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Autore: lmpaoli94    26/07/2021    3 recensioni
Una storia immersa nelle lande verdi dei castelli e dei prati irlandesi.
Famiglie alleate e trame nascoste per distruggere la felicità o addirittura la vita dell’altro.
La gioia non può far parte in quel mondo pieno di ingiustizia e di crudeltà.
I sogni sembrano un lontano ricordo e la spensieratezza dei giovani sembra sparita per sempre.
ma non per Anastasia Steele, contessa di Limerick e figlia di una delle famiglie più importanti del regno d’Irlanda.
La volontà di trovare l’uomo giusto per rendere la sua vita perfetta sarà ostacolata dalla gelosia delle persone più vicine a lei e da trame di matrimonio che mineranno per sempre il suo futuro
Ma la giovane Steele sarà talmente determinata da non fermarsi mai dinanzi a nulla pur di portare a termine il suo amore proibito e mai nascosto del lord più invidiabile della corte irlandese.
Genere: Drammatico, Storico, Thriller | Stato: completa
Tipo di coppia: Het, FemSlash | Personaggi: Anastasia Steele, Christian Grey, Elena Lincoln, Leila Williams
Note: AU, OOC | Avvertimenti: Contenuti forti
Capitoli:
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Appena la Contessa Madre e Christian Grey varcarono il Castello di Slane ormai decadente, la loro attenzione si posò immediatamente su una pozza di sangue nel salone principale.
Guardandosi intorno per vedere che non ci fosse nessuno atto a fargli un’imboscata, la Contessa Madre fissò con sguardo disgustato i corpi delle due donne senza vita sul pavimento.
< Non avrei scelto una fine migliore per questa famiglia > fece la Contessa Madre con tono efferato.
< Contessa, non è il momento di… >
< Hanno fatto del male al vostro bambino, Christian. Dobbiamo ritrovarlo alla svelta. >
Ma prima che potessero cercare in giro, Christian notò che una delle due donne era ancora viva.
Sorpresi di vederla muoversi, la Contessa Madre non c’andò molto leggera con lei.
< Ditemi subito dove si trova il bambino. >
Ma la donna, rimasta senza energia, si limitò a sorriderla con ghigno malefico.
< Parlate! Altrimenti… >
< Non siete nelle condizioni di minacciare nessuno, Contessa. Ormai il bambino sarà molto lontano da qui e vi risulterà molto difficile raggiungerlo. >
< Che cosa significa? >
< Vuol dire che qualcuno vi ha anticipato, Conte Christian. Non so davvero chi potesse essere, ma è stato davvero abile con la spada. >
< E ha portato via il bambino? >
< Voi lo vedete nelle vicinanze? >
Completamente sconvolta per quelle parole, la Contessa Madre mirò la sua rabbia verso la donna per dargli il colpo di grazia finale uccidendola.
< Contessa! Non dovevate… >
< Non riuscivo a sopportare la sua voce e la sua insolenza > rispose la donna a denti stretti < Adesso dove possiamo ricominciare a cercare il bambino? >
< Non lo so. E se fosse uno dei ribelli del nord ad averlo rapito? >
Ma appena la donna si ricordò di una delle tante minacce ricevute, capì che forse l’unico posto in cui sarebbe stato portando il bambino era dove tutto era iniziato.
< Christian, dobbiamo andare verso Kylemore. >
< Che cosa? ma è dall’altra parte della nazione! Voi credete… >
< Spero tanto di non sbagliarmi Christian, ma io non mi scordo mai quando mi si minaccia. >
Riprendendo il loro cammino interrotto, i due nobili corsero per le vie impervie della nazione, con la speranza che anche quell’incubo sarebbe cessato.
< Forse riusciamo a raggiungere la ladra prima che arrivi al monastero. >
< Credete che sia una lei? >
< Sì. Adesso ne sono più convinta. >
 
 
Mentre il bambino dormiva sommessamente su un masso molto scomodo, la Suora Madre diceva una preghiera per rilassare la sua anima e per ringraziare il suo Dio per tutta la forza che gli aveva donato.
“Theodore, so che puoi sentirti abbandonato” pensò la donna rivolgendosi al bambino “Ma non lo sei mai stato. Sarò io che riuscirò a proteggerti. Te lo prometto.”
Ma appena la Suora Madre accarezzò la fronte del bambino, quest’ultimo si sveglio spaventato.
< No! state lontano da me! >
< Theodore, non ti preoccupare. Va tutto bene. >
< Dove sono? Che cos’+è successo a quelle due donne? >
< Hanno avuto quello che si meritano. Ormai sei in salvo. >
Nel guardarsi intorno per cercare di capire dove si stesse trovando, Theodore si sentiva più smarrito0 di prima.
< Non ho mai visto queste vallate… A parte le illustrazioni dipinte sui libri. Ci troviamo per caso ancora in Irlanda? >
< Certo. Dove vorresti andare? > domandò sorridente la donna.
< Non lo so. Voi siete il mio sequestratore e potremmo fuggire anche in capo al mondo se voi voleste. >
< Non ho nessuna intenzione di andare così lontano. Tornerai nella tua vera casa… Manca alcuni giorni di cammino ma se saremo svelti… >
< Che cosa? quale sarebbe la mia vera casa? Io abito al Castello di Limerick. Non ho altre dimore che io sappia. >
Appena la Suora Madre si tolse il cappuccio che gli ricopriva il viso, raccontò immediatamente al piccoletto la sua vera storia e come era stato portato via da un uomo malvagio e senza scrupoli.
< Io… non riesco a ricordarmi di voi > rispose il bambino confuso.
< E come potresti farlo? eri ancora molto piccolo quando ti hanno strappato dalle mie braccia. Avevi poche settimane ma eri così carino e innocente. Avevo promesso a tua madre di proteggerti dalla crudeltà del mondo esterno, ma non sono mai riuscita nel mio intento. Sapevo dove ti avevano portato, ma la Contessa Carla mi ha tenuto lontano da te fino ad ora… Sapevo che prima o poi il destino non sarebbe stato beffardo come in passato. Prima o poi ci saremmo rincontrati… in un modo o nell’altro. >
Squadrando la suora ormai non più giovane, Theodore si ricordò di quando la Contessa Madre gli raccontò di quando un bambino era stato strappato via dal suo passato per giungere in un luogo felice e senza rimpianti.
< Voi avete conosciuto mia madre? >
< Sì. Avevo un rapporto molto speciale con lei… Purtroppo Dio ha voluto accoglierla nella sua casa, strappandola da te e alla tua felicità. >
< Non riesco a ricordarmi il suo viso. Potreste descrivermela? >
< Certo. Era alta, capelli castani, occhi marroni e un carattere molto forte e introverso. Quando giunse nel mio monastero, aveva paura del suo futuro… ma era certa di una cosa: che avrebbe voluto crescere un bambino lontano dalla crudeltà del mondo esterno e dall’irriverenza degli uomini. Per questo aveva deciso di rimanere a Kylemore per sempre. >
< Doveva essere una donna forte… Ma perché mio padre non mi ha mai raccontato niente? >
< Tuo padre… Ecco, non saprei come descriverlo… >
< E’ sempre rimasto accanto a me al Castello di Limerick, non è vero? Mio padre è il Conte Christian Grey di Dunguaire. >
Mentre la verità non aveva mai fatto più male come quel momento, la Suora Madre pianse nel vedere il bambino così serio e determinato.
< Lo sai? Mi ricordi davvero mia madre. >
< Qualcosa mi dice che voi sapete molto sul mio passato e sul conto della mia famiglia… Quale è il mio vero destino? >
In quel momento Suor Claire gli avrebbe perconfessato che il posto degno per lui era Kylemore, dove avrebbe riposato la sua anima tormentata per sempre, rimanendo fedele come un vero uomo di chiesa. Ma sapeva anche che la sua indole per scavare nel suo passato era troppo forte e che il konastero non sarebbe stato il suo luogo adatto.
Fissando il bambino con sguardo combattuto, Suor Claire lo avrebbe protetto anche a costo della vita.
Ma capiva che non aveva molto tempo per rimanere insieme a lui.
< Tu sei in cerca della verità… Una verità che non posso dirti io… Tu sei destinato a fare grandi cose in questa nazione e a condurre l’Irlanda verso un periodo di pace che potrebbe durare per secoli. >
< Come un vero Re? Quindi io sarei il sovrano… >
< Ma queste sono parole che solo la tua famiglia può rivelarti. Io non sono nessuno per decidere il tuo destino e il tuo futuro. >
< Non volevo che voi decidiate per me > replicl il bambino seccato < Volevo solo un consiglio. >
< Il mio consiglio è di non fidarti troppo delle persone che in tutti questi anni ti hanno mantenuto e nutrito senza farti sapere chi sei veramente. Tu meriti di essere qualcun altro… Anche se io e tua madr avevamo preferito un destino diverso da questo. >
Profondamente confuso e combattuto, Theodore si prese la faccia tra le mani prima di cominciare a piangere come un disperato.
< Non fare così. Il pianto disperato farà soltanto male al tuo cuore. >
Strigendo forte a sé quella suora che per pochi istantio gli aveva dato tutto l’amore necessario, Suor Claire non si era mai sentita così amata prima d’ora.
< Se che per voi sarà molto difficile digerire la mia volontà, ma preferirei tornare a Limerick. Devo conoscere appieno il mio destino. >
Acconsentendo a tale richiesta, Suor Claire riprese a cavalcare il più in fretta possibile, andando incontro al suo personale desiderio di riavere il bambino tutto per sé sotto la sua protezione.
 
 
L’istinto della Contessa Madre e il destino avverso che si sarebbe rivoltato contro di lei, l’avevano riportata infine al Castello di Limerick sotto lo sguardo confuso di Christian.
< Contessa, perché siamo tornati qui a Limerick? Dovevamo… >
< So cosa dovevamo fare, Christian > rispose seccante la donna < Ma il mio impulso mi ha riportato al momento della partenza. Il bambino si trova qui. >
< Su quale logica pensate questo. >
< Vedete di stare calmo e lo scoprirete con i vostri occhi. >
Richiamando l’intera servitù all’ingresso del Castello, la Contessa Madre volle sapere se il bambino fosse appena tornato.
< No, mia Signora. Nessuno ha visto il bambino > fece una domestica < Ma è giunta al Castello una donna misteriosa che vuole vedervi immediatamente. >
< E dove posso trovarla? >
< Nelle vostre stanze private. >
< Portatemi subito da lei. >
Mentre Christian si limitava a seguirla, il suo nervosismo divenne sempre più palpabile.
< Christian, non credo che voi… >
< Si tratta di mio figlio, Contessa Madre. Non vi azzardate a tenermi lontano. >
< Molto bene. Stavolta faremo come dite voi. >
Arrivando nella sua biblioteca, il sangue della donna smise di fluire nel suo corpo appena capì che dovette fare i conti con il suo passato.
< Sapevo che vi avrei rivisto… Claire. >
   
 
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