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Autore: Stekao    20/08/2021    18 recensioni
Per questo mio ennesimo WHAT IF ho deciso di riprendere la scena in cui Kaori e Ryo si trovano costretti a condividere lo stesso letto a causa di un aereo che ha distrutto il loro appartamento... Un momento assolutamente carino che però sappiamo essersi risolto in un niente di fatto per i nostri due testoni... E allora ho provato ad immaginare io un evolversi diverso degli eventi...
Piccola shot per sognare un po', come sempre...
Genere: Romantico, Sentimentale | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Kaori Makimura, Ryo Saeba
Note: What if? | Avvertimenti: nessuno | Contesto: City Hunter
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“Kaori ti prego… ti prometto che non ti farò niente… fammi entrare sotto le coperte… prometto, non ti toccherò per nessuna ragione”

“Davvero? Non mi toccherai?”

“Perché, ti ho forse mai toccato?”

“Sono così poco affascinante?” chiese Kaori delusa…

“Ma dimmi una buona volta che cosa vuoi da me, vuoi che ci provi?!”

“Tsè, sarei curiosa di sapere che idiozie ti inventeresti per farmi capitolare” rispose lei tutto d’un fiato senza neanche sapere come diamine le fossero uscite quelle parole di bocca.

“Eeeh?” chiese Ryo completamente spiazzato.

“Non fare quella faccia da cretino… tu riesci a dire le peggiori baggianate a tutte le donne che incontri solo per fare in modo che cadano fra le tue braccia…non ti crei alcuno scrupolo anche a dirgli che le ami senza nemmeno conoscerle… è la verità. Ma non preoccuparti, lo so, lo so bene che io sono l’unica donna che non ti eccita, l’unica che non risveglia in te alcun interesse. Me lo hai già detto migliaia di volte…” gli disse abbassando lo sguardo con un lieve tremore nella voce…

“Stavo solo scherzando… figurati se mi interesserebbe davvero essere sedotta da un pallone gonfiato, pervertito e scansafatiche come te” riprese bofonchiando e infilandosi velocemente sotto le coperte.

“Puoi venire nel letto accanto a me, non ci sono problemi” aggiunse voltandosi e dandogli le spalle.

Ryo rimase a fissare la sua schiena come inebetito… le parole che aveva pronunciato lo avevano turbato profondamente. Solo in quel momento realizzó quanto in quegli anni fosse stato orribile nei suoi confronti, tutte le menzogne che le aveva sempre propinato per fare in modo che si allontanasse da lui, tutta l’autostima di lei che aveva irrimediabilmente minato.

“Eh no!” le disse all’improvviso facendola voltare di scatto.

“Tu mi hai sfidato e dovresti saperlo che non mi tiro mai indietro davanti ad una sfida!” proseguì.

“Non dire scemenze Ryo... Non ti ho sfidato affatto, che diavolo vorresti fare?” gli disse lei stranita di fronte a quella strana reazione.

“Mi hai detto che saresti curiosa di sapere quali sono le cose che ti direi se volessi provarci veramente con te… e ho intenzione di farlo”

“Ma ti ho detto che stavo scherzando! Non voglio ascoltare le tue fesserie! E poi, visto il disgusto che ti provoco, dovresti faticare non poco per trovare le parole giuste… lungi da me darti un peso di tale portata!” Ribatté la ragazza stizzita.

“E invece adesso mi ascolterai… e dovrai essere sincera e dirmi che cosa ne pensi delle mie tecniche di seduzione…”

“Ma Ryo!”

“Niente ma!” la interruppe l’uomo zittendola all’istante. A quel punto Kaori, con un lungo sospiro, non potè fare altro che sedersi sul letto sbuffando ed incrociando le gambe, intenta ad ascoltare cosa, quel cretino del suo socio, si sarebbe inventato.

Ryo, in imbarazzo, cominciò internamente a maledirsi per l’idea assurda che gli era venuta in mente. Ma del resto era da un po’ che ci stava pensando… già una volta era stato sul punto di dichiararsi a lei, ma poi le cose non erano andate come avrebbe voluto e da allora non aveva più trovato il coraggio di rivelarle i suoi sentimenti, ma quella poteva essere proprio l’occasione giusta per liberarsi finalmente di quel grosso peso che portava sul suo cuore da anni… lui la amava, la amava davvero e guardando quegli splendidi occhi davanti a lui, sapeva che in quel momento, non avrebbe finto affatto…

“Kaori…”mormoró dolcemente, prendendole le mani e facendola sussultare.

“È vero… sono anni che ti dico di non trovarti attraente, che riservo per te solo parole di scherno… vorrei chiederti perdono… la realtà è che… beh, è che non è vero niente. Niente di tutto quello che ti ho sempre detto corrisponde alla verità” deglutì e a quelle parole Kaori spalancò gli occhi dandosi peró della stupida dopo pochi secondi.

-Sta fingendo Kaori, questo cretino davanti a te sta fingendo… non farti ingannare dalla sua voce soave e da quel suo sguardo…Dio ci potrei morire per quello sguardo- si disse fra sé e sé guardandolo trasognata cercando peró di ritrovare in fretta la lucidità, scuotendo la testa.

“Trovo che tu sia una ragazza bellissima e in tutto questo tempo ho dovuto forzarmi non poco per nascondere ciò che risvegliavi davvero in me… ma al di là del tuo aspetto fisico, nonostante tu sì beh, per la maggior parte del tempo tu sia una virago, per colpa mia lo ammetto, in tutti gli anni che ho trascorso insieme a te ho potuto capire quanto sia immenso il tuo cuore e profonda la tua anima. Sei una ragazza testarda, irascibile e a volte un po’ pasticciona, ma hai coraggio e doni tutta te stessa per gli altri senza mai chiedere niente in cambio… direi che amarti sia la cosa più naturale che chiunque potrebbe fare…” le disse lui lasciandosi trasportare da un magico flusso di coscienza e senza riuscire a staccare lo sguardo dal suo.

“Ok ok, basta così” lo interruppe lei all’improvviso, lasciando in fretta le sue mani e cercando di celare le profonde ferite che quelle parole le avevano inferto. Lui stava fingendo solo per farle capire quanto fosse bravo a sedurre le donne e lei… beh, lei non sarebbe stata disposta ad ascoltare una parola di più.

“Sei bravo... Hai detto delle parole bellissime. Qualunque donna cadrebbe ai tuoi piedi sentendosi apprezzata in questo modo. Sei soddisfatto? Hai vinto la sfida Ryo” gli disse cercando di mantenersi il più fredda possibile, ma non riuscendo invece ad impedire che gli occhi le si inumidissero. Per tale ragione, con uno scatto fulmineo, si infilò nuovamente sotto le coperte tornando a dargli le spalle.

“Buonanotte” pronunció infine, prima di spegnere in fretta la luce.

L’uomo rimase immobile per qualche istante nel buio… quanto poteva sentirsi cretino? Aveva giocato con lei… aveva finalmente trovato la forza di aprirle il suo cuore, ma facendole credere che fosse tutta una finzione… che diamine di stronzo galattico poteva mai essere? E poi i suoi occhi… Quei grandi e meravigliosi occhi che lui aveva fatto piangere per l’ennesima volta… perché aveva chiaramente notato la tristezza che lei aveva invece cercato di nascondere all’istante.

Non era così che voleva andassero le cose…

“Kaori…” la chiamó dolcemente nel buio della stanza.

La ragazza, ancora intenta a trattenere le lacrime, preferì non rispondere col rischio di essere tradita dalla sua voce rotta.

“Kaori…” insistette lui.

“Scusa… non volevo turbarti, non volevo giocare con te in questo modo” continuó sentendosi mortificato per essersi comportato come un vigliacco.

La donna, a quel punto, cercó di farsi forza per mantenere una parvenza di normalità.

“Ma figurati” disse lei fingendo indifferenza.

“Lo sapevo che stavi scherzando…non sono turbata affatto e adesso dormi” rispose bruscamente rimanendo sotto le coperte al buio.

“Non voglio dormire… io voglio…” disse Ryo interrompendosi subito.

-Io voglio…- Cos’è che voleva davvero?

Eppure lo sapeva… tutto quello che era stato in grado di dirle corrispondeva al vero… lui quelle cose le pensava sul serio, soprattutto il fatto che fosse così naturale amarla…

“Kaori… io voglio…” Ripeté titubando nuovamente.

“Si può sapere che cavolo vuoi??” chiese Kaori innervosita alzandosi di scatto e accendendo la luce.

Si ritrovarono così l’uno davanti all’altra a guardarsi fermamente negli occhi. La rabbia e la delusione di Kaori si sciolsero però all’istante nel momento in cui notò il viso serio di Ryo…

“Ryo…” gli sussurró preoccupata.

“Che succede?” gli chiese dolcemente.

L’uomo sorrise. Anche in quella occasione, nonostante si fosse comportato come un vero bastardo con lei, Kaori aveva cancellato in un istante tutto il suo risentimento preoccupandosi per lui con amore, come sempre… Stavolta sapeva che non sarebbe stato giusto tirarsi indietro e del resto, non voleva più farlo…

“Allora?” lo incalzó lei, ma l’uomo rimase in silenzio per secondi interminabili.

“Ryo perché non parli più?”

“…”

“Insomma, vuoi dirmi che succede?”

“Succede che ti amo” le rispose di getto quasi senza rendersene conto.

“Che!!??” lo guardó stranita lei per poi proseguire irritata.

“Smettila di dire scemenze… il gioco è finito Ryo. Ti ho già fatto i complimenti prima, non c’è bisogno di dire altro per convincermi della tua bravura come seduttore… quantomeno con le galline che frequenti tu, perché certo...con questi ‘ti amo’ tirati a caso solo una cretina potrebbe davvero credere di essere amata da te dopo cinque minuti che vi conoscete…” proseguì lei cercando di nascondere il profondo turbamento che le parole di Ryo le avevano provocato. Quanto avrebbe desiderato che fossero vere… e invece quel cretino stava solo scherzando… ne aveva abbastanza!

Ryo rimase a fissarla basito. Era riuscito, Dio solo sapeva come, a confessarle di amarla, ma Kaori… non ci aveva creduto. Pensava che stesse continuando a giocare… ma del resto come darle torto? Erano anni che le faceva credere di non contare un fico secco per lui, anni in cui parlava di amore con le altre donne solo per gioco e senza dare alle sue parole alcuna importanza… come sarebbe potuto risultare credibile in quel momento?

“Ma… ma io e te non ci conosciamo da cinque minuti!” borbottó lui quasi offeso per non essere creduto. Quanto poteva sentirsi ridicolo… era davvero questo il massimo che riuscisse a dire per fare in modo che lei gli credesse?!

Poteva fare di meglio…

“Io non… beh… io non… non sto scherzando, ecco” proseguì fissando imbarazzato un punto imprecisato del soffitto.

Beh, non era proprio questo il meglio che poteva fare, ma almeno era avanzato di un piccolo passo… ma diamine, quanto poteva sentirsi come un adolescente alle prime armi in quel momento!

Kaori tornó a fissarlo sbuffando e alzando un sopracciglio.

“Quindi mi stai dicendo che dopo tutti questi anni insieme, tu ti saresti davvero innamorato di me?”

Ryo abbassó lo sguardo tornando a fissarla.

“S… sì” le disse quasi sussurrando.

Kaori rimase a guardarlo per un tempo indefinito fino a che… scoppió in una fragorosa risata lasciando Ryo completamente sconcertato.

“Certo che hai proprio una bella faccia di bronzo! Ah ah ah… Non ti vergogni a dire tutte queste scemenze??? Ah ah ah…. devo ammettere che se non ti conoscessi me l’avresti quasi fatta ah ah ah…”

Era ovvio che stesse cercando in tutti i modi di allentare la tensione che sentiva crescere in lei…Se Ryo voleva giocare, anche lei avrebbe giocato… non gli avrebbe mai permesso di capire quanto invece tutta quella situazione la stesse ferendo nel profondo…

Ryo rimase a guardarla contorcersi in preda alle risate e a quel punto non riuscì più a trattenersi.

Con un balzo le fu addosso facendola cadere di schiena sul letto e bloccandole le braccia sopra la testa.

“Lo vuoi capire che ti amo davvero scema!” le disse di getto quasi urlando. E le risate di Kaori si interruppero all’istante.

“Scema a chi brutto babbeo, lasciami andare!” lo aggredì lei di rimando cercando di liberarsi dalla sua presa.

“Ma hai capito quello che ti ho detto stupida testona che non sei altro?! Io ti amo!!!” la rimbrottó lui cercando di farla ragionare. E a quel punto la ragazza si bloccó rendendosi davvero conto delle sue parole. Era così abituata a sentirsi denigrare dal socio, da essersi soffermata su quell’unica insignificante offesa che lui le aveva rivolto, tralasciando inconsciamente tutto il resto.

Rimasero a fissarsi in silenzio… Kaori, sentendo il proprio cuore battere all’impazzata, a quel punto cominciò davvero a sperare…

“Quello che ti ho detto prima è vero… è partito tutto per gioco ma poi, ma poi… non sono riuscito a fingere e ho voluto approfittare di questa situazione per trovare la forza di ammettere che in questi anni ho imparato ad amarti davvero Kaori” deglutì.

La ragazza, incredula, spalancò gli occhi per la sorpresa senza riuscire a proferire parola.

Aveva paura, paura che se avesse parlato lui si sarebbe rimangiato tutto deridendola come al solito e non avrebbe retto all’umiliazione, non questa volta.

Ryo, conscio dei pensieri che le vorticavano incessanti nella testa, sospirando si avvicinó ancora di più al suo viso rimanendo a cavalcioni su di lei e continuando a tenerle bloccate le mani sopra la testa. Dovette ammettere che, ritrovarsi con Kaori in quella posizione, cominciava a risultargli particolarmente piacevole, ma al contempo doloroso… Specie per il suo amico dei piani bassi che, peró, avrebbe dovuto tenere a bada ancora a lungo… c’erano cose ben più importanti da chiarire in quel momento.

“Sono serio stavolta… non ti sto prendendo in giro” e detto questo, abbassando lentamente il viso, sfioró con le sue labbra quelle di lei rilasciandole un bacio dolce, delicato, leggero, che la lasció immobile, completamente senza respiro. Kaori infatti, nel sentire la bocca di Ryo sulla sua, si irrigidì completamente incapace di credere che quella fosse la realtà e non un magnifico sogno.

Ryo, percependo del disagio nella compagna, dopo pochi istanti si staccó da lei tornando a guardarla, inquieto.

Che avesse esagerato? Che fosse stato troppo irruente? Del resto sapeva quanto fosse timida…

“Scu… scusami” le disse quindi in imbarazzo, lasciando andare le braccia della ragazza e facendo per allontanarsi da lei. Ma Kaori, realizzando in quel momento quanto avvenuto, si alzó a sedere di scatto trattenendolo per un braccio.

“No!” urló abbracciandolo forte.

“Non te ne andare…” sussurró rimanendo stretta a lui con il volto nascosto nel suo petto.

Ryo, a quel punto, rincuorato da quel gesto, ricambió felice il suo abbraccio stringendola ancora di più a sé.

“Tu… tu davvero mi ami?” chiese lei titubante… e Ryo a quella domanda non poté fare a meno di sorridere.

“L’ho sempre detto che sei un po’ tonta” la canzonó al punto che Kaori non poté evitare di alzare la testa per guardarlo, preoccupata. Ryo peró, nel percepire il suo turbamento, riprese in fretta la parola… non avrebbe mai più permesso che ci fossero equivoci fra loro.

“Sì…” le sussurró dolcemente nell’orecchio per poi tornare a guardarla sorridendo…

“Per la disgrazia di tutte le donne del pianeta, io, Ryo Saeba, lo stallone di Shinjuku, il più grande sweeper del Giappone, oltre che l’uomo più bello e virile del mondo, mi sono innamorato…” le disse baciandola guidato dal ritmo convulso del suo cuore…

“Perdutamente...” proseguì, rilasciandole un nuovo dolce bacio…

“Profondamente…” e un altro ancora…

“Pazzamente…” e uno ancora…

“… di te”

Kaori era rimasta come inebetita ad assaporare uno dopo l’altro i teneri baci che Ryo le aveva dato e le meravigliose parole che le aveva detto… non poteva credere che stesse succedendo sul serio, sentì il suo cuore scoppiarle nel petto per la felicità, fino a che uno strano rumore li ridestó entrambi interrompendo quel loro meraviglioso momento.

“Hai sentito anche tu questo scricchiolio?” ma l’uomo non fece in tempo a concludere la domanda che il pavimento della camera crolló, scaraventando Ryo, Kaori e il letto, al piano di sotto.

“Stai bene?” le chiese premuroso.

“Sì sì tutto bene” rispose la donna scrollandosi la polvere di dosso.

“Ci voleva anche questa!” sbuffó Ryo notando peró Kaori sorridere.

“Che c’è che ti fa ridere?” le chiese stranito.

“È che non mi importa niente…” rispose lei continuando a sorridere sognante.

“Eh?” disse lui continuando a non capire.

“Del pavimento… non mi importa niente… potrebbe arrivare pure un tornado adesso… non mi importerebbe niente lo stesso perché… perché tu mi hai detto che mi ami!” ribatté lei sorridendo birichina e gettandosi nuovamente fra le braccia di Ryo.

“E anche io ti amo...tanto!”

E a quelle parole lo sweeper si sentì invadere da una profonda emozione… non avrebbe mai pensato di poter provare niente del genere in tutta la sua vita.

Aveva capito da tempo quanto Kaori tenesse a lui, ma sentire la ragazza ammettere di amarlo, aveva causato una potente deflagrazione nel suo cuore.

“Beh… allora dobbiamo fare in fretta a risistemare la casa…la tua stanza possiamo evitarla peró” disse lo sweeper con una strana luce negli occhi.

“E perché mai?” chiese Kaori contrariata.

Ryo sollevò gli occhi al cielo sorridendo…

“Perché di camere da letto ne basterà soltanto una…” precisó con sguardo sornione.

Kaori, a quella affermazione, arrossì imbarazzata tornando in silenzio ad abbracciare l’amato.

Rimasero così, felici e stretti l’una all’altro per un tempo indefinito fino a che il sonno prese il sopravvento facendo assopire Ryo per primo.

Kaori, intenerita dalla visione del suo compagno addormentato, decise quindi di rendere il suo sonno più confortevole, stendendolo dolcemente sul pavimento e facendo adagiare il volto dell’uomo sulle sue gambe.

Rimase a contemplarlo con i suoi grandi occhi innamorati. Da quel giorno le cose fra loro sarebbero cambiate per sempre e ancora non poteva credere che una tragedia come la distruzione della loro casa, si sarebbe potuta rivelare l’occasione giusta per far evolvere il loro rapporto… doveva ricordarsi di ringraziare Umi che li aveva costretti a rimanere insieme quella notte.

Ridacchió fra sé a quel pensiero prima di abbandonarsi anche lei fra le braccia di Morfeo con un dolce sorriso stampato sul volto.

   
 
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