Anime & Manga > Le bizzarre avventure di Jojo
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Autore: AlsoSprachVelociraptor    08/09/2021    0 recensioni
Nel 2018 Shizuka Higashikata, la figlia adottiva di Josuke, vive una vita monotona nella tranquilla Morioh-cho.
Una notte la sua vita prenderà una svolta drastica, e il destino la porterà nella misteriosa città italiana di La Bassa, a svelare i segreti nascosti nella sua fitta nebbia e nel suo sottosuolo, combattere antichi pericoli e fare nuove amicizie, il tutto sulle rive di un fiume dagli strani poteri.
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Terza riscrittura, e possibilmente quella finale, dell'attesa fanpart di JoJo postata per la prima volta qui su EFP nel lontano 2015.
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Prequel: “La battaglia che non cambiò nulla (o quasi)”
*Spoiler per JoJo parti 1, 2, 3, 4 e 6*
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Aggiornamenti saltuari.
Buona lettura!
Genere: Avventura, Mistero, Sovrannaturale | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het, Slash | Personaggi: Altri, Josuke Higashikata, Jotaro Kujo, Nuovo personaggio, Okuyasu Nijimura
Note: AU, What if? | Avvertimenti: Spoiler!, Violenza
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Shizuka e Alex si misero schiena contro schiena, ad osservare la folla che si era formata attorno a loro.

I loro sguardi erano vuoti, velati, come se nessuno fosse dietro quegli occhi.

Eppure non erano zombie, non erano vampiri! I loro movimenti erano goffi, ma umani; i loro occhi erano vitrei, ma non rossi.

Shizuka prese un gran respiro, le sue mani dalle dita trasparenti per la paura si caricarono di Onde Concentriche, anche se non sarebbero servite comunque a niente, se si trattava davvero di esseri umani.

“Sembra gli sia stato fatto il lavaggio del cervello!” le sussurrò Alex, spingendo contro la sua schiena, ancora più terrorizzato di lei. Non era un ragazzo particolarmente coraggioso.

Una delle grosse bodyguard del DJ ringhiò, bava che colava dalle sue fauci come quelle di un animale. Un tecnico delle luci lanciò un grido disumano, sbattendo i piedi come un animale affamato.

“Questi sono i miei animaletti, Guerrieri.” disse il vampiro, i capelli neri laccati all’indietro e lo sguardo di scherno verso i due ragazzi della Banda. Era un uomo di bell’aspetto sui trent’anni, dal fisico possente e il viso curato, eppure tremendamente malvagio. “Eh sì! Il fratellino del Boss ha ragione. Il mio stand, Disco Inferno, è capace di manipolare le inferiori menti degli esseri umani, che non sono altro che animali che fingono di essere qualcosa d’altro. Non lo sono. Noi vampiri siamo la nuova frontiera dell’evoluzione.”

L’uomo si spolverò il completo bianco laccato, sospirando perchè si era sporcato di polvere. “Io tolgo quel finto velo di superiorità con cui si coprivano. Scopro i loro istinti animali, e li uso a mio vantaggio.”

“Li controlli attraverso le onde sonore sprigionate dalle casse della discoteca.” continuò Alex, che ormai aveva capito tutto. “Dobbiamo distruggere le casse, JoJo!” fece il giovane Zeppeli alla ragazza al suo fianco, che non lo stava ascoltando e si mise un braccio dietro la schiena.

“Ehi, tu!” gridò il vampiro, indicando Shizuka. “Togli la mano da lì dietro, o vi faccio sbranare istantaneamente dai miei animali!”

Shizuka, lentamente, tirò indietro il braccio, ma troppo tardi il vampiro si accorse che Shizuka non aveva messo il braccio dietro la schiena, bensì aveva fatto diventare l’avambraccio invisibile. Con un veloce movimento dell’arto invisibile, Shizuka tirò qualcosa in pieno viso al vampiro, che quasi cadde all’indietro dalla sorpresa. Nulla l’aveva colpito, ma qualcosa era davvero rimbalzato contro la sua faccia, causandogli un gran dolore.

A terra, ora di nuovo visibili, caddero un paio di centesimi, ancora ricoperti di scariche di Hamon.

Shizuka diventò completamente invisibile, pensando che fosse il suo gran momento. Rotolò tra le gambe delle persone attorno a loro, fece per correre verso la scaletta che portava alle casse dietro alla plancia da DJ, ma il tecnico delle luci si buttò su di lei, mentre gli altri tendevano le orecchie, acquattati ora a quattro zampe come un cane. Shizuka schivò per un pelo l’uomo, cadendo a terra. Quando era ferma, era completamente inarrivabile. Quando si muoveva, il rumore che i suoi passi facevano attirava gli uomini-animali.

Cosa poteva fare?

“Alex, mi senti?” chiese Shizuka, occhi stretti e concentrata a parlare in via telepatica grazie agli stand. Sapeva farlo, ma non era molto brava. Non aveva mai avuto un gran bisogno di farlo, se non per fare qualche battutina con suo padre o le sue amiche.

“Sì.” rispose il ragazzo, che sembrava più abituato. “Dove sei?”

“Vicino ai bagni, non mi sono allontanata molto. Sentono quando cammino.”

Shizuka rimase immobile, osservando da lontano Alex e il suo grosso stand metallico mentre il gruppetto di persone-animali si disperdeva attorno a lui, alla ricerca di Shizuka.

“Dobbiamo prima sbarazzarci delle persone-animali, e poi ci occuperemo delle casse, e infine del vampiro.” continuò Shizuka.

“Tu… tu sei diventata invisibile, e non riesco a vederti nemmeno con la visione termica.” disse il vampiro, tutto ad un tratto serio, uno sguardo di puro odio nel viso ferito. “Come ha detto Zaccaria, quella notte sull’argine.”

Un attimo di silenzio, prima che il suo viso affascinante si trasformasse in una maschera d’odio, solo vagamente umana, talmente disfigurata dalla rabbia da far paura. “Tu hai ucciso Zaccaria, stronza! Sei stata TU!”

Shizuka realizzò che lui doveva essere il “partner” con cui stava parlando al telefono! Come si chiamava? Manero!

“E c’eri anche tu, fratello minore del capo della Banda, e anche la stronza col potere del ghiaccio! Animali, ammazzatelo, sbranatelo! Vendicate Zaccaria!” gridò Manero, fuori di sé dalla rabbia ormai.

“Alex, fai una qualche sorta di onda sonora! Sbrigati!” gli gridò Shizuka, osservando senza poter agire il ragazzo venir chiuso in una folla ancora più stretta attorno a lui.

“Che tipo?!”
“Che ne so! Una! Sbrigati!”

Alex si strinse al suo stand freddo e di ferro, iniziando a ragionare. Animali, ha detto il vampiro. Anche attraverso le cuffie-stand che portava alle orecchie, sentiva che le onde sonore che provenivano sia dagli altoparlanti, sia dalla voce di Manero erano… sbagliate. Strane. E gli uomini-animali reagivano a quelle, come…

I fischietti per i cani!

Erano onde animali, onde sonore non rilevabili dall’orecchio umano!

E così Alex comandò, appoggiandosi al suo stand con la fronte e occhi serrati, di lanciare un’onda acustica più alta rispetto allo spettro udibile dall’essere umano.

Il suono che partì dal suo stand non fu così alto, ma abbastanza acuto e forte da perforare i timpani di tutti i presenti.

Gli uomini-animali caddero a terra storditi, sembrando dall’udito molto più delicato che una persona normale, e così fece Manero, il cui finissimo udito vampiresco non aveva aiutato molto.

Shizuka e Alex furono i più fortunati, ma quel suono fece male anche a loro, benchè indossassero cuffie insonorizzate.

What the FUCK was that, you wanker!” gridò Shizuka, dimenticandosi anche che lingua doveva parlare.

“Scusa! Io… volevo provare a creare un’onda sonora sopra lo spettro udibile! Credo siano quelle che usa Disco Inferno!”

Shizuka si riprese quasi istantaneamente grazie al sangue vampirico, ma anche Manero fu svelto a rimettersi in piedi, alla ricerca di Shizuka. 

Se solo il suo stand fosse servito a qualcosa.... 

Ripensò alle parole di Alex. Onde sonore sopra lo spettro udibile umano, udibili però dagli animali. Gli esseri umani avevano anche uno spettro visibile, colori che le persone non vedevano, ma gli animali sì.

Ricordò di una stranamente calda giornata inglese, di una farfalla che girava attorno ad un fiore. Era piccola, non sapeva ancora usare bene quello stand con cui era nata, e, maneggiando un po’ con i suoi inseparabili occhiali da sole, era riuscita a trasformarli in una sorta di visori di colori ultravioletti o infrarossi, non sapeva bene. E davanti a lei, un nuovo mondo aveva aperto i battenti: i fiori erano colorati di mille colori che non esistevano, e la farfalla vi era così attratta da non poter far altro che volarci attorno, e anche Shizuka, ora che riusciva a vederlo, non avrebbe più voluto distaccarvi lo sguardo.

Sì, quel vecchio ricordo le sarebbe servito utile, ora.

Toccò le lenti dei suoi nuovi occhiali da sole, cercando di riprodurre ciò che aveva fatto anni e anni prima.

E, davanti a lei, quel mondo di colori alieni ricomparve.

Manero ne era ricoperto, e così era il soffitto proprio sopra il pubblico, che non stava esultando per il DJ che continuava imperterrito a suonare i suoi pezzi, ma stavano alzando le mani al cielo per raggiungere il soffitto!

Purtroppo, osservando il DJ che ancora era intento a seguire lo schermo del suo computer e girare i dischi, notò che diversi bottoni sulla plancia erano colorati.

Notò che il pattern sul soffitto e sulla plancia era diverso da quello sul vestito bianco di Manero, e i colori erano diversi- anche se Shizuka non avrebbe saputo dire quali colori fossero.

Shizuka si guardò attorno, notando la porta spalancata del bagno. 

Era un piano folle, ma doveva provarci!

Il suo stand sarebbe contato qualcosa, lei avrebbe finalmente salvato la situazione!

Shizuka si alzò in piedi, concentrandosi il più possibile nel riprodurre il patten del soffitto, il pattern sui petali del fiore anni prima, a rendere il suo corpo, da invisibile a ricoperto di colori infrarossi e ultravioletti.

Quando gli uomini-animali si voltarono a fissarla, la bava alla bocca, seppe di aver fatto centro.

“Alex!” gridò Shizuka, iniziando a muoversi all’indietro, attirando quelle persone che non ragionavano più come tali. “Proteggi il DJ! Continua con quei suoni!”

“Dove vai?!” le gridò lui, il terrore negli occhi, ma Shizuka non fece in tempo a rispondergli, perchè l’orda di persone-animali le fu addosso in pochi istanti.

Shizuka scartò indietro, e si mise a correre, entrando nel bagno. Gli uomini-animali la seguirono, e da dentro il bagno un rumore sordo e pesantissimo rimbombò per tutta la discoteca, sotto lo sguardo disperato di Alex e sconvolto di Manero.

   
 
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