Serie TV > Il Trono di Spade/Game of Thrones
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Autore: Nymeria87    17/08/2021    1 recensioni
partendo da una base di accadimenti autobiografici realmente accaduti, eccovi una Jonsa contemporanea con un Jon ooc, nuovo vocalist dei Direwolves, la band nata da Robb e i suoi inseparabili. Vi catapulto nuovamente nella dimensione goliardica di casa Stark, e tra gli interessanti eventi che si andranno a delineare. Mi sono divertita a scavare nei ricordi della mia adolescenza dominata dall'insaziata cotta che ho avuto per il chitarrista della band di mio fratello, qui i risvolti saranno decisamente più felici per la nostra Sansa, spero possiate deliziarvi anche voi nella lettura!
Genere: Comico, Sentimentale, Song-fic | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Altri, Jon Snow, Sansa Stark
Note: AU, OOC | Avvertimenti: nessuno
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Sansa si trovava seduta a gambe incrociate sul suo letto, mani tra i capelli, in stato completo di shock, mentre riviveva in loop la figura da completa idiota che doveva aver appena fatto con Jon.
Quasi non sentì il delicato bussare alla porta di Margery, che non ottenendo risposta, fece capolino dalla porta della sua stanza, fino a richiuderla dietro di se ed accostarsi alla ragazza.
“Hey Sans, tutto ok?” le chiese valutando il suo sguardo catatonico.
Sansa voltò lentamente lo sguardo sull’amica, prima di vomitarle addosso un fiume di parole sconnesse; Margery l’ascoltò tra tenerezza e spasso, era incredibile come Sansa riuscisse a ritrovarsi in situazioni del genere!
In quel momento, fece il suo ingresso Arya, completamente su di giri: “sono appena incappata in un bonazzo assurdo dallo sguardo tenebroso, sapete chi è?” chiese cono occhi di stelle ed un sorriso a 32 denti. Margery scoppiò in una fragorosa risata alle parole della piccola Stark, mentre Sansa si ritrovò a guardare la sorella con aria sconsolata, iniziando a raccontare nuovamente lo strano modo con cui aveva fatto conoscenza del ragazzo di cui Arya chiedeva notizie.
Alla fine del racconto, Arya si abbandonò sul suo letto di peso: “ok, recepito il messaggio sorella, l’hai visto prima tu, mi faccio da parte...” sbuffò fissando il soffitto.
“Ma tu non hai già la tua punta su Gendry?” le sorrise maliziosa Margery destando l’ attenzione di Sansa.
Una ragazza non parla mai delle sue conquiste...” la sbolognò Arya con nonchalanse.
Sansa si alzò dal letto per infilarsi finalmente un paio di Jeans puliti, lasciando Margery a continuare a punzecchiare la moretta: “no, Arya, voglio aggiornamenti, che se la tua tecnica funziona forse Sansa può adottarla con Mr. ABS!”.
Sansa si voltò a lanciarle un’occhiata pungente: “hey, guarda che sto ancora con Herry!”,
“se è così allora sarò ONORATA di condividere le mie tecniche con te, Sans!” le sorrise tirata Arya a sentir pronunciare il nome di quel coglione chiamato dalla sua schiera di fangirls Giovane Falco.
“Dunque, per le movenze devi seguire il monito- silenziosa come un'ombra e leggera come una piuma; per quanto riguarda l’atteggiamento - rapida come un serpente (e qui parlo di rapidità di pensiero, il veleno usalo a piccole dosi per risvegliare l’interesse) ma calma come acqua stagnante (questo li confonde un sacco e piace loro da morire); inoltre, quando lui ti si avvicina troppo - svelta come un cervo e sfuggente come un'anguilla. Poi c’è lo step successivo - liscia come la seta dell'estate, chiaramente da attivare sotto le lenzuola..”.
“ARAYAAAA” la ammonì la sorella raccattando i jeans infangati da terra,
“Beh, ma che ho detto? Scusa perchè tu non fai sesso?” le chiese incurante la minore,
“oh...lasciamo perdere, vado a vedere se riesco a ficcare finalmente questi cosi a lavare”,
“vengo con te” si accodò saltellando Margery prima di scoccare un’occhiolino di intesa ad Arya ed uscire dalla stanza.
Giusto il tempo di fare pochi passi che la porta della camera di Robb si spalancò ed il ragazzo fiondò un Phon tra le braccia di Sansa: “in camera di mamma e papà, grazie...” proruppe lui prima di trascinarsi Margery dentro e chiudere la porta tra le risa della ragazza.
Sansa si ritrovò sola e frastornata in corridoio: “AHHHHH...” sbottò nevrotica prima di inalare un respiro profondo.
 
Si avviò lungo il corridoio ed entrò indisturbata nell’antibagno per ficcare i jeans a lavare; uscì direzionandosi verso la camera padronale dove fu accolta da un Jon che si stagliava al centro della camera in jeans strappati, nell’esatto momento in cui era intento ad infilarsi la maglia.
Mr. ABS è azzeccato però, non c’è che dire!
Sansa deglutì ed abbassò lo sguardo prima che lui potesse accorgersi della sua presenza: “credo che Robb mi abbia mandato a portarti il phon, te lo attacco qui così non hai bisogno di staccare le altre prese” disse lei inginocchiandosi vicino alla parete dove stava la presa bassa, proprio accanto allo stipite della porta.
“Gentile da parte di Robb mandare te, Sansa” rispose lui sistemandosi la maglia mentre la guardava sorridente con interesse.
Ok, quel modo che ha di pronunciare il mio nome potrebbe uccidermi da un momento all’altro...
Sansa sbattè le palpebre per ridestarsi dai brividi che quegli occhi profondi le mandavano: “...già” disse apprestandosi ad andarsene quando invece lui la bloccò con una semplice richiesta: “hey Stark, avresti mica un pettine da prestarmi?” chiese continuandola a guardare.
Sansa si voltò lentamente sul posto mordendosi le labbra, pensando a quanto volentieri avrebbe voluto pettinargli lei i capelli, insinuando le sue lunghe dita affusolate in quella chioma umida: “te lo porto subito” disse invece, non aspettando oltre per muovere finalmente i suoi passi verso il bagno.
Aprì velocemente un cassetto, riesumando un pettine di legno a rebbi larghi che sarebbe stato perfetto per i suoi ricci, dopo di chè lo chiuse con decisione, alzando il viso e specchiandosi nel suo riflesso accaldato.
Ma che cavolo mi sta succedendo?
  • Bah, vedi tu tesoro, stai andando a fuoco come se non avessi mai visto un uomo in vita tua.
Ma non è possibile, io sto con Harry!
  • ...e potresti ripagarlo con la stessa moneta una volta tanto...
Non esiste, e poi non sono neanche certa che mi abbia tradita.
  • Si, e io non sono la voce della tua coscienza allora!
“ahhhh...” sospirò lei scuotendo la testa per liberarsi di quei pensieri, uscendo dal bagno in furia con se stessa.
Varcò la soglia della camera dei suoi porgendo frettolosamente il pettine a Jon, il quale la scrutò con un cipiglio confuso ma divertito: “tutto bene?” le chiese curioso con mezzo sorriso sulle labbra.
“Benissimo, grazie” rispose lei prima di voltarsi celermente ed uscire.
   
 
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