Trama? Che trama? Ammetto che questa storia abbia poco in quanto a trama o senso, si tratta di una semplice vignetta a tema Big Bang Theory- anzi… a dirla tutta, si tratta di un sogno, di quelli strani. Con quasi tutta la banda!
“Sai,
non vorrei dire, ma credo
che Raj ti stia facendo gli occhi dolci…”
Penny alzò
entrambe le sopracciglia con fare
allusivo, mentre la sua amica e collega, Carrie, si sedette sullo
sgabello del
negozio di scarpe, guardandosi intorno alla ricerca del capo ideale:
per quanto
carine fossero le scarpe che indossava al lavoro, erano tutte comode, e
nessuna
particolarmente sexy, mentre per l’appuntamento che era
riuscita a strappare
all’affascinante dottore dietro a cui sbavava da mesi, se non
anni, a lei
serviva qualcosa che urlasse: prendimi, sono
tua, fa di me quello che vuoi!
“Ma
per favore, Raj fa gli occhi
dolci a qualsiasi elemento di sesso femminile sopra i ventun
anni!” Bernadette
sentì il bisogno di chiarire, mentre Carrie prendeva in mano
un elegantissimo e
stiloso tacco 12 in metallo, riccamente lavorato. “Senza
offesa, ovviamente. Sono certa che tu abbia fascino da
vendere.”
Aggiunse con un tono mellifluo e voce melodiosa, chinandosi verso
l’amica.
“Sono
quasi del tutto certo che
ci sia ben poco di lusinghiero in Raj che vorrebbe
corteggiarmi…” Indossando le
scarpe di pelle lucida nera, si alzò in piedi, guardandosi
la punta dei piedi. “Se
vogliamo chiamarlo corteggiamento.”
“Più
che una scarpa, quella
sembra uno strumento di tortura…” Amy
affermò, sistemandosi gli occhiali,
mentre guardava quell’oggetto che le altre donne adoravano
con occhio critico.
“Davvero?!”
Carrie esultò. “Perché
io voglio torturarlo, assolutamente! Quel delizioso cioccolatino dal
cuore
morbido sarà finalmente mio!”
Amy
strinse gli occhi,
pensierosa. “Ma Travis non è di colore!”
“Sì
ma io adoro il cioccolato
bianco,” Carrie ammise, chinando il capo sulla spalla mentre
rifletteva sulla
scelta delle scarpe, gli occhi che ricadevano su
di un altro modello che sembrava
altrettanto peccaminoso. “E poi tutte le volte che lo
incontro mi viene in
mente un cioccolatino col cuore liquido che lentamente si scioglie in
bocca.
Gnam!”
Amy
aprì la bocca per replicare,
ma, colpita dall’analogia usata, comprendendone il doppio
senso, si chiuse la
bocca come con una zip,
stringendo le labbra in una linea sottile.
“E
per frasi come queste lei è
nostra amica…” Bernadette fece schioccare la
lingua contro il palato,
voltandosi verso la moglie di Sheldon. “Siamo tutti strani
qui!”
“Ehi,
bada a come parli!” Penny
si scandalizzò, mentre le donne si voltarono a guardarle,
alzando ognuna di
loro un sopracciglio con fare interrogativo. Dopotutto, per quanto normale Penny fosse stata in
gioventù,
aveva ormai perso quello status, a furia di frequentare quella
squadriglia
sgangherata di nerd e le sue amiche…. “Ehi, io
sono perfettamente normale,
anzi! Guardate, a me piacciono perfino… perfino queste
scarpe!”
Senza
nemmeno pensarci, né fare
caso a cosa stava facendo, Penny afferrò il primo paio di
scarpe che le capitò
sotto mano.
Mai
scelta fu più sbagliata: si
trattava di un paio di stivali aderenti in vinile bianco, non dissimili
da
quelli indossati dal personaggio femminile della serie televisiva The Avengers, ma
questi tuttavia avevano una particolarità:
la zeppa. Alta dodici centimetri buoni, era di plexiglass trasparente,
riempito
di un liquido azzurrognolo e quelli che sembravano pesci e stelle
marine.
Penny
guardò l’oggetto che aveva
in mano disgustata: pregò con tutta se stessa che quei cosi
fossero finti, o almeno
imbalsamati.
“Non
credo che il voler
indossare un acquario ai piedi ti renda propriamente
normale…” Carrie la
informò, sarcastica, e intanto, Penny sbuffò,
mettendo via quell’articolo
infernale. La donna aprì la bocca per dire qualcosa, quando
però vide in
lontananza arrivare i loro rispettivi compagni… Raj aveva
alzato agli occhi al
cielo, Howard si nascondeva il viso dietro una mano, Leonard stava
digrignando
i denti con le mani in tasca dei jeans e Sheldon… beh,
Sheldon aveva messo il
broncio, incrociando le braccia proprio come un bambino petulante di
pochi
anni.
“Ma
non eravate andati a fare un
giro perché vi annoiavate a starci dietro?” Amy
domandò, ed intanto Penny scosse
leggera il capo.
“Ehy,
mi hanno trascinato loro via!
Io adoro guardare le scarpe, sceglierle è una forma
d’arte e dicono tutto
quello che c’è da sapere su una donna, lo dice
sempre anche Sarah Jessica
Parker!” Raj provò a difendersi. Mano sul cuore,
chinò il capo e si abbassò,
mettendosi a fissare le scarpe che Carrie aveva indosso.
“Queste, ad esempio, dicono
cose molto interessanti…”
Carrie
sbuffò; tentata di schiacciargli
il naso con un tacco dodici, si limitò invece a prenderlo
per un orecchio e
tirarlo su.
“E
questo cosa ti dice, invece,
Raj?” Gli domandò, secca, con voce sibilante.
“in
realtà, questa situazione è
stranamente eccitante, mi devo preoccupare?” Le
domandò. Alzando gli occhi al
cielo, lo lasciò andare, prima di sedersi nuovamente sullo
sgabello e
rimettersi le sue scarpe, quel capolavoro di erotismo e pelletteria al
sicuro
nella scatola di cartone rosa pastello, tra delicate veline soffici
come
nuvole.
“Beh,
allora, si può sapere cosa
avete combinato con quella faccia da funerale?”
Domandò loro. Desiderava anche cambiare
argomento, perché Raj a volte la
metteva in imbarazzo ed in risi, a volte perfino più di
Stuart.
“Sheldon ci ha
portati nel negozio di
giocattoli,” Leonard spiegò, freddo e decisamente
nervoso, con una vena che gli
pulsava all’altezza della fronte. Si tolse gli
occhiali, voltandosi verso Sheldon, che
ancora aveva il muso. “E indovinate cosa ne pensano le
guardie di un
quarantenne che gira intorno a dei bambini?”
“Sheldon!”
Amy lo rimproverò,
sbuffando: non sapeva cosa fosse successo, ma lo poteva immaginare, fin
troppo
bene.
“Non
è colpa mia!” Sheldon
sbuffò, difendendosi, certo della bontà delle sue
scelte. “Ero nel reparto dei
treni, e quei mostri stavano distruggendo un esemplare di una
locomotiva del
vecchio west, una delle prime mai realizzata, doveva strappargliela di
mano! E comunque
se voi vi aveste lasciato andare sulle cale mobili non sarebbe successo
nulla
di tutto questo!”
“Da
quando in qua ti piacciono
le scale mobili?” Carrie gli domandò.
“Tu adori prendere le scale!”
“Beh,
certo, dal punto di vista
della sicurezza prendere le scale è molto meglio,”
Sheldon puntualizzò. “però
le scale mobili sono molto più divertenti!”
Bernadette
si voltò verso
Carrie.
“Trovati
degli altri amici, sei
ancora in tempo per salvarti, almeno tu.”
Carrie
dette un colpetto alla
scatola da scarpe.
Bernadette
aveva ragione: aveva
decisamente bisogno di un appuntamento con una persona normale, ed al
più
presto. Ne andava
della sua reputazione,
o perlomeno, della sua sanità mentale…