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Autore: Calendula    31/08/2021    1 recensioni
La storia di Tyco, Sai e del loro amore sfortunato.
Ho cominciato a scrivere questa raccolta come esercizio, ma visto che i risultati sono stati più che soddisfacenti e che questo pairing, a mio parere, non riceve abbastanza attenzioni, ho deciso di pubblicarla.
I capitoli ripercorrono la vita di Tyco e Sai, per delinearne meglio la personalità e le origini, cercando anche di dare senso alle varie incongruenze e buchi di trama dello show originale- che, nonostante i suoi difetti, occuperà per sempre un posto speciale nei cuori di tutti noi- partendo da 6000 anni fa, con il loro primo incontro, fino ai giorni nostri con Tyco che decide di provare il tutto e per tutto pur di ritrovare la sua amata. Forse non dovrei dirlo, ma comunque sappiate che c’è un lieto fine!
Genere: Angst, Fluff, Slice of life | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Altro personaggio, Nuovo personaggio, Sai, Tyco | Coppie: Sai/Tyco
Note: Missing Moments, Raccolta | Avvertimenti: nessuno
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Ufo: mi guardasti come un ufo, anche se ancora non esistevano

-"Beh, unisciti a me allora!"-

Per i Devils, gli Angels erano incomprensibili, e per gli Angels, i Devils erano al di fuori di ogni logica. Nulla di strano, fin qui. L’espressione sul suo viso, però... la faceva proprio ridere!

Faceva caldo quel giorno, e lei aveva ben pensato di trasformarsi in forma terrena per rinfrescarsi in un piccolo laghetto formatosi ai piedi di una cascata; il suono scrosciante dell'acqua l’aveva distratta, facendole perdere la cognizione di quanto accadeva intorno… ma era così rilassante starsene lì, con le orecchie sommerse e i raggi del sole sul viso, si sentiva quasi in pace, anche se non lo avrebbe mai ammesso… quel che avvenne dopo, successe molto in fretta.

Fu solo il rumore di qualcosa che cadeva a terra, un urlo e piedi agitati.
Sai saltò su a sedere nell’acqua, giusto in tempo per notare che a pochi passi da lei doveva essere avvenuto un parapiglia; infatti, a una decina di metri dalla sponda del laghetto, c’era la figura di un uomo – più o meno alto, capelli scuri, terreno- intento a correre via tenendosi un braccio che, evidentemente ferito, sanguinava copiosamente. La devil, confusa, prese a scrutarsi attorno, finché non intravide un’altra figura

-"Ma chi… Tyco?” -  le risultava difficile credere ai propri occhi, eppure non poteva sbagliarsi: l’arciere biondo che adesso la guardava dall'alto in basso non poteva essere che il suo rivale.

-"proprio io. Ma dico, ti sembra modo? Mettersi a sguazzare in un posto facilmente accessibile a chiunque, in forma terrena, e senza neppure una qualche amica… e per giunta, in tali condizioni! Hai forse un desiderio di morte? Perché, te lo dico, sembra proprio di sì! Sei la personificazione della vittima perfetta, non ci hai pensato?!” - sbottò lui in risposta

Ancora scombussolata da quel susseguirsi di colpi di scena, lievemente irritata dal tono dell'angel e -soprattutto- sorpresa dall'apprensione percepita nella sua voce, la devil decise di non sbilanciarsi troppo e di rispondere a tono

-" Beh”- esordì con una certa indifferenza, tornando a immergere il corpo nel laghetto –visto che ritieni che io me la sia andata a cercare, perché mai ti sei preso la briga di soccorrermi? Me la sarei cavata benissimo da sola” -

-" Non ho mai detto che te la sei andata a cercare!” - si affrettò a chiarire lui -"nessuno se la va a cercare, non importa cosa. Ho solo detto che, in un mondo pieno d’insidie come questo, si dovrebbe avere un minimo di prudenza"-

Lei lo guardò scettica

-"stai seriamente facendo un discorso del genere a me, che sono una devil?” -

Tyco sbuffò e girò il viso di lato, le orecchie rosse

-"Beh, in ogni caso era mio dovere di sempiterno impedire il degenerare della situazione” -

Fu Sai a sbuffare, questa volta

-"e perché mai? Gli Angels dovrebbero custodire I terreni e non impedire loro fisicamente” - si soffermò su quest’ultima parola -"di commettere misfatti. Anche se ciò vuol dire lasciar aggredire povere fanciulle indifese…” - aggiunse, ghignando.

-"Beh, quel tipo non era Ahuiliztli*, dunque non era il nostro terreno, dunque non ero tenuto a seguire il protocollo alla lettera…” - spiegò lui, con insolita soddisfazione nella voce

-"ah si?”- lo incalzò Sai, con un vispo sorriso tutto canini

- “sì. E poi, è stato meglio intervenire prima che la situazione degenerasse. Se quel terreno ti avesse aggredita di sorpresa, la tua prima reazione sarebbe stata quella di ritrasformarti"-

-"hai un punto…” - ammise, con il suo solito tono noncurante, per poi riprendere con una certa ironia -"beh, avrebbe sempre potuto scambiarmi per una qualche dea e scappare via terrorizzato. Gli sarebbe servito da lezione"-

-"penso che la mia freccia sarà un promemoria altrettanto efficace"- dichiarò lui, quasi gongolante

-" per una volta, sono d’accordo” -

Rimasero in silenzio per un interminabile minuto;
Sai tornò ad immergersi comodamente nel laghetto, la schiena appoggiata all'argine e i segni nudi rivolto al cielo, coperti solo da un labile strato d’acqua chiarissima. La giovane era ormai quasi completamente rilassata, quando Tyco ne attirò nuovamente l’attenzione schiarendosi la gola

-"ehm… non ti pare il caso di ritrasformarti e andartene da qui?” -

Sai alzò gli occhi verso di lui, indolente

-"non ci penso proprio, fa caldo, e poi quando ci ricapiterà di poter passare una giornata senza seguire Ahuiliztli ovunque?” -

-"ma Sai! Possibile che tu non capisca che è una pessima idea?” - la rimproverò, sorpreso

-"sono una devil, vivo di pessime idee geniali!” – dichiarò lei, chirurgica

-"stavolta non posso lasciartelo fare. Non capisci che è pericoloso, che potresti essere, cioè, che potremmo essere scoperti?” -

A essere carinocarino, è carino..." pensò Sai quasi involontariamente. Purtroppo per Tyco, però, quel discorso era anche diventato noioso e lei aveva voglia di movimentare ulteriormente le cose

-"beh, unisciti a me allora!” -

Tyco rimase allibito. Secoli – ma forse erano millenni- dopo, Sai pensò che l’avesse guardata come un ufo, anche se ancora non esistevano. Dopo qualche incoerente farfugliamento di parole e -probabilmente- doversi arresti cardiaci, il giovane riuscì ad esternare un pensiero più o meno coerente 

-"il sole deve averti dato alla testa!” -

-"affatto. Ciò che ho proposto ha perfettamente senso"- ribatté la donna, che si stava godendo quel gustoso spettacolo -"così, tutti hanno quello che vogliono. Io il mio relax, tu la tua sicurezza ed eventuali malintenzionati la giusta ricompensa"-

-"non posso certo rimanere qui e minacciare chiunque col mio arco!” - biascicò lui poco convinto, e già in cerca di un modo per spiegare a possibili testimoni l’intera situazione.  Per fortuna, i suoi pensieri vennero presto interrotti

-"spero proprio di no"- sorrise infatti Sai mostrando i canini – “l’acqua è davvero troppo fresca perché ci si limiti a guardarla…"-

Com’era scontato, Tyco cedette presto –non era mai stato un gran custode di se stesso- e se, durate quel pomeriggio trascorso a chiacchierare e schizzarsi nel laghetto, la schiena di Sai trovò più volte il suo petto e le di lui mani i fianchi e il collo della giovane… beh, non si poteva dire che le intenzioni iniziali non fossero buone.



Note
*Ahuiliztli= gioia. Nome azteco. 
   
 
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