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Autore: Mercurionos    13/09/2021    0 recensioni
ULTIMO CAPITOLO: Alba e Cenere:
E lì, nell’ombra silenziosa e fredda,
sotto lo scampanellio della pioggia,
Vegeta volse lo sguardo alle proprie spalle,
e la vide.
L'Impero Galattico di Freezer, tirannico dittatore di tutto ciò che esiste: un periodo oscuro e inenarrato. Il rinnovato nucleo dell'impero attende tre guerrieri saiyan, gli ultimi della propria specie, predestinati a mostrare il proprio valore all'Universo. A partire dagli ultimi giorni del Pianeta Vegeta, fino a quel fatidico 3 Novembre, e oltre, nel massimo rispetto del magnifico Manga di Akira Toriyama.
Parte di "Dragon Ball: Sottozero", la vita dell'eroe che non abbiamo visto crescere.
Genere: Avventura, Comico, Introspettivo | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Freezer, Nappa, Nuovo personaggio, Radish, Vegeta | Coppie: Bulma/Vegeta
Note: Missing Moments | Avvertimenti: Tematiche delicate, Triangolo, Violenza
Capitoli:
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- Questa storia fa parte della serie 'Dragon Ball - Sottozero'
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Capitolo 23 – Neo Freezer Confidential, Parte 11 – Anno 2, 41 Pratile/5 Termidoro
 
“Hai sfondato la parete per fare scena?”
Radish si raddrizzò, lasciando scivolare a terra quel corpo ormai senza vita, e spolverò le spalline dell’uniforme: “È un po’ stretto come campo di battaglia questo, non trovi?”
Condivisero un sorriso, e subito riprese l’assalto.
Tre.
 
Dal piano inferiore apparì un piccolo manipolo di uomini armati. Frecce di energia attraversarono il locale, eliminando precise i primi due ribelli.
“Bel colpo, Tagoma!” si complimentò Radish.
“Non distrarti!”
Inizio un intenso e confusionario scambio di colpi. Fasci di energia rimbalzarono per tutto l’edificio, spaccando muri e mobili. Lo scontro illuminò a giorno le stanze vicine, tanto che Radish e Pump, abbagliati dai lampi di luce, si gettarono dietro un muro in cerca di riparo.
 
Dalle retrovie arrivò un secondo attacco, molto più intenso dei precedenti. La sfera di energia, traballante e cosparsa di saette, detonò nel mezzo di tutti quei raggi energetici. L’onda d’urto fece traballare la casa, quanto bastò per scombussolare i ribelli. Pump non si lasciò sfuggire l’occasione e tornò all’assalto, saltò di muro in muro, accelerandosi di volta in volta, e attraversò la nebbia azzurra, residuo dell’ultima esplosione. Bravo, Bueno. Bel colpo.
 
Due uomini, ancora storditi, brandivano una mitraglietta per mano. Pump si dedicò innanzitutto a quello più vicino: due colpi, rapidi, dritti nello stomaco. L’urto lo fece saltare per aria, ma con una gomitata sulla nuca venne riportato in fretta sul terreno. Dove restò. Sei. L’altro stava per riprendersi, ma la saiyan era troppo veloce: piroettò, con inquietante eleganza, si allungò tutta sinuosa in una falce danzante, con le mani poggiate per terra sferzò il collo dell’uomo con un calcio fulmineo. Sette.
 
Un altro grido. Pump si voltò, Radish fece lo stesso, anche Tagoma e Bueno. In fondo al piano, dalla parte opposta rispetto a loro, era apparso un’altra donna di Carioph. Gridava, col viso disperato, brandendo una breve lama d’energia. Namole era quello a lei più vicino, e non fece in tempo a reagire. Si congelò, sopraffatto dallo spavento. Tutti scattarono verso il compagno, tesero le mani pronti a terminare la vita della donna prima che potesse accanirsi sul ragazzo.
 
Una mano strinse il collo dell’assalitrice, e prim’ancora che essa potesse accorgersene, lo spezzò senza alcuna fatica. Il suono duro e rabbrividente echeggiò terribile nella stanza. Gladyolo gettò lontano il cadavere. “Tutto a posto?”
Namole annuì: “Sì, ti ringrazio.” Il rappresentante aveva mantenuto la propria promessa.
 
“Quella era l’ottava.” Disse Pump al gruppo.
“Eran todos, allora?”
“Sembra di sì.”
Tagoma portò una mano allo scouter: “Ehi, voi là fuori! Ce n’è scappato uno?”
Guldo rispose sul canale principale: “Ma svegli! Solo adesso ve ne siete accorti?”
“Qui dentro c’era un gran casino!” Si giustificò Namole, ancora lievemente scosso.
“Nessun problema, la piccoletta ha visto un tizio volare via da una finestra.”
“L’ho fatto fuori io!” Esclamò Napple contento, dall’altra parte dello scouter.
“Ehi, ragazzi, – Radish si stava guardando intorno, alla ricerca di qualcosa – avete visto Vegeta?”
 
Una sfera di energia pura, viva e sfolgorante, brillava nella mano di Vegeta. Mirk lo osservava con il fiato sospeso, incerta sul da farsi; sentiva il suo cuore rimbalzarle contro lo sterno. Il saiyan stava minacciando l’ultimo uomo di Carioph rimasto nella casa, un ragazzo dalla pelle rosea, spaventato, tremolante. Si era rintanato nel seminterrato non appena i soldati del N.I.S.B.A. avevano iniziato il loro assalto, e disperato aveva teso la mano all’unica cosa che lo avrebbe potuto proteggere dal vendicativo principe dei saiyan. Stringeva saldo un enorme groviglio di cavi e tubi, all’apparenza pesante, dalla forma oblunga. Vegeta riconobbe l’oggetto dai disegni che aveva visto mesi addietro a Lafiordi, nel Centro Ricerche Balistiche, e riconobbe anche il giovane uomo dalle registrazioni analizzate nei giorni precedenti: l’uomo chiamato Hylo, figlio dell’ultima vittima, il direttore del Silver Emblem.
 
“È con quel coso che hai osato sparare a Nappa?”
L’uomo non rispose. Si strinse ancor di più al fucile che stava puntando contro Vegeta. L’idea di poter dimostrare, a sé stesso come anche agli altri, di poter schivare un raggio dalla velocità quasi infinita esaltava un poco il saiyan. Ma per una volta la sua arroganza venne messa a tacere da un’immensa sete di vendetta. Tese ancor di più il braccio, la sfera di energia tra le sue dita s’illuminò, ancor più radiosa di prima.
 
“Stai fermo! – gridò quello – O sparo!”
“Su, spara, vigliacco! Guarda cosa succede quando aggredisci qualcuno che può rispondere all’attacco!”
L’uomo allentò la presa sull’arma. Le parole di Vegeta lo avevano indispettito: “Come quando voi avete distrutto Carioph, non è così?”
“Non vedo cosa possa avere a che fare con me.” Grugnì il saiyan, per nulla interessato alle storie del ribelle.
“Anche tu indossi quell’armatura. Sei solo l’ennesimo cane al servizio di Freezer.”
“Non ti azzardare…”
“Siete tutti feccia. Dal primo all’ultimo.”
 
Vegeta rinnovò la minaccia. Fece un passo in avanti. Il Cariophilo tornò sull’attenti, stretto al fucile a gluoni.
“Tu non hai idea di chi ti sei messo contro, ribelle.”
“Cosa cambia? – ridacchiò l’uomo – Pensi di essere diverso da loro? Pensi che qualcuno si ricorderà il tuo nome, quando Freezer deciderà di cancellarlo dagli annali?”
Vegeta si fermò. Il volto imperioso di Gladyolo balenò nei suoi pensieri. Lo scacciò quanto prima.
“…Taci!”
“So cosa sei, sei un saiyan. Hai perso ancor più di me, patito molto di più del mio popolo. E nonostante questo… tu lavori per lui.”
“Ti ho detto di tacere!” Vegeta tremava. Catene sempre più spesse si avvinghiavano attorno al suo cuore. “Tu hai sparato a Nappa! E adesso…”
“Adesso vuoi vendicarti, come uno dei miei uomini ha voluto rifarsi su quel saiyan pelato. Probabilmente ora sarà morto… Ma quello non ci ha pensato due volte a far saltare in aria la nostra città, la casa in cui sono nato. È stato lui a uccidere le persone che amavo, i miei amici, mia madre… E perché, saiyan? Dimmi perché?”
 
Mirk si fece avanti: “Ci risulta che anche tuo padre sia stato coinvolto in quello che è successo, dieci anni fa.”
Singhiozzò, sull’orlo del pianto: “Pensi che abbia avuto una scelta? Se non lo avesse fatto, avrebbero comunque ucciso tutti, incluso lui e me!”
“Allora anche Nappa non aveva scelta, se non seguire gli ordini. – Vegeta rialzò il braccio, pronto ad attaccare – Ti stai contraddicendo.”
“Forse sì, ma quello che ha fatto… Non possiamo perdonarlo. Non posso perdonare nessuno. L’Emblema d’Argento ha distrutto le nostre vite.”
“Fammi sapere quando il tuo pianeta esplode, ribelle. Non sei l’unico a cui è stato sottratto il domani.” Tese le dita, come per far fuoco.
 
“PERCHÉ ALLORA NON REAGISCI?!?” Hylo scattò in piedi, abbassò il fucile, e gridò a Vegeta. Il saiyan sobbalzò, colto di sprovvista.
“Ti fai usare da Freezer, proprio tu? Proprio voi saiyan? Non eravate il popolo più fiero e indomito del cosmo? Quando ero piccolo mi hanno raccontato storie di voi… Ma erano davvero soltanto questo, solo storie?!”
“Noi non veniamo usati da Freezer, siamo soldati, siamo guerrieri!” Vegeta cominciò a sudare. Gridava. Le sue tempie si gonfiarono, pulsanti nervosamente, confuse.
“Non siete guerrieri, siete degli assassini! Guardati intorno, saiyan!”
 
Vegeta alzò lo sguardo. L’intensità dello scontro, ai piani superiori dell’edificio, aveva seriamente danneggiato la struttura. Crepe profonde attraversavano il soffitto e le pareti, e cumuli di calcinaccio si erano accumulati agli angoli della stanza. E Vegeta, noncurante dei propri compagni, nemmeno della propria sicurezza, aveva attraversato in volo tutta la casa, in cerca di quel volto noto, del viso dell’uomo che aveva attentato alla vita di Nappa. E voleva ucciderlo. Null’altro lo aveva interessato, in quel momento.
 
Il saiyan riprese a parlare, a difendersi, ma solo a parole: “Io… Noi non abbiamo scelta. Dobbiamo farlo. E io devo vendicare Nappa.”
Hylo rialzò il fucile e puntò al viso di Vegeta. Lui si preparò al contrattacco.
“Noi abbiamo ancora una scelta.” I due uomini si fecero distrarre dalla voce di Mirk. L’ostilità svanì dai loro corpi, ora attenti agli occhi sinceri e luminosi della ragazza: “Freezer può toglierci quello che vuole, la nostra casa, la nostra famiglia. Ma nessuno avrà mai in mano il nostro futuro. Te l’ho detto, Vegeta: non ti serve il rispetto di nessuno, se non il tuo, ma come fai ancora a credere in una vita sotto al regime dell’Impero?”
 
Vegeta non rispose. I suoi occhi neri si riempirono di amarezza. Mirk si avvicinò a lui, si tese verso il saiyan, lo prese per mano. Si guardarono in silenzio.
Hylo parlò, con voce stanca ma vibrante di coraggio: “Se vuoi vendicare ciò che è successo a quel saiyan, quello che hanno dovuto passare i tuoi simili dopo tutto ciò che è successo al tuo popolo… Rivolgi il tuo sguardo all’Imperatore. Tutto questo non sarebbe mai successo senza Freezer.”
Mirk incoraggiò il saiyan con il proprio sguardo, con voce pacata: “Tu detesti Freezer proprio quanto loro, Vegeta. Possiamo scegliere da che parte stare. Possiamo farlo prima di perdere quel poco che ci resta di libertà.”
L’uomo di Carioph abbassò nuovamente il fucile, lo poggiò sopra un ripiano lì vicino. Si fermò per un istante, osservando l’arma e deglutì imbarazzato: nella foga aveva minacciato il saiyan con un’arma spenta.
 
Ancora vivo per miracolo, Hylo si rivolse ai due soldati, convinto che non avrebbero più rappresentato una minaccia: “Abbiamo perso entrambi il nostro mondo, saiyan. Insieme possiamo evitare che accada di nuovo, possiamo prenderci la nostra rivincita! Siamo in pochi, ma siamo dalla parte della giustizia: io sono riuscito a sottrarre quest’arma, a infiltrarmi nell’Emblema, e piano piano i miei compagni hanno stanato e giustiziato i lacché corrotti dell’impero. Due guerrieri come voi possono aiutarmi a riportare l’equilibrio nell’universo, a realizzare tutto ciò per cui ho combattuto fino ad adesso, tutto ciò per cui ha dovuto patire mio padre.”
 
Settimana prossima, il finale di ‘Neo Freezer Confidential’. Non perdetevelo assolutamente!
   
 
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