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Autore: Ananke_ildestino    20/07/2021    0 recensioni
[Fugou Keiji Balance: Unlimited]
Una raccolta di extra ispirati alla long-fic So Close So Far. Sebbene collegate alla storia principale ci saranno anche one-shot leggibili come stand alone. HaruDai (Kato x Kambe).
Genere: Romantico, Slice of life | Stato: in corso
Tipo di coppia: Shonen-ai, Yaoi
Note: Raccolta | Avvertimenti: nessuno
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Le storie di questa raccolta sono tutte collegate alla long-fic So Close So Far (che potete leggere qui), ma questa one-shot è leggibile anche come stand-alone.


MISSING MOMENT


Haru puliva freneticamente la cucina, non che ce ne fosse un effettivo bisogno, semplicemente per tenere le mani e la testa occupata. L'attesa lo stava divorando, più di quanto avrebbe mai potuto immaginare. Una settimana era passata abbastanza in fretta e fino a quel momento non si era sentito affatto in ansia, ma nell'avvicinarsi di quell'istante il bisogno era cresciuto a dismisura dentro di lui.
Quando sentì il suono del campanello gettò lo straccio che teneva in mano sul tavolo e andò ad aprire di slancio.
Daisuke se ne stava là, con le mani nelle tasche del suo lungo cappotto nero.
- Tadaima. - gli disse solamente.
Con un breve esitazione Kato gli rispose: - Okaeri – mentre si spostava quel tanto che bastava per farlo entrare. Kambe iniziò a togliersi il soprabito mentre passava accanto al padrone di casa. La porta si chiuse quasi di schianto alle sue spalle. L'indumento cadde dalle mani del miliardario quando Haru lo strinse forte in un improvviso abbraccio. Prima ancora che l'altro potesse reagire, le sue labbra lo avevano coinvolto in un lungo bacio. Mentre le braccia di Kato si stringevano sempre più forti attorno alla sua vita, Daisuke aveva sollevato le mani a carezzargli lentamente il collo, prima di intrecciarle sulla sua nuca.
Si staccarono, il respiro leggermente affannato.
- Oh, a quanto pare qualcuno si è sentito solo questa settimana? - gli sorrise sornione Kambe, mentre lo teneva chinato su di lui, i nasi che ancora quasi si toccavano.
- Sta zitto. -
Nessuno dei due riusciva a distogliere lo sguardo dagli occhi dell'altro. Rimasero un attimo in silenzio, rotto dal miliardario, che riprese quasi sussurrando: - Evidentemente devo aver capito male. - mentre faceva provocatoriamente scivolare le dita a stuzzicare l'amante dietro alle orecchie. Il volto di Haru avvampò all'istante.
Questa volta fu Daisuke a trascinarlo in un nuovo profondo bacio. Mentre le loro lingue si intrecciavano e Kambe gli spettinava la capigliatura, le mani di Kato si mossero su e giù lungo schiena dell'amato, per poi scendere inesorabilmente verso le sue natiche.
Ripresero nuovamente fiato, ma questa volta il padrone di casa si mosse rapidamente a baciare e mordicchiare il collo dell'altro.
Una mano sulla fronte però lo allontanò dal suo obbiettivo.
- Fermo lì lupo famelico. - gli disse Daisuke più calmo di quanto la sua espressione leggermente arrossata potesse far intendere – Fammi almeno togliere la giacca e le scarpe. -
Con un grugnito tra l'insoddisfatto e l'imbarazzato Haru si fece indietro, lasciando la presa.
L'altro con la sua consueta calma raccolse il cappotto, si tolse la giacca del completo e appese il tutto all'appendiabiti. Mentre si toglieva le scarpe e le lasciava ordinatamente all'entrata, Kato s'appoggiò alla porta scorrevole che divideva la cucina dalla stanza che fungeva sia da salotto che da camera da letto. Lo stava divorando con gli occhi, e anche Kambe lo sapeva: si godeva quello sguardo che lo seguiva in ogni singolo movimento.
Il miliardario si avvicinò lentamente, allentando scenicamente il nodo della cravatta, poi si tolse i gemelli dalle maniche della camicia.
- Ti sono mancato, vedo? - gli mormorò sporgendosi a sfiorargli il collo con le labbra.
Haru sorrise: - Non mi abituerò mai al tuo improvviso cambio di statura, con e senza scarpe. -
L'espressione di Daisuke si fece immediatamente contrariata, ma Kato lo prese per un braccio e si abbassò a sussurrargli nell'orecchio: - Così è più scomodo baciarti in piedi, andiamo a letto. -
- Idiota. - gli rispose l'altro, mentre si faceva trascinare verso il vicino letto.

   
 
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