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Autore: eddiefrancesco    05/09/2021    0 recensioni
Quando scopre che la nonna, eccentrica gentildonna con il vezzo del mecenatismo, ha una nuova dama di compagnia, Marcus, conte di Hawkridge, si precipita nel Devon.
Gli basta un'occhiata per capire che la ragazza in questione non è la solita approfittatrice, ma questo non significa che la giovane non abbia qualcosa da nascondere.
Genere: Romantico, Sentimentale | Stato: completa
Tipo di coppia: Nessuna
Note: AU | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Storico
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-Perbacco! - L'esclamazione, anche se impaziente, non era stata abbastanza esplosiva da disturbare la quiete della sala di lettura del White's Club. Giunse però alle orecchie del biondo gentiluomo seduto comodamente sulla poltrona di fronte. - Qualcosa non va, Marc, vecchio mio? - Chiese pigramente il visconte Eversleigh da dietro il Morning Post. Voltò pagina. - Santo cielo, un terzo furto a Bristol. In che mondo viviamo.- Marcus Benedict Rothwell, settimo conte di Hawkridge, stropiccio' la lettera che teneva in mano. - Mia sorella Augusta. Mi scrive per informarmi che il suo maggiordomo è spesso alticcio, che Lucinda è fuggita a Gretna Green con un ufficialetto e che il giovane Crispin s'è rotto il collo cadendo da uno dei purosangue di suo padre! - - Che seccature - borbotto' Eversleigh distrattamente. - Immagino che dovrai precipitarti nel Devon a risolvere tutto, come al solito. - Marc sbatte' la lettura con un movimento secco del polso. - Augusta conclude con la notizia che tuo nonno ha finalmente raggiunto i suoi antenati nel regno dei cieli, subito dopo aver fatto un nuovo testamento in cui nomina sua erede universale la cuoca.- - Che cosa? - Il Morning Post volò in aria e atterro' in una piccola valanga di carte. Eversleigh era sbiancato. - Ah. - Marc sorrise con maligna soddisfazione. - Ho tutta la tua attenzione, ora, Pel? - - Ce l'hai, ma accidenti, che modo di ottenerla! - - Improbabile anche, se penso alla cuoca di tuo nonno.- Eversleigh rabbrividi'. - Già. Non mi stupirei se il vecchio restasse stecchito dopo una delle sue cene. Dubito che le lascerà un centesimo. È un tirchio.- - Oh, non è vero.- - Certo che lo è! Perché diavolo pensi che stia cercando una moglie ric... - Pel notò il guizzo divertito degli occhi grigi di Marc e sogghigno'. - Lasciamo perdere. Immagino che non sia necessario che tu corra a Gretna Green, allora, o che partecipi al funerale di Crispin, no? - - L'unico funerale a cui mi piacerebbe intervenire è quello dell'ultima protetta di mia nonna.- - Ah.- Eversleigh annuì. - Pensavo che la contessa prendesse sotto le sue ali poeti squattrinati. Era un poeta, vero, quello che voleva che si appollaiasse su uno scoglio, per comporre l'ode a una sirena? Idiota. Ti ricordi la volta...- - Ricordo - Taglio' corto Marc prima che l'amico si lanciasse in reminiscenze sulla loro infanzia. - Riguardo al poeta squattrinato, sei in ritardo di un anno. Dopo che lo spedii a calci fuori dalla biblioteca, arrivò un artista spiantato e mia nonna decise che aveva bisogno di un segretario per occuparsi di fastidiosi dettagli come i rendiconti bancari.- - Ah! - - Già. Per fortuna, il nostro banchiere notò i numeri artisticamente abbelliti su diverse transazioni e mi informò.- Marc fissò truce i fogli che teneva in mano. - Sarai lieto di sapere che la mia cara nonna ora ha aperto gli occhi riguardo alle intenzioni truffaldine dei sedicenti artisti. La sua nuova dama di compagnia non possiede talenti di sorta.- - Eccoci al punto.- - Augusta non mi rassicura sul fatto che questa signora Chantry non si offrirà di restaurare i ritratti della galleria, mentre si appropria di beni più trasportabili e preziosi.- - Oh. - Seguì una breve pausa. Eversleigh si chino' a raccogliere il giornale. - Perché? Qualcuno sé offerto...- - Sei mesi fa. Un affascinante gentiluomo affittò la vecchia casa degli Smitton e prontamente si iscrisse al Comitato per l'abbellimento del villaggio. Il che, agli occhi di mia nonna, lo pose al di sopra di ogni sospetto.- - Misericordia! - Eversleigh fece un altro salto. Una espressione inorridita si stampo' sui suoi lineamenti. - Non dirmi che quel gruppo di vecchiette terribili esiste ancora! Credevo che fossero al sicuro sotto terra, ormai.- - A quanto pare, zampettano ancora sui loro bastoni da passeggio. La nonna, che è il presidente del comitato, conobbe il signor Bartle a una delle riunioni e rimase molto colpita dalla sua cultura. Lui dichiarò di essere uno studioso d'arte specializzato nel restauro di vecchi dipinti. Il primo quadro venne staccato dal muro e posato su un tavolo, tra un'incredibile collezione di pennelli e bottigliette. Dopo aver lavorato per due giorni come un recluso per minimizzare il rischio di danni al dipinto, il signor Bartle sparì con alcuni candelabri d'argento, diverse preziose tabaccherie e le perle della prima contessa, che per qualche insano motivo erano appese al collo della statua di suo marito.- Eversleigh rise. - Fa piacere sapere che nulla è cambiato a Hawkridge durante il mio soggiorno in Francia.- - Purtroppo non è del tutto vero. Una cosa è cambiata. La signora Chantry vi ha stabilito la sua residenza. La signora Amaris Chantry, figurati un po'... È vedova.- - Non si può dire che questo sia un crimine, amico mio.- Marc fissò la lettera, truce. - Augusta non dice nulla riguardo al compianto signor Chantry, né alla sua professione, né a come possa aver trovato l'eterno riposo. L'unica informazione che si evince da pagine e pagine di inutili chiacchiere sul momento di ribellione di Lucinda e sul delicato stato di salute del povero, asmatico Crispin, è che la nonna ha incontrato la signora Chantry quando si è recata a Bath alcune settimane fa.- - Logico. Quel posto pullula di vedove.- - La signora Chantry è una vedova giovane, Pel. Tragicamente giovane - Aggiunse Marc, citando dalla lettera della sorella. - Una situazione così triste. Lasciata in povertà. Costretta a guadagnarsi da vivere. E si sa a quali estremi può essere forzata una giovane graziosa come la signora Chantry...- Lanciò un'altra occhiataccia alla missiva. - Come diavolo fa Augusta a sapere certe cose? - Eversleigh sogghigno'. - Detesto dirtelo, Marc, ma tua sorella è una donna sposata da parecchi anni.- Marc ignoro' l'ironia. - Purtroppo, le conoscenze da donna di mondo di Augusta non si estendono ai genitori della signora Chantry. Sono avvolti dal mistero.- - Probabilmente, morti.- - Oh, questo è un grande conforto per me, Pel. Spero che non mi offrirai la stessa spiegazione quando ti informerò della mancanza di referenze di precedenti datori di lavoro della nostra vedovella.- - Forse ha perso il marito da poco. Sai, Marc, prima di precipitarti nel Devon per strappare la poveretta da sotto le ali di tua nonna, potresti prendere in considerazione la possibilità che sia davvero una giovane vedova senza mezzi.- - Hai mai sentito parlare di una vedova di nome Amaris? - Questo diede a Eversleigh di che riflettere. - No - si pronunciò infine. E sogghigno'. - Almeno, non il tipo di vedova che fa la dama di compagnia ad anziane signore.- - Proprio così. E non è tutto. Che diresti se ti informassi che mia nonna l'ha incontrata quando ha rischiato di finire sotto le ruote della sua carrozza? - - Santo cielo. E come ha fatto? - - Stava per svenire per la fame. Più probabilmente, è stata la migliore interpretazione della sua vita.- Marc sospirò. - Pel, dovrai porgere le mie scuse agli Scatterthwaite. Sarei dovuto andare al loro ballo, questa sera, ma devo partire.- - Chiedi a Goring di porgere le scuse per entrambi. Vengo con te! Potresti aver bisogno di aiuto per sbarazzarti della vedova.- suggerì Eversleigh. Marc borbotto' qualcosa di indistinto che suonava come un: - Perché no? - La situazione gli stava sfuggendo di mano. C'erano troppe persone al mondo pronte a sfruttare la generosa, affettuosa indole di sua nonna. E dato che nessun altro sembrava capace di intervenire, sarebbe toccato a lui come sempre partire alla carica! - Se solo riuscissi a decidere dove mettere il comitato... Davvero, Amy, sono così dibattuta.- La signora Amaris Chantry alzò gli occhi dalle lettere che stava smistando quando lady Hawkridge irruppe nella biblioteca come un piccolo, grassoccio turbine vestito di viola. Sua signoria era armata di un piumino per la polvere. Amy non aveva idea del perché la contessa si sentisse tenuta a spolverare dato che c'era una cameriera assegnata al compito, ma viveva a Hawkridge Manor da un mese e si era abituata a non stupirsi di nulla. - Il salotto d'inverno sarebbe accogliente, ma la signora Tredgett di sicuro si sentirebbe sminuita. D'altra parte, il salone è troppo grande, e così formale che persone come la signorina Pucklenett sarebbero intimidite.- Sua signoria si aggiro' inquieta per la biblioteca, guardò il piumino e lo agito' verso il leggio su cui era posata la Bibbia di famiglia. - Non capisco perché la riunione non possa essere tenuta dal vicario come al solito. So che le bambine non stanno bene, ma non dovrebbero certo stare in salotto, no? - - Ah.- Amy finalmente cominciava a capire. - La signora Follifoot l'ha pregata di tenere qui la riunione del comitato. In questo caso, signora, faccia preparare il salone. La signorina Pucklenett 'adora' sentirsi intimidita. Pensi a quale avvenimento sarebbe per lei.- - Santo cielo, ha ragione.- L'anziana signora parve molto colpita. - Poverina. Deve avere una vita monotona, vero? E non la interpreti come una critica verso i Mayhew. Trattano il loro personale con la massima considerazione.- - Come fa lei, cara signora.- Amy si alzò, un sorriso affettuoso mentre si avvicinava. - Ma ho il sospetto che Mary ci rimarrebbe male sapendo che si è messa a spolverare.- - Ebbene, avevo pensato anch'io al salone, e non riuscivo a ricordare l'ultima volta in cui è stato usato. E ci sono sempre tante stanze da pulire.- Sua signoria agito' il piumino verso uno scaffale di libri. Il pulviscolo danzo' nell'aria. Amy soffoco' uno starnuto. - Tuttavia, signora...- - No, non mi sgridi, Amy cara. Ho un motivo validissimo.- Fece una pausa a effetto. - Varicella. Tutta colpa delle bambine del vicario! I bambini malati mi fanno tenerezza, Amy, ma non quando infettano le mie cameriere! - - È comprensibile, signora. Povera Mary. Vuole che chieda alla signora Cubitt di chiamare il dottore? - - Si, lo chiamai anche quando furono i ragazzi a prendere la varicella, tanti anni fa. Non che il buon dottore sia stato di grande aiuto. Disse che il massimo in cui potevamo sperare era che non scorrazzassero dappertutto infettando il prossimo.- - Un pensiero inquietante, signora.- Sua signoria rabbrividi'. - Immagino sia stato un bene che Pelham fosse qui in visita, quando se la sono presa, ma sono stati due pazienti insopportabili, Marc e lord Eversleigh. Pel è lord Eversleigh attualmente. Quando quel vecchio prepotente, sciocco e gottoso se ne sarà andato finalmente al Creatore, diventerà conte di Colborough.- - Ehm, vecchio prepotente...- - Sciocco e gottoso - confermò sua signoria, brandendo il piumino con vigore. - Lei l'ha fatta la varicella, Amy? - - Si, signora.- E ogni altra malattia infantile nota all'umanità. Sbalordita dall'insolita irritazione dell'anziana signora, indago' delicatamente. - Immagino si riferisca al gentiluomo che vive nella casa sull'altro lato della baia.- - Non ci sono gentiluomini sull'altro lato della baia! Solo un vecchio sciocco che ha detto che il nostro comitato è un branco di galline starnazzanti che... Oh, cielo! Il comitato! - Il piumino si fermò a mezz'aria. - Dobbiamo scrivere dei biglietti per avvisare tutti e... Amy, crede...? - - Certo, signora. Mi ci vorranno pochi minuti per scriverli e c'è tutto il tempo di recapitarli. Non si angusti.- Lady Hawkridge si illumino'. - Cara Amy. Così affidabile.- Cominciò a girare per la stanza, agitando il piumino verso scaffali e tavolini. Alcuni soprammobili presero a traballare. Amy si precipitò a evitare il disastro. - Così gentile - continuò, ignara dell'angelo custode che la seguiva. - Non so cosa farei senza di lei, cara. I miei occhi non sono più quelli di una volta, sa. Non ce la farei proprio a occuparmi di tutta la corrispondenza che ricevo.- Dato che lady Hawkridge aveva, quel mattino stesso, avvistato un raro fiore selvatico che cresceva sulle scogliere a diverse decine di metri da Hawkridge Manor, Amy non stento' a giudicare l'osservazione per la gentilezza che era. La gratitudine le riempì il cuore. Non avrebbe mai smesso di ringraziare la provvidenza che aveva indotto l'anziana contessa di Hawkridge a prendere la carrozza, quel mattino di quattro settimane prima, invece che avviarsi a piedi per le strade del centro di Bath. Amy era rimasta senza un soldo. Il futuro, quel giorno, le era parso un baratro di disperazione. - Qualche volta - confidò la contessa, fermandosi per sbirciare le numerose lettere sulla scrivania di Amy, - mi chiedo se Marc non avesse ragione quando mi accusò di indiscriminato mecenatismo delle arti... Oh, cielo, questa sembra proprio la sua calligrafia.- - L'avevo immaginato, signora. L'unica lettera che riguarda questioni artistiche oggi è la richiesta di una donazione per un cenacolo in cui un gruppo di scultori dà vita a statue umane nelle loro, ehm... forme naturali.- Disse Amy.
   
 
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