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Autore: Justice Gundam    12/09/2021    1 recensioni
Fin dagli inizi, la storia di Golarion è stata colma di tragedie, eventi drammatici e violenza. Questo mondo ha visto innumerevoli civiltà ascendere per poi crollare. Eserciti si sono scontrati in innumerevoli occasioni, e il sangue è stato sparso ovunque in tutto il globo. Ora, nell'Era dei Presagi Perduti, dopo la morte del dio Aroden, si snodano le vicende di coloro che scriveranno un nuovo capitolo nella tormentata storia di questo mondo...
Cinque anni dopo un tragico incendio e una serie di brutali omicidi, gli abitanti di Sandpoint attendono con ansia il Festival della Coda di Rondine per commemorare la consacrazione del nuovo tempio della città. Al culmine della cerimonia, il disastro colpisce! Nei giorni seguenti, un'ombra sinistra si posa su Sandpoint. Voci di eserciti di goblin e di altri mostri hanno messo in allarme la popolazione. Cinque giovani e promettenti avventurieri dovranno affrontare la crescente minaccia di un impero dimenticato, i cui crudeli e dispotici governanti potrebbero non essere morti come tutti pensano...
Genere: Avventura, Fantasy | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het, Shonen-ai, Shoujo-ai
Note: AU | Avvertimenti: Contenuti forti, Spoiler!, Tematiche delicate
Capitoli:
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- Questa storia fa parte della serie 'L'Era dei Presagi Perduti'
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Pathfinder: L'Era dei Presagi Perduti
Una fanfiction di Pathfinder scritta da: Justice Gundam

 

Risposte alle recensioni!

Farkas: Grazie mille per le tue recensioni, come al solito! E grazie anche di quella critica costruttiva che mi hai fatto! In effetti, anche nel gioco vero e proprio, l'avventura è studiata in modo che i giocatori risolvano la situazione alla svelta... però in effetti hai ragione, forse avrei dovuto spenderci un po' più di tempo. Cercherò di fare di meglio più avanti.

Le schede dei personaggi verranno pubblicate più avanti. Forse una verrà pubblicata già con il prosssimo capitolo. Grazie ancora! 

 

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LIBRO 1 – L’ASCESA DEI SIGNORI DELLE RUNE

Capitolo 8 - Scontro nella vetreria

 

Ad un cenno di Tsuto, le progenie del peccato fecero due passi in avanti, avvicinandosi a Yan e ai suoi compagni come due predatori che si apprestavano a saltare alla gola delle loro prede. Shalelu tese la corda del suo arco, ed Eli si preparò a lanciare uno dei suoi incantesimi, lo sguardo che saettava da una progenie all'altra. Come due lupi famelici, la progenie del peccato si muovevano in direzioni diverse in modo da precludere alle loro vittime ogni via di fuga. Yan e Reji indietreggiarono un po' e si trovarono schiena contro schiena, poi si scambiarono uno sguardo di intesa. Anche senza dirsi nulla, i due avventurieri si erano già intesi alla perfezione. Non era certo la prima battaglia che sostenevano contro nemici così minacciosi... anche se non avevano mai visto prima le progenie del peccato, sapevano comunque come comportarsi.

Non ci fu il tempo di dire nulla. Le progenie del peccato si lanciarono all'attacco con un ringhio feroce, scattando in avanti come due pantere che si gettavano sulle loro prede! Eli emise un grido di allarme e indietreggiò... ma Shalelu reagì con prontezza e mollò la corda dell'arco, scagliando una freccia diretta verso gli occhi di una delle due bestiacce. Ma la progenie del peccato si rivelò essere un avversario scaltro. Con un'agilità che per un comune essere umano sarebbe stata impossibile, la creatura schivò la freccia, che proseguì la sua corsa e si infilò nel muro!

"Hah! E tu saresti la famosa cacciatrice di goblin?" la prese in giro Tsuto, scagliando un altra freccia dal suo arco. Questa volta mirò a Jolan, che stava cercando di difendersi da un goblin che gli andava addosso con la sua affettacavalli. Jolan si accorse appena in tempo e si spostò, ma la freccia riuscì comunque a ferirlo di striscio alla spalla sinistra. L'halfling grugnì per il dolore, e il goblin cercò di metterlo ulteriormente sotto pressione, spingendolo contro il terreno e facendolo cadere in giocchio.

"Jolan!" esclamò Eli. Stringendo i denti, la mezzelfa lanciò il suo incantesimo e creò uno scudo di energia che fluttuò accanto a lei, poi scagliò un dardo dalla sua balestra che centrò il goblin alla spalla. La creaturina verde stridette per il dolore e fu costretto ad indietreggiare... e Jolan ne approfittò, scattando in avanti per trafiggere il goblin al fianco con uno dei suoi coltelli.

"Bel colpo, Eli!" esclamò Misia, per poi scagliare un dardo contro la progenie del peccato che arrivava dalla sua sinistra. Il mostro schivò il colpo e cercò di abbattere un colpo formidabile sulla femmina di gnomo, che sgranò gli occhi vedendo incombere quelle orrende fauci bavose...

"Haaaaah!" con un grido di battaglia, Reji si lanciò sulla prima progenie del peccato e la afferrò con rabbia, per poi scaraventarla via e farla cadere addosso ad una delle tavole di marmo al centro del laboratorio. Yan usò il suo scudo per intercettare la seconda progenie del peccato, poi la trascinò indietro in modo da dare ad Eli il tempo di lanciare un incantesimo.

"Eli, adesso!" esclamò il ragazzo.

Reprimendo un grugnito irritato, Eli lanciò un incantesimo Getto di Acido che fece scaturire dalla sua mano uno spruzzo di liquido corrosivo che centrò la seconda progenie del peccato ad una spalla con un sibilo agghiacciante. Il mostro ringhiò, irritato dall'acido, e mosse la spalla per far essare la sensazione di bruciore, ma continuò a combattere... e questa volta, riuscì a superare la guardia di Yan e sferrargli un colpo che lo graffiò al torace. Il ragazzo strinse i denti per il dolore e incespicò, finendo a terra... ma prima che la progenie del peccato potesse attaccarlo di nuovo, Yan si alzò e sbattè lo scudo in faccia al suo avversario! Jolan ne approfittò per scivolare alle spalle della progenie del peccato e sferrargli una pugnalata al fianco... ma la creatura, pur ferita, non perse un colpo e afferrò il malcapitato halfling per il collo, per poi usarlo come scudo umano quando Yan sembrava in provinto di attaccare di nuovo!

"Aaaaargh! S-sto... soffocando... a-aiuto..." mormorò Jolan, cercando disperatamente di sfuggire a quella presa. Yan ed Eli indietreggiarono, non disposti a mettere a rischio la vita del loro amico...

Reji era ancora occupata con la prima progenie del peccato, e si trovava anche a doversi difendere da Tsuto, che stava lanciando delle frecce ben piazzate contro lei e Misia. La femmina di gnomo aveva già preso una freccia al braccio destro, e adesso stava indietreggiando, cercando di lottare contro il dolore per lanciare un incantesimo...

Shalelu cercò di distrarre Tsuto, scagliando un paio di frecce contro di lui. Il mezzelfo si dimostrò, una volta di più, un avversario scaltro, e riuscì ad evitare la prima freccia... ma la seconda scagliata a breve distanza dalla prima, lo prese di striscio alla gamba sinistra, strappandogli un grugnito di dolore. Rapidamente, l'elfa si girò verso alcuni goblin che stavano avanzando, e ne abbattè un paio con altrettante frecce ben piazzate... poi si voltò verso la prima progenie del peccato e scagliò una freccia con precisione letale, trafiggendo il ginocchio destro della creatura che teneva Jolan in ostaggio! La progenie del peccato emise un acuto ringhio di dolore e cadde in ginocchio, mollando la presa su Jolan... che approfittò per colpire la creatura al torace con uno dei suoi coltelli! Tuttavia, le fasce muscolari della progenie del peccato erano molto più robuste di quelle di un essere umano normale, e la lama non riuscì ad infliggere un danno letale. Jolan, pur ferito, riuscì a mettere una distanza di sicurezza tra sè e la progenie del peccato, che si ritirò in modo da non esporsi ad ulteriori attacchi... e come niente fosse, spezzò la freccia che gli aveva attraversato la gamba e ne estrasse l'asta. Impressionato dal sangue freddo della creatura, Yan si piazzò davanti alla progenie del peccato, sbattendo la spada contro lo scudo per invitare l'avversario.

Tsuto aveva per un attimo distolto la sua attenzione da Yan, e avendo identificato Shalelu come l'avversaria più pericolosa, stava cercando di tenerla sotto pressione scagliando alcune frecce. L'elfa cacciatrice era stata costretta ad indietreggiare, ma anche così, aveva continuato a scagliare una raffica di frecce pressochè costante, e il mezzelfo si era ritrovato a non poter prendere a bersaglio Yan e il suo gruppo quanto avrebbe desiderato. Con un grugnito frustrato, Tsuto usò un tavolo rovesciato per proteggersi da un paio di frecce dell'elfa, e rispose con un dardo che mancò di poco la testa di Shalelu. "Tsk... anche tu contro di me, vero, elfa? Sei anche tu una di quelli che hanno riempito la testa di Ameiko di stronzate!" ringhiò. "Se non fosse stato per voi, Ameiko non mi avrebbe mai tradito!"

"Sei stato tu a tradire la fiducia di Ameiko, marmocchio petulante." rispose freddamente Shalelu. Un goblin cercò di prenderla di lato, credendo che la cacciatrice non fosse in guardia... ma si rese conto del suo errore soltanto quando una freccia scagliata quasi con noncuranza dall'elfa bionda gli trafisse il cuore. "Hai avuto le tue traversie, è vero. E tuo padre non ti ha certo aiutato. Ma neanche tu hai fatto molto per farti aiutare. Ameiko voleva darti una mano! Ma tu l'hai rifiutata... e adesso cosa vorresti fare, eh? Che le hai fatto? Mi auguro per te che tu non le abbia torto un capello!"

Tsuto sghignazzò sinistramente e scagliò un'altra freccia, che andò a vuoto. "Non ti preoccupare, Ameiko ci serve viva e in buona salute. In effetti, ora che ci penso... credo proprio che la mia amata apprezzerà un sacrificio come te! Sei proprio la persona adatta!"

"Prima dovrai catturarmi. E ti informo che non sarà facile." ribattè Shalelu. Con la furtività tipica degli elfi, la ranger si spostò e cercò di prendere l'avversario su un lato, stando bene attenta alle progenie del peccato che stavano combattendo a poca distanza da lei. Per adesso, se non altro, quei ragazzi se la stavano cavando bene...

 

oooooooooo

 

Reji evitò abilmente un fendente da parte della progenie del peccato davanti a lei e scivolò in mezzo alle gambe della bestia, cercando di sferrare un colpo nel momento in cui si rialzava... ma la progenie del peccato aveva i riflessi di un atleta, e riuscì a parare il colpo e a restituire un fendente con i suoi artigli, ferendo la ragazza alla spalla destra. Reji strinse i denti ed incespicò, portandosi la mano sinistra alla ferita per tamponarla... e la progenie del peccato scattò verso di lei per sferrarle il colpo di grazia!

La giovane monaca reagì con uno scatto fulmineo e alzò la gamba sinistra, sferrando un poderoso calcio al torace del mostro... e questa volta, la progenie del peccato sembrò accusare il colpo, venendo scagliata indietro e finendo schiena a terra! Si rialzò rapidamente, ma Reji si era già rimessa in guardia, pur ansimando lievemente, e il mostro aveva perso la sua occasione.

Dopo un istante di stupore, il mostro mosse le sue orride mascelle e fece quello che poteva sembrare un sorriso. "Non male per degli umani. Ma non puoi competere con noi progenie del peccato, i guerrieri dell'antica Thassilon! Noi siamo stati creati per combattere! La violenza è la nostra ragione d'essere! Come potete voi umani sperare di stare alla pari con noi?" ringhiò con quella voce orrida e raschiante.

Misia cercò di puntare la sua balestra contro quella orrida cosa, e incoccò un dardo... ma proprio in quel momento, l'arma le scivolò di mano e cadde a terra con uno schianto metallico. Stringendo i denti per la rabbia e la paura, la femmina di gnomo si chinò per raccogliere la balestra, mentre Reji veniva costretta con le spalle al muro dalla progenie del peccato che stava affrontando.

"M-maledizione..." sussurrò Misia. "Se non intervengo, Reji farà una brutta fine. Quella cosa è troppo forte!"

La biondina sgranò gli occhi quando le venne in mente che aveva lo strumento giusto per dare una mano a Reji. Non avrebbe proprio potenziato Reji e gli altri un granchè, ma forse anche quel poco sarebbe stato sufficiente a rovesciare la situazione... Misia congiunse le mani, e cominciò a intonare una breve litania nella lingua degli gnomi.

Una tenue aura dorata si accese attorno alla femmina di gnomo e ai suoi compagni, e uno sciame di puntini di luce apparirono tra di loro, danzando brevemente prima di essere assorbiti dai loro corpi. Reji si sentì improvvisamente più forte... e con uno scatto di rabbia e determinazione, riuscì a spingere via la progenie del peccato che la stava costringendo al muro! Il mostro emise un ringhio di sorpresa e tornò all'attacco, graffiando Reji sul fianco destro... ma la giovane monaca, dopo aver stretto i denti per il dolore, afferrò il braccio dell'avversario e tirò verso di sè. Una frazione di secondo dopo, il pugno sinistro di Reji impattò con la mascella della progenie del peccato, che ringhiò di dolore e barcollò per un breve tratto... restando del tutto esposta all'attacco che la ragazza Tian sferrò un istante dopo.

Reji scansò un fendente degli artigli del mostro, e lo colpì al torace con due pugni sferrati con una velocità e una potenza impressionanti! Si sentì un agghiacciante rumore delle costole della progenie del peccato che si frantumavano... e il mostro sgranò gli occhi per l'improvviso dolore e sputò un fiotto di sangue. Il secondo colpo terminò il lavoro, e il pugno di Reji sembrò quasi affondare nel torace della bestia, che emise un grugnito gorgogliante e si piegò in avanti! Quando Reji indietreggiò, la progenie del peccato crollò in ginocchio, agitando scompostamente le braccia in aria per cercare di aggrapparsi a qualcosa. Il mostro sibilò orrendamente e aprì la bocca grondante di sangue per cercare di mordere Reji con le sue ultime forze, ma la ragazza spinse indietro l'avversario con un calcio ben assestato, e la progenie del peccato venne scagliata a terra supina.

Con un brivido violento, la progenie del peccato esalò l'ultimo respiro.

La ragazzina si allontanò dal corpo senza vita dell'avversario e tirò un sospiro di sollievo, poi guardò in direzione di Misia e fece il segno dell'okay. "Grazie, piccola... non so che cosa tu abbia fatto, ma ha funzionato splendidamente!"

"Un semplice incantesimo Benedizione." affermò Misia con un sorriso. "E credo che anche i nostri amici ne stiano usufruendo. Guardate là."

In effetti, adesso anche il resto del gruppo combatteva con più vigore e più efficacia. La progenie del peccato superstite, per nulla impressionata dalla morte del suo "collega", stava cercando di strappare lo scudo a Yan per poi sferrare un attacco decisivo... ma il ragazzo stava opponendo una strenua resistenza, e stava riuscendo a trattenere il mostro... in modo che Jolan potesse sferrare a sua volta un attacco furtivo! L'halfling, con rinnovata determinazione, scivolò in mezzo alle gambe di Yan e della progenie del peccato, poi sferrò un fendente alle gambe della creatura malefica mentre si alzava. Il mostro grugnì e si piegò in avanti, e Jolan si alzò di scatto per pugnalarlo al fianco!

"Adesso, Eli!" esclamò Yan. Il ragazzo si staccò dalla progenie del peccato, e la mezzelfa alzò un braccio e si concentrò per un attimo, l'indice puntato verso il soffitto. Poi, indicò la progenie del peccato superstite, e pronunciò il nome dell'incantesimo.

"Dardo Incantato!" esclamò la mezzelfa. Un dardo di energia magica scintillante scaturì dall'indice di Eli e colpì la progenie del peccato alla fronte, attraversandogli il cranio, e il mostro si afflosciò a terra senza vita, con un'espressione incredula su quel suo volto da incubo.

"Wow, niente male." disse Shalelu. La cacciatrice aveva spazzato via quasi tutti i goblin, e anche quei pochi rimasti avevano preferito la fuga ad un combattimento che ritenevano perso fin dall'inizio. "Non credo siano molti gli avventurieri che possono vantarsi di avere ucciso delle progenie del peccato."

Sfortunatamente, era rimasto il pesce più grosso... e non aveva nessuna intenzione di farsi catturare senza combattere. "Tsk... maledizione, Erylium mi deve aver dato delle progenie del peccato fallimentari!" esclamò Tsuto. Non ebbe il tempo di rifletterci su, ad ogni modo, perchè non appena la seconda progenie del peccato fu caduta, Yan scattò verso di lui, tenendo lo scudo ben alzato davanti a sè! Con un'esclamazione di sorpresa, Tsuto scoccò un'altra freccia, che però si piantò nello scudo del suo avversario e non ebbe altro effetto che costringerlo a rallentare per un istante. Con un grido di battaglia, Yan si lanciò contro Tsuto e lo colpì in faccia con il suo scudo!

Con un grugnito di dolore, Tsuto barcollò indietro per un breve tratto, con del sangue che colava dal naso e dal labbro inferiore. Approfittando di quel momento, Yan cercò di afferrare il suo avversario ed immobilizzarlo... ma Tsuto reagì più prontamente del previsto e sferrò un calcio che raggiunse Yan al torace, mozzandogli il fiato!

"Yan!" esclamò Reji sorpresa. "Maledizione, anche quel tipo conosce le arti marziali?"

"Tsk..." Tsuto si passò una mano sul volto mentre Yan cercava di rimettersi in guardia. "Credevi davvero che sarebbe stato così facile catturarmi? Non mi avrete tanto facilmente!" Con uno scatto rapidissimo, Tsuto sferrò una raffica di colpi davanti a sè, non concedendo a Yan altra soluzione se non difendersi come poteva con il suo scudo. Un pugno particolarmente ben assastato ammaccò lo scudo del giovane spadaccino, che puntò un piede a terra per non farsi sbilanciare e rispose con un fendente orizzontale con la sua spada. La lama aprì uno squarcio nella camicia del mezzelfo, che però riuscì a scansarsi all'ultimo momento ed evitare di rimanere ferito.

"Arrenditi, Tsuto Kaijitsu!" esclamò Yan. Il giovane si separò dall'avversario e gli tenne la spada puntata contro. "I tuoi goblin ti hanno abbandonato, e le tue progenie del peccato... o qualunque cosa fossero... sono morte! Non puoi sperare di fuggire! Tutta la città di Sandpoint ti sarà alle costole in men che non si dica!"

"Silenzio, pezzente! Siete stati voi a plagiare mia sorella e a metterla contro di me!" ringhiò Tsuto, che ormai aveva completamente perso la calma. Cercò di colpire Yan alla tempia con un pugno, ma il ragazzo deviò il colpo con il piatto della sua spada e poi sferrò un fendente che aprì un taglio superficiale sulla gamba destra del mezzelfo. Tsuto strinse i denti per l'improvviso dolore e incespicò, ma ritornò presto all'attacco determinato a non farsi catturare. Con un pugno, cercò di colpire Yan al braccio che reggeva lo scudo, e riuscì a superare la sua guardia e colpire lo spadaccino al torace. Stordito, Yan barcollò e fece cadere il suo scudo, che impattò fragorosamente sul pavimento della vetreria. Tsuto ghignò malignamente e tentò un nuovo attacco, questa volta mirando al collo di Yan con un colpo di taglio.

Almeno finchè una freccia non sibilò tra lui e il suo bersaglio, impedendogli di portare a segno il colpo. Shalelu era intervenuta al momento giusto, e solo i riflessi pronti di Tsuto gli avevano permesso di non essere colpito mortalmente. Ma quella breve distrazione gli costò cara in ogni caso: sfruttando al massimo quel mezzo secondo che Shalelu gli aveva permesso di avere, Yan si chinò e diede una spinta al suo scudo, in modo da farlo finire contro le gambe del suo avversario! Tsuto incespicò e cercò disperatamente di rimettersi in guardia... ma Yan fu più veloce di lui e scattò in avanti sferrando un poderoso fendente!

"AAAAAARGH!" Tsuto ringhiò di dolore quando la lama del ragazzo lo raggiunse, aprendogli una profonda ferita nel fianco destro. Il fuorilegge mezzelfo crollò a terra, tenendo una mano prenuta sul taglio per cercare di tamponarlo, e si dibattè con rabbia mentre cercava di rialzarsi. Ma il dolore e la fatica lo avevano ormai sfiancato, e il suo tentativo di rimettersi in piedi finì soltanto per farlo cadere a terra in preda ad una tremenda debolezza. Con la forza della disperazione, il mezzelfo riuscì a mettersi in ginocchio... solo per ritrovarsi con la spada di Yan puntata alla gola.

"Arrenditi, Tsuto Kaijitsu. Non hai più scampo." intimò Yan.  

Il fuorilegge grugnì e cercò di guardarsi attorno alla ricerca di qualcosa da poter usare per togliersi da quella situazione... ma apparve subito chiaro che questa volta non aveva più nulla a cui aggrapparsi. I suoi goblin erano tutti morti o scappati, le progenie del peccato erano state eliminate... e lui era ormai troppo esausto per opporre resistenza. Per quanto la sua rabbia e il suo desiderio di vendetta lo spingessero a combattere fino all'ultimo, alla fine fu la razionalità a prevalere, e Tsuto guardò verso il pavimento e fece cadere il braccio per dire che non voleva più combattere.

"E va bene." concluse Tsuto. "Mi arrendo."

"Saggia decisione, Tsuto." intimò Shalelu, avvicinandosi al mezzelfo con l'arco ancora puntato. L'elfa provvide a sottrarre l'arco a Tsuto, mentre Eli tirava fuori una robusta corda dal suo zaino e lo usò per legare i polsi del fuorilegge dietro la schiena. "Ora, abbiamo bisogno di alcune risposte. Innanzitutto, dov'è Ameiko? E' ancora qui alla vetreria?"

"E da dove diavolo vengono queste... progenie del peccato?" chiese Eli, tirando rabbiosamente un calcio al corpo della progenie che lei aveva ucciso.

"Sì... sì, è ancora qui. Andate nei sotterranei, la seconda porta che troverete nel corridoio. La troverete lì. Mi serviva come esca per attirare voi." grugnì Tsuto. Reji lo fece alzare, e dopo aver lanciato un incantesimo curativo su Yan, Misia fece lo stesso con Tsuto in modo che le sue ferite si rimarginassero almeno in parte. Quanto meno, la ferita al fianco aveva smesso di sanguinare. "Ha funzionato anche troppo bene, direi... Comunque, Ameiko è nei sotterranei della vetreria. Tranquilli, è ancora viva."

"Non capisco... tu e tua sorella eravate così uniti, Tsuto. Lei è sempre stata dalla tua parte." disse Jolan scuotendo la testa e gettando uno sguardo inorridito al corpo senza vita di Lonjiku Kaijitsu. Per un halfling, una razza che dava estrema importanza al valore della famiglia, l'idea che un fratello potesse rivoltarsi così contro la sorella era inconcepibile. "Come hai potuto tradirla così?" 

"Non la considero più mia sorella! E' stata lei a tradirmi per prima!" esclamò rabbiosamente Tsuto. "Io volevo offrirle la possibilità di stare al mio fianco, di prenderci la nostra vendetta su Sandpoint per l'infanzia schifosa che mi ha fatto passare... ma lei ha preferito mettersi dalla parte di quei bastardi! Come ha potuto essere così ingrata? Ma... a questo punto, immagino che non importi." Tsuto si calmò di colpo e riprese fiato, ancora esausto per lo scontro e le ferite. "Già... non importa più... anche se mi avete preso... ora potete farmi quello che volete... mi volete impiccare, vero? O magari mi decapiterete sulla pubblica piazza, vero, branco di vigliacchi? Ma questo non vi salverà. La mia cara Nualia mi vendicherà... e raderà al suolo quel cesso di città!"

Yan si irrigidì di colpo non appena Tsuto pronunciò quel nome... e anche Jolan e Shalelu sgranarono gli occhi in un'espressione di stupore e spavento. Il giovane spadaccino si sentiva come se qualcuno gli avesse improvvisamente dato un pugno in faccia. Aveva sentito bene? Tsuto aveva detto proprio... no, non era possibile... non era possibile! Doveva essere uno scherzo... o un caso...

"Chi... chi è che hai detto... che ti vendicherà?" balbettò Yan.

"Hai detto... hai detto proprio... Nualia? Nualia Tobyn?" continuò Jolan, per poi scuotere violentemente la testa. "Non... non è possibile! La... la figlia adottiva di Padre Ezakien... è morta nell'incendio della chiesa!"

Tsuto rise brevemente. "Hah! Il suo corpo è mai stato recuperato, imbecille?" chiese retoricamente. Dalla reazione muta e sconvolta dell'halfling, Tsuto comprese che Jolan si era finalmente reso conto della verità. "No, certo che no... voi idioti avete pensato semplicemente che fosse incenerita, vero? Un problema in meno a cui pensare, per voi gentaglia di Sandpoint! Ma purtroppo per voi... i problemi non si risolvono voltando la testa dall'altra parte e facendo finta che non ci siano! E adesso... sì, è proprio Nualia il vostro problema, adesso! Che ve ne pare? Io e lei siamo accomunati nel nostro desiderio di vendetta contro la vostra schifosa città!"

Yan perse il controllo di sè stesso, e afferrò Tsuto per il bavero della camicia, sollevandolo di peso sotto gli occhi increduli dei suoi compagni.

"NO! No, non è possibile!" ringhiò in preda alla collera. "Tu menti, bastardo!"

Sgranando gli occhi per l'incredulità, Reji corse a cercare di trattenere il suo compagno di viaggio. "Yan!" esclamò. "Yan, no! Calmati, per favore!"

"Yan! Mettilo subito giù!" continuò Eli. "Non so cosa ti abbia preso, ma non risolverai niente con i colpi di testa!"

Il ragazzo strinse i denti e guardò furiosamente Tsuto negli occhi. Il mezzelfo, da parte sua, si permise un piccolo ghigno, ma non disse nulla.

Dopo alcuni secondi di tensione, Yan sospirò e fece poggiare i piedi a terra a Tsuto, e il mezzelfo riprese fiato per poi sghignazzare in faccia al ragazzo. "Mentire? Io starei mentendo? Hehehee... perchè dovrei mentire, quando la verità è di gran lunga più divertente?" rispose per le rime. "Fammi indovinare... tu eri un altro di quei villici che speravano di poter sposare Nualia per avere le sue... benedizioni, vero? Chissà quante volte le hai preso una ciocca di capelli come portafortuna!"

Yan non rispose, ma Reji lo vide tremare per la rabbia, e la sua faccia stava assumendo delle espressioni che facevano capire che la sua collera stava per esplodere... La giovane monaca temette che il suo compagno di viaggio fosse ad un punto dal prendere a pugni Tsuto, e decise di intervenire prima che fosse troppo tardi.

"Tu non sfottere, e cerca di non peggiorare la tua posizione!" intimò, puntando un indice contro Tsuto. Il mezzelfo si azzittì all'istante, e Yan abbassò lentamente la mano stretta a pugno, imponendosi di calmarsi. "Che significa? Come sarebbe a dire che... la figlia adottiva di Ezakien è dietro a tutto questo? E' stata lei ad organizzare i goblin?"

"Nualia era ancora viva per tutto questo tempo... e nessuno ne sapeva nulla?" si chiese Jolan scuotendo la testa. Anche Shalelu appariva scioccata dalla rivelazione.

"Come... com'è andata, esattamente?" chiese Misia, avvicinandosi a Tsuto e cercando di apparire tanto minacciosa quanto poteva sembrarlo una femmina di gnomo alta appena un metro - il che vale a dire, molto poco. "Com'è possibile che questa Nualia..."

Tsuto ghignò di nuovo, ma questa volta il suo sorriso era amaro. "Hah... dai la colpa a quelli di Sandpoint, biondina. Sono stati loro a fare di me e di Nualia quello che siamo adesso!" affermò. "Perchè non provi a chiedere a Nualia come si è sentita quando quegli idioti cercavano di tagliarle i riccioli pensando che fossero dei portafortuna? Quando quel figlio d'un cane di Ezakien la chiudeva in camera ordinandole di pregare il perdono di Desna perchè aveva fatto una piccola bravata? E io, come mi sarei dovuto sentire? Ero sempre il prodotto del disonore, il problema che nessuno voleva vedere! Come avrei dovuto reagire, secondo voi?"

Shalelu scosse la testa. "Quello che Lonjiku e gli abitanti di Sandpoint ti hanno fatto è stato disgustoso, e questo non lo mette in dubbio nessuno, ma... beh, sicuramente non avresti dovuto reagire in questo modo." rispose l'elfa con gelida calma.

Misia indicò il desolante spettacolo della fornace imbrattata di sangue, quello degli operai, dei goblin, delle progenie del peccato e degli avventurieri. "Perchè non provi a guardare cosa ti sta attorno? Non ti rendi conto di quello che hai fatto... e di cosa state facendo?" esclamò, indignata e scioccata al tempo stesso. "Tutti quegli operai che lavoravano qui... che magari avevano anche delle famiglie da mandare avanti, e che adesso sono tra le braccia di Pharasma... loro che colpa ne hanno, di quello che il tuo patrigno ti ha fatto?"

"Tutta la città di Sandpoint deve pagare. Per quello che mi riguarda, loro sono come tutti gli altri porci che mi hanno maltrattato e hanno sparlato di me e di mia madre." sentenziò Tsuto. "Ed ora, avanti! Cosa aspettate? Perchè non mi ammazzate e non vi prendete la taglia sulla mia testa, branco di ipocriti?"  

Reji scosse la testa. "Oh no, Tsuto Kaijitsu... tu non te la caverai così a buon mercato." rispose. Si tirò fuori un fazzoletto di tasca e lo usò per imbavagliare il bandito, che sgranò gli occhi ed emise una serie di mormorii indistinti di rabbia. "Tu risponderai delle tue azioni davanti ad un giudice, in presenza delle persone a cui hai fatto del male. Ameiko in particolare. E adesso, se permetti, andiamo a recuperarla. Abbiamo già ascoltato abbastanza stronzate da parte tua."   

Tsuto mormorò qualcosa, ma il fazzoletto che gli tappava la bocca rendeva difficile capire cosa stesse dicendo, e il mezzelfo rimase seduto dov'era, mani e piedi legati, in preda alla sua rabbia impotente. Reji e Shalelu diedero un'occhiata alla mappa della vetreria posta su una parete e si diressero verso il magazzino che Tsuto aveva indicato, lasciando il resto del gruppo a fare da guardia in quella stanza ormai semidistrutta.

Dopo qualche secondo di silenzio, Yan si sedette per terra con un sospiro che metteva assieme rabbia e rammarico, e si tenne la fronte con una mano, cercando di non farsi sopraffare dalle sue emozioni. Quello che stava accadendo era al di là di ogni sua previsione, e riapriva delle vecchie ferite che pensava si fossero rimarginate da tempo ormai. Nualia... era davvero lei la mente di un piano così terribile? La sua amica di un tempo, che lui pensava di aver perduto per sempre? Ma come era potuto accadere? Come era sopravvissuta all'incendio della chiesa? A meno che... a meno che non fosse stata lei ad appiccarlo? Più il ragazzo ci pensava, più la cosa aveva senso, a modo suo... dopo tutto quello che le aveva fatto, non lo sorprendeva il fatto che Nualia odiasse il padre adottivo. Ma che fosse disposta a spingersi a tanto? Cosa era diventata, in tutti quegli anni? Come poteva odiare l'intera città di Sandpoint fino a quel punto?

Se solo avesse potuto ritrovarla, e capire cosa fosse successo... in quel momento, si sentiva come se tutte quelle domande gli stessero friggendo il cervello.

Una cosa era certa - in quel momento, desiderava più di ogni altra cosa giungere al fondo della questione, e scoprire tutta la verità. Ma prima di tutto...

"Yan..." disse Eli, rivolgendo al ragazzo un'espressione che sembrava a metà tra la preoccupazione... e il desiderio di sapere cosa stesse nascondendo. "Cosa ti succede? Quando hai sentito quel nome... Nualia... all'improvviso sei impazzito! Che... che significa? Tu conoscevi... o meglio, conosci... la figlia adottiva di quel Padre Ezakien?"

Il ragazzo annuì lentamente, senza neanche alzare lo sguardo... e Jolan lo sollevò dall'onere di dare una risposta. "Non so quali fossero i rapporti tra Yan e Nualia... ma non c'è possibilità di errore. La Nualia di cui parla Tsuto... è senza dubbio Nualia Tobyn, la figlia adottiva di Ezakien Tobyn. Una aasimar che Padre Ezakien ha trovato una mattina, ancora in fasce, sulla soglia della sua cappella."                

"Una aasimar? Dici sul serio? Non... non posso crederci..." chiese Misia con evidente sgomento. L'idea che un aasimar - ovvero, una persona nel cui albero genealogico si poteva trovare un angelo, un arconte o un'altra creatura ultraterrena del Bene - potesse essere parte di un piano così terribile la faceva rabbrividire.

"Vi racconterò come sono andate le cose... non appena Reji e la signorina Shalelu sono tornate." rispose Yan, dopo aver preso fiato ed essersi calmato un po'. "Credo che sia giusto che sappiate tutto... o almeno, quello di cui sono al corrente. Però... sì, io e Nualia ci conosciamo fin da bambini..."

Eli strinse i denti, immaginando che fosse una questione alquanto delicata per il suo compagno...

 

oooooooooo

 

Nei sotterranei della vetreria, Reji e Shalelu non avevano incontrato alcuna resistenza - evidentemente, i goblin si erano già dileguati, e non era rimasto nessun altro a fare da spalla a Tsuto. Seguendo le indicazioni, le due ragazze arrivarono di fronte alla porta in legno di un piccolo deposito, e Shalelu non perse tempo a cercare di aprirla. Tuttavia, la porta non si mosse di un centimetro.

"E' chiusa a chiave." affermò Shalelu scuotendo la testa. "Dobbiamo cercare una chiave, oppure chiedere al tuo compagno halfling di scassinare la serratura."

Reji alzò una mano e propose un'altra soluzione. "Aspetta. C'è un modo un po' più rapido." disse infine. Shalelu si fece da parte, e Reji si piazzò davanti alla porta, si concentrò per qualche secondo... e poi sferrò un pugno con una tremenda forza e precisione, mandando in pezzi la serratura e facendo aprire la porta. Con un cenno di approvazione, l'elfa spalancò del tutto l'ingresso e diede un'occhiata all'interno... e non appena un po' di luce entrò nella stanzina, una figura che giaceva sul pavimento mugugnò qualcosa e cercò di rialzarsi.

"Uuuuh... dove... chi siete...?" mormorò la voce di Ameiko. La giovane locandiera era distesa sul freddo pavimento del magazzino, i polsi e le caviglie legate con delle robuste funi, e sembrava aver perso la cognizione del tempo dopo essere rimasta così a lungo in quel luogo buio. Quando Shalelu si avvicinò per cercare di liberarla, vide che la sua amica era piena di lividi e ammaccature, oltre ad avere una ferita abbastanza recente, medicata alla meno peggio, nella parte inferiore della schiena. "Sh... Shalelu...? Reji...?"

"Sì... siamo noi, Ameiko!" rispose l'elfa con un sorriso sollevato. Mentre Reji entrava a sua volta per rassicurare Ameiko, Shalelu usò un coltello per tagliare le corde che tenevano prigioniera la sua amica, che emise un mormorio di sollievo e cominciò a muovere le mani per riattivare la circolazione. "Come ti senti? Riesci ad alzarti e a camminare?"

"Sì... penso... che ce la posso fare..." mormorò la ragazza. Si appoggiò al muro per darsi una mano a risalire, e barcollò per un attimo prima che Reji arrivasse a sorreggerla. "Ugh... ragazzi, siete venuti... grazie mille... dove... dov'è Tsuto? E mio padre?"

Reji esitò per un attimo prima di dare ad Ameiko la triste notizia. "Beh... ecco... non ti preoccupare per Tsuto. Lo abbiamo catturato. Faremo in modo che non faccia più del male a nessuno." rispose. Shalelu prese una fiala di liquido ambrato - una pozione curativa - dalla sua cintura e la porse ad Ameiko, che ne vuotò il contenuto con un sorso. Immediatamente, diverse delle sue contusioni si riassorbirono, e la ferita alla schiena si ridusse di molto. "Adesso è con noi... lo abbiamo legato e lo consegneremo alle autorità."

"Non... non riesco ancora a credere che Tsuto abbia potuto fare una cosa simile..." sussurrò Ameiko, chiaramente ancora scioccata. "E... mio padre? Che fine ha fatto? Non è qui?"

Dall'esitazione di Reji e Shalelu, Ameiko capì subito di non doversi aspettare buone notizie. Con un sospiro, la giovane monaca scosse infine la testa e rispose. "Mi... mi dispiace, Ameiko." disse infine. "Quando... quando siamo arrivati qui... per lui non c'era già più niente da fare. Mi spiace... davvero..."

Inizialmente, Ameiko accolse la notizia con sgomento - si appoggiò al muro e trattenne il fiato. Per diversi secondi, Ameiko rimase ferma e in silenzio, sentendo un misto di rammarico e tristezza. Anche se i rapporti tra padre e figlia si erano guastati, Ameiko non avrebbe mai voluto che finisse in quel modo. Tuttavia, la sua espressione rimase stoica e decisa.

"Capisco..." disse infine, rattristata anche se non propriamente sconvolta. "Allora... non... non credo che abbiamo molto altro da fare qui. I... i lavoratori sono morti, vero?"

Reji confermò con un cenno della testa. "Sì... quelli che si sono presentati stamattina... sono stati uccisi dai goblin." affermò, mentre il terzetto cominciava a dirigersi mestamente verso il piano terra. "Ce la fai, Ameiko? Adesso andiamo via di qui..."

La giovane ostessa annuì lentamente, mentre sorretta da Reji e a Shalelu cominciava a  risalire le scale per tornare da Eli e gli altri, in un'atmosfera tesa e amareggiata. Anche se avevano vinto, nessuno di loro era esattamente orgoglioso di quella vittoria...      

    

       

ooooooooooo

 

CONTINUA...    

 

 

 

 

  
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