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Autore: TheManiae    23/08/2021    0 recensioni
Benvenuti qui dove regnano la follia e il sangue
qui dove i pazzi e i mostri si radunano
Benvenuti, al torneo dei Creepy-autori
Genere: Azione, Dark, Horror | Stato: completa
Tipo di coppia: Nessuna | Personaggi: Altri
Note: nessuna | Avvertimenti: Contenuti forti
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Il drago cadaverico alzò la testa e lanciò un ruggito che fece tremare la realtà stessa, alzando una zampa marcescente e cercando di schiacciare i due fratelli, che la evitarono, lasciando il posto a diversi servitori scheletrici, e balzando lungo l'arto e fino alla schiena della creatura. 
«Era da anni che non combattevo così» esclamò Raven, alzando la falce e aprendo un grosso squarcio nella carne della spalla, generando poi un pugno di sangue nero e frantumando l'osso che il precedente attacco aveva solo scolpito. La bestia ruggì furente e scosse la schiena, girando l'enorme testa mentre la gola brillava di energia gialla. 
«Anch'io sorellina. Attenta!» Shruikan allungò una mano e tirò via Raven proprio nell'istante in cui le fiamme dorate avvolsero il corpo del titano. Questi spostò l'enorme bocca, seguendo i due e incendiando diversi robot e servitori con il suo fiato ardente, mentre i due fratelli volavano via su ali di sangue- 
«Vediamo se me la so ancora cavare.» Kishin si fermò e unì le mani tra loro, e i tre occhi splendettero di energia mentre spalancava la bocca e una strana punta metallica ne fuoriusciva. Con un grido soffocato, un torrente di energia violacea esplose dalla punta e si scontrò con le fiamme, dividendole e colpendo il drago sul muso. «Wow, sembra di sì.»
Mentre i due lottavano, i due eserciti avevano ripreso a lottare con foga. Ossa e pezzi di metallo venivano scagliati a destra e a manca, tra ruggiti animaleschi e suoni elettrici simili al ronzio di insetti estremamente grossi. Zalgo e Gold lottavano in questa folla, il primo scagliando sfere di energia rossa che facevano a pezzi decine di nemici al proprio passaggio e afferrandone alcuni con le mani, facendoli a pezzi con una delle sei bocche sul suo corpo. Il secondo invece era più calmo, quasi limitandosi a camminare e lasciando fare il lavoro agli unown, che roteavano e distruggevano i servitori con suoni alieni simili a risate.
In un angolo della lotta, quasi dimenticati, Rainbow Dash, Darkness the Killer e Homicidal Victus continuavano nella loro lotta a tre, quasi ignorando completamente il caos che li circondava. In effetti, i servitori di Scyla non sembravano nemmeno interessati a loro. 
Tutti e tre erano feriti, stanchi e con espressioni che definire folli sarebbe stato un complimento. Darkness sorrideva come se si trovasse a una festa di compleanno e la torta fosse tutta per lei, lo sguardo che cambiava dall'altra ragazza al fratello, riservando a quest'ultimo anche qualche risata. Victus aveva gli occhi iniettati di sangue, su un viso consumato dalla vendetta che da troppo tempo lo mandava avanti. Rainbow Dash era stata folle e aveva ucciso da ben prima di loro, ma ogni vena di allegria era svanita dal suo sguardo, sostituita da un'espressione gelida, tipica di chi ha amato e perso. 
«Questo posto mi sta facendo divertire... da morire.» Darkness ridacchiò tra se e se, come se avesse detto la battuta più divertente del pianeta. Strusciò le lame dei pugnali tra loro, sfregandole e creando un suono sibilante e inquietante, che appena si udì in quel caos generale che regnava nell'arena. 
«Non puoi semplicemente chiudere il becco e crepare?» domandò Victus, ma le sue parole non fecero altro che far ridere ancora di più la folle assassina.
«Solo dopo di te, fratello.»
Come se fosse stata invitata, Rainbow alzò i lunghi aghi e balzò in avanti per ucciderli entrambi. 


 
Shruikan rideva mentre volteggiava attorno al drago, evitando i suoi colpi e contrattaccando, a volte con un raggio di energia sul muso, altre volte tagliando di netto un artiglio o un punto esposto. Le ossa erano enormi, ma ovunque Scyla le avesse prese, erano antiche e ormai molto fragili rispetto a quando la nobile bestia doveva essere stata in vita. 
Stava per volteggiare attorno alla testa e tagliare una sezione del collo quando un'ascia gli si conficcò nell'occhio. Normalmente non avrebbe sentito alcun dolore, ma le fiamme dorate che scaturirono dall'arma a forma di nota lo fecero urlare, strappando l'arma con un gesto rapido. Quell'attimo di distrazione bastò perché la zampa del drago gli fosse sopra e lo scagliasse via.
Si schiantò contro il muro rialzato che divideva l'arena dagli spettatori, spiaccicato come una macchia nera. Il suo corpo si riformò in fretta, ma il taglio che ora gli divideva la faccia ci rimise molto di più a chiudersi, bruciando e brillando di energia dorata mentre si richiudeva a fatica. Non riuscì nemmeno a chiuderla del tutto che un nuovo dolore lo trapassasse sul ventre, dove vide diversi artigli neri e gialli emergere dal petto.
Con un grido di rabbia ruotò su se stesso e colpì l'aggressore con il manico della falce, scagliandolo via e rigirandosi mentre le ferite si chiudevano dolorosamente. La figura usò gli artigli per rallentare il volo e si rialzò mentre altre otto ombre emergevano dal buio, con inquietanti occhi dorati che brillavano su volti pallidi e dietro maschere vuote.
«Fantastico. Vi ha rianimati» mormorò il Creepymaster, mentre osservava i giocatori che avevano perso muoversi verso di lui. Fiamme dorate lambivano le loro armi, che si trattasse di coltelli, asce o artigli. Le ferite che avevano subito erano state ripristinate per la maggior parte, ma ovunque si potevano intravedere tagli, carne marcescente che pendeva da ossa morte e nugoli di mosche che li seguivano, attirate dall'odore rivoltante. 
I morti provarono a rispondere, ma dalle loro bocche uscì solo un rauco verso, più simile a quello di animali sofferenti e innaturali. Shruikan li guardò, rivolgendo un'occhiata particolare alle pericolose fiamme dorate che usavano e che li animavano. Tirò un sospiro e piegò la testa, facendole fare più giri e scrocchiando le ossa del collo una decina di volte. «Mi toccherà uccidervi di nuovo.»
I non morti balzarono in avanti e cominciò lo scontro. Tsuki si arrotolò su se stessa e caricò per prima, colpendo Kishin con le punte affilate della schiena, simile a una sega circolare, scavandogli nel petto prima di girarsi e tentare di colpirlo al viso con un'artigliata, ma lui le afferrò il polso e lo spezzò, scagliandola via appena in tempo per evitare una codata da parte di Rakezilla. 
Un suono spettrale alle sue spalle lo avvisò appena in tempo, e riuscì a scostarsi prima che la sciabola fiammeggiante di Heroknight lo decapitasse. L'insetto-cubico aveva pezzi di chitina fracassati, la carne al di sotto di un giallo malaticcio che emetteva fumi tossici, e un occhio era completamente mancante, sostituito da una serie di luci dorate e inquietanti. «Sei migliorato, o sbaglio?»
Come se fosse riuscito a sentirlo attraverso la sua non-vita, la creatura ringhiò di rabbia e si gettò in avanti, colpendolo a un braccio con le punte dello scudo, anch'esse avvolte dalle fiamme, e procurandogli un lungo taglio dal ventre al torace. Kishin sibilò piano e tentacoli fremettero sulla sua schiena mentre il taglio si allontanava, e fu allora che si trovò davanti Eyeless Alex, che tradiva il suo nome vista l'abbagliante luce dorata che proveniva dalla cavità nera della maschera. «Ora immagino dovrei chiamarti Goldeneye Alex... o più semplicemente, carne morta.»
L'ex assassina balzò in avanti, il coltello che tranciava l'aria con una scia gialla, ma Shruikan fu abbastanza rapido da evitare che gli tranciasse la gola, restituendo il favore con un pugno avvolto da scaglie di sangue nero dritto nello stomaco. La ragazza fu sbattuta indietro di diversi metri, con un inquietante sprofondamento nella zona inferiore del petto, il maglione scuro che lentamente si bagnava di liquidi morti e puzzolenti.
Un'ascia scavò un solco nella spalla del Creepymaster, e dopo pochi secondi la seconda la raggiunse a livello del mento, mentre Ticci Lelq estraeva la prima per piantarla nuovamente nella carne. Una terza fitta giunse dal fianco, dove le zanne di Rakezilla avevano scavato diversi solchi, assieme al pugnale di Maty Drowned.
Kishin urlò per il dolore, mentre il suo corpo di sangue fumava a contatto con le fiamme vive e tentacoli serpentini emergevano dalla sua schiena, sibilando di dolore e venendo riassorbiti. 
«Giù le mani da mio fratello, zombie schifosi!» Un grido di rabbia e un'ombra calò sugli assalitori. Un paio di piedi schiacciarono la testa di Ticci a terra, mentre due pugni enormi afferravano rispettivamente Rakezilla e Maty e li sbattevano a terra, per poi scagliarli via. Raven aiutò il fratello ad alzarsi, donandogli del sangue per curare le ferite magiche. «Stai più attento.»
«Va bene, mammina» ridacchiò lui. La sorella gli diede un colpo al petto con il gomito e sorride di ricambio. Stava per dire qualcosa quando la terra tremò, e videro l'enorme massa del drago avvicinarsi. 
Una luce malefica passò attraverso i tre occhi di Kishin, e il suo sorriso si allargò. «Pensi quello che penso io?»
La sorellina annuì, lo stesso sguardo folle sul viso. Ali nere spuntarono dalle spalle di entrambi, balzando in aria e dando un calcio sul viso a Death Ryu e Slender Ghost, che si stavano avvicinando per attaccarli. Colpirono il drago al muso con diversi raggi d'energia, evitando le fiamme e le zanne e volandogli attorno, superandolo e dirigendosi verso il varco aperto nel soffitto.
Volarono sempre più in alto, battendo le ali nel cielo gelido della landa su cui avevano costruito l'arena. Era un luogo grigio e circondato da alte montagne, con un cielo avvolto continuamente da una coltre violacea con nubi simili a occhi. «Credi che abboccherà?»
Un ruggito e un'esplosione annunciarono l'arrivo del drago, che si sollevò dal tetto devastato dell'arena su grandi ali di carne marcia e si diresse verso di loro con lenti battiti, ruggendo furioso e con fiamme dorate che ardevano tra le antiche ossa. Sul suo dorso si trovavano i partecipanti, aggrappati come potevano a ossa, carne o semplicemente stando in equilibrio sulla sua testa.
«Sì, credo che abbia abboccato.» I due si sorrisero a vicenda e si presero la mano, iniziando a roteare in cerchio e aumentando le rispettive velocità, finché Kishin non scagliò la sorella in basso prima di seguirla grazie alla forza circolare. I due evitarono le palle di fuoco scagliate dal drago ed evocarono entrambi una falce, colpendo all'altezza delle orbite e scavando due profondi solchi fino al retro della testa, atterrando sulla schiena della creatura. 
«Ben trovati a voi, cari amici» disse Raven, inchinandosi al gruppo di ex concorrenti che si stava arrampicando e li circondava. Il drago si mise dritto e tentò in ogni modo di afferrarli, ma nel punto dove si trovavano le zanne non riuscivano a raggiungerli. 
Cominciò la lotta sulla schiena dell'immensa creatura, tra le enormi ali che battevano e rischiavano di far cadere i presenti. Pinkamena balzò in avanti con un grido, il pugnale fisso in avanti per trafiggere Raven al petto, ma la ragazza deviò il colpo con la lama della falce e colpì la pony antropomorfa con il manico, tagliando un lungo tratto di carne lungo il viso. Ebbe appena il tempo di schivare un fendete verticale di Lelq, afferrandolo per il cappuccio con entrambe le mani e abbassandolo per dargli una ginocchiata dritta sul naso, facendoglielo compenetrare nel cranio in un'esplosione di carne marcia.
Lame nere e fiammeggianti trapassarono la schiena di Kishin, ma questi ringhiò e afferrò uno dei tentacoli di Slender Ghost che l'avevano colpito e tirò il pallido uomo a se, ricoprendo il pugno di cristalli di sangue nero affilatissimi e tirandogli un destro micidiale sul volto privo di lineamenti, che ora ne aveva di sanguinolenti e devastati. Lo colpì più volte prima di tranciare l'arto che l'aveva trapassato, ma prima di poterlo uccidere si ritrovo Tsuki e Alex sulla schiena, che lo pugnalavano al collo con i coltelli. 
«Questa è l'ultima volta che uso delle creepypasta come concorrenti. La prossima volta criceti! Sono cucciolosi, inquietanti e facili da ammazzare!» ringhiò di rabbia, mentre dalla sua schiena emersero punte ricurve e affilate, trapassando le ragazze su tutto il corpo. Eppure, anche con parte degli organi che stava cadendo fuori, l'umana e il porcospino non smisero un'istante di attaccare. «Che palle i non-morti.»
Le afferrò entrambe per la testa e le scagliò in avanti. Alex piantò il coltello tra le ossa ed evitò la caduta, ma Tsuki invece riuscì appena a graffiarle e precipitò oltre il bordo. Kishin stava per dire una battuta, ma gli artigli di Rakezilla gli furono addosso, colpendolo sulla testa e spiaccicandogliela all'interno della cassa toracica prima di scagliarlo su una delle punte del drago con una codata, dove Death Ryu lo attendeva.
Gli artigli del pallido si piantarono nella sua testa e negli occhi, e Shruikan gridò di dolore e si dimenò, mentre il suo corpo si agitava e si scioglieva in forme indistinte. Ci volle tutto il suo autocontrollo per piegare la testa e far emergere la punta metallica dalla bocca. Death Ryu ebbe appena il tempo di urlare prima che il raggio viola gli incenerisse completamente la testa, lasciando il resto del corpo a precipitare nel vuoto.
«Per essere dei cadaveri, non se la cavano male» esclamò Raven, le cui ferite si stavano rimarginando. Si tolse una delle asce di Lelq dalla spalla e la scagliò verso il proprietario, colpendolo nel centro della testa prima di caricarlo e, con una gomitata, spingerla ancora più a fondo. Il ragazzo si dimenò prima di crollare, ma prima la ragazza lo afferrò per una gamba e lo scagliò verso Alex, che stava assalendo Kishin alle spalle mentre si rialzava dallo spuntone.
«Grazie!» disse lui, ricambiando subito il favore quando le gridò di abbassarsi e scagliò un raggio dalla bocca. Con un grido, Pinkamena cadde a terra, i piedi completamente inceneriti dal colpo, che però avanzava senza dare segno di arrendersi. Raven sorrise e dalle dita generò una lunga lama per tagliarle le dita, per poi darle un calcio sul viso e scagliarla via.
I rimanenti, ovvero Heroknight, Rakezilla, Maty Drawned e Slender Ghost si radunarono in un unico punto, come a rendersi conto di star perdendo il vantaggio numerico. I due fratelli fecero altrettanto, e Raven rivolse un'occhiata furba a Kishin. «Tu pensa a questi. Io ci riporterò a terra.»
Il ragazzo, intuendo, annuì e sorrise, evocando quattro lame nelle mani e caricando verso il gruppo, mentre Raven spalancò le ali e volò fin oltre la testa del drago, che vedendola cominciò subito ad inseguirla, ruggendo e sputando fiamme. 
«Un po' più in alto caro!» gridò, schernendolo e avvicinandosi tanto da colpirlo al muso, scappando sempre prima che questi potesse rispondere. La bestia si infuriò e ruggì, lanciando grandi ondate di fiamme dorate, diventando cieca all'ombra che si posò su di lei e accorgendosene solo quando i neri artigli penetrarono nel cranio.
Kishin e gli altri rischiarono di cadere quando il drago sussultò e cominciò a roteare su se stesso, mentre la grande bestia nera si teneva stretta al cranio e lo beccava sul muso col becco affilato, aprendo nuovi fori. Era un enorme corvo nero e mostruoso, con zampe sottili e quattro enormi ali, con zanne affilate nel becco e inquietanti occhi di un rosso intenso. Sulla sua testa, Raven si aggrappava e rideva. 
Approfittando del momento di incertezza degli avversari, Kishin balzò in avanti e trapassò Heroknight nel petto con la falce, per poi rifilargli un pugno coperto di schegge sul viso, spezzando in due l'elmo. La creatura insettoide si dimenò in aria in un urlo silenzioso, bloccata come in un lag, e svanì con un suono digitale.
Shruikan sorrise, guardando agli ultimi avversari da uccidere, ma improvvisamente la la schiena del drago si inclinò pericolosamente verso il basso, verso l'arena che si stava facendo sempre più vicina. Mentre non aveva visto, il gigantesco corvo aveva strappato parte del cranio della bestia e si era diretta alle ali, azzannandole con becco e artigli fino a strapparne una e scagliarla via. 
Shruikan sorrise e si aggrappò a una delle punte dorsali, iniziando a ridere come un fole mentre il vento gli spazzava i capelli dal viso e gocce di sangue nero si perdevano nell'aria. 



Intanto a terra, lo scontro tra i tre concorrenti restanti stava continuando senza sosta. Rottami e ossa giacevano a dozzine attorno a loro, i resti di coloro che si erano avvicinati troppo e si erano ritrovati d'intralcio. 
«Perché... perché... perché non vuoi crepare una volta per tutte!?» gridò Homicidal Victus, balzando addosso a Darkness e tentando di colpirla con il coltello, graffiandole appena il viso prima che lei arretrasse. 
«Perché non intendo andarmene prima che mio fratello diventi bello come me!» rispose lei, e approfittando della vicinanza dell'avversario spinse in avanti il coltello e lo piantò nel suo fianco.
Imprecando a mezza voce, Victus, ringhiò e colpì la sorella con una gomitata sul naso, spezzandoglielo e spingendola via, tenendosi la ferita con la mano mentre il sangue cremisi gli bagnava le dita. 
Darkness rise, passandosi il braccio sul naso rotto e sanguinante, che rispetto al viso aveva assunto un colore scuro e carnoso. Si leccò il sangue dalle labbra e strinse il pugnale, lanciandosi in avanti per attaccare nuovamente.
Con sua sorpresa, Rainbow Dash le fu addosso e le trapassò il fianco con uno degli aghi, che succhiò diversi decilitri di sangue prima che la killer non colpisse l'avversaria al viso con il manico del coltello, scagliandola via con un calcio e piantando la lama nella spalla. «Non metterti in mezzo! Io e il mio fratellino dobbiamo discutere. Poi ucciderò anche te.»
Rifilandole un ultimo calcio, Darkness si avvicinò a Victus, leccando il sangue sul coltello e fissando il fratello con occhi ricolmi della sete di sangue. «Sto arrivandooo!»
Victus ringhiò ma non si arrese. Afferrò la propria sciarpa e la srotolò, stringendola per una delle estremità e tenendo il coltello nell'altra mano, in attesa della sorella. «Fatti avanti... fottuta psicopatica.»
Lei rise e si lanciò in una folle corse, il coltello puntato in avanti a colpire l'avversario al ventre, ma prima che potesse raggiungerlo questi mosse la sciarpa e la colpì al viso, accecandola per pochi attimi. Questi bastarono ad evitare l'attacco e portarsi alla sua sinistra, rifilandole un pugno sulla guancia e una pugnalata poco sotto il seno.
La killer ringhiò e si voltò di colpo, tentando di colpire il fratello al viso, ma questi gli afferrò il polso e lo torse con tanta forza da farle cadere l'arma, pugnalandola altre due volte al petto prima di darle un calcio al piede e farla cadere a terra. Si gettò su di lei e le avvolse la sciarpa attorno al collo, tirando con entrambe le mani. 
Darkness si dimenò sotto il fratello, a pancia in giù e con lui sulla schiena, mentre l'aria mancava e il viso acquisiva un colorito bluastro. Con una mano cercò di afferrare la sciarpa stretta al collo, mentre l'altra si piegava all'indietro per tentare di artigliare il fratello, ma questi le rifilò un calcio dietro la nuca, sbattendole la faccia sul pavimento. «Smettila di agitarti e crepa!»
La vista della killer si fece sempre più oscura, invasa dalle tenebre, dal sangue e dalle lacrime, mentre persino il dolore delle ferite cominciava a svanire. Prima che la morte potesse prenderla però, un luccichio a terra attirò la sua attenzione. A meno di un metro stava il coltello, non sapeva se era il suo o quello del fratello, ma non le importò.
Le dita si strinsero attorno al manico e in un batter di ciglia la lama si piantò nella gamba di Victus. Il ragazzo gridò e lasciò la presa per un istante, e la sorella ne approfittò, girandosi e colpendolo al viso con la lama, tranciando un grosso pezzo di carne dalla guancia all'orecchio. In preda a una risata folle gli saltò addosso e puntò la lama al viso, con solo le sue mani a impedire alla lama di toccarlo.
 «Finalmente... finalmente anche tu sarai bello... da quanto aspettavo...» disse lei, spingendo ancora di più.
Victus strinse i denti mentre la punta affilata si fece sempre più vicina, lanciando un grido quando la sentì scavare all'interno della guancia. «Schifosa... psicopatica... bastarda...»
Un ruggito scosse l'arena e il soffitto esplose, mentre l'enorme massa del drago zombie precipitò sugli ultimi tre partecipanti, che lo guardarono prima con sorpresa e poi con orrore. 
«Oh.. merda» furono le ultime parole di Darkness the Killer e Homicidal Victus, dette all'unisono. 
   
 
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