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Autore: alinxx    31/07/2021    0 recensioni
"Mi sei entrato talmente dentro che ormai mi è impossibile poter dire con certezza dove inizio io e dove finisci tu. Ci siamo fusi insieme fino a diventare una persona sola e non riuscirei più a stare senza di te perchè nulla sarebbe più lo stesso, perchè io non sarei più lo stesso."
Raccolta di one shot sui gallavich.
Per chi fosse interessatx l'ho pubbicata anche su wattpad con lo stesso nome.
Genere: Romantico, Song-fic, Triste | Stato: in corso
Tipo di coppia: Slash | Personaggi: Ian Gallagher, Mickey Milkovich
Note: Missing Moments, Movieverse, Raccolta | Avvertimenti: Incompiuta, Tematiche delicate
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"E so che andrò lontano anche se tu non ci sarai
Supererò le strade che con te non farò mai
E so che andrò lontano anche se tu non ci sarai
Supererò le strade che con te non farò mai
E no, non è sbagliato vivere con un altro spero ti innamorerai
E no, non è sbagliato vivere con un altro spero dimenticherai."


Quando te ne sei andato ero convinto che senza di te non sarei riuscito ad andare da nessuna parte, a combinare qualcosa di buono. Ho sempre creduto che fossi tu la persona che mi teneva in piedi, la persona che mi impediva di cadere al suolo e di rompermi in mille pezzi, invece ho capito che posso farcela da solo anche senza di te. Non è stato facile, per niente. Ci sono volute settimana se non mesi, è stato come re imparare a camminare. Ho dovuto iniziare a fidarmi di me stesso, a capire che ce l'avrei fatta anche da solo. Sono caduto decine, centinaia di volte.
Sono caduto così tante volte che a un certo punto volevo smettere di rialzarmi, che il pavimento stava iniziando a diventare un luogo confortevole.
Sono caduto così tante volte che per un periodo ho smesso di provarci e sono rimasto lì, in bilico, tra il provare a rialzarmi con la paura di cadere di nuovo o restare sdraiato sapendo che non sarei più riuscito a camminare.
Poi un giorno è scattato qualcosa dentro di me e ho capito che non importa quante volte ancora sarei caduto, quanto volte ancora mi sarei fatto male, volevo riuscirci. Volevo riuscirci per dimostrare a me stesso, a te, agli altri, a chiunque mi conoscesse che potevo farcela anche da solo, che non mi servivi tu per andare avanti.
E poi, non so neanche io come, ma ce l'ho fatta.
E da solo sto facendo più passi di quanti ne avrai fatti stando con te, sto facendo più cose di quante pensavo fossi in grado di farne, e forse perderti mi è servito per riscoprirmi.
E nonostante tutto quello che è successo tra di noi spero ancora che ti innamorerai.
Spero ancora che troverai una persona che ti metta al primo posto, che per te ci sia sempre, anche se la chiami alle quattro del mattino.
Spero ancora che sentirai le farfalle nello stomaco, la gola chiudersi e le mani tremare quando ti scriverà un messaggio.
Spero ancora che sentirai quell'ansia mista alla felicità che si prova quando si bacia la persona che ti piace per la prima volta.
Spero ancora che troverai qualcuno che ti ami, che ti ami tanto, nonostante tutto e nonostante tutti e spero ancora che anche tu lo farai, nonostante forse tu con me non l'abbia mai fatto.
E non pensare a me, a tutto quello che siamo stati noi. Metti il nostro ricordo in un cassettino del tuo cervello e poi chiudilo a chiave, non ricordartelo più, perché meriti di essere felice e non potrai mai esserli se continui ancora a pensare a noi, a quello che ci hai fatto.

"Me ne stavo seduto in disparte mi ero chiuso in ogni mio sclero
Avevo messo l'orgoglio da parte e da lontano quel tuo pensiero
E lo sapevo stava finendo che per noi non c'era più tempo
Sono aride queste lacrime e non mi stanno illudendo
Ed avevamo Marte contro e tu eri bella da fare invidia a Venere
Di quella notte solo un ricordo delle nostre stelle resta ormai cenere."


Quando ci siamo lasciati ho iniziato a isolarmi. Ho iniziato a passare sempre più tempo da solo chiuso a chiave nella mia stanza, non avevo voglia di parlare con nessuno, nemmeno con mia sorella.
Al solo pensiero di dover uscire di casa e dover incontrare le persone iniziavo a sentire il panico salire dentro di me, gli occhi farsi lucidi cercando di trattenere invano le lacrime che ormai ero quasi sicuro di star finendo.
Ho iniziato a costruirmi dei muri tutt'intorno, una corazza sempre più spessa che serviva a dividermi dal mondo, a tenermi al sicuro.
Mi ero rinchiuso nei miei pensieri, nelle mie paranoie, passavo giornate intere con la vocina dentro la mia testa che mi gridava che non ero abbastanza, che ero un fallimento, che nessuno mi voleva bene, che il mondo sarebbe stato meglio senza di me. Passavo ore ore ad ascoltarla e non riuscivo a darle torno perché una parte di me sapeva che aveva ragione, che era per questo che mi volevi lasciare.
Sapevo già da tempo che mi volevi lasciare, era da settimane che ti vedevo strano, che ti comportavi in modo insolito, che non eri poi te stesso e alla fine ho capito. Ho capito che quando mi accarezzavi lo facevi svogliatamente, come se ti pesasse, che quando ci abbracciavamo ti staccavi dopo qualche secondo con qualche scusa stupida, che non cercavi più il contatto fisico, che ogni volta che ti prendevo la mano tu l'allontanavi, che quando ti dicevo ti amo invece di dirmelo anche tu rispondevi con "anche io."
Non era giusto per nessuno dei due continuare così e visto che tu non ti dicevi a dire nulla ho capito che era arrivato il momento di farsi avanti.
Di quella notte non ricordo molto se non le lacrime calde che mi bagnavano gli occhi, le guance, la tua felpa che usavo per dormire e il tuo senso di colpa che era talmente grande da riuscire a percepirlo perfino io.
Ma in fondo la colpa non era tua. Non era colpa tua se hai smesso di amarmi, se hai capito di non provare più nulla per me.
E forse avevano ragione tutte le persone che mi dicevano che insieme non saremmo durati, che tu non saresti mai riuscito ad innamorarti di una persona, che eri fatto così e che prima o poi ti saresti stancato.
E io mi sono illuso. Mi sono illuso che con me magari sarebbe stato diverso, che magari questa sarebbe stata la volta buona, che gli altri non ti conoscevano come ti conosco io, che tra noi sarebbe durata. Ma tu sei così bello e io così stupido a pensare che ti saresti davvero innamorato di me.
E ormai di noi due non resta più niente se non il ricordo, una polaroid mente ci baciamo sotto le stelle e il tuo pacchetto di winston mezzo vuoto.

"Credi che non sento più niente se quando l'accarezzo in fondo penso a te
Ci credo che non senti più niente ma la notte se apri gli occhi vedi ancora me
Credi che non sento più niente
Ci credo che non senti più niente."


Ho provato ad andare con altri ragazzi dopo che mi hai lasciato.
Non mi ricordo nemmeno i loro nomi o le loro facce talmente ero ubriaco. Mi ricordo solo che non riuscivo a provare niente, che quando avevano finito di scoparmi non ero neanche venuto.
Mi ricordo che solo che a ogni spinta il vuoto dentro al mio petto si allargava sempre di più e l'aria iniziava a essere sempre di meno e l'unica cosa a cui riuscivo a pensare eri tu. Alle tue mani sopra il mio corpo, a come mi toccavi, a come ti baciavo, prima lentamente e poi sempre più veloce, come se avessimo tutto il tempo del mondo ma non riuscissimo più ad aspettare, come se dovessimo averci subito, in quell'esatto momento. Riuscivo a pensare solo a questo e a come tu probabilmente stessi ridendo alle battute di un altro, seduto su delle ginocchia che non erano le mie.
So che ormai non provi più niente per me, che quando mi vedi non è più come le prime volte, che non ti manca più il fiato e non ti brillano più gli occhi quando sai di dovermi incontrare. So che se ci sono o no per te è indifferente, non ti cambia nulla.
Eppure sono convinto che qualche volta, anche solo per un momento, mi rivedi anche tu nei gesti degli altri. Sono convinto che quando vedi qualcuno aprire una birra bucandola a metà con un coltellino pensi a quando lo facevo io al campo da baseball, che quando qualcuno ti manda a fanculo pensi a tutte le volte in cui lo facevo io, che quando vai in un negozio e vedi delle camicie pensi a quando dovevamo uscire insieme e io ci mettevo ore per decidere cosa mettere. Sono convinto che sia così e se dovesse essere il contrario per favore non dirmelo. Non dirmelo perché io ti cerco costantemente in ogni persona che incontro, in tutti gli occhi che vedo. Cerco costantemente qualcosa di te negli altri ma nessuno potrà mai essere te.
So che sei convinto che io ormai per te non provi più nulla, che se domani ti trovassi davanti a casa mia non sentirei più nulla, neanche un piccolo brivido. So che ne sei convinto perché è quello che ti ho fatto credere, che tutti ti hanno fatto credere, ma non è così.
Non è così perché nonostante sappia che tra noi due non potrà più esserci niente, una parte di me continua a sperarci e lo farà sempre. Perché una parte di me continuerà a sperare sempre di incontrarti ogni volta che esco, di incrociare i tuoi occhi in mezzo alla folla, anche per mezzo secondo.
Perché una parte di me continuerà a sperare che un giorno mi sveglierò con un tuo messaggio, con una tua chiamata, che tu non abbia cancellato il mio numero e che è ancora nei contatti di emergenza.
Perché una parte di me continuerà a sperare che mi dirai quanto mi ami, che non riesci a stare senza di me, che ti manco e che vuoi ritornare insieme, che senza di me nulla ha più senso. Perché una parte di me continuerà a sperare anche se so che ormai a renderti felice non sono più io ma qualcun altro.
Però tu credi che io non provi più nulla e forse è giusto così.
Perché da come mi hai guardato l'altro giorno ho capito che tu non provi più niente, e va bene così.



p.s. la canzone è marte e venere di k-due
   
 
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