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Autore: Leonardina Somerhalder    29/07/2021    1 recensioni
Vi siete mai chiesti com'era il futuro che Chris era venuto a cambiare nella sesta stagione? Il rapporto con Wyatt? L'incontro con Bianca?
Con questa fanfiction cercherò di rispondere a queste domande, ovviamente dal mio punto di vista. La storia inizia un mese dopo la scoperta della vera identità di Chris da parte di Phoebe.
Genere: Fantasy, Generale | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Chris Halliwell, Leo Wyatt, Piper Halliwell, Wyatt Matthew Halliwell
Note: Movieverse, What if? | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
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CAPITOLO 4

“Fantastico, ci ha mentito anche sul nome!” alzò le braccia al cielo esasperata dato che dopo quella scoperta, la sua sfiducia nei confronti del loro angelo bianco era aumentata ancora di più.
“Piper, forse...” tentò di difenderlo Phoebe, sapendo bene la verità, ma fu bloccata da Paige che appoggiò la sorella.
“Ha ragione. Non ci ha detto che era per metà strega, non ci ha detto subito di Wyatt, non ci ha detto che il fratello era un demone, ha mentito sul suo nome ...”
“Aveva detto di chiamarsi Chris Perry, ma non risulta alcun Chris Perry” tornò a parlare la maggiore delle sorelle, camminando affianco a Leo alla ricerca della via che era stata data loro all’anagrafe, meglio dire che avevano rubato all’anagrafe.
Avevano cambiato aspetto per evitare che la gente li riconoscesse, dopo aver notato certi sguardi verso di loro da parte dei passanti e scoperto che la loro abitazione in quel tempo era diventato un museo. Arrivati alla loro casa con l'intenzione di chiedere aiuto alle se stesse del futuro, si erano trovati davanti a una fila di turisti e un’insegna in bella vista che riportava scritto ‘Halliwell Memorial Museum’, dalla quale arrivarono anche alla conclusione che sarebbe stato inutile cercarle. Così si rivolsero al comune per chiedere dove si trovasse Chris, ma non risultava nessuno con quel nome in città, mentre il loro padre era venuto a mancare un anno e mezzo prima. L’unico che avevano trovato era Leo, di cui avevano recuperato l'indirizzo per mezzo di un incantesimo, visto che la donna allo sportello non voleva dar loro nessun dato per motivi di privacy. Dopo essere stati attaccati da due demoni sbucati dal nulla appena fuori l’edificio, decisero per sicurezza di non usare più la magia, almeno fino a quando non avrebbero raggiunto il Leo del futuro e capito qualcosa di quello strano tempo quasi apocalittico.
“E siamo morte, siamo morte in questo tempo … l’unico vivo qui è Leo” incrociò le braccia la rossa bloccandosi poi nel vedere che l’anziano si era fermato davanti a un palazzo bianco di dieci piani recante il numero dieci accanto al citofono. Entrarono approfittando dell’uscita di uno dei condomini e salirono i vari piani alla ricerca del campanello giusto con il suo nome, trovandolo al terzo piano …
“Si? Serve qualcosa?” chiese il Leo di quel tempo sbucando dalla porta.
“Oh, ecco, noi … noi abbiamo bisogno di aiuto” fece in difficoltà Leo nel trovarsi davanti il se stesso del futuro “Sei un anziano, giusto?”
Nel sentirsi chiamare in quel modo aprì completamente l’uscio portando l’indice alla bocca, indicando loro di fare silenzio e facendoli entrare nel suo appartamento.
“Meglio non parlare di certe cose alla portata di chiunque” disse l’uomo chiudendo la serratura e facendo loro segno di accomodarsi al tavolo della sala.
Leo nel seguire le sorelle che avevano già preso posto, notò una foto su un mobile e la prese tra le mani per guardarla meglio, mentre il se stesso del futuro chiedeva loro dalla cucina se gradissero qualcosa …
“Sicuri che non volete nulla?” tornò nel salotto il biondo.
“Si sì, grazie” fece gentilmente Phoebe “Stiamo bene così”
“Tu vuoi qualcosa?” fece verso il Leo del passato, che troppo intento a osservare quello scatto, non stava prestando loro molta attenzione.
“No no, grazie” replicò mostrandogli la cornice che aveva tra le mani “Chi sono questi due bambini nella foto?”
“Oh, i miei figli” disse l’altro riprendendosela e tornandola a posare al suo posto.
“Figli?” ripeté Piper notando il plurale usato dall’uomo e scambiando uno sguardo interrogativo con Paige che aveva fatto lo stesso, mentre Phoebe guardò altrove in difficoltà.
“Si, ne ho due. Sono più grandi di come sono qua in foto, ora sono adulti” disse brevemente mentre l’altro Leo prese posto difronte alla rossa, accanto a una sedia vuota, subito occupata dalla sua versione futura, che scambiò l’espressione sorpresa delle due e dell’uomo con loro come rivolta al suo essere un anziano “Oh, lo so, sono un anziano e non dovrei essere padre ma … diciamo che sono un'eccezione”
“Oh, lo sappiamo” sorrise Phoebe “non preoccuparti, lo sappiamo bene”
“Lo sapete?” chiese confuso “D’accordo, perché siete qui? Chi siete poi?”
“Abbiamo bisogno di una mano per tornare nel passato. Magari, del libro delle ombre. Si, ci servirebbe molto in questo momento” fece Paige.
“Il libro delle ombre?” chiese sulla difensiva dato il volume appena nominato, che negli anni avevano sempre cercato di rubare e non essendo a conoscenza della vera identità delle persone che aveva appena fatto entrare in casa sua.
“Tranquillo, noi siamo il trio … del passato ovviamente, quello di questo tempo è morto a quanto pare” rise nervosa Phoebe mentre il Leo del passato sciolse l’incantesimo svelando così i loro veri volti. Per la sorpresa, quello del futuro si alzò di scatto osservandoli uno per uno mettendosi una mano nei capelli …
“E’ un gran bel casino questo, lo sapete?”
“Si, l’avevamo capito” annuì Piper “Dobbiamo andare subito indietro, anche perché c’è Chris che è rimast...”
“Cosa? Chris cosa?” domandò preoccupato, attirando gli sguardi del sé stesso passato e della maggiore delle Halliwell.
“Lo conosci? Sei in contatto con lui anche in questo tempo?” chiese la rossa stranita da quella reazione portando l’uomo a ricambiare il suo sguardo con uno simile, data la domanda.
“Già, Chris” intervenne Phoebe bloccando l’anziano dal parlare di nuovo per paura che potesse dire qualcosa di troppo “Viene dal futuro come te. Alto, castano, occhio verdi ...”
“Che pensavamo si chiamasse Chris Perry, ma no … a quanto pare ci ha mentito” brontolò forse la quarta volta nell’arco di un'ora la sorella maggiore
“Perry?” ripeté il Leo del futuro non capendo di cosa stessero parlando
“Già, deve averci dato un nome sbagliato per salvaguardare la sua identità” continuò Phoebe sperando che capisse e lasciandosi andare a un sospiro di sollievo nel vedere la consapevolezza farsi spazio sul volto dell’uomo.
“Salvaguardare la sua identità? Andiamo, ci ha detto che Wyatt diventerà cattivo, perché non dirci anche il suo nome?”
“Paige, i viaggi nel tempo sono ...”
“Zitto Leo, per piacere” bloccò la sua spiegazione Piper mentre l’altro anziano tornò a sedersi “Non ci serve una spiegazione dettagliata della cosa al momento”
“Sapete di Wyatt, ve l’ha detto lui?”
“Si, quando l’abbiamo messo alle strette però si, ce l’ha detto lui” replicò ancora la mora.
“Perché è venuto nel passato?”
“Per impedire che Wyatt diventi la sorgente” spiegò ancora mentre Phoebe accanto a lei, notò l’espressione sorpresa che assunse l’uomo a quelle parole.
“E che suo fratello diventi un demone a sua volta” aggiunse la minore delle sorelle.
“Si, suo fratello Clay … E’ lui che ci ha mandato qui, poco ma sicuro” tornò a parlare Phoebe con tono strano e un sorriso nervoso sulle labbra attirando lo sguardo di Leo e Piper che trovarono quel suo comportamento strano “Non potresti portarci da lui?”
“Posso provarci, solo che non so dove abiti, quindi dobbiamo ...”
“Come fai a non sapere dove abita?” chiese di colpo la donna … come fa un padre a non sapere dove abiti il proprio figlio?
“Phoebe, ma che ti prende?” chiese il Leo del passato preoccupato.
“Niente, va tutto bene. Perché lo chiedi?”
“Dobbiamo andare nel rifugio degli angeli bianchi, chiediamo li”
 
“Arrivo, arrivo!” urlò dato l’insistente bussare alla porta del suo appartamento. Aprì per vedere chi fosse, trovandosi davanti un uomo con in braccio suo nipote. Chris notando la preoccupazione sul suo volto nel vedere Wyatt in braccio a una persona a lui sconosciuta in quel tempo, si decise a parlare per rassicurarlo …
“Sono l’angelo bianco delle streghe, quello nuovo. Leo ormai è un anziano e ...”
“Oh, sì sì, me l’avevano detto che ne avevano uno nuovo. Sei Chris, giusto?” fece l’uomo dandogli il permesso di entrare.
“Si, esatto” fece sollevato il ragazzo posando il bambino sul divano per poi riavvicinarsi al nonno ancora accanto all’ingresso.
“E’ successo qualcosa? Dove sono Piper e le altre? Di solito Wyatt sta con ...”
“Non sono qui, ma nel futuro. Un demone del futuro le ha mandate li insieme a Leo” spiegò in modo sintetico Chris “Non potevo rimanere a casa da solo con Wyatt, avevo bisogno di qualcuno che mi aiutasse con lui. Insomma, non posso portarlo negli inferi con tutti i demoni che ci sono, no? Portare un bambino di sotto non è il massimo”
“Direi proprio di no, vuoi che ti aiuti con mio nipote mentre tu vai a cercare una soluzione per riportarli qui, giusto?” domandò Victor trovando il ragazzo, che annuì in risposta, subito piacevole “Per me non c’è nessun problema” replicò l’uomo avvinandosi a Wyatt, prendendolo tra le braccia e dondolandolo sul posto “Vuoi stare un po’ col nonno? Giochiamo un po’ e guardiamo la TV?”
“Bene, ha lo scudo quindi è protetto … Io vado” orbitò via lasciandoli soli.
 
“Tu lo sai, giusto?” chiese a bassa voce il Leo del futuro affiancando Phoebe tornata al suo aspetto fittizio insieme agli altri tre, che camminavano parlando tra loro a distanza di qualche metro, impossibilitati in questo modo a sentirli per loro fortuna.
“Si, so chi è Chris e anche che il fratello demone che è venuto a farci un saluto non si chiama Clay”
“Sai anche che sarà inevitabile che lo verranno a sapere stando qui?”
“Si, ma Chris non vuole che lo sappiano quindi … cerchiamo di non dirglielo noi ecco, almeno posso dire che non sono stata io. Per una volta ho una scusa e non se la può prendere con me. Già è un record che sono riuscita a mantenere il segreto per così tanto tempo. È un mese che lo so e non l’ho detto a nessuno … e ne vado fierissima”
“Allora, dove sta la macchina?” chiese il Leo del passato “Meglio dire l’astronave o navicella, la vostra vola … non è proprio un auto”
“Già, le vostre auto sono antiquate in questo tempo” rise l’altro salendo in una sorta di veicolo privo di ruote insieme agli altri, che guardarono quel mezzo di trasporto con sospetto “Tranquilli, è come una macchina, ma vola. È sicura”
Mise in moto salendo di qualche metro prima di partire verso la loro destinazione …
“Fammi capire un po’ dove stiamo andando, cos’è questo rifugio? Non dovremo andare di sopra?”
“Non puoi, in questo tempo non c’è un sopra” spiegò al suo sé stesso del passato l’uomo “Quando Wyatt è salito al potere si è sbarazzato di tutte le creature magiche. Meglio dire, quasi tutte visto che parte della sua famiglia contando anche me è ancora viva e lo stesso altri. C’è chi scappa di continuo, chi si nasconde e chi invece fa una silenziosa resistenza contro la sorgente, tipo Chris per esempio. Il rifugio dove stiamo andando era stato creato solo per noi anziani e angeli bianchi all’inizio, ma lo usano anche altri se ne hanno bisogno. L’unica cosa è non farne parola con nessuno”
“E perché ha cercato di uccidere tutti?” domandò Piper volendo sapere il più possibile così da poterlo impedire … più sapeva, meglio era secondo il suo punto di vista.
“Per fare in modo che i demoni prevalessero sugli altri. A lui piace il potere. Ha fatto aprire anche un museo su di voi per auto celebrare la propria magia, far conoscere a tutti il potere delle Halliwell che scorre nelle sue vene”
“Si, l’abbiamo visto il museo”
Scese di qualche metro e imbucò una via secondaria chiusa dall’altro lato rimanendo a nemmeno un metro da terra ...
“Scusa non vorrei dire ma stai andando contro il muro, lo sai?”
“Tranquilli, chiudete anche gli occhi o urlate se volete, ma non orbitate” aumentò la velocità l’uomo mentre l’altro Leo porto le mani sul cruscotto guardando davanti a se impaurito e le ragazze si coprirono gli occhi credendo fosse impazzito di botto. Nel non sentire nessun tonfo, spostarono le loro mani dal volto trovandosi in un prato con una costruzione in pietra poco distante.
“Era un passaggio magico” si stupì Paige scendendo dalla macchina e guardandosi intorno.
“Ovvio, non mi vado a schiantare contro un muro di proposito se non si tratta di un portale, no? È l’unico modo per arrivare qui. Niente orbitare o magie simili, così non ci trovano”
Entrarono nella costruzione trovandosi in un grande salone dalle mura bianche, interamente creato con la magia per renderlo il più simile possibile all’originale a cui gli angeli bianchi e anziani erano abituati. C’erano creature magiche di ogni tipo ovunque e seguirono il Leo di quel tempo verso un ragazzo moro sulla ventina, alle prese in quel momento con una strega in difficoltà a cui indicò uno degli anziani, da cui corse subito per ricevere qualche consiglio.
“Ehi George” richiamò la sua attenzione l’uomo venendo subito abbracciato dal giovane.
“Non sei un po’ in anticipo?”
“Già, devo aiutare queste persone qui dietro di me adesso” fece cenno ai quattro camuffati dalla magia che l’angelo bianco salutò con un movimento del capo “Chris dove sta? È qui? Avrei bisogno di lui”
“Se non lo sai tu” ridacchiò lui “Non è qua, ci viene poco a differenza tua. Lui è … insomma, lo sai, no? Poi ha già i suoi di problemi ... hai provato dove lavora?”
“E dove lavora?” chiese in difficoltà l’anziano.
“Wow, quando aveva detto che non avevate rapporti non pensavo fino a questo punto” rise di nuovo il ragazzo mentre le streghe e Leo non si perdevano neanche una parola, trovando strano quello scambio di battute “Lavora da tipo un mese nel locale cinese di Tenderloin District. Hai presente? Quello con l’insegna gialla?”
“Non è una bella zona quella” intervenne Phoebe conoscendo la fama di quel quartiere.
“Già, ma ha trovato lavoro solo lì … sempre se si può chiamare lavoro quello, lo pagano anche da schifo”
“Sta ancora lavorando?”
“Si, finisce tra due ore” controllò l’orologio il giovane “Entra dal retro però … il capo non è molto affabile. Lavora nelle cucine, quindi se entri da dietro lo trovi subito”
 
“Bene, speriamo che il me stesso di quel tempo ci pensi” ragionò ad alta voce dopo aver orbitato in un appartamento a San Francisco che fortunatamente a quel tempo era disabitato, oltre che pressoché uguale alla sua versione futura. Era pronto ad usare la magia su chiunque vi vivesse, per far in modo che non ricordasse nulla della sua presenza e non se ne curasse neanche, ma aveva avuto fortuna … per una volta.
Prese un vecchio scontrino dal portafoglio, non avendo nulla su cui scrivere e usando una penna che portava sempre con sé, lasciò un messaggio di poche righe. Piegò il pezzo di carta e lo nascose in un cassetto sotto la caldaia che usava da porta oggetti nel suo tempo. Dopo aver chiuso tutto, orbitò via negli inferi alla ricerca di qualcuno che l’aiutasse, oltre che di informazioni per risolvere il problema che si era creato.
 
“Bene, grande! Per me non c’è alcun problema!”
“Stregone da strapazzo, ma che avevo in testa quando l’ho preso ...” borbottò con accento asiatico l’uomo appena rientrato nel locale.
“Strega! Oppure mago se proprio vuoi” lo corresse ad alta voce accendendo una sigaretta con fare nervoso “idiota, non è stregone”
“Mi sa che ha perso il lavoro” mormorò a bassa voce Paige in modo che la sentissero solo le sorelle e il ‘loro’ Leo mentre l’altro poco avanti, era ormai a pochi passi da Chris, che dava loro le spalle.
“Da quanto fumi?” domandò facendo irrigidire il moro che riconobbe subito la voce e girandosi lentamente, si trovò davanti proprio l’ultima persona che si sarebbe aspettata a cercarlo. La sua espressione da stupida tramutò subito in infastidita e aspirò tutto il fumo in faccia all’uomo, che chiuse gli occhi e iniziò a tossire per il fastidio …
“Fantastico, ci mancavi solo tu!” esclamò buttando la sigaretta a terra calpestandola con la suola delle scarpe avendo perso improvvisamente la voglia di fumare “Già la giornata stava andando alla grande”
“Sono anch’io felice di vederti, Chris” fece sarcastico a sua volta il padre.
“Che vuoi? Perché sei qui?” chiese duro il ragazzo “Comunque per tua informazione fumo quando sono nervoso e ora sono molto nervoso”
“Queste persone hanno bisogno del tuo aiuto” li indicò e nel vedere Chris studiarli con lo sguardo, per convincerlo aggiunse “E’ urgente, devi aiutarli. Mi sa che solo tu puoi farlo. Conosci Wyatt molto bene, anche da demone a differenza mia e … per una volta fidati di me”
“Se sei venuto tu da me, è urgente sicuro” acconsentì il ragazzo visto che non l’aveva mai cercato in tutti quegli anni. Scrisse qualcosa su un pezzo di carta che aveva con sé e glielo consegnò, riponendo la penna nella sua giacca in pelle “Quello è il mio indirizzo. Vai a casa mia, ci trovi un mio amico. Io vi raggiungo dopo, devo andare a fare una cosa … questione di vita o di morte”
Senza fare domande orbitò al posto indicato da Chris portando gli altri con se, così da evitare ancora per un po’ il momento in cui avrebbero scoperto il vero cognome del loro angelo bianco.
“Non si possono fare magie, avevi detto che ...” iniziò a dire Piper, ma l’anziano non vi badò visto che la sua attenzione venne attirata da una figura sofferente stesa sul letto che li stava guardando alzando di poco il capo dal cuscino.
“Che è successo?” chiese preoccupato sedendosi accanto alla ragazza, che venne notata in quel momento anche dagli altri li presenti.
“Da quanto tempo” lo salutò parlando a fatica lei, felice di vederlo, mentre Leo individuata la ferita all’addome iniziò a guarirla “Dov’è Chris?”
“Sta arrivando, è andato a prendere la pozione. Voi chi siete?” entrò nella camera della ragazza pronto a un possibile scontro quello che doveva essere l’amico, un giovane sulla ventina dai capelli scuri e gli occhi marroni vestito completamente in nero.
“Amici di Chris” rispose prontamente Phoebe “Puoi abbassare l'ascia di guerra”
“Oh, tu sei Leo” lo riconobbe il nuovo arrivato “Sei un anziano, potresti provare a … oh, ci stai già provando”
“Non riesco, c’è come un qualcosa che blocca la mia magia” spiegò Leo interrompendo il suo tentativo di guarigione essendo inutile.
“Ci aveva provato anche un amico angelo bianco di Chris. John, George … non so, non mi ricordo ora. Comunque, non è riuscito a guarirla nemmeno lui. Pensavo che essendo un anziano ...”
“Ci sta ammazzando tutti” tornò a parlare lentamente la giovane “E’ successo con mamma e le zie, adesso tocca a me”
“No, hai ancora tutta la vita davanti” orbitò nella stanza Chris tenendo tra le mani una boccetta che aprì, versandogliela in bocca, in modo da fargliela bere “Speriamo che questa funzioni, sto andando avanti a tentativi da stamattina”
Attese qualche secondo e non vedendo alcun effetto su di lei, lasciò la stanza pronto a cercare altre soluzioni.
“Chris, ascolta ...” lo seguì Leo nella parte dell’appartamento usata con la stessa funzione della soffitta della sua vecchia casa, imitato dagli altri eccetto che dall’amico rimasto in camera con la ragazza.
“Non ti azzardare a dirlo, ha solo quindici anni. Non morirà!” esclamò lui trattenendo le lacrime e tirando fuori tutto l’occorrente per preparare una nuova pozione.
“E’ una ragazzina” fecero sorprese e spaventate le sorelle. Sembrava più grande rispetto alla sua età. Non che in quel caso andasse bene, ma era giovanissima … troppo giovane.
“Già, un modo lo trovo per salvarla. Non può morire, okay?”
“Chris, c’è un blocco che mi impedisce di guarirla. Non puoi salvarla con la magia” spiegò il padre “Né con le pozioni né con gli incantesimi, nessuna magia”
“Non posso portarla in ospedale” sospirò stanco il ragazzo afflosciandosi sulla sedia dietro di lui.
“Perché no?”
“Certe volte mi chiedo se non ti aggiorni su quello che combina Wyatt perché non vuoi accettare ciò che è diventato o perché non te ne importa nulla”
“Direi la prima” confessò Leo facendo ridacchiare amaramente Chris.
“Immagino che se al suo posto ci fosse stato qualcun altro a caso problemi non ce ne sarebbero stati, giusto?”
“Non è così, non fare lo stupido” lo rimproverò portandolo ad alzare gli occhi al cielo “Piantala, ok? Dimmi perché non puoi portarla in ospedale”
“Non la curerebbero per il cognome che porta … Noi non siamo streghe normali, abbiamo meno diritti degli altri. Nuova legge di Wyatt, tanto per farmi capire che non posso fare nulla contro di lui e rimarcare che ha potere su tutti noi”
“Proviamo lo stesso, tentar non nuoce ... poi non è curabile con la magia. Non c'è altro modo”
“Però lo facciamo a modo mio” affermò il castano prima di alzarsi e scomparire in corridoio nell’esatto momento in cui li raggiunse anche l’amico.
“Dove va?” domandò lui avendolo visto sfrecciare via, appena messo piedi nella stanza.
“Non lo so” rispose sinceramente l’uomo “Però quella frase che ha detto non promette nulla di buono”
Chris tornò con una pistola tra le mani e delle munizioni che posò sul tavolo, iniziando a caricare l’arma sotto lo sguardo divertito dell’amico e allarmato degli altri.
“Chris, che stai facendo?”
“Ti presento il mio modo. Una Colt. 45 semiautomatica. Era del nonno” mise l’ultima munizione prima di far scattare l’arma pronta all'uso e riporla nella fodera della sua giacca. Raggiunse la ragazza nell’altra stanza, prendendola sottobraccio e urlando per farsi sentire “Tranquillo, la userò solo in caso di necessità!”
“Chris, non credo sia una buona idea. Non è il metodo adatto per ...”
“Lascia fare a me e zitto” tornò dal padre e prendendolo per la spalla orbitò tutti e tre via di lì, lasciando gli altri in casa da soli.
 
“Che è successo? Ti sei buttato in una fogna?” ridacchiò Victor nel vedere Chris comparire dal nulla con tutti i vestiti sporchi di fango.
“Ho avuto degli scontri con alcuni demoni … farsi dare informazioni non è sempre semplice” disse stanco il giovane “Ho fatto una scappata a casa per prendere alcune cose di Wyatt”
“Bene, ero un po’ a corto di … beh, tutte le cose che servono a un bambino”
“Posso … posso farmi una doccia e cambiarmi? Ho già preso un cambio, ho solo bisogno di una doccia. Devo tornare subito di sotto” chiese a disagio … nel futuro loro due avevano un rapporto molto stretto, ma in quel tempo l’uomo non sapeva nemmeno chi fosse quindi non poteva prendersi troppe confidenze.
“Si certo” gli diede il suo consenso indicandogli il bagno ignaro che Chris conoscesse bene quella casa, visto che negli anni ci era andato spesso “Quanto rimarrete qui? Non ci capisco nulla di magia, ma da quello che mi sembra di capire è una cosa abbastanza lunga”
“Non so quanto ci vorrà” disse Chris togliendosi la maglietta e guardandola schifato visto come era conciata, facendo ridere Victor, che la prese e la buttò nella lavatrice “Spero di metterci meno tempo possibile”
“Beh, ho preparato tutto, rimani anche tu qui ovviamente” fece il nonno “Quel demone per aver mandato le mie figlie, Paige e Leo nel futuro e averti portato a venire qui da me deve essere pericoloso, meglio se rimani anche tu, no?”
“S-si, grazie” sorrise il moro grato “Dopo porto dei cristalli così siamo più sicuri”
“Oh, d’accordo. Non so molto bene di che parli, fai tu” alzò le mani Victor ignorante in materia lasciandogli via libera e tornando dal nipote in soggiorno, aggiunse ad alta voce “Ti tocca dormire con Wyatt, non è un problema, no?”
“No, tranquillo” gridò per farsi sentire continuando a spogliarsi e aggiungendo tra se e se “non è nemmeno una novità, l’ho fatto per anni”
“Bene, ho solo una stanza per gli ospiti, sarebbe stato un problema!”
Chris scosse la testa divertito, sollevato che anche nel passato suo nonno fosse lo stesso che conosceva e a cui era affezionato.
 
“Come si chiama?” chiese Phoebe all’amico di Chris, rompendo il silenzio e preoccupata per quella ragazza, non vedendoli tornare nonostante fosse già passata più di un’ora “Spero vada tutto bene, è troppo giovane”
“Già, anche molto brava a scuola. Chris ha lasciato gli studi per lavorare così da mantenere entrambi e farla studiare. Almeno lei, no? Suo fratello si è preso tutto, per fortuna ha avuto suo nonno che gli ha lasciato qualcosa, come questa casa e un’altra che ha venduto per accumulare un po’ di soldi. Comunque si chiama Prudence, per chi la conosce Prue”
“Nostra sorella aveva lo stesso nome” intervenne Piper sorpresa “E’ morta qualche anno fa”
“Davvero?” chiese lui stupito a sua volta “Beh, la mamma di Prue ha deciso di chiamarla in questo modo proprio in memoria della sorella. Una delle zie di Chris si chiamava così”
“Una zia di Chris si chiamava Prue?” chiese Leo sospettoso … non era un nome molto comune.
“Si, è morta prima che lui nascesse” replicò il giovane “Erano quattro sorelle in tutto, ora sono tutte morte però”
“Quattro sorelle” ripete pensierosa Paige scambiandosi uno sguardo con Leo e Piper alla sua sinistra mentre Phoebe dall’altro lato si coprì il volto sapendo che il momento era arrivato … quel ragazzo stava parlando troppo, anche se alla fine non era colpa sua, non sapeva chi fossero.
“E suo fratello?” chiese Piper avendo capito che bastava una domanda per avere anche più informazioni di quelle richieste e voleva approfittarne, così da capire finalmente chi fosse veramente il loro angelo bianco “Ha un fratello, giusto?”
“Oh sì, ce l’ha” rispose lui con un’espressione nauseata “Ne ha uno che veramente … non so come facciano a essere fratelli. Insomma, su certe cose si somigliano, ma su altre sono completamente l’opposto. Visto che si può dire che lavoro per lui, so quello che dico”
“In che senso lavori per lui?” aggrottò la fronte Leo sapendo che se l’informazione sulla natura demonica del fratello era giusta, questo significa che …
“Sono un angelo nero” alzò le spalle il giovane.
“Cosa?” chiesero increduli in coro facendolo scoppiare a ridere.
“Dovreste vedere le vostre facce. Lo so, non si direbbe calcolando la mia amicizia con Chris”
“Già, non si vedono tutti i giorni un angelo bianco e uno nero amici” affermò Leo ancora sotto shock a quella scoperta “Anche se forse da come sei vestito avremmo dovuto capirlo, sei tutto in nero. Hai un po’ l'abbigliamento da angelo nero”
“Già, diciamo che faccio il doppio gioco. Per fortuna Wyatt non sa nulla. Se venisse a sapere che aiuto suo fratello, sarei bello che morto ...”
“S-suo fratello? W-wyatt?” chiese Piper sgomenta anche se date le ultime informazioni sospettava della cosa, ma rimaneva comunque un colpo per lei, così come per Leo e la rossa che ebbero la stessa identica reazione.
“Si, Wyatt Halliwell. La sorgente, avete presente? Quello che sta terrorizzando mezzo mondo? Biondo, alto tanto da sembrare una montagna. Assomiglia un po’ a quell'anziano con cui siete arriv…” fece il demone e nel vedere i volti sconvolti davanti a sé e quello stanco di Phoebe pensò di aver fatto qualcosa che non andasse “Ho detto qualcosa che non va?”
“Come ti chiami? Non mi pare che ...” decise di intervenire quest’ultima.
“Oh, giusto. Clay, il mio nome è Clay” rispose il giovane.
“Come Chris aveva detto che si chiamava suo fratello” sussurrò alle sorelle Paige senza farsi sentire chiaramente dal demone.
“Sei peggio di me, sai? Ne ho trovato uno peggio di me, ce ne vuole. Avete visto?” ironizzò la donna girandosi verso le sorelle e Leo, intenti a guardarla storto portandola a tornare seria all’istante “Ecco, forse è meglio se certe informazioni te le ...”
“Oh, andiamo, Phoebe!” esclamò Piper con tono seccato ormai conscia che Chris era suo figlio e il demone del futuro che li aveva mandati li era Wyatt “Tu lo sapevi, non è vero? Ecco perché eri strana”
“Scusate, ma non potevo dirlo” si difese con un sorriso tirato in volto la donna “Chris non voleva”
“Ed ecco chi è l’altro bimbo nella foto a casa di Leo” sospirò l’anziano ancora incredulo che Chris fosse figlio suo e sentendosi in colpa per come l’aveva trattato in quei mesi, anche se pure lui ci aveva messo del suo con alcuni comportamenti sospetti.
“Phoebe? La mamma di Prue si chiama così … beh, forse dovrei dire si chiamava così” disse Clay iniziando a stranirsi.
“La mamma di quella ragazza si chiama Phoebe Halliwell?” chiese la diretta interessata capendo che era la bambina che aspettava nella visione avuta alla scuola di magia e agitandosi ancora di più per lei avendo capito di esserne la madre.
“Già, era il suo nome” li guardò con sospetto il demone “Tu ti chiami Phoebe, avevate una sorella che si chiamava Prue, parlate di un Chris ma … Chris non sembra conoscervi. Qua c’è qualcosa che non va”
“Era per questo che ti stavo dicendo di andarci piano con le informazioni, Noi ...” iniziò a spiegare la donna quando Leo e Chris orbitarono nella stanza. Il primo sembrava la tristezza fatta a persona, mentre il secondo che avesse visto per l’ennesima volta la morte in faccia. Aveva del sangue sulla maglietta e sulle mani e passando davanti a loro, non degnandoli di uno sguardo troppo perso nei suoi pensieri, posò la pistola sul tavolo prima di strascinarsi in silenzio verso una delle stanze e chiudersi la porta dietro in un tonfo.
“Prue dove sta?” chiese Clay aspettandosi il peggio visto che non aveva mai visto il suo amico in quelle condizioni e nel vedere l’anziano scuotere la testa abbassando gli occhi a terra, ne ebbe la conferma.
“Chris? Voglio dire, non avrà ...” fece Phoebe nervosa, avendo visto il nipote sconvolto in quel modo per la prima volta.
“Non ha ucciso nessuno se è quello che stai chiedendo” replicò il Leo del futuro gettandosi di peso sulla poltrona sforzandosi di non lasciarsi andare alle emozioni “Il sangue è di Prue. Si è macchiato abbracciandola prima che morisse. La pistola l’ha usata per minacciare il dottore così da farla curare. Non ero molto d’accordo, ma non c’era altro modo. Gli ha fatto credere che l’avrebbe ucciso se non avesse fatto il suo dovere da medico, naturalmente poi non l’ha fatto. Il punto era solo farglielo credere ...”
“… così l’avrebbe curata per paura di morire. Tipico” sorrise furbamente Clay attirando gli sguardi dei presenti “Scusate, ogni tanto esce fuori il mio essere demoniaco” finì con ironia il giovane ricevendo la completa attenzione del Leo del futuro ancora ignaro della sua identità.
“E’ un angelo nero” disse a mo’ di spiegazione Paige vedendo nel volto del Leo futuro la stessa reazione loro di poco fa.
“E sei amico di Chris?” si alzò in uno scatto l’uomo.
“Già, strano, vero?” ridacchiò Clay per quella reazione tornando subito serio data la situazione “Comunque meglio se vado a vedere come sta”
“No no, lascialo solo” fece Leo vedendolo alzarsi dalla sedia “Credo voglia stare per conto suo. Non l’ho mai visto così”
“Nemmeno io” si rimise a sedere l’uomo “Ma è anche vero che non l’ho mai visto reagire alla morte di qualcuno che non fosse un demone, a regola tu dovresti averlo visto almeno una volta”
“Una mezza reazione l’ho vista … l’ho provata su di me più che altro” si lasciò sfuggire l’uomo mordendosi poi la lingua visto che il trio e il se stesso del passato erano lì con loro.
“In che senso?” domandò curioso il demone.
“Oh, sanno tutto adesso” lo rassicurò la sorella di mezzo pensando che il problema fosse quello “Diciamo che Clay l’ha detto non sapendo chi fossimo”
“Lo sospettavo, te l’avevo detto che l’avrebbero scoperto prima o poi e comunque, che sappiano o meno non fa differenza, non posso parlarne perché il futuro potrebbe risentirne più del dovuto. Già mi sa che ho detto troppo finora”
“Oh, adesso ho capito” ebbe un'illuminazione l’angelo nero “Voi venite dal passato e tu sei Phoebe Halliwell” indicò la mora che aveva parlato conoscendone ormai il nome “quindi le altre due sono Piper e Paige mentre l’unico uomo con voi è Leo”
“Bravo, sei sveglio” si complimentò il Leo del futuro colpito che avesse capito tutto in così poco tempo, mentre il diretto interessato si alzò e mimò un inchino per ringraziarlo, facendo sorridere i presenti. Ad un tratto, l’aria accanto a Clay vibro svelando poco dopo un altro demone dai capelli biondi e gli occhi cerulei, vestito di tutto punto da sembrare un perfetto uomo d’affari. Le sorelle si alzarono pronte a intervenire ma Clay le fermò in tempo …
“Calme, è un amico. Fa il doppio gioco anche lui” mise le mani avanti parandosi come uno scudo davanti al nuovo arrivato prima di girarsi verso di lui, appena le tre streghe tornarono a sedere, anche se sempre attente a ogni sua mossa “Che cavolo ci fai tu qui?”
“Mi ha chiamato Chris. Dice che ha bisogno di un favore” rispose l’uomo prima di spostare l’attenzione sul trio “Comunque loro chi sono? Volevano attaccarmi”
“E’ una storia lunga, te la racconto dopo ... quando avrò gli ultimi dettagli”
“Oh, ti conosco” sorrise divertito indicando Leo appoggiato ora al muro accanto a lui “Sei il padre di Chris … e Wyatt ovviamente. Che ci fai qui?”
“Fa parte della storia lunga” sussurrò al suo orecchio Clay quando Chris, cambiato e pulito, entrò nella stanza e si piazzò tra loro e Leo premendo al petto del nuovo arrivato una busta di plastica con dei documenti al suo interno.
“Voglio cambiare cognome. Mi devi fare avere dei documenti falsi” disse con tono duro “Chiamarsi Halliwell è troppo scomodo. Me ne devo liberare”
“Ti senti bene?” lo studiò con lo sguardo. Gli sembrava diverso dal solito ma non riusciva a capire cosa avesse.
“Dylan, mi fai avere i documenti, sì o no?”
“E’ morta Prue” disse al suo orecchio Clay beccandosi un’occhiataccia da Chris “E’ sconvolto per questo”
“Come è successo?” chiese preoccupato per l’amico “Non ne ho sentito parlare di sotto, cos…”
“Non me la sento adesso, mi fai avere questi documenti?” chiese sull'orlo delle lacrime il moro.
“Hai qualche preferenza?” non insistette Dylan dandogli tempo per assimilare la cosa “Così è più facile da ricordare e tutto”
“Perry. Modificalo in Chris Perry” replicò lui mentre le sorelle si scambiarono uno sguardo con Leo … in qualche modo non aveva mentito alla fine “E’ facile da ricordare per me. Penny Halliwell. Penny e Perry, me lo ricordo senza problemi”
“Ne sei proprio sicuro?” intervenne il Leo del futuro “Insomma, voglio dire, cambiare il cognome...”
“Hai visto dove lavoravo? Quello che è successo in ospedale? Ho dovuto puntare una pistola contro un dottore per far curare Prue! Abbiamo dovuto metterla nella bara con la madre perché non posso farle un funerale! Tutto perché ci chiamiamo Halliwell e non siamo demoni come Wyatt” si sfogò Chris cercando di tranquillizzarsi “Ci stavo pensando da un po’, ne avevo anche parlato stesso con Prue e adesso … tanto è solo un pezzo di carta, dentro rimango un Halliwell. È fattibile, ho notato che molti non mi conoscono, non tutti sanno che sono il fratello della sorgente, alcuni non sanno nemmeno che ha un fratello. Chiamarsi Halliwell è molto scomodo ora come ora, l’hai visto oggi. Sono morti tutti quanti, siamo rimasti solo io e te. Non voglio morire, okay?” si voltò di nuovo verso l’amico “Chris Perry, cambialo in Perry, per favore”
“D’accordo, te li faccio avere domani” si congedò Dylan tornando negli inferi.
“Ho bisogno di una distrazione” si mise le mani nei capelli Chris imponendosi nuovamente la calma “Parliamo di voi quattro, chi siete?”
“Non credo che sei nello stato adatto per ...” si bloccò Clay guardando verso il basso.
“Ti sta chiamando Wyatt, eh?” intuì Chris avendo memorizzato il movimento automatico che gli partiva ogni volta che succedeva e che aveva appena fatto “Vai, prima che sospetti qualcosa”
L’amico se ne andò lanciando un muto sguardo a Leo, che subito si avvicinò a Chris per destarlo dai suoi propositi, visto che era ancora scosso per la morte della cugina ...
“Ho bisogno di una distrazione e loro fanno al caso mio” insistette il moro per poi girarsi verso i quattro seduti sul divani “Allora? Chi siete?”
Leo non sapendo come prenderlo e non avendo voglia di litigare, fece segno al sé stesso del passato di annullare la magia fatta per camuffare il loro aspetto. Appena il suo effetto svanì, Chris vide davanti ai suoi occhi le ultime persone che si sarebbe aspettato di incontrare quel pomeriggio.
“Potresti non fissarci come se fossimo dei fantasmi?” disse infastidita Paige mentre Chris le guardava scioccato, concentrando soprattutto la propria attenzione su Piper facendo riaffiorare vecchi ricordi.
“Scusate, ma per me siete dei fantasmi” si buttò di peso sulla sedia e si prese la testa tra le mani non riuscendo più a trattenersi dal piangere.
“Chris, ascolta ...” si abbassò al suo livello il padre per cercare di farlo calmare di nuovo.
“Ma si può sapere tu che vuoi da me? Non te ne mai fregato niente!” si sfogò di nuovo su di lui, che non gli diede peso sapendo che i loro trascorsi non erano dei migliori e capendo anche come si potesse sentire in quel momento.
“Non è colpa tua, lo sai questo”
“Se ti riferisci a mamma, hai ragione. Non è colpa mia e né tua come ho creduto per anni. Se ti riferisci a Prue invece no, era il mio compito occuparmene … Le ero rimasto solo io dopo che è morto il nonno” singhiozzò il ragazzo “E’ andata negli inferi perché voleva aiutarmi. Diceva che era inutile frequentare la scuola, se c’erano cose più importanti di cui occuparsi e io da solo facevo tutto, rischiando la vita ogni giorno. Io le ho detto di no e lei ha fatto di testa sua per dimostrarmi che poteva farlo. Aveva solo quindici anni … E poi non sono riuscita a guarirla”
“Non si poteva guar...”
“Non è quello il punto!” lo interruppe il moro “Il punto è che non so guarire. Dovrei riuscire a regola, sono un angelo bianco!”
“E’ una cosa difficile da fare quella. Non hai ancora tutta quella esperienza, hai solo diciannove anni, Chris!” alzò la voce a sua volta il padre mentre i quattro dal divano osservavano tutto in religioso silenzio non sapendo se intervenire o meno.
“Wyatt ci riesce da quanto è piccolo. Mi diceva sempre che basta amare una persona per riuscirci e io non ci riesco” si alzò prendendo dei profondi respiri per tranquillizzarsi.
“Non è solo legato all’amore, bisogna anche essere pronti. Ti ha fatto una spiegazione un po’ troppo semplicista della cosa. Ci vuole anche esperienza con la magia da angelo bianco, ma poi ci possono anche essere altre variabili e ci sono eccezioni alla cosa, ma ...” prese a spiegare Leo con l’intenzione di farlo sentire meglio, bloccandosi quando si accorse dello sguardo di ghiaccio che gli stava riservando prima di girarsi verso il padre del suo tempo
“Sto vizio di metterti a spiegare le cose tipo professore l’hai sempre avuto, eh?” fece sarcastico il giovane prendendo la sua giacca dall'attaccapanni vicino all’ingresso e indossandola “Io esco, ne ho bisogno, davvero bisogno. Non sono pronto a … tutto questo” indicò con un braccio Leo e il trio seduti davanti a lui mentre con l’altro aprì la porta “Vado a cercare una distrazione al rifugio. Magari aiutare qualcuno estraneo alla mia famiglia, non mi fa pensare all’ennesimo parente morto … Ci vediamo dopo”
“L’ha presa piuttosto bene” considerò Leo osservando la porta chiudersi e Chris lasciare l’appartamento “Più o meno”
“Ti riferisci alla morte della cugina oppure a noi?” domandò Paige “Perché prima mi pare di averti sentito dire, poco fa, che non l’avevi mai visto in questo stato”
“Infatti, non l’ha presa bene” aggiunse Piper “Entrambe le cose non le ha prese bene”
“Pensandoci, la morte di Prue l’ha presa piuttosto bene. Già sta affrontando la cosa. Un altro attacco da Wyatt credo se lo aspettasse” insistette l’uomo sedendosi sulla sedia prima occupata da Chris, non accettando ancora che il maggiore dei suoi figli fosse diventato quello che era, ma non potendo fare altrimenti, anche se faceva male “E penso ci abbia fatto l’abitudine a perdere persone della sua famiglia, anche se è brutto dirlo. Quando è morta Piper … lì per iniziare ad affrontare la cosa ci ha messo giorni e non credo nemmeno l’abbia mai superata veramente. Non è una cosa che si supera alla fine, no?”
“Ma avevi detto che ...”
“Non l'ho mai visto con i miei occhi eccetto quella mezza reazione che ho detto prima e di cui non posso parlare, ma alcune cose le so perché me le ha dette … beh, me l’hai dette tu” indicò Phoebe che aveva interrotto per spiegarsi meglio “E alcune me le ha dette Wyatt, anche se non so se posso prendere per vero tutto quello che mi ha detto”
“Ecco, a proposito di quello. Quando…” tentò Piper volendone sapere di più sull'accaduto avendo sentito anche Chris accennare alla sua morte prima.
“Ho detto che non posso dirlo e non chiederlo, potrebbe essere rischioso per il futuro” replicò fermo lui facendo sbuffare la donna che voleva avere più informazioni possibili, pur sapendo che non sarebbe stata una mossa sicura da parte sua.
“Ha ragione, il futuro potrebbe cambiare e ...” lo appoggiò l’altro Leo vedendo subito interrotta dalla donna che non aveva bisogno di sentirselo dire anche da lui.
 
“Dai andiamo, apri la bocca” cercò di imboccarlo Victor ma il nipotino non voleva saperne “La mamma ora non c’è, ma c’è il nonno, su!”
“Posso provare io?” chiese Chris, che appena l’uomo si alzò facendogli segno di tentare, si sedesse al suo posto e prese il cucchiaio che aveva prima lui tra le mani. Lo alzò in aria muovendolo da un lato all’altro mimando i rumori dell’aereo con la bocca così da distrarlo e divertirlo, per poi imboccarlo nel momento più propizio, stupendo l’uomo rimasto in piedi accanto a lui nel vedere il suo operato “Ti senti un po’ uno stupido quando lo fai, ma funziona. L’ho visto fare a Piper”
“Continua tu, domani ci provo io a fare l'aeroplanino” disse Victor mentre il moro continuò a far mangiare Wyatt senza tanti problemi.
“Non sei molto pratico con i bambini, eh?”
“Non molto, devo ancora entrare totalmente nelle vesti del nonno. Voglio riscattarmi visto che come padre non sono stato il massimo”
“Se ti può consolare, nemmeno io me la cavo con i bimbi. Non sono fatto per certe cose” rise Chris dando l’ultimo boccone al fratello prima di prender il piatto e le posate, andando subito dopo in cucina.
“Non si direbbe, te la sei cavata con Wyatt”
“Ci ho provato e ha funzionato, non so nemmeno io come ho fatto” disse il moro avviando la lavastoviglie “Comunque se ti può consolare, migliorerai molto”
“E come faresti a saperlo tu?”
“Diciamo che lo so, fidati” sorrise Chris tornando in salotto e prendendo in braccio Wyatt, pronto a metterlo a letto.
“Oggi come è andata con le ricerche?”
“Male, un buco nell'acqua … non è facile” si sedette sul divano della sala imitato subito da Victor, dopo aver portato il bambino nella stanza che l’uomo gli aveva preparato.
“Mi spieghi meglio cosa è successo? In parole comprensibili ovviamente” precisò l’uomo facendo sorridere l’angelo bianco.
“Vengo dal futuro e ...”
“Allora mi fido su quello che mi hai detto prima, se vieni da futuro” ironizzò lui.
“Dicevo, vengo dal futuro e sono in questo tempo per aiutare le sorelle. Un demone sempre del futuro, che guarda caso è mio fratello ...”
“Aspetta, hai un fratello demone e tu sei un angelo bianco?” domandò incredulo Victor.
“Già, gli strani casi della vita. Prima era come me ovviamente, ci è diventato dopo un demone … anche se non so come. Comunque lui è venuto in questo tempo per impedirmi di aiutarle e riportarmi indietro con lui. Per farlo, si è sbarazzato temporaneamente di loro e anche di Leo”
“Mandandoli nel futuro” aggiunse il nonno essendo già a conoscenza di quella informazione.
“Già, un posto che conosce bene” disse Chris “Io li devo riportare qua e per farlo devo capire che incantesimo ha usato. Mio fratello è molto furbo su certe cose, si accerta sempre che vada tutto come dice lui. A volte ci riesce e a volte no, la maggior parte delle volte ha la meglio lui, ma non questa volta”
   
 
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