Anime & Manga > Yu-gi-oh serie > Yu-Gi-Oh! 5D's
Segui la storia  |       
Autore: Jigokuko    04/08/2021    0 recensioni
REMAKE DELLA STORIA LINKATO AL PRIMO CAPITOLO, LEGGETE QUELLA!
Genere: Azione, Malinconico, Slice of life | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Bruno, Nuovo personaggio, Quasi tutti, Yusei Fudo, Z-one
Note: Missing Moments | Avvertimenti: Incompiuta, Tematiche delicate, Violenza
Capitoli:
 <<    >>
Per recensire esegui il login o registrati.
Dimensione del testo A A A


7


Vetro scarlatto
 

E così, il fatidico giorno dopo era ormai lì ed Akane non aveva più tanta voglia di andare a quella festa; le erano saliti tutti i dubbi del mondo in una volta sola.

- Akane, per favore, esci dal bagno!- La voce di Carly si fece sentire al di là della porta.
- No... non vengo più. Mi sta male il vestito.-

Per un po', calò il silenzio e la ragazza pensò che l'altra se ne fosse andata, ma il suono della serratura che si sbloccava la fece ricredere. Una volta aperta la porta, la figura della sua amica entrò come un uragano, trovandola seduta sul pavimento con i capelli tutti scarmigliati ed i lacrimoni agli occhi.

- Scema, siamo in ritardo...!- La rimproverò, tirandola per un braccio in un tentativo di farla alzare.
- Carly, ma davvero mi stanno bene questi vestiti? Dimmi la verità...-
- Ma che domande fai? Certo che ti stanno bene, a te calzerebbe anche un sacco della spazzatura. – Nella sua voce, un'impercettibile nota di invidia. Akane era talmente carina... proprio tutto il contrario di lei. Finalmente, riuscì a tirarla su. – Come mai tutta questa insicurezza improvvisa?-
- Non lo so... non sono abituata a vestirmi così. Di giallo poi.- Il colore dell'abito rimaneva un chiodo fisso nella sua testa.
- Sai, in realtà nemmeno a me piace molto mettermi in ghingheri... non sono una tipa da ambienti altolocati o cose simili, ma un'umile e squattrinata giornalista che solo un anno fa viveva dentro la sua auto. – Mentre parlava, Carly iniziò a spazzolarle i capelli. – A questi eventi mi sento sempre fuori posto, perciò non devi preoccuparti, perché non sei sola.-

La più piccola si voltò, riuscendo a scorgere in modo nitido gli occhi grigi di Carly nascosti dietro quegli spessi occhialoni ed incontrare il suo sorriso.
Senza pensarci, l'abbracciò e la strinse forte a sé, come se non volesse mai più lasciarla andare. In quei giorni passati con lei, aveva imparato ad adorarla sempre di più; amava la sua allegria, la sua gentilezza ed anche la sua sbadataggine. La faceva sempre ridere e per questo era davvero contenta di averla conosciuta, non poteva chiedere compagna di appartamento migliore.

- H-Hey, ma che ti prende? Così arriviamo in ritardo...!- Balbettò l'altra, agitata a causa del gesto improvviso.
- Scusa... è che sono... contenta, ecco... di averti conosciuta. – Rispose lei, asciugandosi una lacrimuccia con il dito. – Sei la mia migliore amica!-

All'inizio, la giornalista si ritrovò ad arrossire confusa, ma appena ebbe unito tutti i pezzi del discorso, fu lei a stritolare Akane in un abbraccio.
Un legame di amicizia molto stretto non era mai stato contemplato nella sua breve esistenza; nessuno si era mai legato a lei in tal modo, a quella un po' sfigata che invece di pensare alle mode ed ai ragazzi aveva sempre preferito scattare foto e scrivere articoli.
Certo, da quando aveva conosciuto Jack Atlas quel secondo argomento era rientrato nei suoi pensieri, ma il giornalismo... quello sarebbe sempre rimasto il suo primo amore, e non c'era Re che potesse farle cambiare idea.

- Anche tu, Akane, sei la mia migliore amica!

Crow incrociò le braccia spazientito. Si guardava intorno e batteva il piede a terra dal nervoso, arrivando ad attirare l'attenzione di Aki.
Quella sera, la ragazza era bellissima nel suo lungo vestito rosso ed i guanti bianchi messi a coprire il Segno della Zampa del Drago, ma non era lì tanto per, infatti aveva accettato l'invito solamente al fine di capire i duellanti turbo.
Cosa sentivano, cosa li accomunava tutti, voleva anche lei entrare in sintonia con Yusei come aveva fatto Sherry. In quei pochi turni erano riusciti a conoscersi molto più di quanto avrebbero fatto a parole.
Aki voleva questo. Far risuonare anima e cuore al medesimo ritmo di quelli di Yusei.

- Che succede, Crow? Sei strano.- Domandò Ruka, preoccupata dal suo comportamento un po' insolito.
- Succede che: chissà dov'è finito quell'irresponsabile di Jack! Se scopro che ha sperperato per l'ennesima volta i nostri soldi per comprarsi un inutile ed assolutamente non necessario vestito nuovo lo strozzo con queste mani.- Rispose il rosso, aprendo e chiudendo le dita con rabbia. Rua non riuscì a far a meno di ridere.

Tutti quei flash le stavano facendo venire il mal di testa.
C'era un sacco di gente a fotografare il Team Unicorn e lei, piccola com'era, non era riuscita a riprenderli nemmeno una volta, e neanche Carly sembrava avercela fatta.
Ad un tratto, voltandosi sconsolata, riuscì a scorgere tra la folla Yusei, Aki, Crow, Rua e Ruka, ed iniziò a sbracciarsi per attirare la loro attenzione.

- Allora ci siete anche voi!- Disse Rua, correndo incontro alle due.
- Stai benissimo vestita così.- Sopraggiunse Rua, facendo arrossire Akane.
- G-Grazie...- Mugolò lei, dondolando un po' su sé stessa.
- Bruno e Jack non sono venuti?- Domandò Carly, guardandosi intorno alla ricerca di chi mancava, mentre ritirava su una spallina del vestito.
- Bruno ha detto di voler rimanere a casa per apportare i ritocchi finali al nuovo programma, mentre Jack... non lo sappiamo.-
- Stavate parlando di me?-

Tutto il gruppo si voltò al suono di una voce conosciuta: poco lontano, Jack aveva finalmente degnato tutti della sua presenza. Non aveva i soliti vestiti, ma Akane lo trovò ancor più ridicolo del solito con quel cappello piumato, il gilet e tutti quei ghirigori sull'intero completo.
Dovette tapparsi la bocca con la mano per non scoppiare a ridergli in faccia. Come faceva a mostrarsi tanto fiero, con quella roba esilarante addosso?
Con la coda dell'occhio, però, vide Carly imbambolata alla sua sola vista. Doveva cambiare occhiali, assolutamente.

- JACK! – Sbraitò Crow. – QUANTO HAI SPESO PER QUEL COMPLETO?- Il suo urlo fu così forte da far girare un gruppo di persone verso la loro direzione.
- Che importa il prezzo? Quando un abito è fatto su misura per il grande Jack Atlas acquista valore solamente ad essere indossato da me.- Tutto attorno a lui, giurò di aver visto dei brillantini fluttuanti come solo in un cartone animato succedeva.

La corvina prese ad indietreggiare per l'imbarazzo e si trascinò via la collega di fotografie tenendosela a braccetto. Meglio stare lontano da loro finché continuavano a dirsele di santa ragione.

- Facciamo delle foto, eh? Guarda, adesso il Team Unicorn è libero!-
Carly, finalmente, si risvegliò da quello stato di semi-trance e, fiutato lo scoop, subito si fiondò verso i tre ragazzi, rivolgendosi in primis a quello che sembrava essere il loro capo.
- Oh, ehm— saalve, io mi chiamo Carly e sono una giornalista, posso scattarvi qualche foto?-

Il duellante, ricevuto il consenso dei compagni, stette per accettare, ma non riuscì a spiccicare parola a causa di -letteralmente- una mandria di gente che investì la poveretta e l'allontanò da loro.
Fu sostituita all'istante da un'intera troupe televisiva che si avvolgeva tutta intorno ad una donna dai lunghi boccoli biondi, alta e con un abito color borgogna. Senza nemmeno preoccuparsi di ciò che aveva appena fatto, iniziò ad intervistare il Team Unicorn.

- Ma chi è quella stronza?- Domandò Akane, mentre aiutava l'amica a rialzarsi.
- Si chiama Angela. Crede di poter fare un po' tutto quello che vuole solo perché famosa, e se si tratta di ridicolizzare me, la questione si fa ancor più seria.-
- Si merita una lezione.- Disse, con un tono gelido.
- ... Eh? Che vuoi fare?- Carly la guardò. Sembrava tutta un'altra persona; i suoi occhi azzurri, di cui amava il colore, ora la stavano quasi spaventando.

La ragazza incrociò le braccia, rimanendo immobile a fissare quel parruccone di paglia che si atteggiava in modo un po' troppo frivolo per essere una giornalista. Ne osservava ogni dettaglio, dal più evidente al più insignificante.
Giunse ad una conclusione quasi all'istante.
Aspettò la fine delle domande e, non appena vide uno spiraglio tra cameraman e fonici, vi si infilò e raggiunse la donna da dietro, per poi picchiettarle con l'indice sulla spalla.
Quando lei si voltò, non esitò a tirarle un sonoro schiaffo in pieno viso, facendola rimanere allibita.

- Comportati meglio con i colleghi.

Angela fu sul punto di risponderle per le rime ma, visti i suoi occhi, si congelò, limitandosi ad inveirle addosso con le parole.

- Tu... stammi lontano! Qualcuno prenda questa pazza!

Il grido della bionda fu sufficiente ad attirare l'attenzione sia degli invitati presenti che dei poliziotti lì di guardia.
A quel punto, Akane fece ciò che le riusciva meglio di qualunque altra cosa: darsi alla fuga. Evitò degli uomini in divisa facendo lo slalom, per niente rallentata dagli stivali con il tacco, e riuscì ad allontanarsi da coloro che cercavano a tutti i costi di braccarla.
Vicino all'uscita, però, a causa di una leggera distrazione finì per scontrarsi contro quello che inizialmente le sembrò un muro di mattoni. In quello stesso momento, la fotocamera che teneva in mano scattò per errore una foto con il flash.
Stava per cascare all'indietro, ma venne tenuta in piedi da due mani che la sorreggevano per le spalle.
Esse risultarono appartenere ad un... ragazzo? Uomo? Il figuro indossava una tuta da motociclista blu con delle protezioni grigie; era altissimo, forse addirittura due metri, i capelli bluastri erano tirati all'indietro ed i suoi occhi erano completamente nascosti da un paio di grossi occhiali rossi a specchio, quindi in essi poteva solo vedere il suo faccione deformato e confuso.
Si fissarono -o almeno, lei era convinta che anche lui lo stesse facendo- per un lasso di tempo apparentemente infinito, immobili in quella posizione. Nello stesso momento in cui provò a prendere parola, il motociclista si autointerruppe e, invece di lasciarla andare, la tirò improvvisamente a sé, avvolgendola con le braccia.
Akane stava per urlare di essere lasciata, ma subito dopo, proprio accanto a loro, una gigantesca duel runner sfondò la vetrata e li sfiorò per un pelo. Se lei fosse stata lì, sarebbe stata sicuramente investita.
Alzò la testa e lo guardò nuovamente con le labbra dischiuse, sconvolta dall'accaduto.

- Stai bene?

L'uomo parlò. Aveva una voce molto particolare, profonda, quasi... finta? Ma al contempo estremamente naturale. Non capiva.
Chi era quel tizio strano? Voleva vedere i suoi occhi.
Non riuscì a rispondere, si limitò ad annuire e lui la lasciò andare.
Quel "magico" momento fu interrotto dalle urla e gli strepiti delle persone; un pazzo aveva appena buttato giù un finestrone con la sua gigantesca moto e nessuno dei due aveva battuto ciglio prima. Diceva cose deliranti, pretendeva che quel gala venisse interrotto perché "il Gran Prix non doveva diventare un evento mondano per ricconi".
La polizia lì presente -nel marasma riconobbe anche l'agente Trudge, il quale era stato dimesso dall'ospedale solo pochi giorni prima- adesso aveva lui come obiettivo, il violento schiaffo tirato alla giornalista ormai non valeva più nulla.

- Devi cogliere l'occasione e scappare, quando avranno finito con quel tizio ricominceranno a darti la caccia.

Il misterioso giovane la risvegliò dal suo leggero stato di trance toccandole una spalla con la mano. Lei si voltò a guardarlo, poi con gli occhi iniziò a cercare Carly, ma nulla, si erano separate nel momento in cui era corsa via ed il polverone alzatosi le impediva la visuale.

- La mia amica...! Non la vedo!-
- Sta sicuramente bene, nessuno si è fatto male.-
- Come fai a dirlo?!-

Invece di risponderle le afferrò il polso e la costrinse a seguirlo. Aveva una stretta forte e decisa, ma contemporaneamente delicata al punto da non provocarle il minimo dolore.
Suo malgrado, si fece trascinare per tutta la sala principale, poi per un corridoio e, furtivamente, riuscirono ad eludere ogni controllo. Mentre scendevano una rampa di scale, tutto l'edificio tremò e si sentì un boato fortissimo, poi più niente.

- C-cosa è stato?

Continuò a non risponderle finché non si ritrovarono nel parcheggio sotterraneo da cui era arrivata assieme a Carly. In giro riconobbe le moto di Yusei, Crow e Jack, assieme ad altre decine tutte diverse tra loro.

- Evoco Drago Rosa Nera!

Non appena Aki posò la carta sul duel disk, il drago prese vita e con i suoi rampicanti spinati frustò la moto che stava per venirle addosso, lanciandola con violenza di nuovo fuori dall'edificio e provocando un forte boato.
Yusei non riuscì a fare a meno di tirare un sospiro di sollievo, per fortuna non si era fatta male, anzi, aveva fatto in modo di mandare via quel pazzo, il quale in quel momento si era dato alla fuga con al seguito un'orda di poliziotti.

- Andiamo anche noi!- Urlò il moro, chiamando a raccolta i suoi amici.

Tutti e sei si riunirono e poi presero a percorrere la stessa strada che poco prima avevano fatto anche Akane ed il misterioso individuo. Infatti, giù nel parcheggio, li incontrarono.
Lo sconosciuto stava in piedi davanti a loro come a sbarrare la strada, mentre la ragazza si trovava a pochi metri da lui, ancora in uno stato confusionale.

- Chi sei?! Spostati, non abbiamo tempo da perdere.- Disse Jack, non prima di aver scoccato uno sguardo avvelenato verso Akane.

Lo superarono e fecero per correre via, ma l'uomo parlò ancora.

- È inutile.-
- ... Cosa?- Chiese Yusei, bloccandosi.
- Se vai là fuori e combatti contro Ghost, hai zero possibilità di vittoria. Ha poteri che neanche immagini.-
- Ma io devo combattere contro di lui. – Impercettibilmente, strinse i pugni. – È il mio compito.-
- Un modo di sconfiggerlo c'è, Yusei. Si chiama Accel Synchro.-
- Accel... Synchro?- "Ma di che parla?", si chiese.
- Duella contro di me, e lo proverai sulla tua pelle.-

Nonostante avesse gli occhi nascosti, quel sorrisetto lo etichettava all'istante come un tipo molto sicuro di sé, Akane lo notò subito.
Ma l'Accel Synchro cos'era? Un tipo di evocazione? Una nuova meccanica di gioco...?
Non restava che scoprirlo.

- Davvero lo lasciate andare così, voi due?! Non sappiamo quali siano le sue vere intenzioni, nemmeno lo abbiamo visto del tutto in faccia...!- Sbraitò Aki, stringendo la ringhiera di metallo tra le mani, rivolta a Jack e Crow, appena arrivati in sella alle loro moto.
- Aki, Yusei è capace di badare a sé stesso... se ha accettato c'è sicuramente un motivo valido.- Disse il rosso, scendendo dalla Blackbird.
- E poi, solo duellando potrà capire le sue vere intenzioni.- Si aggiunse il biondo.
- Ma—- La ragazza si voltò di scatto verso di lui, in un tentativo di replica.
- Sono sensazioni che solo i duellanti turbo possono comprendere.-

Ancora quel discorso. Le era subito tornata alla mente Sherry, la quale aveva detto le stesse identiche cose.
Perché sembravano voler discriminarla tutti? Per capire Yusei appieno era davvero l'unica via...?
Senza dire una parola, tornò a guardarli.
Anche Akane stava guardando quella specie di gara di corsa, ma più che limitarsi ad osservarli, li fissava immobile. Vedeva Yusei, sulla sua moto rossa, arrancare nel tentativo di emulare alla perfezione l'avversario.
La sua era blu scuro, tendente al viola, con alcuni elementi di un verde acqua molto intenso o argentati, mentre la parte superiore, dov'era seduto, era bordeaux; aveva una forma molto aerodinamica ed era costruita in modo che il guidatore quasi dovesse sdraiarcisi sopra per fendere ancora meglio l'aria e guadagnare più velocità possibile.
Magistrale, ecco com'era la guida di quel tizio. Anche il più ignorante in materia avrebbe capito che quella era la performance di un professionista.
Più Yusei accelerava, più l'altro lo superava, erano arrivati ad una velocità esorbitante a cui era quasi difficile assistere.
Ma la corvina continuava a vederli perfettamente ed a seguirli con gli occhi, finché il loro duello finalmente non iniziò per davvero.
Il primo turno fu disputato da Yusei, ed esso proseguì in modo... strano? O almeno, per lei.
Non capiva niente di Duel Monsters, ma a giudicare dai versi increduli emessi dai ragazzi dietro di lei doveva proprio essere così. Quel duellante aveva prima evocato due mostri chiamati "Synchro", poi la velocità con cui guidava la moto era cresciuta esponenzialmente, e finì per andare così forte da sparire ricomparire subito dopo dietro l'avversario, non più con due mostri, ma con uno solo, il quale sembrava ancor più potente dei precedenti.
Ne rimase estremamente affascinata: come aveva fatto? Era stato incredibile.
Il suo essere tanto misterioso arrivò al culmine nel momento in cui si era fatto sconfiggere piuttosto che lasciarlo distruggere.

- Perché hai attivato quell'effetto? Se non l'avessi fatto il duello sarebbe continuato!-
- Non era mia intenzione disputare un vero duello. Volevo solo mostrarti l'Accel Synchro.-
- Mostrarmi l'Accel Synchro...?-
- Devi superare i tuoi limiti, Yusei Fudo, o non sarai mai in grado di tenere testa a Ghost.-
- E come posso fare? Quella cosa con la moto... sei sparito, e poi riapparso!-
- Eheh... – Rise lui. – Pensi davvero che sia così gentile da spiegarti tutto?- Detto ciò, rise di nuovo ed accelerò di colpo, sparendo all'orizzonte.

- È sospetto, non mi convince.- Disse Jack, sollevando lo sguardo dal monitor della duel runner ed incrociando le braccia.
- A me non sembra cattivo...- Rispose Akane, voltandosi in sua direzione.
- Se è per questo anche tu rimani sospetta.-
- Ma lui... lui mi ha salvato la vita! Se non avesse rischiato di venire investito assieme a me quel pazzo mi avrebbe presa in pieno, un nemico mi ci avrebbe spinta sotto la moto, non allontanata!-
- Come posso fidarmi? È TE che ha salvato, chi me lo dice che non siete in combutta?-
- Noi non—-
- Smettila di sprecare fiato, non ti crederò mai!-

Quella fu la goccia che fece traboccare il vaso. Con una frase, tutta la spavalderia della ragazza se la diede a gambe, i suoi occhi azzurri si spalancarono e le guance pallide si inumidirono.
L'aveva fatta piangere, Jack Atlas era stato scortese al punto di farla scoppiare in lacrime.
Scansò gli altri presenti e corse via; voleva solo sparire. Mentre i gemelli la seguirono, Crow scoccò un'occhiata assassina al biondo e si accodò ai bambini.
Aki decise di rimanere per spiegare la situazione a Yusei una volta tornato.
Akane si rintanò dietro una colonna nel parcheggio sotterraneo, scivolò fino a sedersi sul pavimento e continuò a piangere.

- Hey... – Disse Rua. – Non piangere, dai.-
- Mio fratello ha ragione, non ne vale la pena.- Si aggiunse Ruka.
- Vorrei dire "lascialo perdere, è fatto così", ma capisco che può essere dura. Mi spiace che Jack ti tratti così male, Akane.- Continuò Crow, porgendole un fazzoletto.
Lei alzò lo sguardo, mostrandogli gli occhi arrossati e lucidi.
- Voi... anche voi mi odiate?- Tirò su col naso.
- Certo che no! Sei così simpatica e gentile, come potremmo?-
- Ben detto Rua! Per quanto riguarda noi due, sarai sempre nostra amica.-
- Siamo in tre, Ruka, non dimenticarti di me, eh. Vedrai, io e Yusei non appena saremo a casa daremo del filo da torcere a quello stupido, si pentirà amaramente di quello che ha detto. Ora però sorridi, non è bello veder piangere qualcuno.-


Nota riguardo la descrizione della Delta Eagle:

Lo so che non è fatta così, non sono scema.
Ma il suo design mi piace talmente poco che ho deciso di dargliene uno nuovo per questa storia, ispirato alla Kawasaki Ninja H2R, aka moto di serie più potente al mondo. Gli si addice, no?
Trovate un'illustrazione di essa più una bonus alla fine delle note.


Angolo autrice

Ma salve amici. Visto che brava? Non vi ho fatto attendere un altro mese per questo capitolo. uwu

Se riconoscete a chi ho rubato la frase d'entrata di Jack sappiate che vi amerò a vita.

Angela mi è sempre stata sulle palle, però non ho mai capito se facesse l'inviata in tv o scrivesse per un giornale e basta come Carly, non me lo ricordo— anche se non è così, facciamo finta che sia stata promossa(?) a reporter.

E qui appare Antinomy (ma facciamo finta di non sapere il suo vero nome), che... salva Akane!
Perché l'ha fatto? Chissà... ma almeno non l'ha fatta spappolare, quindi bravo An- no, spoiler!

Il duello tra lui e Yusei l'ho saltato a piè pari perché non mi va di scrivere cose superflue, se volete rivedervelo c'è l'episodio 74.

Ee niente, io vi saluto qua lasciandovi alle illustrazioni. Ciaoh.

Jigokuko

   
 
Leggi le 0 recensioni
Segui la storia  |        |  Torna su
Cosa pensi della storia?
Per recensire esegui il login oppure registrati.
Capitoli:
 <<    >>
Torna indietro / Vai alla categoria: Anime & Manga > Yu-gi-oh serie > Yu-Gi-Oh! 5D's / Vai alla pagina dell'autore: Jigokuko