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Autore: Anguria21    12/08/2021    0 recensioni
Molte volte le cose inaspettate sono le più belle che possono capitare. Tutti si aspettano delle cose da te ma invece .. beh ne accadono altre.
Genere: Avventura, Azione, Fluff | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Nuovo personaggio, Tony Stark, Virginia - Pepper - Potts
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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- Questa storia fa parte della serie 'Avengers'
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{18 anni prima}

Io, Tony Stark, mi trovo in un ospedale per vedere come sta una piccola bambina che.. non so come mi ha preso in pieno. Lungo il tragitto in macchina io e il mio amico Happy abbiamo visto un incidente a catena e molte macchine sono andate distrutte in una grande esplosione. Abbiamo chiamato i soccorsi ma una vocina piccola, piccola ci ha fatti girare verso il disastro. Avvicinandoci abbiamo notato una bambina di cinque anni che piangeva vicino a detriti di macchine. Mi ha subito colpito il suo sguardo spento e ferito così tanto simile al mio poco tempo fa. L'ho presa in braccio e l'abbiamo portata al pronto soccorso.

-Signor Stark, i parametri della bambina sono tutti nella norma. Era distante dall'esplosione, quindi nessun danno causato da essa ma nell'incidente si è rotta un braccio; lo stanno ingessando. Abbiamo scoperto che era li con i suoi genitori ma purtroppo sono appena arrivati morti. La polizia ha fatto un controllo e non ha nessun altro. Credo che la daranno in adozione.- dice un medico. Mi sono avvicinato alla stanza della piccola e l'ho guardata dormire per ore e non mi sembrava giusto che una così piccola e dolce creatura andasse nelle mani di persone che neanche la conoscevano. Io potevo classificarmi tra di esse ma sicuramente non le volevo fare del male. Quando sì è svegliata ero proprio li, accanto a lei e le ho fatto il sorriso più dolce che potevo farle.

-Ciao, io mi chiamo Tony, tu come ti chiami?-le ho chiesto

-Emma..-ha sussurrato lei

-Okay, Emma, cosa ci facevi li oggi?- chiedo togliendo una ciocca di capelli dal suo viso.

-Ero con i miei genitori e .. dove sono mamma e papà?- chiede lei iniziando a piangere.

-Tesoro, purtroppo, i tuoi genitori non ce l'hanno fatta.- lei inizia a piangere ancora più forte e questo mi spezza il cuore.- Hey, ssh, andrà bene. Mi prenderò io cura di te. Non sarai sola.- dico prendendola tra le braccia.

{Presente}

Mi trovo dentro un grande casinò a vincere soldi a palate come sempre, circondato da persone che ridono e da bellissime donne che mi amano. Un classico.

-Tony tu sei incredibile.dice James dietro di me seguito da mia nipote.- Incredibile. Mi avevano detto che se ti avessi conferito un premio ne saresti stato profondamente onorato.

-Oh certo che ne è onorato. Tanto da non presentarsi alla consegna.- dice Emma.

-Oh.. facciamo adesso.dice consegnandomi il premio.

-Eccolo qui, è stato facile. Scusami, mi dispiace.

-Si, non fa niente.- dice lui

-Tieni, lo vuoi vedere?

-Non ci posso credere. Ci dovevi venire con me zio Tony e io ti ho aspettato per non so quanto tempo prima che James mi venisse a prendere per portarmi qui e dirmi che neanche ti sei presentato.- dice arrabbiata lei

-Mi dispiace, tesoro ma neanche volevo andarci.

-Potevi benissimo dirmelo.- dice andando via. Quando esco e arrivo alla macchina, una donna mi ferma.

-Signor Stark, mi scusi, signor Stark. Christine Everard, per la rivista Vanity Fair. Posso farle un paio di domande?- chiede

-Salve.

-Salve. Posso?

-Spari.

-Lei viene definito il Leonardo DaVinci contemporaneo. Che cos'ha da dire?- chiede

-E' una cosa ridicola. Io non dipingo.

-E a proposito del suo secondo soprannome, il mercante di morte?- continua

-Questo non è male.- annuisco.- Ehm..

-Brown

-Signorina Brown, è un mondo imperfetto ma è l'unico che abbiamo. Veda quando non serviranno più armi per mantenere la pace, costruirò mattoni per ospedali pediatrici.

-Prova spesso le battute?- chiede

-Ogni sera allo specchio prima di coricarmi.

-Si, lo vedo.- annuisce

-Vorrei mostraglielo di persona.

-A me interessa solo una risposta seria.- dice

-Va bene, sarò serio. Il mio vecchio aveva una filosofia: "Pace significa avere una mazza più grande degli altri."

-Una gran bella battuta da chi vende le mazze.- continua

-Mio padre ha aiutato a sconfiggere i nazisti e ha lavorato sul progetto Manhattan. Molti tra cui suoi professori, lo definirebbero un eroe.

-E molte persone lo definirebbero un affarista della guerra.- dice convinta.

-E scriverà su quante persone abbiamo salvato con la tecnologia- medica avanzata o di quante persone la nostra cultura intelligente ha sfamato? Tutti questi progressi, finanziamenti militari, cara.

-Magnifico. Ha mai perso un'ora di sonno in vita sua?- chiede

-Magari ne perderei qualcuna con lei.

E come di consueto pochi attimi dopo finiamo a fare sesso sul mio letto. E ovviamente ci diamo molto dentro. La mattina dopo la lascio nel mio letto e credo capirà che non ci saranno altre occasioni di rivedermi in intimità. Come ogni volta mi rinchiudo nel mio laboratorio ad assemblare o distruggere qualcosa mentre mia nipote entra insieme a Pepper Potts.

-Lei dovrebbe trovarsi dall'altra parte del mondo. -dice

-Come l'ha presa?- chiedo a Em

-Da vera campionessa, la finta diva.- dice indifferente

-Perchè ha così fretta che me ne vada?- chiedo alla signorina Potts.

-Il suo volo doveva decollare un'ora e mezzo fa.- dice

-Buffo. Pensavo che visto che l'aereo è il mio potrebbe restare ad aspettarmi.

-Tony, devo parlarle di un sacco di cose prima che se ne vada.- dice lei

-Insomma, non è un contro senso avere un aereo tutto tuo che decolla prima ancora che tu ci salga?

-Ha chiamato Larry. Ha un altro compratore interessato al Jackson Pollock, lei lo vuole? Si o no.- chiede ignorando la mia domanda. -Le ho fatto una domanda.

-Non si fa mettere i piedi in testa da te. - dice Emma.

-E' una buona primavera del suo periodo Spring?

-Ehm.. no. Il periodo Spring si riferisce al the springs il quartiere a East Hampton dove ha vissuto e lavorato, non ..

-Quindi? -la interrompo.

-Alla stagione.. credo che sia più che buono ehm.. che abbia un costo eccessivamente alto.- dice

-Mi serve.- dico alzandomi.- Lo compri e lo metta in magazzino. Tu non hai una lezione di difesa oggi?- chiedo poi a Em

-Si e tra poco andrò. Prima mi assicuro che tu parta in sicurezza.- dice lei 

-Che carina si preoccupa per me.

-Okay, il discorso per la cerimonia di laurea..- inizia la signorina Potts

-Si terra a giugno, mi risparmi filippiche riguardo a roba che accadrà tra una vita.- dico 

-La filippica la stanno facendo a me perciò risponderò di si.- continua lei 

-Bene, defetta e assorba. Trasmetta a me perchè si vuole disfare di me? Ha qualche impegno?- dico avvicinandomi a lei 

-A dire il vero è cosi.

-Non mi piace quando ha impegni.- dico 

-Posso avere impegni per il mio compleanno. -dice

-E' il suo compleanno?

-Si.

-Perchè non lo sapevo?

-Magari interessati di più alle persone che assumi.- mi riprende Emma.

-Fa un po' strano, vero? E' lo stesso giorno dell'anno scorso.

-Si compri un bel regalo da parte mia.- dico

-L'ho già fatto.- dice

-Colpa mia.- dice Emma

-E..

-Oh.. è stato molto gradito. -dice

-Ah si?

-Molto raffinato. Grazie, signor Stark.- dice ironica

-E' stato un piacere, signorina Potts.

-Okay, vado. Tu fa la brava in mia assenza e non pestare gente a caso.

-Sicuro, zio Stark. -dice Em dandomi un bacio per poi andare via. Prendo la macchina e mi dirigo alla pista dove mi aspetta l'aero con James dentro.

-Mi spieghi?- chiede infatti 

-Che c'è?

-Tre ore.- dice 

-Mi ha trattenuto una di Vanity Fair. 

-Sono tre ore, tre ore che mi tieni impalato qui.- dice

-Ora noi aspettiamo te. Avanti, su. Andiamo. Alza questo coso e divertiamoci un po'. - dico entrando dentro. Quando atterriamo in Afghanistan alla base aerea, mi aspettano tutti li in riga. Scendo con un completo super elegante e stringo la mano al generale.

-Generale.

-Benvenuto, Signor Stark. Attendiamo con ansia la sua presentazione delle armi.

-Grazie.

******************************************

-E' meglio essere temuti o rispettati? Io dico è troppo chiedere entrambe le cose? Tenendo a mente questo vi presento umilmente la punta di diamante della Freedom Line della Stark Industry. Il primo sistema missilistico che incorpora una brevettata tecnologia di repulsori. Dicono che la migliore arma sia quella che non si deve usare mai. Con rispetto, io non concordo. Io preferisco l'arma che si deve usare solo una volta. E' così che faceva mio padre, è così che fa l'America e finora ha funzionato piuttosto bene. Trovate una scusa per sguinzagliare uno di questi missili e vi posso garantire di persona che il cattivi non vorranno più uscire dai loro covi.- dico dando il via a far partire i missili. Quando partono, molti altri si sganciano da essi finendo al suolo per poi esplodere. Dopo la presentazione ci dirigiamo alle macchine.

-Hey Tony.- dice James quando sono salito in macchina.

-Molte volte le cose inaspettate sono le più belle che possono capitare. Tutti si aspettano delle cose da te ma invece .. beh ne accadono altre.

-Mi dispiace questa è la spasso-mobile. La depresso-mobile è la dietro.

-Bel lavoro.- dice lui 

-Ci vediamo alla base.

Mentre siamo per strada una delle macchine esplode e iniziano a spararci addosso. Esco dalla macchina e cerco di riparami ma vengo colpito e inizio a perdere molto sangue per poi svenire. Nei pochi momenti di lucidità riesco a vedere delle persone che cercano di operarmi e sento un dolore atroce invadermi sento che cercano di mettermi qualcosa nel petto ma poi mi sedano e l'ultima cosa a cui penso è il dolce sorriso della mia Emma e a quello strano della mia assistente, la signorina Potts.

   
 
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