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Autore: cin75    02/08/2021    2 recensioni
Sarebbe davvero una bella lotta: Lightwood vs Winchester
Io ci provo!!!
Genere: Sovrannaturale | Stato: completa
Tipo di coppia: Nessuna | Personaggi: Alec Lightwood, Altri, Magnus Bane
Note: Cross-over | Avvertimenti: nessuno
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Nel momento esatto in cui misero piede fuori, Magnus appoggiato al corpo di Dean, Dean con un braccio intorno alla vita dello stregone, si ritrovarono di fronte un Alec decisamente perplesso.
Il giovane inquisitore li studiò accigliato, le labbra arricciate in una smorfia perplessa.
“Mi sono perso qualcosa?!” chiese retorico.
“Ehi!! cuccia shadow-coso!! Lo stavo portando da te!!” fece Dean spingendo gentilmente Magnus verso il marito. “Io devo andare o Sam mi lascerà qui!!”
“Sono qui per questo. Tuo fratello ha finito con la macchina. Quando volete potete rimettervi in viaggio!” riferì Alec.

Quando arrivarono all’ingresso secondario dell’Istituto che non dava sulla strada. Dean vide Sam che già salutava gli altri e sorrideva imbarazzato dell’abbraccio fin troppo caloroso che gli aveva riservato Simon.
“Ok! Siamo pronti?!” fece affiancando il minore.
“Sì! Maya ci aspetta!” si fece sfuggire Sam.
“Maya?!” si stupì Isabel a cui non sfuggì lo sguardo allarmato dei due cacciatori e quello più sornione dello stregone. “Perchè...Maya?!”
“Ehm….” Dean.
“Sì, cioè...” Sam.
“Allora?!” fece la shadowhunter sorpresa per quella deviazione all'Hunter's Moon. “Non è per i panini che volevo prepararvi??!”
“Nooooo!!” esclamarono all’unisono i due cacciatori, dato che la frusta di adamas della ragazza già iniziava ad ammorbidirsi e a scendere lungo il polso.
“No, tesoro.” si intromise Magnus, ancora vicino e sorretto dal compagno. “Passano da Maya perché lei come nuovo capobranco dei lupi mannari di New York ha notizie importanti per quell’amico licantropo dei nostri due nuovi amici.”
“Sì!!” esclamò Sam. “Giusto!” cogliendo al volo l’aiuto.
“Già!!” convenne anche Dean e quando Magnus vide la shadowhunter ritirarsi in buon ordine si sporse discretamente verso il maggiore dei due cacciatori. “Spero per il mio e il tuo bene che tu abbia davvero un amico licantropo o siamo nei guai! Perchè se non è così, lei lo verrà a sapere e noi saremo morti.”
“Tranquillo Merlino...siamo apposto!” sembrò volerlo tranquillizzare mentre il suo pensiero andava a Garth.
“Woh!!...Da damerino magico a Merlino. Faccio strada rapidamente.” si compiacque ritornando al fianco del marito.

“Ok! Ragazzi...” fece Dean mettendo il suo borsone nel bagagliaio dell’Impala. “Che dire?...è stato un inaspettato piacere conoscervi ma penso proprio che questo sia un addio!”
Sam sorrise e dopo aver stretto la mano di Alec , Jace e Magnus, si accostò al fratello. “Già...eravamo venuti qui per prenderci una breve vacanza ma, lo ammetto, sbrigare questa cosa con voi è stato divertente!” convenne.
“Davvero?” fece stranita Clary. “Un demone ti ha squarciato un fianco al punto che stavi per morire dissanguato e tu hai trovato questa cosa… divertente!?”
Sam sorrise e fece spallucce, lievemente in imbarazzo. Dean, gli battè amichevolmente la mano sulla spalla e poi: “Si, lo so. Il ragazzo è strano. Ma ci sono affezionato e come stira lui le camicie...”
“Idiota!” sibilò il minore.
“Stronzetto!” replicò al solito l’altro. “D’accordo!” fece poi, rivolgendosi di nuovo al gruppo da cui dovevano accomiatarsi. “Fate i bravi ragazzini!”
“Anche tu, vecchietto!” replicò prontamente Jace.

Poi i due cacciatori fecero per andare via.
Sam si avviò al suo solito posto, quello passeggero, mentre Dean aprì lo sportello del lato guidatore, quando la sua mano invece di toccare il volante della Chevy, andò a fermare il fratello prendendolo per un braccio.
Sam si bloccò sul posto. “Che c’è?”
Dean fissò un punto indefinito e poi alzò lo sguardo verso il volto del fratello.
“Non possiamo andarcene così. Devono sapere.” sussurrò discretamente.
“Dean, lo sai che ciò in cui credono...” provò a dissuaderlo, il più giovane.
Dean guardò le espressioni perplesse del gruppo e quello più consapevole dello stregone.
“Non devono sapere tutto. Non tutto!!, ma almeno quello che possa servire a farli stare allerta su quegli stronzi alati. Non dico Chuck...lui è un problema nostro. Ma gli angeli??...andiamo, Sam. Hanno diritto di sapere che non tutti quei figli di puttana sono degni di stare in cima all’albero di Natale!!”

“Ripensamenti cacciatori!?” provocò Magnus che forse aveva capito qualcosa di quel temporeggiamento.

I due si voltarono. Sam guardò il fratello, vide il suo sguardo fermo nella sua idea.
“Ok, se vuoi, fallo!”
“Mi stai lasciando tutta la responsabilità?!” fece sarcastico Dean.
“No, affatto.” ripose senza esitare. “Se tu ritieni sia la cosa giusta, io ti appoggerò. Sono qui!” e Dean annuì. 

Si voltò di nuovo verso il gruppo in attesa.
“Ok...io e Sam eravamo indecisi se dirvi questa cosa o meno, ma io sono dell’idea che dobbiate sapere. Almeno il minimo indispensabile per stare in guardia.” fu preambolo del cacciatore.
“Di che stai parlando Winchester?!” fece perplesso Alec.
Dean sembrò esitare. Si sentiva come quando capitava che un bambino scoprisse troppo presto dei mostri e del male che c’era nel buio. La sua innocenza e la sua infanzia finiva inesorabilmente.
Ora, con gli Shadowhunter, stirpe angelica, diretti discendenti dei nephilim, si sentiva esattamente così: stava per portare via loro la loro innocenza.
Sam notò quell’esitazione e supportò il fratello.
“Non vogliamo assolutamente mettere in discussione il vostro credo e le vostre credenze, ma vi prego, credetemi quando vi dico di stare in guardia dagli Angeli!” disse tutto di un fiato. La bomba era lanciata ormai.
“Come scusa?!” replicò duramente Alec.
“Ascolta ciò che hanno da dire, Alexander!” lo fermò Magnus.
Il giovane si voltò verso il marito. “Tu ne sai qualcosa?”
“No!" mentì a metà , lo stregone. Infondo con Dean avevano parlato di Dio e non degli angeli. Quindi: "...ma perché dopo quello che avete passato insieme, quello che hanno rischiato, dovrebbero farvi un avvertimento simile se non ci fosse qualcosa di vero?” lo invitò a riflettere.
Alec, si fermò un attimo. Respirò. Fissò l’uomo che aveva di fronte – infondo si era innamorato anche della sua saggezza secolare -  e i due accanto alla loro macchina.
Si voltò verso di loro.
“D’accordo. Vi ascoltiamo!”
Dean deglutì. “Ok...sentite, non tutti gli angeli sono quelli che ci hanno sempre detto e cioè esseri pietosi e compassionevoli…”
“Gli angeli sono guerrieri!” fece Jace.
“Sì, niente di più giusto, hai ragione! Davvero.” convenne deciso Sam. “Ma..”
“Ma?!” intervenne Isabel.
“Ma molti di loro non esiterebbero a schiacciarci solo perché intralciamo il loro cammino. Molti di loro non avrebbero scrupoli a polverizzarci se la cosa potesse arrecargli piacere.” fece Dean.
“No. Non posso crederci!” esclamò turbato Alec. “Io non posso credere che...”
A quel punto intervenne Sam. “Un angelo, ingannando Dean, si impossessò di me per compiere omicidi di gente innocente. E quel sangue, anche se Dean mi salvò da lui, io lo vedo ancora sulle mie mani!” raccontò ripensando al povero Kevin. “Uno molto più potente..” continuò, evitando di nominare addirittura l’arcangelo Micheal. “Prese il controllo di Dean, senza il suo consenso e lo costrinse a compiere azioni atroci. E fu talmente crudele con lui, con quello che stava facendo alla sua mente che Dean tentò di...” raccontò ancora. La sua voce si emozionò al solo ricordo di quel tentato “suicidio” di Dean con la Mala’k.
“Ok, Sam..ok!!” lo fermò Dean, al suo fianco. “Sentite ...con questo non vogliamo dire che tutti gli angeli sono malvagi. Assolutamente no. Ce ne sono tanti che lottano per questa umanità, tanti che si confondono tra di noi per aiutare chi ne ha bisogno. C’è chi ha affrontato orde di demoni e zombie infuriati pur di mettere in salvo il corpo senza vita di una persona amata, pur di evitare che quel corpo  subisse alcuno scempio. O ha attraversato l’Inferno pur di salvare una sola anima.” rivelò infine e dicendo questo, guardò Jace che capì il riferimento. L’amico di cui Dean gli aveva parlato.
“E’ stato un angelo a salvarti?!” chiese come a confermare quel suo intuito.
Alec e gli altri , guardarono Jace, stupendosi di quella domanda.
“Sì, è stato un angelo. Castiel. Cass!” fece Dean. “E da allora ha combattuto al nostro fianco, senza mai risparmiarsi. Senza mai tirarsi indietro. È ormai come un fratello per noi.”
Quella rivelazione lasciò decisamente basiti e senza parole gli shadowhunters. Un angelo? A stretto contatto con degli esseri umani?
“Oh cavolo!” fu l’esclamazione che spezzò quella sorta di stasi in cui si erano rifugiati i pensieri dei guerrieri angelici.
“E’ davvero l’unica cosa che ti viene da dire, giovane vampiro?!” fece Magnus.
“Beh! Ne avevo altre in mente , ma ci sono delle signore e non volevo essere volgare!” replicò Simon.
“Ma come è possibile?” si fece avanti Alec. “Un angelo? Tra...noi?”
“Alec...” provò Sam. “...è questo che stiamo cercando di dirvi. E’ già da un po’ che gli angeli camminano tra noi. Ma..”
“...ma non tutti loro sono quel tipo di angelo disposto ad affrontare le fiamme dell’inferno!” finì per lui , Dean.
“Hai detto ..Castiel?” domandò pensieroso Magnus. “Il Cass a cui avete telefonato?!”
“Sì!” fece Sam, mentre Dean annuiva soltanto. “Perchè?”
“Molto tempo fa, lessi qualcosa a proposito di un angelo, Castiel appunto. Comandante di valorose guarnigioni angeliche. Fu in prima linea durante la rivolta dopo l’esilio di Lucifero dal paradiso.”
“Credimi, è ancora in prima linea!” confermò Dean, con un sorriso stentato, ma comunque orgoglioso per una tale amicizia.
“Oh cavolo!!” esclamò di nuovo Simon.
“Credimi Simon ...o lo dici o lo dico io!” replicò inaspettatamente Jace. Gli altri ne rimasero stupiti, Magnus sorrise sghembo.
Ma nonostante tutto...nessuno lo disse.
“Ok!” fece Dean rompendo il silenzio. “Visto che nessuno di voi lo dice, e noi invece , credo, abbiamo detto abbastanza, penso che sia davvero il momento per togliere le tende.” e così dicendo fece per entrare in macchina mentre Sam, accennando un saluto imbarazzato con la mano, fece il giro della macchina per raggiungere il lato passeggero.
“Winchester!!” li richiamò la voce di Alec. Il tono era severo e austero.
Dean, di spalle, chiuse gli occhi. Rassegnato. “Ecco ci siamo. Arrivano i guai!” sussurrò che forse nemmeno Sam lo sentì. Si voltò e si ritrovò il giovane inquisitore ad un palmo dal naso.
“Senti, Lightwood..” ma non potè dire altro perché il gesto che fece Alec lo colse decisamente di sorpresa. Lo shadowhunter aveva la mano tesa verso di lui e sembrava attendere un gesto di ricambio.
Lo guardò perplesso.
“Grazie!” disse Alec. “Sapevate delle nostre tradizioni e delle nostre credenze, ma questo non vi ha fermato dal metterci...in guardia!”
Dean strinse la mano.
“Consideralo un favore tra soldati!” fece Dean, rinsaldando la stretta.
“State attenti!” fece lo shadowhunter.
“Attento è il mio secondo nome!” replicò ironico il cacciatore.
“Ok. Mr. Attento. Credo che sia proprio in momento di andare.” si intromise Sam, che subito dopo si infilò in macchina.
Dean si voltò un’ultima volta verso quello strano gruppo di cacciatori e sorrise, compiaciuto. Poi si infilò in macchina, mise in moto e partì.
Dall’abitacolo , mentre l’Impala si allontanava , le note e le parole di una nota canzone rock riempivano il vuoto di quel momentaneo silenzio.

Viaggiando lungo l’autostrada...puoi essere picchiato...derubato...ritrovarti con ossa rotte...puoi essere posseduto.. ve lo dico gente...è dura la strada per la vetta...

“Adoro quella macchina!” si ritrovò ad ammettere Jace.
“D’accordo..io devo bere qualcosa di forte, molto forte, per metabolizzare tutto.” fece Isabel che fu seguita a ruota da Clary e Simon.

Nel giardino dell’istituto, Jace, Alec e Magnus invece restarono ancora un po’.
“Prevedo tempi duri!” disse Jace, poggiando una mano sulla spalla del fratello e poi si allontanò per raggiungere gli altri.
“A che pensi?” fece lo stregone, rimasto solo con il marito.
“Non so se credere  a quello che ci hanno detto.” ammise perplesso. “Non so se voglio crederci!”
Magnus comprese lo stato d’animo del compagno. “Lungi da me il voler rendere questa cosa peggio di quello che già sembra, ma infondo...”
“Infondo?”
“Gli angeli diedero a Clary il potere di creare rune e poi la punirono perché aveva usato quello stesso potere a fin di bene.”
“Magnus che vuoi dirmi? Parla chiaro!!”
“Dean e Sam hanno detto che non tutti gli angeli sono buoni e non tutti sono cattivi. Ci hanno detto di stare con gli occhi aperti per capire chi è chi! Dobbiamo solo fare quello che sappiamo fare bene!” disse con semplicità.
“Sembra facile!” ironizzò l’altro.
“No, non lo è. Non è mai facile fare del bene!” convenne lo stregone.
Poi Alec lo vide fissare la strada vuota lasciata dalla Chevy. “Credi che se la caveranno?” chiese.
Magnus lo fissò, fece un respiro profondo. Strinse le labbra. “Io credo che stia arrivando una tremenda tempesta e che quei due ragazzi ci si troveranno giusto in mezzo!”
“Potremmo aiutarli!” riflettè Alec.
“Lo so, potremmo. Ma è la loro battaglia. Noi abbiamo le nostre da affrontare!” disse poggiandogli una mano al centro del petto e sorrise quando , come al solito, Alec sembrava rilassarsi completamente al suo tocco. “Ora andiamo a casa. Tu avrai le tue cose da Inquisitore da finire e io ho la mia bistecca che mi aspetta!”
Il giovane sorrise, si sporse appena, il giusto per poterlo baciare. “Sì, andiamo a casa.”

Circa venti ore dopo, l’Impala, veniva parcheggiata nel garage del bunker di Lebanon, in Kansas.
Sam e Dean presero i loro bagagli ignari di quello che li aspettava al piano di sopra. O meglio di chi li aspettava.
Castiel dopo averli accolti, aveva lasciato campo libero ad un redivivo Jack. Sam non aveva resistito e lo aveva abbracciato. Dean, più diffidente di natura, aveva avuto bisogno di un deciso contatto visivo. Doveva guardarlo negli occhi, doveva ritrovare in quegli occhi che lo fissavano speranzosi,  lo sguardo del ragazzo che era stato come un figlio.
E quando si ritrovarono da soli in cucina, i due fratelli, ebbero bisogno di alcune conferme da parte dell’angelo e quando quelle conferme arrivarono, Dean e Sam le accettarono.
Dopo qualche sorso di birra, Dean guardò Castiel.
“Che c’è?” fece questi. “Poco convinto del ritorno di Jack?”
“No...no..se tu ti fidi. Io mi fido!” lo sorprese Dean. Sorprendendo anche Sam, in effetti. “Stavo pensando ad un’altra cosa.”
“Cosa?” fece l’angelo notando una certa indecisione da parte dell’amico. “Dean?” lo incoraggiò.
“Ok...che ne sai degli Shadowhunters?” chiese.
Castiel strabuzzò gli occhi preso completamente di sorpresa.
“Ma cosa...” fece decisamente stranito. “Come fate voi a sapere dell’esistenza degli Shadowhunters?!” con un tono forse irato.
Sam, per primo si sorprese di una simile replica. “Ehi!! Castiel...come mai così sulla difensiva?” fece ironico.
“Voi non avete idea di...”
“No, Cass...prima che tu ti faccia venire un ictus...noi un’idea ce l’abbiamo. Li abbiamo incontrati a New York!” lo fermò Dean.
L’angelo rimase letteralmente senza parole. Incredulo.
“A New York ci siamo imbattuti in un demone..” raccontò Sam. “Stavamo per rispedirlo ai piani bassi quando è spuntato questo tizio tatuato e lo ha fatto fuori al posto nostro. Da lì è stato tutto un susseguirsi di cose assurde: tizi vestiti alla Easy Rider, posti che si potevano vedere sono con una sorta di incantesimo, il...” ma sembrava non ricordarne il nome.
“Il glamour!” gli andò incontro Castiel.
“Esatto. E poi abbiamo scoperto che Rowena doveva incontrarli...” continuò Dean.
“Come? Rowena?” fece sbalordito l’angelo.
“A quanto pare vuole cercare di chiudere le porte dell’Inferno come voleva già fare Crowley, ma sembra che non tutti i demoni siano d’accordo con lei e avevano preparato una sorta di colpo di stato.” spiegò il minore dei cacciatori.
“E lei ora è...” azzardò l’angelo.
“Lei ora ha di nuovo il suo culetto regale sul trono infernale e starà di certo facendo passare un brutto quarto d’ora a chi le si è messo contro!” continuò Dean.
“Comunque...” si intromise Sam. “Che ci puoi dire di loro?!”
Castiel sospirò profondamente e bevve un sorso di birra.
“Per me parlare degli Shadowhunters è come per Dean parlare di ciò che prova!!...un segreto di stato!” provò a scherzare.
“Ehi!!” fece fintamente offeso il cacciatore. “E’ Sam la ragazza fra noi!!” rinsaldò dopo aver visto il sorriso impertinente sul viso del minore.
“Scemo!” fece Sam e poi tornò a rivolgersi all’angelo. “Quindi?”
“Gli Shadowhunters sono diretti discendenti dei nephilim che in antichità abitarono sulla terra trovandosi delle compagne umane. E sto parlando di epoche risalenti alla Genesi!” disse.
“Cazzo!!” sibilò tra i denti Dean, davvero sorpreso.
“Wow!!” fu invece l’esclamazione di Sam. “ E quindi...”
“La stirpe dei nephilim fu talmente proficua che il Paradiso non potendo ignorarla incaricò un valoroso angelo..”
“Raziel..” disse ancora Sam.
“Esatto. Lo incaricò di proteggerli, di addestrarli ad essere protettori dell’umanità senza, in un certo senso, farne parte. Avrebbero dovuto combattere il male dell’Inferno, senza essere visibili ad occhio umano. Donò loro dei poteri che potevano utilizzare solo tramite quei tatuaggi che avete visto ma che in effetti sono rune angeliche.” spiegò ancora l’angelo.
“Due di loro hanno detto di avere una runa para….para-qualcosa!” fece Dean non ricordandone il nome.
“Non ci posso credere!!” fece piacevolmente sorpreso Castiel. “Avete incontrato non solo degli shadowhunter, ma due Parabatai!!” fece compiaciuto alla fine.
“Sì, erano fratelli!” fece Sam.
“Sapete? In un certo senso i parabatai sono un po’ come te e Sam.” fece l’angelo. “Riescono a capire ciò che provano l’uno o l’altro. Sono talmente legati che in battaglia sanno esattamente cosa farà l’uno o come si muoverà l’altro. E soffrono di un particolare dolore se l’uno o l’altro soffre, o viene ferito o peggio muore. Una parte della loro anima muore con l’altro.” finì quasi con amarezza.
I due cacciatori restarono per un po' in silenzio. Nessuna parola. Qualche sguardo complice. Un lieve assenso con il capo. Entrambi presero la loro bottiglia di birra e brindarono in silenzio. Poi fu Dean…
“Beh!! mettiamola così, abbiamo anche noi il nostra runa salva culo!” ironizzò il maggiore mettendo una mano sul torace lì dove da anni quel tatuaggio era ormai un emblema di famiglia più che un mero simbolo di protezione contro il male.
“Scommetti che so a cosa stai pensando?!” lo sfidò per scherzo Sam.
“Ti sfido!” accettò Dean.
Sam lo fissò. Scrutò i suoi occhi verdi. Notò alcuni movimenti impercettibili. Minime contrazioni del corpo. Le labbra che arricciavano appena. Lo scintillio negli occhi. Lo sguardo appena appena malizioso.
Castiel li fissava interdetto.
Poi…
“Fai schifo!!” sbottò Sam rivolto al fratello.
“Cosa?!” esclamò l’angelo.
“Fattelo spiegare da lui!” fece il più giovane alzandosi dal suo posto, prendendo la sua birra e andando verso l’uscita della cucina mentre Dean rideva di gusto.
“Ma cosa….” ancora confuso Castiel.
“Oh...andiamo Sam. Non fare il puritano. Lo sai anche tu che quelle due shadowhunters erano davvero dei bei bocconcini!! fisico da sballo, completini in pelle attillati!!” si rivelò il maggiore.
“Dean!!” fu, a quel punto, il richiamo di rimprovero da parte dell’angelo.
“Sammy, andiamo!!” provò a richiamarli. “Andiamo, fratellino. Ti lascio la rossa.”
“Fai schifo!!!” arrivò la voce ormai lontana di Sam da uno dei corridoi.




N.d.A.: la canzone con cui i fratelli vanno via è degli AC/DC ( chi, se non loro??), “It's a long way to the top if you wanna rock 'n' roll “.
C’entra poco ma dato che il personaggio di Dean adora il film School of Rock ….

   
 
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