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Autore: SilkyeAnders    18/08/2021    0 recensioni
"Sparizioni nel mondo atletico: ricercato il colpevole".
Sta accadendo qualcosa di strano a Jump City, e non solo lì, i Titans si trovano di fronte ad una nuova sfida.
Riusciranno a sventare questa minaccia o sarà la fine per loro?
(Questa fanfiction contiene personaggi da me creati abbinati ai personaggi della serie animata, si incentrerà sulle coppie RobStar e BBRae).
Genere: Angst, Romantico, Sentimentale | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Nuovo Personaggio
Note: Lime | Avvertimenti: Contenuti forti
Capitoli:
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Capitolo 19 teammates Capitolo 19: Il piano perfetto...


La tensione era più che palpabile durante il viaggio, spavalderia e sicurezza in se stessi erano ormai un lontano ricordo di qualche ora prima.
Robin non riusciva a scacciare dalla sua mente quel brutto presentimento che lo aveva attanagliato per tutto il giorno, si convinse che era solo ansia da prestazione e cercò di sopprimere la sua preoccupazione il più possibile. Era certo che se gli altri lo avessero visto nervoso si sarebbero innervositi a loro volta e, francamente, c'era già troppo a cui pensare.
-Ci siamo- mormorò Cyborg mentre parcheggiava l'auto.
I Titans Est si fermarono subito dietro di lui.
-Quindi il posto è questo?- chiese Bumblebee.
Robin annuì distrattamente, il cuore gli martellava in petto ma sapeva che era proprio quello il momento in cui avrebbe dovuto rimanere lucido e sicuro di sé.
-Senti... Se le cose dovessero mettersi male...- ipotizzò Aqualad.
-Nulla andrà male- la voce di Robin era tagliente, categorica.
Il silenzio calò pesante fra gli eroi, era come se anche il vento avesse smesso di spostare le fronde degli alberi.
Lo scenario che si parava loro di fronte non era poi così cambiato rispetto alla volta precedente, c'era più ghiaccio ovunque.
-L'altra volta non ce n'era così tanto a valle- osservò Cyborg.
-La cosa non mi piace per niente- esordì Speedy.
BeastBoy strinse istintivamente la mano di Raven e le rivolse un sorriso rassicurante, la maga cercò di ricambiare ma l'idea di perderlo di nuovo le attorcigliava lo stomaco come non mai.
Robin spostò immediatamente lo sguardo verso Starfire, le tremavano appena le gambe. Solitamente lei non era il tipo da agitarsi di fronte alle sfide, tantomeno di fronte ai criminali, il brutto presentimento non faceva che fortificarsi sempre di più.
-Dobbiamo concentrarci, andrà bene solo se ci atteniamo al piano e ragioniamo sui nostri movimenti- disse Robin.
Ancora una volta la sua voce appariva forte e non ammetteva confronti di nessun genere, da una certa prospettiva questo suo modo di fare rassicurava i suoi amici e lui ne era perfettamente consapevole.
Il leader sospirò :-Andate avanti, voglio parlare un attimo con Star-.
L'aliena sobbalzò appena, non era certa di cosa Robin volesse dirle proprio in un momento come quello ma era sicura che non si sarebbe dato pace finché non fosse riuscito a dirglielo.
I ragazzi eseguirono l'ordine in silenzio e ciascuno prese posto chi per aria, chi via terra.
-Robin...-.
-Sei ancora in tempo per ripensarci- disse lui.
Starfire sgranò gli occhi :-Non mi tiro indietro-.
-E allora fammi un favore, ho bisogno che tu mi dica che rimarrai concentrata. Non importa cosa succederà lì dentro, non distrarti e non pensare a nessun altro che non sia tu, me lo devi promettere-.
-Non capisco perché mi dici queste cose...- mormorò lei confusa.
-Promettimelo- ripeté lui, la voce tremante ma decisa.
-Te lo prometto-.
Robin si avvicinò a lei e le carezzò lentamente il viso :-Stai attenta-.
-Anche tu-.
Starfire fece un passo in avanti e, con decisione, strinse Robin in un abbraccio affettuoso.
Robin si lasciò scivolare nel conforto che quell'abbraccio gli donava, si concentrò sulla pelle di Starfire che era morbida e calda, profumava di giglio e miele.
-Raggiungiamo gli altri- disse poco dopo.
Starfire annuì.
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Cyborg aveva disattivato i primi sistemi di allarme, tutto sembrava procedere bene. Le coordinate di Raven erano chiare e da quello che stava dicendo ai suoi compagni sembrava che il criminale fosse fermo al suo posto senza fare nulla.
-Questo è davvero strano, nemmeno un ostacolo...- mormorò pensieroso Robin.
-Non farti troppe domande per ora- sibilò Speedy.
-E' troppo semplice...-.
-E ti dispiace? Vorrà dire che la faremo finita velocemente- rispose l'altro, il petto gonfio di orgoglio.
-Sei troppo sicuro di te- borbottò Aqualad.
-Oh ma insomma voi due! Dovreste essere contenti, probabilmente abbiamo sovrastimato questo criminale. Magari è un pezzente come tutti gli altri-.
-Tu non hai visto che cosa ha fatto a Starfire, una come lei ridotta in quel modo... Ti garantisco che è ben lontano dall'essere un pezzente, ha di sicuro qualcosa in mente- sibilò Cyborg.
-Non lascerò che questo tizio da quattro soldi mi entri in testa e, onestamente, non dovreste nemmeno voi-.
-Non si tratta di fartelo entrare in testa o meno, se sottovaluti i tuoi avversari e sei troppo sicuro di te rischi sempre di più- commentò Robin.
Aqualad annuì e si voltò appena verso Mas e Menos :-Tutto ok?-.
I due gemelli annuirono, sembravano tesi ma anche loro godevano della stessa spavalderia di Speedy.
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Starfire sospirò, era giunto il suo momento di entrare insieme agli altri. Sia lei che i suoi compagni in grado di volare avevano atteso qualche minuto prima di scendere, volevano essere certi che i loro amici non subissero attacchi alle spalle dopo essere penetrati nel covo del criminale.
-Tutto bene?- chiese BeastBoy.
-Robin mi ha fatto un discorso davvero bizzarro prima... Non so davvero cosa pensare, credi che sia spaventato?-.
-Credo che non sappia cosa aspettarsi... Probabilmente è preoccupato per te, considerando quello che è successo...-.
-Non penso sia solo questo, credo ci sia dell'altro che non ha voluto dirmi-.
-Lo sai com'è fatto, di sicuro non è niente di grave- la rassicurò il mutaforma.
-Ok, basta con le chiacchiere. Dobbiamo entrare- disse Bumblebee.
-Andrà tutto bene, vedrai- mormorò BeastBoy.
Il ragazzo diede un colpetto rassicurante sulla spalla di Starfire e le rivolse un gran sorriso, questo gesto sembrò calmarla un po'.
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Raven seguiva attentamente ogni movimento del malvivente, un senso di inquietudine iniziava a farsi largo dentro di lei: era troppo tranquillo.
La maga lo osservava senza perderlo di vista e, a parte il suo aspetto terrificante, non stava facendo nulla di strano o incriminante.
Era convinta che quel modo di comportarsi non avesse senso, insomma, avrebbe dovuto aspettarsi una loro visita ad un certo punto, non sembrava nemmeno sull'attenti!
Improvvisamente, una brutta sensazione le percorse il corpo intero. Era come se l'aria attorno a lei fosse diventata colma di spilli pronti a pungere ogni millimetro della sua carne.
Ogni campanello di allarme si era acceso in lei, ogni preoccupazione era moltiplicata per cento, qualcosa sarebbe andato storto.
Non ebbe nemmeno il tempo di reagire quando un fascio di luce blu la colpì in pieno viso facendola crollare a terra, precipitando dal soffitto.
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-Non ho più un contatto con Raven- disse BeastBoy, la voce allarmata e il corpo teso.
-Neppure io- aggiunse Starfire.
Bumblebee tirò fuori il suo comunicatore alla svelta :-Sparky-.
Ma dall'altra parte non arrivò nessuna risposta.
-Sparky!- esclamò la ragazza.
-Perché non risponde?- chiese Starfire, il cuore in gola e il respiro affannato.
-Non lo so... Forse non c'è segnale...- mormorò l'altra.
BeastBoy ringhiò innervosito :-No, è successo qualcosa. Lo sento-.
Improvvisamente, i tre compagni sentirono un rumore di passi piuttosto concitati nella loro direzione.
-Nascondetevi- intimò Bumblebee.
I tre si nascosero prontamente dietro a una colonna facendo sporgere appena i visi per capire chi fosse a correre così.
Furono sorpresi di trovare Mas e Menos accompagnati da un Cyborg piuttosto malconcio.
-Che è successo?- esclamò BeastBoy correndo loro incontro.
-E' stato un massacro... Quel tizio è...- Cyborg si fece subito serissimo :-E' pazzo, completamente pazzo... Non abbiamo avuto altra scelta se non quella di fuggire-.
-Dove sono Robin e gli altri?- incalzò il mutaforma.
Cyborg lanciò una rapida occhiata a Starfire prima di abbassare lo sguardo e sospirare.
-Che è successo?- chiese l'aliena.
-Robin gli è corso dietro, ho perso traccia del suo localizzatore qualche minuto fa...- Cyborg sapeva che dire questo a Starfire sarebbe solo servito a mandarla in panico :-Speedy e Aqualad sono con lui, Robin sa quello che fa- aggiunse rapidamente.
Starfire iniziò a librarsi in aria, pronta a correre ogni rischio necessario per trovare i suoi amici ed aiutarli.
-Star, abbiamo una missione da portare a termine. Robin, Aqualad e Speedy possono farcela da soli- disse Cyborg.
Bumblebee le prese il polso e la spinse gentilmente verso il basso :-Sparky ha ragione, dobbiamo andare avanti-.
-Ma Robin...-.
-Star, andrà tutto bene- mormorò BeastBoy :-Ora però dobbiamo capire che sta succedendo, dobbiamo trovare Raven-.
-Ma... Ma...- Starfire era pronta a ribattere, voleva ribellarsi e correre da lui per aiutarlo, per assicurarsi che stesse bene... Il suo cuore le stava dicendo a gran voce che c'era qualcosa che non andava in tutta quella situazione e lei era più che pronta a seguire il suo istinto ma, d'un tratto, la promessa che aveva fatto a Robin poco prima le tornò in mente.
Odiava ammetterlo ma il suo leader aveva ragione, doveva rimanere concentrata sulla missione. Solo così sarebbe stata d'aiuto.
-Hai ragione- mormorò l'aliena.
-Sono sicuro che Robin stia bene, e anche Aqualad e Speedy. Non sono soli e sono tre ragazzi capaci, dobbiamo avere fiducia in loro- aggiunse Cyborg.
-Spiegaci cosa è successo di preciso- intimò Bumblebee.
-Non lo so bene nemmeno io, stavamo camminando verso le coordinate e poi, a un certo punto, non riuscivo più a sentire Raven... C'è stato un fascio di luce blu e siamo riusciti solo a vedere Robin che correva dietro a quel tizio, non c'era molto tempo quindi Speedy ha agito di impulso e Aqualad gli è corso dietro per limitare i danni-.
-Non capisco, questi costumi dovrebbero essere a prova d'arma da fuoco...- borbottò Bumblebee.
-Forse il fascio blu non proveniva da un'arma- osservò Starfire.
Mas e Menos sospirarono portandosi una mano al mento.
-Nemmeno i comunicatori di Speedy e Aqualad funzionano- aggiunse Bumblebee.
-Parece que tenemos que adivinar en donde se metieron- osservò Mas.
Cyborg annuì :-Sì, dobbiamo indubbiamente indovinare la loro ubicazione ma prima dobbiamo capire che sta succedendo qui-.
-Facciamo attenzione, il suo intento è chiaramente quello di dividerci- disse Bumblebee.
-Ci sta riuscendo- borbottò il mutaforma.
-Anche la prima volta ha usato questa tecnica, forse ha paura di affrontarci tutti insieme...- mormorò Cyborg.
-Pensi davvero che un matto del genere possa aver paura di qualcosa?- incalzò Bumblebee.
-Cyborg, c'è qualcosa che non ci stai dicendo- disse seria Starfire.
Il mezzo robot sobbalzò appena, era certo di averlo mascherato bene.
-No io...-.
-Cyborg, prima hai detto che quel tipo è un pazzo... Non lo avresti detto se non avessi visto altro oltre quello di cui ci hai parlato. Per favore, dobbiamo essere al corrente di ogni cosa se vogliamo avere una possibilità di vincere questa battaglia-.
Cyborg sospirò amaramente, sperava davvero di non doverlo dire...
-Star, non so davvero come dirtelo ma... Quel fascio di luce... Robin non gli è corso dietro, è semplicemente scomparso nel nulla...-.
-La gente non scompare!- esclamò l'aliena.
-Lui è scomparso-.
-E Speedy? E Aqualad?- incalzò la ragazza.
-Quella versione della storia è come l'ho raccontata, hanno visto il criminale scappare e gli sono corsi dietro. Quel fascio di luce blu... Non so cosa fosse ma sembrava... La sensazione è terribile, come essere scuoiati vivi-.
-Ecco perché sei ferito...- mormorò BeastBoy.
-Nessuno di noi riesce a capire perché Robin sia scomparso nel nulla... E' stato il primo ad essere avvolto da quella luce...-.
Starfire sentiva le lacrime spingere per uscire, era pronta a perdere la testa. Avrebbe trovato Robin in un modo o nell'altro.
-Non m'importa se dovrò tirar giù l'intero edificio. Dobbiamo trovare Robin-.
-Star, possiamo aiutarlo solo se portiamo a termine la missione- incalzò Bumblebee.
-Questo non puoi saperlo! Insomma, non sappiamo nemmeno perché sia scomparso! Non sappiamo dove sia! Cosa succede se è stato preso in ostaggio? Cosa succede se anche dopo aver sconfitto quel tipo non riusciamo a trovare Robin?-.
-Lo sapevo che non avrei dovuto dirlo...- sibilò Cyborg.
-Nascondere questa informazione non ci avrebbe portati a nulla e lo sai- commentò BeastBoy.
-Guarda in che stato è...- intimò il mezzo robot indicando la loro compagna.
-E' normale, anche io reagirei come lei se mi avessero detto la stessa cosa su di te- osservò Bumblebee.
-E allora lasciami andare- disse Starfire, la voce tremante quasi simile a un sussurro.
-No. Non capisci? E' proprio quello che vuole questo pazzo... Se ti dividi anche tu dal gruppo chissà che cosa può capitarti-.
-Ha ragione Star, lo sai. E sai anche che più tempo passiamo qui a non fare nulla, più tempo avrà per agire- disse deciso BeastBoy.
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Robin aprì gli occhi, gli fischiavano le orecchie e sentiva un freddo terribile. Ricordava solo una forte luce blu, quasi accecante.
Non sapeva dove fosse ma si rese ben presto conto di essere appeso ad un soffitto in mutande.
Si guardò attorno con apprensione, era ovvio che quel criminale fosse riuscito a prenderlo ma non ricordava assolutamente come fosse successo.
Era stordito e affaticato, non riusciva a capire nulla di quello che gli stesse accadendo e, ancora peggio, non riusciva a capire dove fosse. La stanza era buia e apparentemente inodore, i suoi cinque sensi erano come inibiti e riusciva solo a percepire quanto facesse freddo lì dentro.
La sua mente lavorara a cento all'ora, non era intrappolato nel ghiaccio ma sentiva la pelle prudere come quando si è a contatto con la neve per troppo tempo.
Robin riusciva ad avvertire la forza abrasiva della corda che lo teneva appeso, i suoi polsi bruciavano ed era certo che stessero anche sanguinando. La corda era decisamente stretta ma si era già trovato in situazioni che sembravano senza via d'uscita, doveva solo capire quale fosse il modo migliore di liberarsi.
-Certo, per capire come uscirne dovrei prima capire dove diavolo mi trovo- ringhiò.
Un sospiro amareggiato si fece largo fuori dalla sua bocca, doveva rimanere calmo e lucido.
-Ok, prima di tutto devo slegarmi- si disse.
La sua voce appariva roca e tremante, sicuramente a causa del freddo intollerabile.
Il suo corpo era decisamente indebolito, il ragazzo si accorse ben presto di essere senza energie. Non si spiegava come fosse possibile ma se non ne avesse recuperate alcune sarebbe stato impossibile uscire di lì.
Improvvisamente, una scarica elettrica gli percorse il corpo intero facendolo irrigidire e gridare a pieni polmoni.
Il dolore era allucinante, era come se il suo cervello avesse smesso di funzionare correttamente. Il suo corpo si contorceva senza che lui ne avesse controllo e la sua mandibola si serrava così forte da rompergli i denti.
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Starfire si accovacciò a terra reggendosi con forza il petto.
-Star, che succede?- chiese BeastBoy preoccupato.
Non era da molto che erano riusciti ad avanzare lungo i corridoi di quel posto inquietante, più camminavano e più sentivano che qualcosa era chiaramente fuori posto.
-Non lo so, sento come... Ho una brutta sensazione- mormorò l'aliena.
-Pensi sia Raven che cerca di comunicare con te?- incalzò il mutaforma.
-E' possibile-.
-Lasciala entrare Star, lascia che parli con te-.
-Non so se è lei, è più che altro una sensazione... Non so spiegarlo ma non è come se stesse cercando di mettersi in contatto con me, non volontariamente almeno-.
BeastBoy ringhiò frustrato :-Che vuoi dire?-.
Starfire stava per mettersi a piangere, il dolore che sentiva in quel momento era logorante e la sua situazione emotiva non era da meno.
-BeastBoy lasciale un po' di respiro, se iniziate a perdere la testa in due sarà un bel problema- commentò Bumblebee.
-Hai ragione... Star, cosa senti di preciso?-.
-Mi fa male il petto... E'... Non riesco a respirare...-.
L'aliena annaspava e boccheggiava come un pesce fuori dall'acqua, man mano che faceva uscire le parole dalla sua bocca la stretta delle mani sul suo petto si intensificava.
-Fa male...- mormorò poco dopo.
BeastBoy la aiutò ad alzarsi e la strinse forte contro il suo corpo.
-Star, devi riprenderti. Se stai sentendo quello che sente ora Raven non possiamo rallentare. Lo capisci?- chiese Cyborg con voce grave.
-Puoi farcela, ti aiuto io- disse BeastBoy cingendole la vita e portando un braccio di lei attorno alle proprie spalle.
-Senti altro?- chiese Bumblebee.
-Sta passando- rispose la ragazza.
Cyborg sospirò, si sentiva improvvisamente molto stanco e non riuscì a frenare le parole che disse poco dopo :-Doveva essere un piano perfetto...-.
-La perfezione non esiste- borbottò BeastBoy.
   
 
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