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Autore: marimarufourever99    04/08/2021    1 recensioni
(Revisione immagini)
Kagome è una ragazza di 16 anni ed è una giovane nobile .Suo padre la vuole far sposare con Inuyasha anche lui un nobile ma cosa succederá, si fidanzerà con lui o con un ragazzo misterioso che gli compare nei sogni?? E suo padre è il vero padre??
beh scopritelo leggendo la storia.
Spero che vi ho incuriosito un po'.
A presto la vostra mary99/haru
bye bye
Genere: Avventura, Romantico | Stato: in corso
Tipo di coppia: Nessuna | Personaggi: Altri, Inuyasha, Kagome, Sesshoumaru | Coppie: Kagome/Sesshoumaru
Note: AU, OOC | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
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POV' Sesshomaru

Dopo aver lasciato la sala da pranzo consapevole di non poter ritornare indietro dalla decisione presa di non sposare Kagura, salì al piano superiore per andare a prendere i miei vestiti e porli all'interno di una borsa. Aprì l'armadio e ne estrassi la mia armatura e le mie due spade Tenseiga e Bakusaiga che mi accompagnavano sempre in tutto ciò che facevo. Finito di prendere tutto uscì dalla stanza richiudendomi dietro la porta, per poi riscendere al piano inferiore e recarmi verso la porta di ingresso del castello.

Una volta uscito andai alle stalle e li vidi Rin e Totosai intenti a strigliare e a pulire i box dei cavalli, così avvicinandomi a loro gli dissi con la mia solita voce distaccata:“ Verrete con me nella mia residenza estiva. Prendete dei cavalli e sellateli, vi do 10 minuti prima di partire.” Dicendo questo tirai fuori il mio purosangue un mustang baio e gli misi la sella, aspettando che anche Rin e Totosai finissero con i loro. Una volta finito partimmo tutti e tre verso la mia residenza estiva.

Durante il viaggio verso la residenza non abbiamo avuto nessun tipo di intoppo o per lo meno fu così, fin quando non siamo arrivati a destinazione, perché li il cavallo di Rin cercò di disarcionarla. Vedendo tale scena scesi velocemente dal cavallo e cercai di tranquillizzare quello della piccola umana, ma l'unica cosa che riuscì a ottenere fu un calcio contro il mio stomaco e proprio quando Rin stava per cadere a terra, seppure sentendo un dolore acuto allo stomaco, mi mossi velocemente prendendola così prima che cadesse a terra.

Quando l'umana aprì gli occhi mi disse con voce tremante:“ grazie mille padron Sesshomaru” io non l'ascoltai molto sia perché non mi interessava, ma soprattutto sia perché in quel momento stavo provando dolore, così la feci scendere dalle mie braccia e senza degnarla di una parola iniziai a recarmi all'interno della residenza. Una volta entrato salì al piano superiore dove speravo di trovare Jaken e quando entrai nella stanza degli ospiti dove si trovava Kagome non lo trovai lì, ma al contrario trovai la fanciulla sveglia, anche se ancora aveva le gote arrossate e il battito cardiaco accelerato. Prima che potessi dirle qualcosa la testa cominciò a girarmi, tanto che iniziai a vedere tutto intorno a me nero e l'unica cosa che riuscì a sentire prima di svenire fu la voce di Kagome che continuava a chiamarmi.

Aprì gli occhi di scatto. Portai la mano alla nuca a causa del gran mal di testa che stavo provando. Cosa diavolo è successo? Provai ad alzarmi, ma un forte giramento di testa mi fece ricadere su …. su un letto? Quando ci sono arrivato? Non mi era mai capitato di trovarmi in questo stato e soprattutto in queste condizioni fisiche. Cerco di mettere a fuoco l'ambiente circostante e riuscì a capire che mi trovavo nella mia camera da letto, grazie alla presenza di una grande armadio accanto al quale vidi un altra delle mie spade Tokijin, che può emettere potenti scariche di pura energia maligna ma, poiché è carica della malignità di Goshinki, solo io posso brandirla senza essere controllato da essa.. Tōkijin può essere usata per colpire o ferire un nemico con una potente aura rosa-violetto, generata dalla manifestazione di puro odio. Può anche essere usata per colpire un nemico sia direttamente, sia con il suo potere. Mi tocco l'addome sentendo un grande dolore all'altezza dello stomaco, riuscendo a sentire grazie ai polpastrelli delle mie mani sotto la veste una fasciatura troppo stretta per i miei gusti.

Cercai nuovamente di alzarmi, ma stavolta sentì delle mani posarsi sopra alle mie spalle così quando girai lo sguardo vidi Kagome che mi stava guardando preoccupata.
Dannazione! Quella maledetta ragazza umana. Chiudo così gli occhi appoggio la testa sul cuscino e prendo una sua mano tra le mie stringendola. 

La sua immagine si stava impossessando della mia mente, tanto che iniziai a maledirmi, in quanto in tutti questi anni nessuno era riuscito a entrare nei miei pensieri in così poco tempo.
Le donne non mi sono mai interessate, perché erano soltanto una distrazione, per il compimento della mia missione. In lei però c'è qualcosa di diverso... ha uno spirito combattivo, molto più forte di un qualsiasi demone ed è proprio questo suo lato che credo mi abbia incuriosito. 

Quando riaprì gli occhi chiesi a bassa voce:“ Perché sei qui?” Kagome mi guardò e con un espressione triste in faccia e con gli occhi inumiditi di lacrime mi rispose:“ mio padre mi ha sempre mentito”. Non capendo a cosa si riferisce gli feci cenno di continuare così Kagome guardandomi continuò:“ non sono sua figlia, ha ucciso mia madre, perché lo ha rifiutato per stare insieme a Naraku il mio vero padre. Non volevo stare più li, in un luogo e con persone che non fanno altro che dire menzogne. Quindi l'unica cosa che mi è venuta in mente è stata di andarmene. Ma proprio mentre ero riuscita a superare il confine e avevo deciso di riposarmi su un masso ha iniziato a piovere. Così invece di riposarmi sono dovuta ripartire immediatamente e proprio quando mi stavo per arrendere sia a causa della stanchezza che a causa dei vestiti bagnati, ho visto in lontananza del fumo che usciva da un camino così ho deciso di continuare a camminare e quando sono arrivata davanti alla villa ho bussato alla porta, ma Jaken non mi ha fatta entrare. E' solo merito tuo Sesshomaru se ora sto al caldo” dicendo queste ultime parole vidi sul viso di Kagome comparire un sorriso, ma nonostante ciò ero sconvolto da ciò che mi aveva detto non per via del comportamento di Jaken lo sapevo che si comportava sempre così, ma perché è la figlia di Naraku uno dei demoni più forti al mondo.
 

Sfortunatamente di lui ormai non si avevano notizie da anni, questo perché dopo la scomparsa prematura di sua moglie e di sua figlia se ne era andato non lasciando più tracce di se. Ora finalmente capivo come mai Naraku se ne fosse andato. Per un demone perdere la persona che si ama è la cosa più brutta che possa succedere ti uccide dentro soprattutto se non sei stato in grado di proteggerla, ed è proprio per questo che non volevo aver nessun legame soprattutto con una donna. Così seppur ancora sconvolto per ciò che mi ha detto aggiunsi:“Kagome, non si hanno notizie di Naraku da molti anni” l'umana mi guardò negli occhi e sorridendomi mi rispose:“ non importa voglio solo stare lontano da Bankotsu, Non lo voglio più vedere per il resto della mia vita. Ti prego Sesshomaru fammi restare qui, mi renderò utile non ti darò fastidio, ma ti prego non farmi ritornare in quel posto.”

La guardai e con il mio solito comportamento freddo gli risposi:“ Fa come vuoi, basta che non mi starai tra i piedi e non ti devi mai intromettere nelle decisione che prendo altrimenti la tua permanenza qui sarà molto breve.” non sentendo nessuna risposta da Kagome alzai lo sguardo e vidi che aveva abbassato la testa e con esso era sparito anche il suo sorriso. Credo di aver esagerato un po' dopotutto aveva appena scoperto che suo padre non era il suo vero padre, ma questo è ciò che sono e se lei vuole continuare a stare qui lo deve accettare. Nonostante tutto non capì come mai dalle mie labbra uscì la frase:“ Quando ti sei risvegliata?” forse il mio subconscio voleva allentare la tensione che si era creata o forse volevo essere gentile nei suoi confronti, sinceramente non lo so. L'unica cosa che so è che Kagome mi stava di nuovo guardando e sorridendomi iniziò a raccontarmi tutto per filo e per segno.

-Inizio Flashback-
POV' Kagome

Non sapevo dove mi trovavo, ma sentivo delle piccole manine mettermi sulla fronte un panno umido come nell'intendo di abbassarmi la temperatura corporea e solo quando sentì qualcosa cadere cercai con tutte le mie forze di svegliarmi. Quando ci riuscì vidi il piccolo demone verde intento a ripulire l'acqua che gli era appena caduta a terra. Cercai di alzarmi per aiutarlo, ma non appena mi vide con la coda dell'occhio mi disse con voce arrabbiata:“STUPIDA UMANA NON PROVARE AD ALZARTI, TI DEVI RIPOSARE E TI DEVI RIPRENDERE. IL PADRON SESSHOMARU MI HA CHIESTO DI PRENDERMI CURA DI TE QUINDI STA FERMA E NON TI MUOVERE.” dopo aver detto questo, fini di ripulire il pavimento così colsi l'occasione e gli chiesi sorridendo:“ Grazie per esserti preso cura di me. Posso sapere come ti chiami?” il piccolo demone verde mi guardò e girandosi dall'altra parte mi rispose con voce distaccata:“ Ringrazia il padron Sesshomaru, perché se fosse stato per me saresti rimasta fuori, degli insulsi umani non devono aver nulla a che fare con il mio padrone. In più non sono tenuto a dirti il mio nome stupida umana, ma se ci tieni tanto te lo dirò il mio nome è Jaken e sono il servo più fedele del padron Sesshomaru. Ora vedi di restare a riposo, io devo andare nelle stalle a dare da mangiare ai cavalli.”

Dicendo ciò Jaken se ne andò lasciandomi in questa stanza tutta da sola, non avevo voglia di riposare ne tanto meno di restare a letto, ma dovevo fare quello che mi aveva appena detto Jaken e ringraziarli così per l'ospitalità che mi stavano dando. Così anche se con difficoltà decisi di mettermi lunga sul letto nell'intento di dormire e rimettermi in sesto, ma quando sentì la porta aprirsi mi rimisi seduta sul letto. Quando capì che il demone che stava entrando nella mia stanza non era Jacken ma Sesshomaru arrossi involontariamente non capendone il motivo, forse perché mi ero presentata a casa sua senza appuntamento, o forse perché non mi volevo far vedere in quello stato. I miei pensieri furono però interrotti quando lo vidi svenire, tanto che in quel momento non mi importava ciò che mi aveva detto Jaken sul riposarmi, mi alzai velocemente dal letto continuando a ripetere il suo nome, con la speranza che mi rispondesse ma senza successo. Così corsi all'esterno della camera iniziando a scendere le scale e quando la porta d'ingresso si aprì entrò Jaken seguito a ruota da un anziano signore e da una bambina. Quando il demone verde mi vide mi disse arrabbiato:“STUPIDA UMANA CHE COSA CI FAI IN PIEDI MI SEMBRAVA DI AVERTI DETTO DI RESTARE A LETTO, SE PADRON SESSHOMARU TI VEDE ….” non lo feci continuare che iniziai a parlare preoccupata:“Jaken, Sesshomaru è svenuto era venuto nella camera dove mi trovavo io, ma poi improvvisamente è caduto a terra e nonostante continuassi a chiamarlo non mi ha risposto, non so che cosa fare.” Jaken senza rispondermi seguito dall'anziano iniziarono a correre al piano superiore e una volta entrati nella stanza, sollevarono Sesshomaru e lo condussero nella sua stanza. Una volta li chiesi gentilmente ai presenti:“vorrei prendermi io cura del vostro padrone, se per voi non è un problema, per ringraziarlo dell'ospitalità che mi ha dato.” Jaken mi guardò e urlandomi contro mi disse:“SEI FORSE IMPAZZITA NON LO AFFIDERO' MAI ALLE TUE LURIDE MANI.” delusa e arrabbiata dal tono di voce usato da Jaken stavo per uscire dalla stanza, quando venni trattenuta per il vestito dalla bambina che avevo visto entrare nella villa poco prima, che sorridendomi iniziò a parlare:“io credo che il padron Sesshomaru non avrebbe nulla da ridire non credi Jaken, altrimenti non l'avrebbe fatta restare o mi sbaglio?” Jaken anche se titubante sul da farsi annui, dopo di che si allontanarono tutti e io decisa di occuparmi al meglio di Sesshomaru andai a prendere una bacinella di acqua fredda e un panno, per poi ritornare nella stanza e iniziare così a occuparmi di lui.

-Fine Flashback-

Pov' Sesshomaru

Dopo aver sentito tutto guardai Kagome e gli disse con voce calma:“ grazie Kagome, ora è meglio che ti riposi anche te ne hai bisogno, dopo tutto invece di riposarti, ti sei presa cura di me.” sentendo quelle parole si avviò verso l'uscita della stanza, ma quando se ne stava per andare senza rendermene conto gli dissi:“Puoi restare tutto il tempo che vuoi, qui non ti verrà a cercare nessuno, Fa come se fossi a casa tua,”Kagome si girò verso di me e dopo avermi ringraziato di nuovo se ne andò lasciandomi li da solo sconvolto dalle parole che mi erano uscite dalla bocca.

 

  
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