Storie originali > Poesia
Ricorda la storia  |       
Autore: OmbraClandestina    31/08/2009    0 recensioni
Si può dire che come quello dei rimorsi (da me già postato), questo è un dittico che consta di due componimenti che sono uno la conseguenza stretta dell'altro. L'"operetta" in sè è una riflessione sulla fine del socialismo sovietico per giungere a particolari deduzioni con esiti hegeliani. E' una cosa che ho scritto qualche mese fa, ma non mi piaceva molto. Ora che l'ho riletta, mi accorgo che molto più senso di quanto pensassi e ho deciso di condividerla con voi. Grazie dell'attenzione.
Genere: Poesia | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
   >>
Per recensire esegui il login o registrati.
Dimensione del testo A A A

Circostanze mattutine
ci impedivano di ritrovarci
sgomenti
e soli davanti al mare

il contagio testimone
dell'odierno più scorrevole
ci ama e ci accoglie
davvero ci addolcisce
è miele nel vino
è miele nel vino ...

sicuro che non cado
sicuro ad intonare
il prematuro grido
che si chiama aratro

si scava la sua fossa
si scava la sua orgia
è industria pesante
combatte belle scarpe
dipinte
coi fiori e con le stelle

ridistribuiva
ridistribuiva le terre.

Fuggire dall'errore
per consegnarsi al brutto
è peggio che non essere

annulla il senso.

Certo è che siamo tutti qui
salici salmastri
salici non piangenti
lacrime marchiate a fuoco
sulle generazioni
sulle nostre anime

lacrime d'acciaio
che tagliano le teste
al mare

e l'acqua assume
valenza assassina
ci potrebbe travolgere

e che gioia sarebbe
morire annegati

litri di Morte
Bella Morte
a esploderci i polmoni
ad annientarci
in anfibie verità
non edonistiche
ma esteticamente paranoiche
e puntuali ...

  
Leggi le 0 recensioni
Ricorda la storia  |        |  Torna su
Cosa pensi della storia?
Per recensire esegui il login oppure registrati.
Capitoli:
   >>
Torna indietro / Vai alla categoria: Storie originali > Poesia / Vai alla pagina dell'autore: OmbraClandestina