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Autore: luvsam    04/08/2021    1 recensioni
Quella mattina il buonumore di Dean gli stava dando veramente ai nervi e Sam avrebbe dato qualsiasi cosa per farlo tacere, ma papà era ancora arrabbiato per la scenata del giorno prima e non poteva certo permettersi di iniziare un combattimento anche con suo fratello.
E dire che fino a poche ore prima si era sentito davvero felice perché il coach Maverick aveva diramato le convocazioni per la finale di calcio under 16 ed era dentro, non poteva crederci. Era stato su di giri per tutta la giornata discutendo con i suoi compagni degli avversari, di schemi ed eventuali rigoristi, e già si immaginava a correre sul campo.
Uscendo da scuola aveva visto l’Impala e aveva riconosciuto subito suo padre. Era una rarità che andasse a prenderlo alla fine delle lezioni e aveva pensato che ne avrebbe approfittato subito per chiedere il permesso per andare ad Austin con la squadra, ma qualcosa nella postura rigida del genitore lo aveva messo in allarme. Si era avvicinato e aveva riconosciuto il signor Rhodes e da lì tutto era andato storto.
Genere: Angst, Hurt/Comfort | Stato: completa
Tipo di coppia: Nessuna | Personaggi: Altro Personaggio, Bobby, Famiglia Winchester
Note: Missing Moments | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
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Se c’era una qualità che Dean Winchester non aveva, quella era la pazienza e Bobby Singer lo stava imparando a sue spese. Fingeva da ore di star leggendo il volume che aveva in grembo, ma in realtà non aveva mai smesso di tenere d’occhio il ragazzo, che continuava ad andare da una parte all’altra della panic room come un animale in gabbia. Le uniche pause che si concedeva erano quelle in cui si avvicinava a papà, o a Sammy per sentirgli il polso, poi ricominciava a muoversi nel vano tentativo di scaricare un po' di tensione.
Bobby era abituato da anni al moto perpetuo dei fratelli Winchester, anche se con il tempo il più giovane era diventato più tranquillo, e aveva cercato di mantenere la calma, ma la frenesia del primogenito di John stava mettendo a dura prova i suoi nervi.
“Dean, se vai ancora una volta avanti e indietro, prendo il fucile e ti abbatto”-sbottò ad un certo punto.
Il ragazzo si bloccò all’istante e fissò l’uomo.
“Scusa, ma non riesco a stare fermo. Da quanto sono via?”
“Sei ore, ovvero solo cinque minuti in più di quando me lo hai chiesto l’ultima volta”
“Non ce la faccio, sto impazzendo”
“Devi calmarti, tuo padre conta su di te”
“Lo so, ma non mi va che se sia andato con una sbucata dal nulla! Tu le credi? Pensi che quella donna sappia che cosa sta facendo?”
“John si fida di lei”
“Non ti ho chiesto questo”
“Non lo so, figliolo, ed è per questo che potremmo passare il tempo facendo qualche ricerca su questa Lenora. Che ne pensi?”
“Qualsiasi cosa mi tenga occupato”
“Vado a prendere il pc”
“La linea arriva qua sotto?”
“Non perfettamente, ma, se ti metti proprio sotto la ventola di aereazione, le cose vanno abbastanza bene”
Non appena Bobby uscì, Dean controllò per l’ennesima volta i segni vitali di suo padre e di suo fratello e nel complesso ne restò soddisfatto, anche se Sammy sembrava un po' in affanno da qualche minuto.
“Ehi, fratellino, che cos’hai?”
La sua domanda restò senza risposta e il giovane si chiese se Abyzou stesse di nuovo attaccando.
“Papà è in arrivo, Sammy, tieni duro ancora un po'”
Accarezzò una guancia del fratello e per la prima volta da quando era iniziata quella maledetta storia si rese conto di come stesse cambiando. Il viso era quello, ma era innegabile che i tratti infantili erano praticamente scomparsi e la cosa un po' lo rattristò. Dean era da sempre il più grande e aveva preso molto sul serio il suo ruolo di custode di Sammy, ma, osservandolo da vicino, dovette ammettere che forse il suo nerd preferito aveva più di una ragione ad indispettirsi quando si sentiva ancora chiamare in quel modo. Non era più un bambino e ci stava che reclamasse il suo spazio nel clan Winchester, ma d’altra parte era sicuro che gli piacesse ancora, in certe situazioni, essere il piccolo di casa.
Si voltò a guardare suo padre e sorrise. Il suo vecchio spingeva ogni santo giorno affinché Dean smettesse i panni di mamma chioccia e si impegnasse con lui a disciplinare Sam, ma più di una volta lo aveva beccato mentre entrava di nascosto nella stanza di suo fratello dopo che erano volate parole grosse. Lo aveva visto sedersi accanto a lui al buio e spostargli affettuosamente la frangetta dagli occhi mentre dormiva, o baciargli il capo. Sapeva che andare a vegliare sul sonno del suo ragazzo era il modo di John di fare la pace e anche se non lo avrebbe mai ammesso apertamente, era orgoglioso della caparbietà del suo secondogenito perché gli ricordava se stesso da ragazzo. 
Dean ne era consapevole, la sua famiglia non sarebbe mai stata come quella dei Bradford della tv, ma l’adorava così com’era, con le sue urla e i continui round tra suo padre e suo fratello, perché sapeva che, se qualcosa fosse andato storto, non c’era nulla che entrambi non avrebbero fatto per l’altro. I Winchester si volevano bene, avevano solo un modo poco regolamentare di dimostrarlo la maggior parte del tempo, tutto qui, e papà avrebbe sfidato cento Abyzou pur di riportare a casa Sam.
Perso nei suoi pensieri, il giovane non si accorse che Bobby lo stava osservando dall’ingresso della panic room tenendo tra le braccia un portatile e probabilmente avrebbe continuato a divagare se l’uomo non avesse attirato la sua attenzione schiarendosi rumorosamente la voce.
“Stai bene, ragazzo?”
“Sì, Bobby, sto bene”
“Okay, quindi puoi sistemare questo coso sul tavolo mentre torno su a prendere il cavo di alimentazione! Credo che la batteria non durerà a lungo”
Dean si alzò e prese in consegna il Mac di Bobby. Per essere un matusa, aveva un bel computer, ma sapeva che nella scelta c’entrava di nuovo suo fratello: il portatile apparteneva al padrone di casa, ma spesso e volentieri prendeva posto nello zaino di Sam quando uno dei loro soggiorni al Singer Salvage terminava. Era solo un prestito ovviamente e Bobby ogni volta minacciava, in modo poco convincente, di fargli pagare i danni se lo avesse rotto, ma tutti sapevano, John compreso, che il vecchio cacciatore non glielo affidava solo per fargli fare le ricerche mentre erano in viaggio con papà. 
Dean portò il Mac sul tavolo e lo accese. Sul desktop comparvero due account e  sotto uno di essi c’era il nome di suo fratello. Non potè impedirsi di cliccarci sopra e la sua delusione fu tanta quando scoprì che era coperto da password, ma invece di demordere iniziò a digitare la data del compleanno di ogni membro della famiglia, titoli di film e libri preferiti dal nerd e persino la targa dell’Impala, ma non ottenne l’accesso.
“Non ti stai impicciando degli affari di tuo fratello, vero?”-chiese Bobby rientrando nella panic room.
“Mi hai fatto venire un infarto, cazzo”
“Parli e respiri, quindi non c’è nessun pericolo immediato per il tuo cuore”
“Questo lo dici tu, mi sta uscendo dalle orecchie”
“Così impari a voler mettere il naso nell’account di Sam”
“Sai della sua esistenza?”
“Certo, mi ha chiesto il permesso di poterlo creare”
“Perché ha bisogno di un account privato?”
“Forse perché ha un fratello deficiente, che lo fatto vergognare come un ladro a scuola?”
“Ancora con questa storia? E’ stato un incidente e scommetto che mr Pudico ha dato di nascosto un’occhiata alle grazie di quelle ragazze”
“Dean, si è aperto un sito porno mentre era a lezione”
“E allora? Anche il corpo umano e la riproduzione meritano di essere studiati”
“Non mi pare che tuo padre l’abbia presa con la tua stessa disinvoltura, o ricordo male?”
“Più o meno. Si è arrabbiato perché è stato chiamato a scuola di Sammy e sai che vuole che non attiriamo mai l’attenzione, ma, quando ha saputo il motivo della convocazione, ha dovuto trattenersi per non ridere. Ha dato la colpa dell’accaduto a me e ha detto al preside che me ne avrebbe cantate quattro, ma non era veramente incazzato perché è un uomo e sa che gli uomini hanno delle esigenze”
“Intanto ti ha punito”
“Solo per dare un contentino al bambino, ma alla fine abbiamo bevuto una birra e mi ha chiesto di stare più attento”
“Beh, il bambino ti ha tolto la parola per settimane, non ha voluto né viaggiare con te, né dividere la vostra stanza al piano di sopra quando John ha pensato di portarvi in campo neutro”
“Sì, ma poi ha ceduto e ha accettato le mie scuse”
“Lo ha fatto, ma subito dopo mi ha chiesto il permesso di avere un account privato. Ti ha perdonato, ma è troppo intelligente per non sapere che le tue navigazioni a luci rosse sarebbero continuate”
“Piccola merda”
“A mali estremi…”
“Questa me la paga! Appena si sveglia, io lo…”
Dean tacque senza finire la frase e Bobby capì che aveva bisogno immediato che
qualcuno gli lanciasse un salvagente.
“Vedremo se sarai capace di metterlo a terra, ma nel frattempo mettiamoci a lavoro”
“Okay”
I due uomini si sedettero vicino al tavolo e Dean prese posto in modo da avere una perfetta visuale dei letti dei membri della sua famiglia, poi si impose di concentrarsi.
Bobby suggerì di verificare in primis l’identità della misteriosa Lenora e se la storia del figlio era vera. Non avevano molto da cui partire visto che non conoscevano né il cognome della donna, né in che punto dell’Arizona aveva vissuto, ma erano due dei cacciatori più in gamba in circolazione e questo non poteva essere un problema.
“Quanti anni avrà?”
“Una trentina, direi”
“Tuo padre ti ha raccontato che era minorenne quando ha avuto Vincent”
“Quindi il tutto dovrebbe essere successo circa quindici anni fa”
“1984 o giù di lì”
“In Ohio”
“Possiamo cercare nel database dell’anagrafe dello stato quanti bambini di nome Vincent sono nati in quegli anni”
“Mi sembra un inizio”
“Proverò a superare le protezioni e ad entrare nei registri delle nascite”
I due lavorarono febbrilmente e dopo molti tentativi a vuoto trovarono un certo Vincent dichiarato solo dalla madre, Lenora Stones”
“Per fortuna il suo nome è vero”
“Okay, Lenora Stones, vediamo un po' chi sei”
Dean fece scorrere velocemente le dita sulla tastiera e a un certo punto esclamò:
“Porca puttana, la sua famiglia è ricca sfondata! Suo padre è un pezzo grosso della finanza e sua madre è primario di cardiologia al Good Samaritan Hospital”
“Uhm, potrebbe aver fatto partorire la figlia nel suo ospedale”
“Il Good Samaritan è a Cincinnati”
“Ricapitolando si chiama Lenora Stones e probabilmente è di Cincinnati”
“Se la famiglia è così in vista, la figlia ribelle avrà fatto notizia”
“Controlliamo i rapporti della polizia e i giornali dell’epoca”
Dopo circa un’ora e mezza di lavoro Bobby e Dean avevano le idee molto più chiare ed erano convinti che la donna era stata sincera.
“Okay, quindi è tutto vero, ma ancora non mi fido di lei”
“Beh, almeno sappiamo che John non ha seguito una pazza e speriamo che insieme riescano a trovare tuo fratello”
“Credi che l’esorcismo che gli hai dato sia sufficiente per battere Abyzou?”
“E’ un demone, quindi nulla è scontato, ma nell’Antico Testamento c’è scritto che può essere bloccata”
“Hai letto l’Antico Testamento?”
“Sono andato a cercare questo demone in particolare”
“Cos’altro c’è scritto?”
“Pare che abbia il potere di provocare sordità, problemi agli occhi, ostruzioni alla gola, follia e dolore fisico”
“Non dovevo lasciarlo andare da solo”
“Dean, non serve a nulla continuare a torturarsi così. Tuo padre ha scelto di andare con Lenora e sai quanto sia bravo nel suo lavoro”
“E’ il migliore”
“Lo credo anch’io, ma non glielo dirò mai”
Il giovane Winchester sorrise e disse:
“Papà mi ha chiesto di restare con te se le cose dovessero andare male”
“Puoi stare qui tutto il tempo che vuoi, ma non ti avrò tra i piedi perché le cose saranno andate storte, ma perché dovremo dare a Sam la possibilità di riprendersi con calma”
“Pensi che torneranno?”
“Penso che, se c’è uno che può riportare a casa Sam, quello è tuo padre e sì, Dean, penso che torneranno”
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Durante la sua permanenza in Vietnam John aveva spesso marciato di notte attraverso la fitta vegetazione, quindi seguire Lenora lungo un sentiero accidentato al buio non lo impressionò più di tanto. Illuminava quanto serviva ciò che lo precedeva con una piccola torcia e teneva le orecchie tese per registrare qualsiasi rumore.
La sua concentrazione era massima, ma i suoi pensieri continuavano ad andare ai suoi figli. Pensava a Dean e si rammaricava del fatto di non potergli far sapere in nessun modo che stava bene, ma soprattutto pensava a Sam e sperava che Abyzou non lo stesse di nuovo torturando con le sue menzogne e che non lo avesse rinchiuso da qualche parte.
Il suo secondogenito aveva sempre avuto problemi a stare in luoghi bui e nonostante avesse provato a fargli superare le sue paure, alla fine aveva dovuto cedere e concedergli di dormire con almeno la luce del bagno del motel di turno accesa. In fondo era stata colpa sua se Sam aveva rischiato di perdere la vista durante una caccia e il ricordo delle urla di suo figlio non lo avrebbe mai abbandonato.
 
(Inizio flashback)
“Papà, tra tante cacce dovevi accettare proprio questa? Lo sai che odio il campeggio!”
“Dean, piantala di lamentarti e per la centesima volta non siamo in campeggio, siamo sulle tracce di un Wendigo”
“Sì, ho capito, ma ciò non toglie che stiamo camminando sotto la pioggia in questo bosco da ore, senza la minima idea di dove questo bastardo si sia nascosto”
“E’ vero, ma Bobby ci ha segnalato che in questa zona si è verificata una serie di strane morti tra boscaioli e park rangers e visto che eravamo vicini, gli ho detto che sarei venuto a dare un’occhiata”
“Uno, non eravamo affatto vicini, e due sembra che tu abbia una vera e propria passione per i boschi di…”
“Dean, tieni a freno la lingua, non ti ho educato come uno scaricatore di porto”
“No, ma nemmeno come un’educanda e comunque non stavo dicendo niente che le orecchie del piccoletto non possono sentire”
John si voltò a guardare il suo secondogenito aspettandosi un’immediata reazione alle parole di Dean e preparandosi a spegnere sul nascere un battibecco tra i suoi figli, ma il ragazzo rimase in silenzio. In realtà non l’aveva sentito parlare da quando si erano fronteggiati al motel e alla fine lo aveva spedito rabbiosamente nell’Impala e un Sam silenzioso non prometteva mai niente di buono.
“Il gatto ti ha mangiato la lingua?”
“No, signore”
“Ah, allora non ti sei dimenticato come si parla”
“No, signore”
Il più giovane dei Winchester strinse le labbra per non dire quello che gli stava passando per la testa in quel momento, ma il padre non mollò la presa e chiese:
“Qualcosa ti disturba?”
A quel punto l’adolescente non si trattenne più e chiese stizzito:
“Perché hai voluto che venissi?”
“Sam, ricominciamo? Sei un cacciatore, quindi se noi usciamo, tu esci”
“Non vedo perché, visto che non ascolti mai quello che ti dico! Tanto valeva che mi lasciavi al motel”
“Negativo, ragazzo! Dare la caccia ad un Wendigo è un’ottima esperienza e hai bisogno di farti le ossa”
“Non è un Wendigo”
“E cosa sarebbe?”
“Te l’ho detto, è un Aerico e ha attaccato perché probabilmente quelle persone si sono avvicinate ai suoi alberi”
“Penso di avere più esperienza di te e io dico che è un Wendigo”
“Un Wendigo non provoca gonfiore alle mani, ai piedi e ai genitali e quegli uomini erano tutti... ”
“Adesso basta, chiudi la bocca, ne abbiamo già discusso abbastanza”
“Non abbiamo discusso, tu hai deciso che hai ragione e io ho torto”
“Forse perché ho ragione”
“Non hai ragione, non stavolta. Se avessi guardato le mie ricerche, avresti capito che…”
“Ho guardato le tue ricerche e sono sbagliate!”
“Non sono sbagliate”
“Non essere presuntuoso”
“Se non ti fidi di quello che trovo, perché mi costringi a passare i weekend a tradurre stupidi testi e non mi fai uscire con i miei compagni di scuola?”
“Perché le tue uscite non sono importanti, la caccia lo è, ma, visto che continui a non impegnarti negli allenamenti, non mi posso fidare completamente di te in azione, quindi il tuo ruolo prevalente è ancora fare ricerche sui casi che troviamo”
“Ma hai appena detto che non sono capace! Falle fare a Dean, o fattele da solo così sei sicuro al 100% di aver ragione”
“Samuel, non usare quel tono con me”
“Scusate, non vorrei interrompere la vostra interessante conversazione, ma la pioggia sta aumentando e dovremmo trovare un riparo”
John guardò in alto e disse:
“Hai ragione, Dean, fermiamoci da qualche parte e accendiamo un fuoco. Non siamo di aiuto a nessuno se prendiamo una bronchite”
Sam abbassò lo sguardo e pensò che per l’ennesima volta era stato messo a tacere mentre sembrava che qualsiasi cosa uscisse dalla bocca di suo fratello fosse oro. Seguì gli altri due Winchester e quando suo padre individuò un riparo, scelse di sistemarsi in disparte.
“Non ti scalderai mai restando laggiù, avvicinati al fuoco”
“Non ho freddo”
“Hai i vestiti inzuppati come me e Dean, non è possibile e in più sei quello che si ammala più facilmente, quindi muoviti”
“Non sono affidabile sul campo, non mi alleno bene, non trovo notizie di tuo gradimento e adesso non so nemmeno se ho freddo oppure no?”
“Ragazzino, ti consiglio di fermarti ora, stai tirando troppo la corda”
“Dimmi, c’è almeno una cosa che sono capace di fare?”
“Sai farmi saltare i nervi, Samuel, in questo sei bravissimo! Ora, alzi il culo da solo, o vengo a prenderti io?”
Dopo la palese minaccia il ragazzo ingaggiò un duello di sguardi con suo padre, poi lasciò il suo angolo e si posizionò più vicino al fuoco, ma ancora distante da John nonostante tremasse visibilmente. L’uomo lo guardò di traverso e avrebbe sicuramente ripreso a rimproverarlo per il suo atteggiamento se Dean non avesse dichiarato ad alta voce di star per svenire dalla fame.
“Sono un ragazzo in crescita e devo nutrirmi se voglio mantenere il mio fascino”
Le buffonate del suo primogenito distolsero l’attenzione del cacciatore più anziano da suo figlio minore e rispose:
“I panini sono nel tuo zaino”
“Sammy, quale vuoi?”
Il ragazzo rispose con un’alzata di spalle e a quel punto Dean scelse per lui. Cenarono senza che il più giovane dei Winchester dicesse una parola e in silenzio si addormentò appoggiato ad una parete della caverna.
“E’ andato?”
“Sì, papà, Sammy-boy fa la nanna”
“Tuo fratello mi farà impazzire!”
“E’ solo un ragazzino”
“No, non lo è, non più e tu dovresti smettere di trattarlo con i guanti”
“Papà”
“No, dico sul serio, deve crescere”
“Okay, come vuoi”
 “Vai a dormire, faccio io il primo turno”
“Non mi oppongo, vostro onore, sono a pezzi”
Dean si stese a metà strada tra suo fratello e suo padre per quella regola non scritta di essere una delle due linee di difesa di Sammy e chiuse gli occhi.
John si sistemò invece in modo da avere una perfetta visuale dell’ingresso e controllò di avere a portata di mano la pistola.
Circa un’ora dopo il suo primogenito si svegliò a causa di un rumore proveniente dall’esterno e si voltò verso il padre, che era già in modalità di attacco.
“Lo hai sentito anche tu?”
“Sì”
“Pensi che sia qualche animale?”
“No. Sono cinque minuti che respira lì fuori e non si muove. Sveglia tuo fratello e prendete le armi”
“Cazzo, puzza come una fogna”
Dean si avvicinò a Sam e lo scosse violentemente.
“In piedi, si inizia a ballare”
Dopo qualche istante John si avviò verso l’uscita seguito dai suoi figli e esaminò attentamente la zona antistante la caverna. Individuò una figura nel buio e sparò colpendola. L’essere scappò e il cacciatore ordinò:
“Non ci deve sfuggire, andiamo”
Si misero a correre e seguirono le tracce di sangue fino ad un albero, poi non ne trovarono più.
“Dove è finito?”
“Non lo so, sembra…”
La risposta di Dean fu interrotta dalle urla di Sam, che cadde sulle sue ginocchia e si portò le mani al volto.
John si voltò di scatto e vide un essere dalle sembianze umane davanti a suo figlio minore con la bocca spalancata. Prese la mira, sparò e lo colpì in pieno. Lo vide crollare a terra e guardandolo più da vicino, si rese subito conto del suo errore, ma non c’era tempo per rammaricarsi, le urla del suo ragazzo erano strazianti.
“Sammy, fammi vedere, togli le mani”- implorava Dean senza essere ascoltato.
L’ex marine non perse tempo e mise sulla schiena suo figlio minore. Gli tirò con forza le braccia sopra la testa e ordinò al suo primogenito di tenerlo fermo prima di mettersi a cavalcioni sul suo ragazzo. Prese la torcia e illuminò il volto di Sam notando immediatamente delle ustioni.
“Devo aprirgli gli occhi, Dean”
“Glieli ha bruciati?”
“Non lo so! Non lo mollare, torno subito”
“Okay”
John tornò alla caverna con il cuore in gola, prese il necessario e rifece la strada al contrario di corsa. Quando ritornò dai suoi figli, vide Dean che tentava disperatamente di trattenere il fratello minore e quest’ultimo che scalciava in preda al dolore.
Tirò fuori dallo zaino dei paletti e ordinò a suo figlio maggiore di piantarli nel terreno in modo da poter legare Sam e avere tutti e due le mani libere. Mentre Dean lo faceva, tenne fermo il suo ragazzo, che stava cominciando a perdere la voce a furia di strillare, e gli impedì di toccarsi il volto.
“Nodi stretti, non ci possiamo permettere che si liberi”
“Fatto”
“Okay. Tienigli la testa ferma mentre verso l’acqua sugli occhi”
Il maggiore dei Winchester afferrò il capo del fratello, poi fece segno al padre di iniziare. Non appena il liquido raggiunse il suo viso, Sam tornò ad urlare rumorosamente e ad ansimare forte. Tentò di divincolarsi, ma non ci riuscì e la sua sofferenza aumentò quando il genitore gli aprì il primo occhio e lo sciacquò abbondantemente con della soluzione fisiologica. Ripeté l’operazione con il secondo e quando pensò di averli ripuliti abbastanza, riprese la torcia e cominciò l’ispezione.
Sam era in condizioni pietose e la sclera aveva perso il suo colore originario sostituito dal rosso intenso. Passò a guardare le pupille e gli sembrarono integre.
“Sammy, riesci a vedermi?”
Il ragazzo non rispose alla domanda e solo allora John si rese conto che aveva smesso di urlare e di contorcersi. Notò che la respirazione era superficiale e veloce, il polso si stava indebolendo e la pelle era sudata e fredda.
“Slegalo, è sotto shock!”
“Papà”
“Sbrigati, dobbiamo tenerlo al caldo”
 Dean sciolse in fretta i nodi, poi, imitando il padre, si sfilò la giacca e la stese sul fratello minore, che continuava a non reagire.
“Pulisci velocemente questo casino, dobbiamo andarcene”
John sollevò le gambe di Sam e gliele tenne alzate fin quando il pallore non sembrò diminuire, poi si avvicinò di nuovo al suo viso.
“Sammy, riesci a vedere?”
I due Winchester più anziani attesero una risposta, ma il terzo membro della loro famiglia sembrava incapace di formularla.
“Okay, proviamo in questo modo”
John infilò una mano sotto le giacche e raggiunse quella sinistra del figlio.
“Sammy, se riesci a sentirmi, stringi una volta”
La sua richiesta inizialmente non ebbe risposta e l’uomo insisté:
“Andiamo, figliolo, reagisci. Stringimi la mano se riesci a sentirmi”
Questa volta il ragazzo si mosse debolmente e l’uomo chiese:
“Riesci a parlare? Sì una volta, no due”
“Papà”
“Due volte, Dean, non ce la fa”
L’ex marine deglutì e chiese di nuovo:
“Sammy, riesci a vedere?”
Una stretta e tutta l’aria che John aveva trattenuto venne fuori.
“Okay, fammi capire quanto va male”
Seguì una serie di domande mentre Dean si occupava del cadavere dell’Aerico e alla fine fu chiaro che Sam non era cieco, ma vedeva poco e aveva molto dolore.
“Hai problemi a respirare?”
 John aveva notato che suo figlio ansimava con sempre maggiore frequenza e dopo una nuova stretta singola disse:
“Dean, dobbiamo portarlo da un medico, è fuori dalla nostra portata”
Dopo circa mezz’ora i Winchester erano alla walk-in clinic più vicina e l’uomo non smetteva di fissare la porta dietro la quale gli infermieri avevano fatto sparire il suo ragazzo. Dovette aspettare 45 minuti prima che qualcuno si degnasse di andare a dargli qualche notizia e quando vide spuntare un medico, scattò in piedi.
“Sam Norton”
“Sono suo padre, come sta?”
“Salve, sono il dottor Floyd e ho seguito suo figlio da quando è arrivato al pronto soccorso. Sta abbastanza bene, tutto considerato. Gli ha lavato lei gli occhi?”
“Sì, ho sbagliato?”
“No, probabilmente il suo veloce intervento gli ha salvato la vista”
“Sammy non è cieco?”
“Tu sei?”
“Suo fratello Dean”
“No, Sam risponde agli stimoli luminosi, ma gli occhi hanno subito un trauma violentissimo e gli ci vorrà un po' di tempo per recuperare. Gli abbiamo applicato delle bende per non stressarli e domani mattina il nostro oculista tornerà a controllarlo. Dovrà portarle per un po' e quando le avrà tolte, sarebbe meglio che si esponesse poco alla luce. Consiglierei anche degli occhiali da sole e soprattutto tanto riposo”
“Possiamo vederlo?”
“Sì, certo, ma è sotto sedazione”
“Okay”
“Non avete idea di che cosa gli abbia lanciato il veleno negli occhi?”
“Le ho sparato e adesso capisco che vi sarebbe stato utile che ve la portassi, ma non ho pensato ad altro che correre qui il prima possibile”
“Mi rendo conto, non si preoccupi, e comunque lo abbiamo soccorso lo stesso! Ci avrebbe fatto sicuramente comodo sapere che animale era perché, oltre alle evidenti ustioni agli occhi, Sam accusava gonfiore agli arti e difficoltà respiratorie. Abbiamo dovuto fargli un’iniezione di adrenalina per via intracardiaca per rallentare la progressione dei sintomi e ha reagito bene, ma dobbiamo tenerlo sotto osservazione almeno 48 ore”
“Via intracardica?”
“E’ iniezione diretta nel ventricolo sinistro, signor Norton, una misura di emergenza per prevenire l'ostruzione delle vie respiratorie”
“Sam era cosciente?”
“A tratti”
“Dottore, possiamo restare stanotte? Siamo del South Dakota, eravamo qui solo per passare qualche giorno di vacanza”
“Beh, veramente..”
“Per favore, abbiamo bisogno di stargli vicino”
“Considerando che è un minore, uno di voi può restare in via del tutto eccezionale. Potete trattenervi entrambi fino alla fine dell’orario di visita, poi mi farete sapere chi lo assisterà stanotte”
“Resto io, dottore, grazie”
Dean incrociò lo sguardo del padre e annuì sapendo quanto John si sentisse colpevole per non aver ascoltato suo fratello minore.
“Andrà tutto bene, papà, si riprenderà”
(fine flashback)
 
Il viaggio nei ricordi fu bruscamente interrotto dalla voce di Lenora , che gli chiese a che cosa stava pensando, e John scosse la testa.
“I miei figli, sono preoccupato per entrambi”
“Lo capisco, ma devi restare concentrato”
“Quanto manca ancora?”
“Non molto!”
Continuarono ad avanzare in silenzio, poi la donna si fermò di colpo e disse:
“C’è qualcuno, dobbiamo nasconderci”
In breve i due trovarono riparo dietro alcuni alberi dal fusto molto largo e Lenora fece segno al cacciatore di guardare dritto davanti a lui.
John lo fece e gli sembrò di scorgere una figura familiare seduta su una roccia in mezzo ad una radura a pochi metri da loro. Cercò di mettere meglio a fuoco e quando lo fece, il cuore perse un battito.
“Sammy”

 

   
 
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