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Autore: hermy09    09/09/2021    1 recensioni
"Chloe io non so molto della vita, so solo che mi ritrovo a quasi 15 anni a sapere moltissime cose sulla morte, e alcune di quelle che bastano per sopravvivere. So che dovevo morire insieme a mia madre e a mia sorella, eppure sono qui e loro no, e spesso penso che non dovrebbe essere così. Una cosa però mi sento di potertela dire. La vita che hai protegila finché puoi, anche se non ti interessa. Se non per te stessa fallo almeno per chi ti vuole bene".
Crono è stato sconfitto e per il campo è l'inizio di un cambiamento. Molti semidei stanno arrivando e gli altri ragazzi del campo dovranno rapportarsi per la prima volta con i figli degli dei minori. Proprio tra loro Nico, costretto dal padre a tornare al campo, potrebbe trovare qualcuno per cui restare.
Genere: Avventura, Introspettivo, Romantico | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het, Slash, FemSlash | Personaggi: Connor Stoll, Nico di Angelo, Nuovo personaggio
Note: What if? | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
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(CHLOE)
Chloe non riusciva a credere che il figlio di Ade fosse riuscito a trascinarla in quella storia. Lo stava aspettando da un po' ormai, poi anche il fatto che dovessero per forza sbrigare la faccenda la sera... Le aveva dato tutto il tempo di rimuginare in testa la scena del giorno prima

"Hai mai sentito parlare delle porte della morte?"
Chloe non ne sapeva nulla. Nè degli inferi, o del tartaro, nè di tutti quei fantasmi (che invece avevano una bella ossessione per lei), del pandemonio che sembrava scatenarsi sotto i loro piedi a quanto diceva Nico. Sotto terra però era uno dei tanti luoghi a cui apparteneva la madre e Chloe avrebbe desiderato essere più preparata per i discorsi di quel ragazzo.
"È da un po' che accade... Il passaggio tra il mondo dei morti e quello dei vivi non è più così sigillato con cura. Credo che abbia a che fare col tuo problema... Ma per capirlo dovremmo fare un tentativo"

Ed eccola li ad aspettarlo nel retro della casa di Ade... e se quella nuvoletta nera con gli arti non si fosse sbrigato l'avrebbero sicuramente scoperta.
Chloe sussultò quando lo vide arrivare. Come faceva a non fare nessun rumore quando arrivava?
"Ce ne hai messo di tempo".
"Ero stanco".
"Tu... hai dormito?".
Nico alzò le spalle. "Mi serve energia per il risultato giusto".
Chloe fece per incamminarsi.
"Non vorrai mica andare a piedi" le disse Nico.
"Beh sai come è non so volare".
"Non fare la simpatica, ci sposteremo con le ombre, non deve vederci nessuno!".
A Chloe l'idea non piaceva assolutamente. Scosse la testa.
"Ehi sei tu che hai accettato di fare questa cosa". Chloe lo guardò storto
"Tecnicamente non voglio assolutamente farlo, è solo una necessità, e sai a che condizioni". Dover vedere i fantasmi di nuovo per non vederli più era un controsenso. Per convincerla il figlio di Ade aveva avuto la faccia tosta di giocarsi la carta "Beh potresti anche dimostrarmi la tua riconoscenza perchè non ho detto nulla di te aiutandomi". E sì... aveva funzionato. Ma lei era comunque riuscita a patteggiare che sì. Lei lo avrebbe aiutato, ma lui contemporaneamente avrebbe cercato di risolverle quel "problema".
"Non dirmi che hai paura?". La stava cominciando a scocciare, ma per quanto entrambi risentissero della loro compagnia non c'era altra scelta, avevano bisogno l'uno dell'altro.
"Va bene, che devo fare?".
Nico le tese le braccia. "Tieniti stretta, e non lasciare la presa per nessun motivo".
Chloe credette abbastanza alla gravità nella voce di Nico, e invece di prenderlo solo per mano distese gli avambraccci su quelli pallidi del ragazzo e vi si aggrappò.
Nico la strinse a sua volta sopra i gomiti. Chloe tenne gli occhi chiusi tutto il tempo... e per fortuna pensò. Fu scossa dai brividi, e sentiva l'eco di voci distanti e indistinguibili tra loro, fortunatamente l'effetto fu brevissimo. Quando risentì i piedi per terra aprì gli occhi, erano nella foresta.

(NICO)

Aveva cercato di parlarne con suo padre innumerevoli volte, avrebbe voluto provare a cercarle lui stesso le porte della morte... Ade doveva aver capito e lo aveva spedito al Campo Mezzosangue. Era questa la spiegazione a cui era arrivato Nico, e davanti ad una tale opportunità non poteva certo starsene fermo. Non gli era sembrato che Chloe avesse fatto un rito per evocare quegli spettri... E menomale, da quando erano state aperte le porte aveva deciso di non provarci più, Tartaro sa che cosa sarebbe potuto uscirne fuori.
Ciò che era accaduto alla figlia di Ecate doveva essere collegato a ciò che si stava scatenando negli inferi.

Aveva cercato di spiegarlo a grandi linee, convinto che la semidea ne avrebbe dubitato... E invece gli credette quasi subito. Fu riluttante solo nell'accettare la sua idea.
"Ti sembro una che ha l'aria di voler rivivere l'esperienza?". Non poteva darle torto ma...

"Sarò più io che tu ad averci a che fare, ma penso che sia importante che tu sia lì per attirarli".
"Quindi devo fare l'esca!" beh non voleva dirla così. Ma d'altronde era vero.
Chloe pareva anche capirne quanto o meglio di lui.
"Che si siano palesati nella foresta è normale l'aria con tutti quei mostri lì è, come dire... Più satura di energia
magica!?".
Gli aveva anche raccontato che era successo un'altra volta, due sere dopo la battaglia a New York contro i titani.
"A te è sembrato di conoscerli?". Per Chloe fu molto difficile parlarne "Credo di si". Gli aveva detto dopo un po' di esitazione. "Non hanno più l'aspetto di una volta ma... Percepisco che sono loro... La loro aurea. Capisci? ".
Chloe in qualche modo parlava la sua stessa lingua e ciò facilitava un po' le cose. "Io ho sentito di persone che sono letteralmente tornate in vita, questi però mi sono sembrati fantasmi".
"Si ma io un fantasma l'ho visto una volta e non sono così, ti fissano e basta". Nico avrebbe voluto dirle che era stata solo fortunata (o forse no?), ma evitò di inquietarla.
"Secondo me qualcuno avrà provato ad evocarli, ma era troppo inesperto. Cercheremo di capire".

"Tutto bene?" gli aveva chiesto Chloe. Le gambe di Nico avevano ceduto per un attimo. "Si è normale, è da un po' che fare questo mi stanca, ma la tratta era breve fortunatamente". Cominciarono ad incamminarsi verso un punto più fitto  della foresta.
"Allora che farai se arriveranno?" gli chiese Chloe. "Vedrò di farmi ubbidire, sono anche troppo sguinzagliati... Fermiamoci qua".
"Non so se ti ascolteranno" disse Chloe inespressiva. Nico fece un sorriso con un solo angolo della bocca "Vedremo". Ormai era notte fonda, la luce della luna era filtrata, era davvero molto buio. Chloe sicuramente era agitata più per la prospettiva di fare di nuovo incontri spiacevoli che per quello. Ma per qualche motivo mentre camminavano a Nico era venuto in mentre il mito di Orfeo e Euridice. Ade aveva concesso ad Orfeo di riportare nel mondo dei mortali la sua amata a patto che egli non si voltasse mai a guardare se davvero lei lo stesse seguendo. Preferì tenere Chloe occupata a parlare.
"Mi descriveresti queste persone?."
< Nico sentì l'aria farsi più fredda, Chloe forse era troppo presa dai suoi ricordi... E con molto senso di colpa Nico le chiese dell'altro ragazzo. "L'altro credo si chiamasse Marcus, era un figlio di apollo. Di particolare ricordo solo che veniva sempre mandato a fare le spedizioni fuori dalla nave, aveva un udito finissimo, oltre i limiti del normale". L'idea di Nico aveva funzionato e due esseri uguali a quelli dell'altra sera si palesarono.

(CHLOE)

Chloe si scoprì terribilmente sofferente a dover rievocare certi ricordi, e come se le sue emozioni negative fossero una calamita.... ecco fare ritorno i fantasmi dell'altra notte.

"Resta dietro di me". Nico aveva rapidamente preso la spada di ferro dello Stige e le si parò davanti con l'altro braccio.

Gli spiriti cominciarono a vorticare in cerchio attorno a loro ma Nico non gli face mai oltrepassare la distanza circoscritta con la spada.

"Non vi avvicinate. È un ordine". Nonostante avesse la statura di un ragazzino di tredici anni, Nico aveva una postura spavalda e intimidatoria in quella situazione. Pretendeva essere ascoltato.

"Chloeee". Chiamavano gli spiriti. E le orecchie della figlia di Ecate fischiavano terribilmente...

"Quali sono i vostri nomi?".
Uno dei due spiriti dal volto distorto come una maschera triste gli rispose "Non so, non lo so. Nullo è il ricordo".
"Andromeda, chi è Andromeda?".
Non avevano per nulla le idee chiare.
Chloe nel frattempo era totalmente pietrificata dietro di lui. Non era un bello scenario, quindi Nico cercò di velocizzare la cosa. Si rigirò l'anello intorno al dito, cosa che fece agitare parecchio i fantasmi, e avvicinò la spada a loro ma senza toccarli per assicurarsi ancor di più che restassero al loro posto. <> sussurrò a Chloe. La guardò negli occhi nella speranza di essere più convincente. "Chiama i loro nomi" se possibile Chloe impallidì ancora di più ma fece uno sforzo. Chiuse gli occhi, strinse il braccio di Nico inconsciamente e li chiamò cercando il più possibile di non far tremare la voce. "Icarus, Marcus...". Gli spiriti emisero lamenti, volevano avvicinarsi terribilmente Nico lo sentiva, ma il ferro dello stige non glielo permetteva.
"Ok sappiamo con certezza che sono loro, non penso otterremo altro".
Nico fece cenno a Chloe di indietreggiare, conficcando la spada nel terreno creò una spaccatura e costrinse gli spiriti a tornare negli inferi. 

Sull' Andromeda c'erano moltissimi semidei. In qualche modo tutti si conoscevano ma molti tendevano ad isolarsi. Una falla dell'esercito di Crono era infatti il fatto che non si fosse creato un senso di gruppo tra i semidei, anzi. Gran parte di loro erano guidati da sentimenti negativi: risentimento, vendetta, pura cattiveria. Si cercava di scavalcarsi l'un l'altro per avvicinarsi a Luke quindi ai titani, nella speranza di avere anche solo un aiuto in più. Le difficili condizioni in cui vivevano sulla barca rendevano nervosi ed aggressivi molti semidei. Questo accadeva a mettere centinaia di ragazzini iperattivi in strette cabine sotto la continua pressione di trovare mostri gironzolare per i corridoi.
Chloe limitava ogni interazione ma osservava bene. C'erano semidei dalle abilità più disparate, aveva davvero visto di tutto.
Non ogni semidio ne era consapevole, ma ogni figlio di Ecate sa che come esiste la magia nera e la magia bianca, i semidei con i loro poteri possono fare del bene e del male, c'è forse chi è più portato per l'uno o per l'altro, e l'Andromeda era il luogo giusto per far cresce le energie più oscure e violente.
Le cose che era in grado di fare Nico non la spaventavano, confermavano solo la sua teoria. Quella di Nico si poteva definire senza esitazione magia nera, ma era come la usava a fare la differenza. Come lo si poteva giudicare male se aiutava gli altri?

(NICO)

"Scusa se ti ho spaventata" le disse tornati alla casa di Ecate.
Chloe lo guardò perplessa.
"Ma non mi sono spaventata... Cioè si, ma non per te. È stato più per gli spettri". Nico pensò a quando Chloe gli si era avvinghiata al braccio (gesto che, nonostante non gli piacesse essere toccato a Nico sembrò cattivo respingere).
"Almeno tutto ciò è servito a qualcosa?" tornò un po' scorbutica.
"Beh mi sono fatto un'idea" rispose Nico. "Le porte della morte saranno state aperte, ma ciò non significa che gli inferi non stiano opponendo resistenza, per ogni anima che torna indietro c'è un prezzo da pagare. Come se fossero maledetti". Nico non poteva dirlo, ma stava pensando a sua sorella Hazel che non riusciva più a gestire la maledizione legata alle pietre preziose da quando l'aveva portata indietro.
"Si ma quelli mi sembravano più morti che vivi" disse Chloe.
Nico provò a spiegarle qualcosa che non capiva bene neanche lui.
"C'è un posto negli inferi dove vanno alcune anime, e una volta la perdono i ricordi, non so quanto rapidamente. Quei due ragazzi sono riusciti ad andar via dagli inferi, ma solo in forma "astrale", senza il corpo e inoltre non hanno recuperato i loro ricordi, solo sensazioni e frammenti".
Chloe seguiva il suo discorso con le sopracciglia aggrottate. "Qualcun' altro sa che le porte sono aperte, e che in questo stato è più facile anche per chi non è un figlio di Ade invocare qualcuno, ma si rischiano cose del genere, con le porte aperte i due spettri non riuscivano a tornare indietro".
"Ad ogni modo, adesso sono andati, non ti daranno più fastidio" disse Nico per rassicurare Chloe.
"Hai detto che hanno perso i ricordi, quando gli hai domandato chi fossero non ti hanno risposto, ma a me si... Che significa".
Chloe nonostante lo stress della situazione non era andata in blackout e avava analizzato cosa era successo, non era da tutti.
"Tu sei qualcuno che gli ricordava il loro passato, per questo ti perseguitavano, cercando un appiglio alla loro vecchia vita. Ma il fatto che ti abbiano risposto quando li hai chiamati dipende tutto da te". Chloe lo guardava negli occhi. Nico continuò  "Quando li hai chiamati per nome, hai associato a quei nomi anche la loro identità, li conoscevi in fondo. Ma hai anche risvegliato il loro istinto, hai richiamato la loro anima, come quando io gli ho dato un ordine ma più mirato".
Nico guardò su pensieroso. "Non è mica un caso, Ecate è anche la dea dei fantasmi e dei morti, lo sai no?".
Chloe incrociò le braccia. "Sì ma... io non so fare magie di questo tipo" sentenziò.
"Beh a quanto pare invece sì". Rispose Nico con ovvietà.
Chloe si voltò verso la porta della sua casa.
"Buonanotte Nico".

 

   
 
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