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Autore: Dan13la1995    31/08/2021    0 recensioni
Liam torna nella sua città natale dopo anni, quando sua madre decide di risposarsi. Il suo più grande shock è scoprire che il figlio del suo nuovo patrigno è lo stesso ragazzo che all'epoca della scuola elementare era solito bullizzarlo, rendendo la sua vita letteralmente un inferno...
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"Qualcuno potrebbe dire che non dovrebbe voler amare la persona che lo ha distrutto. Però lui vuole amare la persona che lo ha rimesso insieme. Lo vuole, davvero, ma non può."
Genere: Romantico, Sentimentale, Slice of life | Stato: completa
Tipo di coppia: Slash
Note: AU, Lemon | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Contesto generale/vago, Scolastico
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Il viaggio di ritorno dall'ospedale fu silenzioso. Forse avevano esaurito tutte le parole. O forse semplicemente non ne avevano più bisogno.

Theo guidava picchiettando nervosamente col dito sul volante, gli occhi fissi sulla strada davanti, e un'espressione indecifrabile, la mente evidentemente altrove. Liam invece guardava fisso il sole tramontare su quell'assurda e folle giornata, gli occhi ancora lucidi, chiedendosi se il mondo avrebbe continuato a muoversi allo stesso modo l'indomani. Pensare di fare quelle piccole cose di tutti i giorni che avevano sempre fatto come bere il caffè la mattina tutti insieme attorno al tavolo, o stringersi sul divano tutti e quattro per guardare un film, ora sembrano cose di un'altra vita. Cose non più fattibili.

Liam si chiedeva se sua madre lo avrebbe più guardato allo stesso modo, e il solo pensiero gli fece stringere il cuore. Non voleva perderla. Per nessun motivo. Ma non voleva nemmeno rinunciare a Theo...

"Li...! Liam!"

Liam si riscosse bruscamente, il gomito scivolò dal finestrino a cui era stato appoggiato fino a quel momento, e si girò, un'espressione stralunata in viso, verso Theo, che lo fissava ansioso, una mano sulla sua gamba. Il suo viso era ancora teso, e pallido. "Tutto bene?" gli chiese, debolmente.

"Sì... sì" rispose lentamente, la voce roca. Poi si guardò intorno, realizzando che erano fuori casa. Non se ne era nemmeno accorto. "Scusa" Sospirò pesantemente. "Ero sovrappensiero"

"Tranquillo." Theo gli strinse la gamba con fare consolante. "...Cosa vuoi fare? Sicuro... di voler entrare?" Glielo aveva già chiesto anche prima di partire. Liam poteva capire l'esitazione di Theo, dopotutto era lì che... ah, non voleva nemmeno pensarci!

Annuì "Sì. Basta nascondersi, no?" Tentò un debole sorriso. "Faremo come ha detto la mamma, entriamo ed aspettiamo"

Theo sospirò e annuì a sua volta, le labbra tirate in una sottile linea. "Okay"

Così scesero dall'auto e a passi lenti, a testa bassa, risalirono il vialetto.

Liam si chiese se il silenzio si fosse in qualche modo aggrappato alle loro ossa, perché sembrava seguirli, opprimerli, ovunque andassero. Theo accese la luce del salone, e quasi si riusciva a sentire la corrente sfrigolare attraverso il muro. Fece vagare lo sguardo sul disastro in cui avevano lasciato la stanza, i loro vestiti buttati alla rinfusa sul pavimento e sul divano, fino a posarlo con un sospiro e un'occhiata sconsolata sui resti del suo cellulare, ancora lì in terra. In quel momento pensò che il suo cuore gli assomigliasse un po'.

Si avvicinò, chinandosi per raccoglierli. Poi ancora in quella posizione si girò verso Liam, "Hai fame? Non tocchiamo cibo da ieri"

Liam scosse la testa. "No, per niente" Era improvvisamente sbiancato al solo pensiero. Si portò velocemente una mano alla bocca. "Anzi," biascicò. "credo che vomiterò" E scappò su per le scale.

Theo lo seguì con lo sguardo, gli occhi spalancati, alzandosi. Posò i resti del cellulare sul tavolo, e corse dietro a Liam. Lo trovò riverso sul water, intento a riversarvi anche quello che nemmeno aveva nello stomaco. Sospirò stancamente, prima di recuperare un po' di carta, e riempire con dell'acqua del rubinetto uno dei bicchieri che tenevano lì.

"Li..." Si inginocchiò di fronte a lui, mentre Liam con una smorfia e un gemito, scivolava di lato, posando la schiena e la testa al muro. "Tieni" gli porse prima la carta, con cui Liam si pulì bocca e occhi, e poi il bicchiere.

"Grazie..." pigolò lui, svuotandone metà, per poi sputare l'acqua nel wc. "Scusa."

"Per cosa ti stai scusando?"

Liam si portò entrambe le mani sul viso, sospirando, la voce che tremava. "Non voglio che pensi che stia avendo dei ripensamenti. E' solo che... tutto questo è..."

"Fa schifo, lo so"

"Non era così che doveva andare" Liam piagnucolò.

Theo si allungò prendendo entrambe le sue mani nelle sue, allontanandole dal suo viso e intrecciandole tra loro. Le strinse con fermezza.

"Lo so." Disse soltanto con dolcezza.

Liam lo guardò per un momento. "Dio..." soffiò poi all'improvviso. "Non ci posso credere che ci hanno beccato mentre..." Gemette veemente, il viso che tornava a colorarsi di rosso. "Vorrei sotterrarmi. Che figura di merda."

Theo si lasciò a malincuore andare ad una risata. "Certo che siamo stati proprio sfigati eh..." ammise. Anche Liam rise. Ad un tratto era come se non riuscissero piu' a smettere. Forse è questo che succede quando si esauriscono le lacrime.

Stettero lì, sul pavimento gelido, le mani intrecciate, un po' a ridere, un po' a piangere, un po' solo ad ascoltare il silenzio, per un tempo che parve infinito. Fuori dalla finestra il cielo era ormai scuro, quando si decisero finalmente ad alzarsi.

Esitarono nel corridoio. Come se non sapessero cosa fare. Come comportarsi.

Theo si grattò la testa, a disagio. "Forse dovrei dormire in camera mia..."

"No, ti prego..." lo supplicò Liam. "Io non ce la faccio a stare da solo stanotte. Voglio dormire accanto a te. Solo dormire. Sai..." Deglutì un groppo alla gola. "in caso sia l'ultima..."

Il solo pensiero terrorizzava Theo. "Non dirlo nemmeno" disse severamente. "Li, ti giuro che non sarà l'ultima volta" Si avvicinò e lo tirò in un abbraccio, e Liam gli cinse la vita all'istante, mentre Theo posava prima un bacio lento sulla sua fronte, poi prendendogli il viso tra le mani, un leggero bacio sulle labbra. Lo guardò intensamente negli occhi, poi sospirò facendo incontrare le loro fronti. "Ti amo, Li... Qualunque cosa accada. Ricordatelo sempre."

Liam inspirò, non riuscendo a non tremare. "Ti amo anche io..." soffiò.

Theo lo prese per mano, ed entrarono insieme, chiudendosi la porta alle spalle. Chiudendo tutto il mondo fuori e rimanendo loro e loro soltanto, per un'ultima volta.

*

Quella mattina, Liam si svegliò poche misere ore dopo essersi appisolato, e sentendosi per niente riposato. Restò per un po' ad ammirare il viso di Theo, beandosi del calore del suo abbraccio, da cui era avvolto. Finchè non si ricordò del suo cellulare morto da oltre un giorno. E di Mason.

Cazzo, Mason l'avrà dato per morto!

Si districò così a malincuore dall'abbraccio di Theo, e si tirò su a sedere. Dove poteva essere? L'ultima volta che lo aveva usato era quando cercava Theo e Brett. Lo aveva messo in tasca quando si era scaricato... e lì era rimasto. Nei suoi pantaloni. Da qualche parte in salone, quindi. Sospirò e si alzò.

Non appena lo ebbe recuperato e attaccato al caricatore in camera sua, lo accese e fu letteralmente invaso da notifiche. La maggior parte erano chiamate perse, ce n'erano oltre venti di Theo, e una decina di sua madre e di Paul.

Che stupido che era stato. Se solo non fosse stato così impegnato ad evitare Theo, si sarebbe accorto che non era lui che lo stava chiamando! Ce n'erano anche parecchie di Mason, e sempre di Mason parecchi messaggi che si facevano via via sempre più nel panico.

27 Luglio 00.56

Li!

27 Luglio 01.09

Liiiii!
 

27 Luglio 01.16
Hai trovato Theo?

27 Luglio 01.48
Perché non rispondi?!

27 Luglio 01.49

Mi auguro che sia perché tu e Theo state scopando!

27 Luglio 01.49

Senno puoi considerarti morto! 😤

27 Luglio 11.32

Liii!

27 Luglio 12.43

Li. Comincio davvero a preoccuparmi 

27 Luglio 14.31

Che fine avete fatto!? Il tuo telefono è staccato da ore! E anche quello di Theo...

27 Luglio 16.34

Sono passato da voi, e non c'è nessuno...

27 Luglio 18.11

Non sapevo cosa fare, così ho chiamato tua madre.

27 Luglio 18.11

Mi ha detto di Paul...

27 Luglio 18.12

Mi dispiace... Chiamami quando vorrai parlare, io ci sono!

Liam si sentiva terribilmente in colpa.

Si affrettò a digitare un messaggio.

28 Luglio 08.04

Scusa se ti ho fatto preoccupare. Vieni da me appena puoi

Liam ci rifletté un momento, poi decise. E digitò,

28 Luglio 08.04

E porta anche gli altri.

Liam non potè che amare ancora di più il suo migliore amico, quando gli rispose all'istante, senza fare troppe domande.

28 Luglio 08.06

Saremo lì il prima possibile!

Liam sospirò, e lanciò un'occhiata a Theo. Era ora di un po' di sincerità... Basta con le bugie.

*

Appena un'ora dopo, erano tutti lì, nel loro salone. C'erano Mason e Corey, stretti insieme sulla poltrona. Josh, su una sedia che aveva trascinato lì vicino, Nolan in piedi contro il muro, e Alec, seduto su uno sgabello al bancone della cucina poco più là. Liam e Theo, seduti spalla contro spalla sul divano.

Liam si torceva le mani in grembo, nervosamente. Lanciò un'occhiata titubante a Mason, rompendo finalmente il silenzio. "Quindi... hai parlato con mia madre?"

Mason annuì.

"Allora..." Liam esitò, lanciando una rapida occhiata a Theo. "Tu... sai già cosa è successo?"

Mason si scambiò un'occhiata con gli altri ragazzi incerto. Ora sembrava confuso. "Lei mi ha solo detto che Paul si è sentito male appena tornati dall'aeroporto. Che eravate in ospedale. E quando ho chiesto di voi due, mi ha detto che eravate già tornati a casa"

"Nient'altro?" chiese Theo.

"C'è altro?" chiese Nolan aggrottando le sopracciglia.

"Be'... ecco... io e Liam..." Theo esitò, grattandosi la testa. "Quando sono arrivati all'improvviso ieri mattina..."

Liam arrossì furiosamente, "Ugh... Loro... sono entrati mentre..." Guardò gli altri, con un'occhiata supplichevole nella speranza che capissero senza doverlo dire ad alta voce.

Mason sembrò farlo, perché sbarrò gli occhi.

"Oh cazzo." soffiò Josh. "Tuo padre è di nuovo entrato mentre facevi sesso?" chiese poi esasperato, guardando Theo.

"Merda..." fecero in coro Nolan e Alec.

"Non stavamo proprio facendo sesso... però... be'..." Theo chinò la testa. "Sì... insomma..."

Ci fu un attimo di silenzio.

"Quindi è come pensavo?" chiese Corey. "Voi due state davvero insieme"

Liam si voltò a guardarlo stupito. "Lo sapevi già?" Guardò Mason, che subito alzò le mani. "Io non ho detto nulla!"

Corey fece uno sbuffo divertito. "Mason non mi ha detto niente. Ma era evidente. Solo un cieco non se ne sarebbe accorto!"

Josh annuì. "E' vero. Voi due non siete discreti come pensate di essere!"

Liam e Theo guardarono poi Alec e Nolan, anche loro per niente sorpresi della cosa.

"Quindi lo sapevate tutti?!" chiese Liam, scioccato.

Nolan annuì con orgoglio. "Ovvio. Io l'ho capito subito!"

Tutti si voltarono a guardarlo, per niente convinti. Lui li guardò uno ad uno, "Cosa?" Alec alzò un sopracciglio nella sua direzione, al che Nolan fece uno sbuffo esasperato, mettendo il muso. "Okay, me l'ha detto Amber"

Tutti ridacchiarono. "Mi sembrava strano..." commentò Alec, scuotendo la testa.

"E tu come lo hai capito?" gli chiese Liam, ancora stupefatto.

"Be'... Ho cominciato ad avere dubbi quando quel giorno in piscina mi hai fatto quella domanda assurda..." Alec ridacchiò al ricordo. "Poi da lì ho notato delle cose e ho collegato i punti" Scrollò le spalle con semplicità.

"Aspetta... quale domanda?" gli chiese Theo.

Liam arrossì. "Lascia perdere..."

"No, ora lo voglio sapere anche io!" esclamò Nolan.

"Be'... stavamo parlando dell'inesistente vita sessuale di Theo, ricordate...?" cominciò Alec, divertito.

"Hey!"

"E Liam dal nulla mi chiede come si faccia a capire se un ragazzo è sessualmente frustrato!" Tutti scoppiarono a ridere, e Liam gemette, nascondendosi il viso tra le mani e arrossendo. "Diciamo che non è stato esattamente discreto"

"E tu che cosa gli hai detto?" chiese Josh, sorridendo.

"Di guardare la cronologia del suo PC"

"Geniale"

Tutti risero di nuovo, anche Theo. Finchè il suo sorriso non si sciolse lentamente, fissando Liam. "Ti prego, non dirmi che l'hai fatto veramente" Lì Mason scoppiò a ridere istericamente. "L'hai fatto davvero!" Theo esclamò incredulo. "Come?! C'è la password sul mio PC!"

"Be' magari dovresti sceglierne una più difficile..."

"Non ci posso credere."

"Scusa, ma... stavo impazzendo! Non preoccuparti, ci ha già pensato Mason a farmi la ramanzina" Liam roteò gli occhi.

"Sì, l'ho fatto" annuì Mason, ancora con le lacrime agli occhi.

Theo sospirò, mentre tutti attorno a loro ancora ridevano. "Okay, ma dovremmo fare un discorso sulla privacy uno di questi giorni." Scherzò, roteando gli occhi. Prima di tornare lentamente serio. "Vorrei davvero che fosse questo il nostro problema più grande in questo momento"

Lentamente l'ilarità si attenuò, e cadde di nuovo il silenzio. "Immagino che dopo ieri mattina non abbiate ancora parlato con i vostri genitori..." disse Corey.

Liam scosse la testa. "Mia madre ha urlato. Non ci voleva nemmeno in ospedale. Io... non so se potranno capirlo, figuriamoci accettarlo..." Sospirò, chinando la testa. "Abbiamo fatto un casino."

"Avremmo dovuto parlargliene subito, solo che... con il trasferimento, e mia madre che è tornata... e il matrimonio... non sembrava mai il momento giusto." Concluse Theo.

"In realtà... un po' questo mi stupisce, sapete?" fece Alec. "Voglio dire, noi tutti lo abbiamo capito da soli... be', apparte Nolan, ma lui non capisce mai nulla!"

"Giusto... Hey!"

"Ho immaginato che anche loro lo sospettassero, ma che forse come noi aspettassero che foste voi a parlarne..."

"Quando ho parlato con tua mamma, non mi è sembrata arrabbiata. Più... triste, direi. Il che è comprensibile" aggiunse Mason.

"Avranno bisogno di tempo, ma io sono sicuro che capiranno" annuì Corey.

"Io non conosco Jenna, ma Paul... voglio dire, andiamo! Ha sopportato le stronzate di Theo per tutta la vita, quindi penso ormai sia pronto a tutto!" fece Josh tranquillo. "Non è nemmeno la prima volta che..." Poi si zittì all'improvviso, portandosi una mano alla bocca. "Scusa! Non dovevo dirlo, vero?!"

Theo lo fulminò. "Liam lo sa. Grazie alla tua fottuta lista di merda"

"Ops"

"Che cosa?" chiese Corey confuso, guardandoli

"Lascia perdere, è meglio..." gli sussurrò Mason.

"Sì lo sappiamo, Theo ha fatto sesso con Gabe. E' storia vecchia. Passiamo oltre!" sbuffò Liam, roteando gli occhi.

"Che cosa?!" sbottarono in coro Corey, Alec e Nolan, scioccati.

"Gabe? Seriamente?" Alec fece una smorfia.

"Li! C'era proprio bisogno di dirlo?!" Theo gemette.

"Avrei preferito non saperlo..." commentò Corey disgustato.

Mason lo guardò divertito. "Io te l'avevo detto"

In quel momento il suono del cellulare di Liam li distrasse, e tutti si voltarono in attesa verso di lui.

"E' tua madre?" chiese Mason lentamente.


Liam scosse la testa. "Non ho avuto il coraggio di scriverle." Rispose sconsolato. "così ho chiesto a Scott di farmi sapere tramite sua madre, lavora anche lei in ospedale"

"Allora?" lo incitò Theo preoccupato.

"Dice che l'effetto dell'anestesia è passato, è sveglio, sta bene e dovrebbero dimetterlo in serata" lesse Liam velocemente, il cuore a mille.

Theo fece un respiro profondo, accasciandosi contro lo schienale del divano. Non sapeva se sentirsi sollevato per le dimissioni di suo padre, o in ansia perché mancavano solo poche ore al confronto. Era un miscuglio intricato e confuso di entrambe.

Le mani di Liam tremavano, stringendosi con forza attorno al cellulare. Gli altri se ne accorsero, e si scambiarono un'occhiata preoccupata.

"Hey... vedrete che andrà tutto bene" disse Mason con fare rassicurante. "Loro capiranno"

Corey annuì.

"Ha ragione. Non... state facendo nulla di sbagliato, no?" Josh guardò gli altri in cerca di sostegno. "Voglio dire... non è illegale, giusto?" chiese dubbioso.

"Certo che no!" rispose Mason. "Non hanno legami di sangue, e anche se i vostri genitori si sono sposati, per essere davvero fratelli... Paul dovrebbe adottare Liam, oppure Jenna adottare Theo... o una cosa del genere..." spiegò.

"E' vero anche però che è una cosa... uhm, complicata..." fece Nolan debolmente. Tutti si voltarono a fissarlo. "Cosa? Sono soltanto realista, volete forse dire che non è così?"

"Nolan ha ragione." fece Theo. "Lo sappiamo bene che è complicato. Altrimenti non avremmo esitato a parlarne..."

"Non avete scelto voi questa situazione. Non avete scelto voi che i vostri genitori si innamorassero, non avete scelto voi di vivere insieme..." ribattè Mason. "In questi mesi avete fatto di tutto per non ferirli, io lo so quanto avete provato a resistere... ma anche la vostra felicità conta. Forse non è andata nel modo in cui speravate, ma sono convinto che anche Jenna e Paul riusciranno a comprenderlo"

Liam sorrise al suo migliore amico. "Grazie, Mase"

"Figurati, amico. Sono qui per questo" Mase si alzò dal suo posto per andare affianco di Liam, e lo abbracciò. "Vedrai che andrà tutto bene"

Liam rispose alla stretta. Da sopra la spalla fece vagare lo sguardo anche sugli altri. "E grazie anche a voi, ragazzi"

"A che servono gli amici sennò?" fece Alec.

"Okay! Basta sentimentalismi!" Josh si alzò, battendo le mani. "Credo che vi serva un po' di distrazione, di scaricare un po' di tensione... che ne dite di una bella partita ai videogiochi tutti quanti?"

Theo rise. "Ci sto, farti il culo mi farà sentire meglio"

"Non pensare che per questo ci andrò piano con te, Raeken..."

"Andiamo!" Si alzarono tutti, sorridendo, diretti al piano di sopra. Theo prese la mano di Liam, intrecciando le dita e tirandola verso la sua bocca per baciargli le nocche.

"Visto? Con loro non è andata poi così male..." gli disse, cercando di suonare rassicurante.

"Già" Liam gli fece un debole sorriso.

Alec si voltò a guardarli sulla porta. "Su, piccioncini! Datevi una mossa!" li chiamò.

Theo e Liam risero, "Arriviamo" E tenendosi per mano, si unirono al resto del gruppo.

 

CONTINUA...

 


 

   
 
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