“
IL MONDO E’ FINITO ”
È
finito ormai, distrutto, scomparso.
Intorno a me c'è solo cenere. La terra secca sotto i miei piedi scalzi è calda e vibrante, quasi come fosse viva. Un vento secco mi scuote i capelli e agita i miei vestiti bruciacchiati. L'afa è sempre più soffocante.
Cammino ,
cammino senza una meta. Davanti a me uno
sconfinato deserto, infinite colline bruciate si susseguono quasi come
in un
illusione, spettrali nella luce di un pallido sole.
Il
sole… quello è rimasto, sorge alto in mezzo al
cielo; siamo solo io e lui ormai, insieme a una distesa infinita di
polvere, i
testimoni della catastrofe.
Le persone,
l’umanità, è quasi strano anche solo
pensare queste parole, perché adesso non significano
più niente.
Non
c’è più nessuno qui, sono completamente
solo
ormai, lo so per certo.
Sono stanco
di camminare diretto verso il nulla. Mi
siedo, m’accascio sulla sabbia rovente. Ho passato delle ore
intere a correre
in giro come un pazzo, a sgolarmi urlando i nomi dei miei cari ai
quattro
venti, e l’unica risposta che ho ottenuto è stato
il metallico stridere del
vento sulle lamiere della città distrutta.
Non so cosa
sia successo, quale sia stata la
scintilla che ha ingrato questa furiosa apocalisse, devo essere
svenuto, so
solo che quando mi sono svegliato c’erano solo macerie
bruciate intorno a me.
“IL
MONDO E’ FINITO” sarebbe un titolone da prima
pagina, un articolo a cui ogni giornalista sognerebbe di apportare la
propria
firma, peccato che ora non ci sarebbe più nessuno che
desideroso di leggerlo.
Non
c’è più nessuno.
Questo mi
spaventa, l’ho compreso ma continua a
scioccarmi.
Perché
proprio io? Perché sono sopravissuto?
Miracolo? La
mano prodiga di Dio?
No, solo
eterna dannazione niente di più.
Forse sono
stato scelto per vedere tutto questo.
L’unico testimone della fine dell’umanità.
Una fine
meritata, una fine che chiunque in cuor suo poteva prevedere. Stavamo
rovinando
il pianeta lentamente noi uomini, cemento su cemento, qualcuno ha
semplicemente
deciso di premere l’acceleratore. Poco male, tanto sarebbe
comunque finita
così. Siamo stati solo dei folli egoisti capaci solo di
pensare a noi stessi,
indegni di possedere tante meraviglie: qualcuno si è
limitato a farci pagare in
un sol colpo tutto il male che nel corso di lunghi secoli abbiamo
inflitto alla
Terra.
Ma se
qualcuno ha voluto punirci allora perché mi
ha lasciato qui? Perché non ha chiamato la morte a portarmi
con sè?
Come vorrei
l’avesse fatto...
Come vorrei
non essere stato costretto ad assistere
a tutto questo. Un mondo bruciato, polvere, polvere e ancora polvere,
solo
polvere. Questa visione da incubo mi perseguiterà anche dopo
morto.
Silenzio,
sento la morte sopraggiungere, la sua
ombra calare su di me.
Ma
perché mai giungi così in ritardo?
Perché
mi hai dimenticato la prima volta?
Non lo so, e
non mi sarà mai dato di saperlo, l’unica
cosa che so è che il mondo con me finirà del
tutto. Sono l’ultimo uomo,
l’ultimo essere vivente, rimasto sulla terra lo so per certo. Quando esalerò il
mio ultimo respiro, quando anche
l’ultima delle mie cellule si brucerà allora la
vita smetterà completamente di
esistere.
Non ho paura
sono tranquillo, in fondo credo sia
giusto che debba essere così.
La luce cala, vedo il buio avanzare, lo aspetto in silenzio tanto, oramai,
non c’è più nessuno a cui dire addio.
***
Grazie, a te, per l'ispirazione.