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Autore: flatwhat    25/07/2021    1 recensioni
Scene dalla vita di Oscar, da quando era bambino fino al ragazzo che è diventato.
[Partecipa alla challenge A character study indetta dal gruppo Hurt/Comfort Italia - Fanart and Fanfiction]
Genere: Hurt/Comfort, Introspettivo, Malinconico | Stato: completa
Tipo di coppia: Nessuna | Personaggi: Oscar Pine, Ozpin
Note: Missing Moments | Avvertimenti: Tematiche delicate
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"Dove ti fa male?"


Che domanda idiota.


"Secondo te?" Sbuffa e tossisce. Le costole gli comprimono il torace. "Credo di avere qualcosa di rotto."


"Lascia che sia io a prendere il controllo." Oscar alza gli occhi al cielo. Sempre la solita storia.


"Te l'ho già detto. Con te ci andrà anche più pesante e poi sarò io a doverne subire le conseguenze."


"Allora pensiamo a un piano per scappare."


Ultimamente, Ozpin parla solo di due cose. Non che Oscar possa biasimarlo.


Oscar finisce per acconsentire che lenisca le sue ferite con lo sforzo congiunto delle loro aure combinate.


"Non mi va a genio che tu mi chieda di prenderti le torture al posto mio."


Non è perché è arrabbiato che Ozpin voglia di nuovo rubargli la scena. Non è mica questo il ruolo da eroe che Oscar ha sempre desiderato.


"Hai questa convinzione che tu ti meriti queste sofferenze e io no."


"E non è forse così?" Risponde Ozpin, con voce piatta, quasi spaventosa.


Oscar sputa un grumo di sangue. Quella è la sua risposta.


Più tardi, acconsente che Ozpin prenda il suo posto per farsi picchiare.


Molto più tardi, i due scappano.


La battaglia è stata assurda e terrificante.


Oscar ci ripensa, mentre il maggiordomo di Weiss gli cura le ferite.


Sutura senza anestesia. E pazienza.


"Ahio."


"Hai subito di peggio, oggi."


"Ozpin," ammonisce Oscar sottovoce. "Non è il momento di fare ironia."


Anche se in realtà sta sorridendo. Quel vecchio dannato spirito lo conosce troppo bene.


"Si chiama humor da patibolo, anche se per fortuna il patibolo ce lo siamo evitati entrambi."


"Già-  ahi!"

Klein si scusa. "Ho quasi finito. Questa spalla è mal messa ma nulla in confronto a quello che hai sul petto. Non so proprio come tu possa essere riuscito a sopportare tutto questo."


"Non avevo scelta."


"Poi vorrò dare un'occhiata anche alle bende sul collo e sulle mani."


Oscar non ha nessuna voglia di fargli vedere, quelle ferite. Ozpin lo rimprovera mentalmente, così alla fine cede.


Mentre Klein comincia a togliergli le bende sporche dalla mano destra, Oscar ripensa ai fatti accaduti.


"Ho ucciso una persona, oggi."


Klein lo guarda per qualche silenzioso secondo. Oscar evita di incrociare il suo sguardo. Non reggerebbe né al disgusto né alla pietà.


"Non avevo scelta." Ripete per la seconda volta quel giorno.


"Avrei voluto che non ti capitasse mai." Sospira Ozpin, triste. "Non ti dirò che diventa più facile, ma spero che tu possa superarlo."


Oscar riesce ad avvertire che il suo coinquilino spirituale sta rimuginando su un sacco di cose. Persone morte centinaia di anni fa, e l'essere tornato adesso e doversi scusare con Ruby e gli altri.


Oscar sospira di rimando.


"Non sei solo, lo sai?"


"Come, prego?"


Oscar sorride. Ozpin non l'aveva davvero sentito, tanto era preso a rimuginare.


Ma come lui non l'ha abbandonato, e si è preso le torture al posto suo, Oscar non intende abbandonarlo e lasciare che si prenda tutta la collera e i rimpianti da solo.


"Ehi, Oz?"


"Dimmi."


"Dove ti fa male?"
  
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