’erano immensi lampadari di cristallo e domestici dappertutto che servivano champagne della migliore qualità. L’orchestra creava un’atmosfera coinvolgente, che aveva attirato anche il più restio a danzare e gli invitati si sono divertiti come non mai; chissà che Miss Amelia Ravencrafts riesca a stupirci.
Lungo Baker Street si può ammirare il fenomeno delle donne londinesi che scalpitano per accaparrarsi i migliori abiti della modista, una scena alquanto bizzarra, ma molto divertente: tra queste s’intravedono Miss Ravencrafts e sua figlia, intente a strappare dalle mani di un’altra nobildonna l’ultimo scialle color cenere di rosa.
Nello stesso momento, poco fuori Londra, un aitante giovanotto fa ritorno dall’università di Oxford per le festività. Il misterioso Miles Cavendish: si dice che spesso dietro una nube di mistero può celarsi qualcosa di inaspettato. Parliamo di un ragazzo alto, dal volto scavato e incorniciato da capelli colore dell’oro, due magnetici occhi azzurri che facevano svenire ogni donna al suo cospetto. Una delle sue caratteristiche più evidenti?! Secondo alcune voci di città pare che il giovane aitante Mr. Cavendish abbia un cuore di ghiaccio: non temete mie care, le donne londinesi sanno come riscaldare un’anima così fredda.
Miles è figlio dei proprietari del più esclusivo Cafè di Londra; non è nobile, ma avrebbe dovuto esserlo: suo nonno, un tempo duca, perse tutti i terreni in suo possesso nei pressi di Londra a causa di un imbroglio di due malfattori e così si ritrovò senza titolo e con una famiglia da mantenere. Nonostante ciò per i nobili non cambiò nulla, continuavano ad invitarli ai loro ricevimenti, mantenendo un saldo rapporto di rispetto e stima nei confronti della famiglia Cavendish.
Tornando a noi, Miles è un ragazzo pieno di vita, allegro e solare con tutti, ma sa essere anche molto serio e calcolatore, nessuno riesce a prendersi gioco di lui. Da adolescente iniziò a lavorare con i suoi genitori; con i loro guadagni non riuscivano a permettersi un insegnante per il proprio figlio, ma la madre trovò il tempo di istruirlo nelle varie discipline scolastiche che, a suo tempo, le furono insegnate da un precettore.
Grazie alla sua mente brillante, Miles entra ad Oxford, prendendo la facoltà di legge, come aveva sempre sognato.
Il giorno del suo ritorno sua madre lo aspetta con ansia, felice di poterlo riabbracciare dopo un lungo periodo separati. Diciamoci la verità, Miles non è esattamente il figlio affettuoso che tutte le madri desiderano. La sua dolcezza si limita ad un saluto freddo e ad una stretta di mano, talvolta accompagnata da un sorriso.
Subito dopo aver lasciato il bagaglio alla domestica, Miles si reca al Cafè dei suoi genitori: il “Central London Cafè” è il locale più esclusivo di Londra, situato su Bond Street. Se voleste assaggiare le delizie della signora Cavendish sappiate che vi aspetta un’interminabile fila, ma ne varrà la pena.
Al suo ingresso tutti fanno fatica a riconoscerlo, come biasimarli: quando lavorava lì era un piccolo ragazzino biondo con le lentiggini e due curiosi occhioni azzurri; ora è un uomo alto, curato e ben vestito, chi mai lo avrebbe riconosciuto!
Miles saluta la clientela, dirigendosi al bancone per salutare i suoi genitori: - “Madre, Padre, sono finalmente a casa. Come vanno gli affari qui? Vedo che i tuoi muffin al mirtillo sono diventati famosi, mamma” -.
Denise, eccitata risponde: - “Miles, figlio mio! Sono così felice che tu sia qui! Non sapevo arrivassi oggi, nella tua lettera dicesti di arrivare solo domattina. Hai anticipato la partenza per qualche motivo specifico?” -; dalla porta dell’ufficio esce Robert con dei conti fra le mani, quando vede Miles sgrana gli occhi e lo saluta con la solita stretta di mano che usano darsi: - “Figliolo! Finalmente sei a casa, ho dei lavoretti freschi d’inchiostro per te. Ne parliamo nel mio ufficio?!” – “Oh suvvia! Ora non dargli tormento, lascialo riposare e mangiare qualcosa. Avrà viaggiato per ore, sarà sicuramente affamato! Abbiamo delle nuove specialità della casa, vieni” -. Miles accenna un sorriso: ora si che è davvero tornato a casa.
Un’altra famiglia invece, è alle prese con i preparativi della grande serata: Miss Amelia Ravencrafts è in preda una crisi di nervi: niente di ciò che aveva ordinato è come lei desidera, così, getta tutto all’aria, facendo impazzire a sua volta i domestici che tentano invano di rappezzare ciò che ormai è stato distrutto.
Il Ballo d’Inverno è l’evento dell’anno che tutti aspettano con ansia, dove gli errori non sono ammessi, ma gli scandali, quelli sono immancabili. A tal proposito, conoscete la signorina Betsy Ravencrafts? No?! Non saprei da dove cominciare: la nostra piccola Betsy nasce in una famiglia nobile, sempre sul lastrico a causa delle folli spese della madre, Amelia Ravencrafts, una donnina appariscente che presenzia a tutti i ricevimenti di Londra, pur di sfoggiare quegli abiti costosi e pacchiani a spese del povero Barone Maxwell Ravencrafts. Si dice che un giorno, tornato a casa dal lavoro, trovò sulla sua scrivania una pila di conti dalla modista della città; furibondo prese gli abiti della moglie e li lanciò giù dalla finestra, scatenando l’ira di Amelia. Ma questa è tutta un’altra storia, dov’eravamo?! Ah, parlavamo di Betsy. Lei crebbe sotto le ali protettrici della madre, sviluppando presto i valori da lei impostile, vi lascio soltanto immaginare. All’età di 18 anni Betsy fece il suo debutto in società, e lasciatemelo dire, fu una vera sorpresa: la biondina dai vaporosi capelli gialli e le lentiggini divenne una graziosa bambolina dai boccoli d’oro e un corpo che faceva invidia a tutte le ragazze della sua età, nonostante la poca prosperità. In questa Stagione è lei il fiore all’occhiello della società e, credetemi, faranno di tutto per conquistare il suo cuore…e non solo. La madre Amelia cercava di concederla in sposa da anni al marchese di Winstor, un uomo sulla sessantina, alto, con un toupé bianco che rifletteva la luce del sole e una passione sfrenata per l’ornitologia. Un pomeriggio tenne incollata Betsy al suo fianco per raccontarle il rito d’accoppiamento degli Erithacus rubecola: innocenti e barbosi pettirossi. La povera fanciulla era così annoiata e disgustata che finse uno svenimento per poter tornare a casa; immaginate la sua gioia e il suo stupore nello scoprire che non fu sua madre a venire in suo soccorso, ma un gentiluomo, se possiamo così definirlo, di nome Gerald Farrett: il gioielliere dello scandalo.
 Figlio del noto gioielliere di Piccadilly, malgrado la sua misera statura è riuscito a farsi strada fra i tanti pretendenti della piccola Ravencrafts, con i suoi neri capelli ricci e quegli occhi da finto gentiluomo da ingannare soltanto una ragazzina con la testa fra le nuvole. La fama di Gerald non si limita soltanto alla sua eredità: avete mai sentito parlare dei balli a casa Farrett? Aaah… sfarzosi e costosi balli organizzati a spese del padre, che pensava fossero innocenti riunioni fra gentiluomini, in realtà sono tutt’altro che semplici balli, e gli invitati tutt’altro che gentiluomini: sono veri e propri bordelli.  
Nonostante ciò, quell’incontro fu fatale per il cuore di Betsy, che al primo incrocio di sguardi con Mr Farrett s’invaghì perdendo completamente la testa. Il giovane la raccolse tra le braccia e le chiese: - “State bene Miss?”, Betsy con un filo di voce disse: - “Ora si, grazie… voi sareste?!” – “Farrett, Gerald Farrett” -. Fu amore a prima… svista!
Da quello scambio di sguardi n’è venuto fuori un lungo corteggiamento con fiori, poesie e sonetti presi dai celebri Byron e Keats, lunghe passeggiate nel parco e numerosi, numerosi balli insieme. Ma la domanda che tutti si sono posti é: a quando le nozze?!
Dato che nessuno vi ha posto la risposta sarò io ad illuminarvi: ovviamente sono ben poche le persone che conoscono le vicende delle “riunioni” di Farrett. Un giorno, la Maîtresse de “La Madriguera del Conejo”, la casa del piacere più affollata di Londra, presa dall’ira di un pagamento mancato di Mr Farrett, racconta alla sua fedele amica Maxine alcuni fatti osceni che egli stesso è solito fare con le sue “mujeres” (le ragazze del bordello), alzando man mano il tono di voce in modo che alcune nobildonne che siedono al Cafè possano sentire, restando scioccate.
Le voci si estendono sempre di più, tanto da arrivare alla dimora dei Ravencrafts, facendo in frantumi il cuore di Betsy. La fanciulla, una volta saputo dei misfatti di Gerald, si reca presso la sua gioielleria e gridando gli dà uno schiaffo che risuona in tutto il quartiere. Gerald non capisce e cerca di fermarla, ma Betsy corre via attirando l’attenzione di tutti e nascondendosi nel Central London Cafè, dove incontra la sua amica Maxine. Oops! Che sbadata, non vi ho ancora parlato di Maxine?! Eppure fu lei la stella della Stagione precedente.
Parliamo della nobile contessina Maxine Gateaux: come si può ben capire dal suo cognome, le sue origini non sono di certo della nostra chiassosa e amata Londra. La fanciulla viene dalle romantiche vie della Senna.
 Si sa, le francesi sono tipiche per i loro capelli biondi e i nasini perfetti, ma non Maxine: lunghi capelli castani ricadono lungo la schiena, i suoi occhi si intrecciano in un vortice di colori fra il castano e il grigio e i suoi lunghi vestiti tendono a nascondere quel corpo da donna che è diventata.
La sua famiglia è una delle più prestigiose a Parigi, suo padre fu un luminare nel campo della medicina; vi parlo al passato perché il poveruomo morì a causa di un male sconosciuto.
Subito dopo l’accaduto, Maxine lascia sua madre a Parigi per trascorrere un po' di tempo dai suoi nonni a Londra. Non ci mise molto a conoscere svariate persone, visto il suo amabile carattere: tutti la definiscono dolce e di buona compagnia, solare e con uno spirito di adattamento che fa invidia ad ogni nobildonna. Come potete capire Maxine diventa il fiore all’occhiello desiderato da tutti.  
Una volta arrivata, sua nonna decise immediatamente di proporla per il debutto in società: fu un successo clamoroso! Aaah… si parla di una Stagione fa, ma lo ricordo come se fosse ieri: una giovane dai lineamenti così differenti dai canoni classici a cui tutti erano abituati e che nessuno aveva mai visto prima…fu guerra per farle la corte!
Fu un Visconte, non molto rilevante nell’alta società, a suscitare il suo interesse: parliamo di Aron Caruso, per quanto mi riguarda, un inetto. È sicuramente di bell’aspetto, alto, muscoloso, dai boccoli castani e con due occhi verdi ingenui, chi oserebbe mai rifiutarlo?! Finché non apre bocca ed escono discorsi che sembrano fatti da una persona di sessant’anni, guarda caso l’età di suo padre.
La sua più grande ambizione è quella di gestire la locanda di famiglia ma, nonostante le sue povere aspirazioni, conquista il cuore della nostra francesina.
Sin dal primo momento Aron ha iniziato a corteggiarla e Maxine si sentiva sulle nuvole. Dopo svariati mesi di passeggiate, balli ai ricevimenti e chiari di luna sul prato Maxine aveva iniziato a fantasticare su un futuro insieme, ma il giovane Aron non osava proporsi e come biasimarlo: la parola “matrimonio” lo spaventa più di suo padre che impreca contro di lui. Aron è il tipico ragazzo che segue le orme del padre, senza tener conto dei propri sogni e delle persone al suo fianco.
Tornando a noi.
Il giorno in cui vede la sua amica in lacrime, Maxine l’accoglie fra le braccia per confortarla: - “Betsy, tesoro, l’ho appena saputo, mi dispiace così tanto. Sapevo che non poteva essere un gentiluomo, qualsiasi uomo degno di tale appellativo non farebbe mai gli occhi dolci alla cugina della sua fidanzata” -.
Maxine non aveva mai provato altro che ripudio per Gerald e per il suo barbaro modo di trattare le donne, tanto da limitarsi ad un cenno con la testa per salutarlo.
Quel giorno Betsy decide di mettere fine al corteggiamento con Gerald, promettendo di donare il suo cuore soltanto ad un valido pretendente d’animo nobile e gentile.
A volte sembra che la freccia di Cupido venga scagliata alla persona giusta…o sbagliata: Miles sta giusto lasciando i suoi genitori per raggiungere il suo amico Alexander Northshire, figlio del Visconte di Northshire, quando, in quel momento vede cadere dinanzi agli occhi un fazzolettino bianco; lo raccoglie e alzando lo sguardo nota una piccola mano che cerca di afferrarlo. Betsy arrossisce e fissa lo sguardo del giovane senza dire una parola; Miles le pone il fazzoletto e salutandola va via di fretta.
Per Betsy è un colpo allo stomaco: due brillanti occhi azzurri e intensi, chi sarebbe mai riuscita a dimenticarli. Subito dopo inizia l’indagine con Maxine per scoprire l’identità dell’affascinante biondo misterioso.  A malincuore quest’ultima non sa nulla sul suo conto, ma posso dirvi che anche lei è rimasta soggiogata dall’aitante Miles.
La curiosità di Betsy inizia a prendere il sopravvento: ormai ha sguinzagliato ogni sua amica alla ricerca del giovane misterioso e solo una riesce a darle informazioni, la fedele Flo Gartlman.
Dico fedele perché, si sa, i cani sono sempre fedeli ai loro padroni, non è così?!
Flo è la classica aiutante che si vede nelle fiabe e che scompare nel momento in cui la principessa ed il principe finalmente vivono felici e contenti.
Non possiamo certo definirla di bell’aspetto: rotondetta, con quei piatti capelli scuri e la tanta insicurezza dipinta nei suoi occhi verdi, ma di certo è una buona amica. Flo viene da una piccola famiglia di mercanti, lei si occupa della drogheria e sa sempre tutto di tutti, raccontando ogni cosa alla sua amatissima amica Betsy. - “Miles Cavendish è il figlio dei signori Cavendish che possiedono il Central London Cafè, ma si dice che suo nonno sia un Duca molto importante, quindi dev’esserlo anche lui! Devi assolutamente farti invitare a danzare da lui! Magari potresti fargli vedere le collezioni d’arte di tua madre per poter stare soli” - dice Flo, mentre acconcia i lunghi capelli biondi di Betsy per la festa: - “Stasera devo essere impeccabile, niente deve andare storto! Se davvero è un Duca, sai quanto sarebbe felice mia madre?! Potremmo risanare i debiti della mia famiglia e io potrei farmi fare migliaia di abiti da quella sgradevole modista. E poi è così bello, sarà sicuramente gentile!”.
Aaah…le ore che precedono i balli sono le più emozionanti: pizzi e tulle dappertutto, lustrini, pietre preziose, vaporose parrucche e pettegolezzi. Sublime!
A casa Gateaux la contessina Maxine dovrebbe già essere pronta per salire sulla carrozza, ma preferisce perder tempo ridendo e danzando nella sua stanza con sua cugina Vivien, un soggetto alquanto singolare, se mi è concesso dirlo: come posso descriverla? Una graziosa e alta fanciulla dalle origini francesi, nata dall’amore di un soldato francese e una nobildonna inglese.
Vivian era quella che si definisce un’anticonformista: ama la letteratura, la storia e tutte le discipline classiche; il suo sogno è quello di diventare una scrittrice, ma ahimè, è solo un sogno.
Come abbiamo già detto, è alta, snella, slanciata e con un portamento impeccabile, pare quasi un cigno…ho detto quasi. Purtroppo la sua lingua talvolta biforcuta, ha il potere di allontanare qualsiasi gentiluomo osasse avvicinarsi a lei; ma ciò non vuol dire che lei non è amabile, aspetta solo la persona giusta…o il momento giusto.
In mezzo a tanta eccitazione per la festa, gli unici che sembrano pensare ad altro, sono Miles e il suo amico che, presi dai racconti delle reciproche avventure universitarie, bevono e fumano allegramente i loro sigari; d’altronde si sono già preparati prima di incontrarsi, consapevoli delle loro lunghe rimpatriate.
Il più rapido a prepararsi è Aron Caruso, si trova ancora nella sua locanda a riordinare le scartoffie, presentandosi come suo solito con i suoi calzoni da cavallo e la giacca rigorosamente prestatagli dal padre.
Il primo ad arrivare invece, due ore in anticipo, è Arold Cample: figlio di Dominique Cample e Mona Farley. Il padre era un nobile barone della famiglia Cample; alla giovane età di 18 anni s’ invaghisce perdutamente della domestica Mona mentre era promesso in sposo alla contessina Charlotte Debassy. Suo padre, preso dall’ira, lo disereda. Così, perso il titolo, Dominique si trasferisce nell’unica dimora rimastagli, una casa in campagna, assieme a Mona.
Ben presto si rendono conto che la loro relazione inusuale ha avuto una risonanza tale che Mona viene cacciata da ogni famiglia nobile a cui si propone come domestica.
Dopo qualche anno nasce Arold, la luce dei loro occhi.
Divenuto maggiorenne Arold voleva intraprendere gli studi universitari, ma suo padre era contrario, voleva a tutti i costi indirizzarlo verso la carriera militare.
Arold è un giovane alto e robusto, di carnagione olivastra, con una folta chioma nera e due occhi colore del cielo, peccato per il suo modo trasandato di vestire e la sua scarsa comunicazione. Poche persone possono avere a che fare con lui, e poche persone vogliono averne; parliamo di una persona non molto interessante, oserei dire insignificante; per Betsy e Flo lui è l’unico su cui appoggiarsi nei momenti di sconforto, e non soltanto in quelli.
Alla vista di Arold, Flo scende le scale quasi come se non avverte il suo peso, che, diciamocelo, non è del tutto indifferente; si avvicina all’amico: - “Arold! Sei arrivato, finalmente! Hai saputo di Gerald e Betsy? Non me lo sarei mai aspettata da lui.” – “Flo, buonasera. Si, ho sentito, ma ho sempre pensato fosse un poco di buono, le avevo detto di stargli lontano, che non era l’uomo adatto a lei, ma non ha voluto darmi ascolto.” – “In ogni caso ormai penso diventerà storia vecchia, Betsy mi ha confidato che vuole conquistare il Duca di Cavendish” – “Ma chi?! L’ottantenne?! Ma è impazzita?!” – “No, zucca vuota, suo nipote, Miles Cavendish! Stamani hanno avuto il classico perfetto…” -, e come suo solito, Flo inizia a ingigantire la storia, quasi come fosse la fiaba di Cenerentola (qualcuno dovrebbe dirle che non è lei la bella principessa).
Arold non dà retta all’amica, cerca di ricordare dove aveva già sentito il nome di Miles e all’improvviso gli viene in mente: - “Sei sicura che fosse proprio Miles Cavendish? Ero certo si trovasse ad Oxford per gli studi” – “Ti dico che l’abbiamo incontrato questa mattina al Central London Cafè, stava uscendo per andare non so dove e…”, in quel momento Arold gira lo sguardo per ammirare la bellissima Betsy che scende la lunga scalinata per raggiungerli; è stupenda: indossa un abito color rosa opaco che scende lungo sulle sue forme, uno scialle che ha vinto onestamente in una guerra con una nobildonna dalla modista, color cenere di rosa e i suoi boccoli d’oro scendono per metà sulle sue spalle, lasciando poco a poco scoperto il bianco collo in porcellana. Arold rimane a bocca aperta e Flo la guarda quasi con invidia, ma elogiandola davanti agli occhi dell’amico: - “Sei un incanto Betsy! Qualsiasi gentiluomo cadrà ai tuoi piedi stasera, ne sono sicura” – “Grazie Flo, cara, ma il mio obiettivo e il Duca di Cavendish”, Arold tentò di dissuaderla da Miles, ma in quel momento arriva Amelia esordendo: - “Ragazzi cari, siete stupendi! Certo non quanto la mia Betsy, ma siete di accettabili. Sono arrivati gli ospiti e i domestici sono pronti per aprire le porte. Tutti ai vostri posti!” - grida, e tutto iniziò a prendere forma.
Vi lascio soltanto immaginare l’apertura delle porte di casa Ravencrafts e l’immensa fila di gentiluomini e gentildonne che c’è: un tripudio di colori dei vestiti delle invitate, seguito da grandi cilindri neri laccati, ventagli pieni di piume vaporose e pietre preziose che scintillano ai colli di giovani e vecchie dame: Signore e Signori vi presento l’opulenza del 1813!
Amelia e Betsy sono ai piedi della scalinata per attendere e salutare tutti gli ospiti, mentre Flo e Arold si sono nascosti tra la folla nella pista da ballo, aspettando i loro amici.
- “Credi che stasera qualcuno chiederà di danzare con me?” - chiede Flo ad Arold che osserva con attenzione gli invitati: - “Ma certo! Chi non vorrebbe danzare tutta la sera con te?! Se fossi il tuo corteggiatore chiederei almeno sei balli per quanto sei bella questa sera” – a quelle parole Flo arrossisce; per chi di voi non lo sa, Flo ha sempre nutrito sentimenti forti per Arold, cercando di dichiararsi, ma ogni volta non era il momento adatto, o forse lei è consapevole che il caro e gentile Arold ha aspettative più alte per poter corteggiare una come lei.
Ma torniamo al ballo.
L’ingresso di Maxine e Vivien si rivela come sempre un successo, fatta eccezione per Vivien: Maxine quest’anno ha deciso di indossare un abito bianco come la neve, impreziosito da diamanti lungo i drappeggi che scendono verso il basso, una stola di seta bianca le avvolge le braccia, i suoi capelli sono semi raccolti da una spilla a forma di fiocco di neve, un cimelio di famiglia presumo; tutti si fermano ad ammirarla. Anche il giovane Arold resta stupito, tanto da seguirla con lo sguardo fino al suo arrivo sulla pista da ballo.
- “Chi è quella fanciulla vestita di bianco?!” - chiede a Flo – “La contessina Gateaux, è arrivata un anno fa da Parigi. Ha fatto il suo debutto la Stagione precedente ed è promessa al Visconte Aron Caruso. Perché?” – Flo è sempre gelosa delle conquiste di Arold, ma stavolta sa che non può esserci partita, Maxine è già impegnata per quanto si possa definirla tale.
- “Nulla, ero solo curioso, non mi pare di aver mai fatto la sua conoscenza” – “Pochi possono dire di conoscerla, non frequenta molto la città, preferisce la compagnia dei suoi amici intimi…e poi è promessa in sposa, dubito abbia tempo da perdere con te…” -, a quelle parole Flo arrossisce e si aggancia al primo gentiluomo che le chiede di danzare. Arold non dà peso alla reazione dell’amica e danza con una fanciulla.
Dopo aver salutato più di duecento invitati Betsy raggiunge Maxine e sua cugina che stanno parlando con Cassandra; per chi di voi non la conoscesse tranquilli, poche persone conoscono la sua storia: ¡Hasta la vista! La nostra Cassandra viene direttamente dalle strade affollate di Madrid. A causa delle rivolte del 2 maggio del 1808, decide di scappare e rifugiarsi in Inghilterra e qui fa di necessità virtù: aprì “La Madriguera del Conejo”, dove tutti (ma proprio tutti) realizzano le loro fantasie più perverse.
La fanciulla è bassina, con due occhi castani, i capelli rossi come il sangue e molteplici doti nascoste.
Diventa così popolare da essere invitata a gran parte dei balli della città, soprattutto dai padroni di casa, che non vedevano l’ora di farle vedere i possenti “alberi” dei loro giardini. Ad uno di questi ricevimenti ha il piacere di fare la conoscenza della signorina Gateaux, stringendo una forte amicizia nonostante la nota differenza sociale.
- “Betsy, finalmente! Sarai esausta dopo aver sorriso così a lungo, bevi una coppa di champagne” – la intima Maxine – “Grazie darling, ma vorrei restare lucida prima che arrivi il mio futuro marito, anche se sembra non arrivare, voi lo avete visto?” - “No, non l’abbiamo visto, ma potrebbe arrivare tardi, mia nonna mi ha detto che lui e il suo amico visconte tendono a ritardare ad ogni ricevimento sociale, si perdono in chiacchiere davanti a sigari e boccali di birra” – dice Vivien per rassicurarla; Aron si avvicina lentamente a Maxine porgendole un casto bacio sulla mano, quasi come fosse una bambina – “Buonasera Miss Gateaux, siete un incanto stasera” – “Grazie Mr Caruso, anche voi siete sempre…unico nel vostro genere” -.
 In tutta onestà posso dirvi che questo è il massimo del romanticismo e dell’erotismo che potete aspettarvi da una coppia come questa; mi chiedo, semmai ci sarà una prima notte di nozze, la passeranno a guardare la legna del camino che arde più di quanto loro possano mai fare sotto le lenzuola?!
Quando la festa arriva al culmine arrivano anche gli invitati più interessanti; Miles e Alexander fanno finalmente il loro ingresso: i due, vestiti di tutto punto, vengono accolti dagli sguardi interessati di tutte le donne e invidiosi del resto del pubblico prettamente maschile; diciamoci la verità, chiunque avrebbe preferito ammirare il volto accattivante di Miles piuttosto che i calzoni macchiati di Aron.
Il tempo di scendere le scale e Alexander ha già una pretendente per danzare, lasciando così Miles in balia delle donne avvoltoio che lo fissano; lui si guarda intorno e si dirige verso il primo domestico con un vassoio carico di champagne.
Lì trova il suo vecchio amico Aron assieme al futuro medico (che il Signore ci assista) Victor Brettrige, un raccapricciante soggetto.
Aaah il caro vecchio Victor! Potrei raccontarvi ore storie sul suo conto, ma finirei per scandalizzarvi; concentriamoci su altro: nasce in una famiglia molto povera che non poteva permettersi un precettore, ragion per cui rubava i libri ad altri ragazzi che passeggiavano nel suo quartiere. Grazie alla sua sudata e misera istruzione riesce ad accaparrarsi un posto nella mediocre università di Morson, scegliendo medicina e convincendo anche la sua amata Sarabeth, fedelissima nonché unica compagna di vita, a trasferirsi con lui in una piccola bettola vicina alla facoltà. 
Victor è basso, robusto (forse un po' troppo) e con una lingua tagliente quanto la lama di una spada.
La sua personalità rappresenta l’antitesi del gentiluomo: arrogante, vile, presuntuoso, violento ma, soprattutto, perverso. 
- “Aron! Quanto tempo che non ci vediamo vecchio mio! Ricordo ancora che mi devi due boccali di birra per quella scommessa ahahah! Come stai?” – “Miles Cavendish, francamente non me ne rammento, ma possiamo fare un’altra scommessa e vedere chi dei due l’avrà vinta. Tutto bene, stiamo ampliando la locanda per costruire nuove camere e fare più soldi, se tutto va bene per la stagione invernale sarà tutto finito. E cosa mi dici di te? Ad Oxford ti fanno studiare eh?!”.
Miles e Aron fecero conoscenza al pub di Londra un anno fa: Miles aveva alzato un po' troppo il gomito quella sera e, rischiando di cadere, si era aggrappato ad un signore al bancone, che tracannava la sua birra. Quest’ultimo si alza in piedi per dargli un bel gancio destro, ma Aron interviene in suo soccorso, spiegando che avendo bevuto troppo il suo “amico” non lo aveva visto (in realtà non lo aveva mai visto prima di allora) e si scusa per l’incidente, mentre Miles ridacchiava seduto a terra. Aron lo conduce fuori dal pub dicendogli che gli doveva almeno due boccali di birra per averlo salvato, Miles avrebbe voluto dire qualcosa, ma dalla sua bocca uscì di tutto fuorché le parole; i due scoppiarono in una fragorosa risata e da lì nasce una bellissima amicizia.
- “Allora Aron, sei riuscito a conquistare qualche nobile signorina in questa Stagione?” – Aron sorride e proprio in quel momento arriva Maxine – “Buonasera, voi dovete essere il famoso Mr Cavendish di cui tutte parlano” – Miles la guarda dalla testa ai piedi, e poi accennando un sorriso soddisfatto risponde – “Miss, se fossi così famoso come dite le assicuro che non avreste quel tono positivo nel dire il mio nome. Lieto di fare la vostra conoscenza, voi siete?!” – “Gateaux, Maxine Gateaux” -. Quello sguardo sembra durare una vita, quando Betsy irrompe a suo modo fra il gruppo di amici – “Bene, bene, siete tutti qui. Oh, e questo baldo giovane chi sarebbe?” – “Miles Cavendish Miss?!” – “Betsy, il mio nome è Betsy Ravencrafts, ma credo vi ricordiate di me” –, l’espressione interrogativa sul volto di Miles irrigidisce Betsy che sorridendo dice – “Comunque, spero vi piaccia come abbiamo addobbato la casa in onore del grande ballo. Avete fatto già un giro perlustrativo?! Vi assicuro che la collezione d’arte di mia madre è a dir poco sublime! Vi unite a me?” – Aron e Maxine sogghignano sotto i baffi, aspettando la risposta di Miles che, curioso del gioco che Betsy crede di fare, accetta.
Ho sempre apprezzato gli artisti del Romanticismo, riescono a tirar fuori il pathos direttamente dal pennello per poi riversarlo sulla tela in modo esemplare, anzi, sublime, come direbbero i romantici; ma preferisco il periodo impressionistico…vi lascio immaginare il perché.
Davanti al Naufragio di William Turner, Betsy cerca un minimo contatto fisico con Miles, la scena è alquanto imbarazzante per la povera ragazza – “Voi amate l’arte Mr Cavendish?” – “Francamente, no. Non sono mai stato amante della pittura o della scultura, preferisco leggere libri interessanti o passare più tempo possibile fuori casa” - Betsy sta per perdere la pazienza, l’unica cosa che conosce meglio dei pettegolezzi è l’arte, senza quella come può pensare di rompere il ghiaccio?!
- “Però amo fare altre cose…che non implichino lo stare seduti a fissare un’opera d’arte…” - in un attimo le labbra di Miles sono incollate a quelle di Betsy, lasciandola senza fiato.
Devo ammettere che non mi sarei mai aspettata un tale colpo di scena, specialmente dal nostro Mr Cavendish, lui che per anni aveva screditato il matrimonio, distaccandosene completamente e pensando solo a sé stesso; che abbia finalmente trovato una valida pretendente?!
È troppo presto per dirlo.
Miles si stacca dalle labbra di Betsy che ansima senza aver capito bene cos’è accaduto. Si fissano, cercando le parole giuste, ma d’improvviso Flo compare sulla porta del salone – “Betsy! Ops, perdonatemi, ma tua madre ti sta cercando, deve presentarti degli ospiti appena arrivati. Scusate ancora” – “Arrivo subito, grazie…” – dice con un filo di voce. Delusa dal silenzio di Miles, la piccola Betsy si dà una sistemata ai capelli, lo guarda carica di aspettativa e va via sbattendo la porta dietro di sé; ciò scatena in Miles un tale divertimento da mettersi a ridere, lui non è affatto uno sciocco: aveva capito sin dall’inizio il gioco di Betsy e non voleva affatto deluderla, soprattutto perché ciò gli ha rallegrato maggiormente la serata.
Mentre scende le scale Betsy grugnisce in silenzio ripensando alla scena precedente: aveva promesso a sé stessa di non dare più retta agli uomini che volevano soltanto illuderla, e subito dopo si è ritrovata fra le braccia di uno sconosciuto, Duca si (per quanto ne sappia), ma pur sempre sconosciuto.
Mentre Betsy si appresta a dare il benvenuto con sua madre, Cassandra, Vivien e Maxine si guardano intorno, rendendosi conto di aver ecceduto con lo champagne; ridendo Maxine decide di uscire a prendere una boccata d’aria: con il freddo pungente che le arrossisce le gote, si appoggia sull’enorme pilastro che sorregge la casa e tira un sospiro di sollievo. Si dice che quando una donna sospira in quel modo qualcosa le trastulla la mente…e il cuore: per chi non l’avesse intuito la storia di Aron e Maxine non è proprio quella che lei aveva sognato; la poverina sente che i suoi sentimenti per Aron stanno mutando e non le importa. Diciamoci la verità, ormai è molto tempo che i due si fanno la corte, ma lei non vede un minimo interesse da parte di Aron se non nel passeggiare assieme e parlare di tanto in tanto di lavoro e futuro, un futuro dove lei non è presente. Aron non crede molto nel matrimonio, la sua priorità è il lavoro, nonostante egli non ne è del tutto soddisfatto e le sue intere energie venivano risucchiate da quest’ultimo, lasciando solo briciole all’inguaribile Maxine.
Ma ora non rattristiamoci, c’è una festa in corso!
Maxine torna nel salone e si imbatte in Miles – “Mi perdoni Miss, ma ha visto il visconte Alexander? Era con me all’arrivo e non so dove sia finito, è lì fuori?” – Maxine sovrappensiero si limita a rispondere – “No…mi scusi ma non l’ho visto…scusate” - va via e si disperde nella la folla; Miles la segue con lo sguardo finché non scompare del tutto – “Quella fanciulla ha un certo non so che” -.
Di colpo la musica cessa e tutti guardano verso l’ingresso sulla scalinata: per tutti i numi! C’è Gerald, ubriaco che cerca di farsi perdonare da Betsy, gridando a squarciagola delle innumerevoli notti insonni passate a pensare a lei. Quella scena attira l’attenzione di tutti e soprattutto quella di Miles che sembra alquanto infastidito dal gesto di Gerald. Al tempo stesso si chiede il perché di quella strana sensazione, prima d’ora non aveva mai avuto interesse per la donna di un altro uomo, tralasciando forse alcune mogli ad Oxford che volevano evadere dal loro matrimonio ormai finito, ma questa è un’altra storia.
Mentre Maxwell Ravencrafts cerca di allontanare Gerald con l’aiuto dei domestici, Betsy scoppia in lacrime e fugge via sotto lo sguardo compassionevole di tutti gli invitati; Flo le corre dietro, ovviamente, per rassicurarla che tutto sarebbe andato bene e che ben presto questa figuraccia sarebbe passata in secondo piano. Sicuramente le due poverine non sanno quanto i londinesi siano affamati di scandali, soprattutto quando si tratta d’amore.
Mentre le due amiche si rinchiudono nelle stanze di Betsy, Arold che fino ad allora era rimasto in disparte a parlare delle rivolte avvenute in Spagna pochi anni prima, si rende conto che di essere stato anche tutta la sera ad ammirare Maxine: badate bene, lei non lo ha neanche visto, ma lui è rimasto folgorato dalla sua bellezza e dal suo portamento tanto da non riuscire a staccarle gli occhi di dosso; prima di andare via chiede ad Amelia di presentarlo, ma lei irritata dalla brutta figura fatta poco prima a causa di sua figlia lo liquida in malo modo andando via.
Ben presto Flo ritorna in scena: - “Arold, dov’eri finito? Non ti ho visto per tutta festa” – “Ehm…ero con dei colleghi a parlare di alcune avventure passate, niente che possa interessare ad una come te. Come sta Betsy?” – Flo si irrigidisce alle parole “una come te”, come se intendesse sottolineare la sua superficialità (in realtà è proprio così, ma non offendiamo troppo la sua sensibilità); - “Betsy ora sta riposando, dopo la brutta serata che ha passato ne ha davvero bisogno. Non le bastava un bacio con quell’insensibile del Duca, ci mancava anche una scenata di gelosia in mezzo a tutta la società di Londra. Povera cara” – Arold la guardò allibito – “Bacio?! Duca?! Ma cosa intendi dire Flo!” – “Io non ti ho detto nulla, ma stasera Miles Cavendish ha baciato Betsy appassionatamente nella sala dei dipinti di Amelia! lei pensava fosse una cosa positiva e invece quel pallone gonfiato non le ha detto nulla e l’ha lasciata così, senza domandarle scusa. Che arrogante!” -. Arold incredulo rimane in silenzio, lasciandosi alle spalle ciò che ha appena sentito.
Miles, non riuscendo a trovare Alexander, decide di avviarsi verso casa, ma Aron lo ferma: - “Ehi Avvocato, dove credi di andare?” – “Devo tornare a piedi, Alexander ha preso la carrozza ed è scappato con una delle tante che gli stavano addosso. Povero me” - “Scherzi, verrai con noi, avanti sali, non ti lascio in balia delle donne di strada che non vedono l’ora di approfittarsi di un bell’uomo come te” -. Aron è l’amico che tutti desiderano! Venderebbe sé stesso per loro, un amico esemplare non vi pare?!  
Il tragitto da casa Ravencrafts a casa Cavendish è uno spasso: Miles inizia a raccontare le sue avventure ad Oxford, scatenando le fragorose risate di Aron e Maxine, che non riescono a trattenere le lacrime.
- “Vi dico che è successo davvero! La donna era così invaghita di me che il mattino seguente dovetti scappare dalla finestra. Non fu un bello spettacolo, soprattutto per le mie parti intime lasciate allo scoperto dato la mia dimenticanza dei calzoni sulla sua sedia!” – “Ahahah, Miles siete incredibile! A quante donne l’avete data a bere con le vostre fandonie?! Un migliaio?” – “Più o meno, ma alcune di loro se lo meritavano, osavano tradire i loro mariti, come potevo fargliela passare liscia?! Ahahah” – “Miles Cavendish devo dire che con te non c’è mai da annoiarsi! Dovresti venire domani sera a casa mia, ci saranno anche gli altri gentiluomini del circolo e naturalmente le fanciulle, compresa Maxine” – “Grazie amico mio, cercherò di passare, ma non ti prometto nulla!” -.  
Un finale perfetto per una festa perfetta. Andate a dormire miei amati londinesi, domani è un giorno di festa e ho sentito dire che il caro Signore del Natale stanotte passerà nelle vostre case per distribuire i suoi generosi doni, ma state tranquilli, i miei potrete trovarli davanti alle vostre porte. Dolce notte.
   
 
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