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Autore: Kinneas    14/09/2021    0 recensioni
Questa è stata la primissima storia che ho scritto ispirandomi al mio gioco preferito : Final Fantasy VIII
L'ho ritrovata dopo tantissimo tempo e ci tenevo a condividerla con voi, spero vi piaccia;
10 anni sono passati dalla guerra con Artemisia, e i nostri eroi SeeD sono andati avanti con la loro vita.
Però all'improvviso succede qualcosa ...
Qualcosa o meglio qualcuno che tornerà sia dal passato che dal futuro portando appunto i nostri eroi ad una nuova avventura ...
Genere: Suspence | Stato: completa
Tipo di coppia: Het
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Alle tre del pomeriggio il Lagunarock si trovava già nei pressi di Esthar.
Appollaiati sulle montagne, Squall e gli altri studiavano la situazione.

"E adesso cosa facciamo?" chiese Seifer.

"Bella domanda..." disse Selphie, scuotendo il capo.

"Adele è stata proprio furba... Zitta zitta, quatta quatta, quella maledetta ha calcolato nei minimi dettagli la sua ricomparsa...E al momento giusto è tornata al potere senza che nessuno potesse fare niente per ostacolarla..." intervenne Irvine.

"Hai ragione..." concordò Seifer.

"Oltretutto..." cominciò Quistis, "Non ha lasciato punti scoperti in città: ci sono posti di blocco ovunque, non si può né entrare né uscire..."

"Uffa...Come se non bastasse, al telegiornale hanno detto che il presidente è stato catturato in mattinata... Chissà dov'è adesso, povero Laguna..." disse Zell, scuotendo il capo biondo.

"Che situazione..." si inserì di nuovo Seifer, "Peggio di così non poteva andare...Ma da qualche parte dovremo pur entrare!! Non possiamo lasciare che Adele faccia quello che vuole!!"

"Certo che no." disse Squall, che fino a quel momento se n'era stato zitto e pensieroso, in disparte. "Cid ha voluto a tutti i costi inviare parte dell'esercito SeeD in nostro aiuto, ma secondo me non serviranno granché... Anzi, non faranno altro che sollevare un gran polverone..."

"Beh, però i soldati di Esthar sono di nuovo agli ordini di Adele... Noi da soli non riusciremmo mai a toglierli di mezzo tutti.."

"No. Ma se togliamo di mezzo direttamente Adele il problema non di pone. Capisco cosa vuole dire Squall..." disse Seifer.

"Infatti. Ma il problema è come arrivare ad Adele senza doverci scontrare con l'esercito di Esthar.. Alla fine che colpa hanno i soldati? Fino a ieri erano agli ordini di mio padre..." disse Squall.

Già...
Suo padre.
Doveva immaginarsi che IL NEMICO avrebbe colpito anche lui..
Ormai aveva preso di mira tutta la sua famiglia..
Squall cominciava a credere che si trattasse di un complotto contro di lui.


Irvine prese la cartina e la aprì. Disse: "I SeeD arriveranno con le navi qui... sulla costa orientale. Sbarcheranno e attraverseranno il Lago Salato a piedi, giungendo ad Esthar City per sera, se tutto va liscio..."

"Abbiamo ancora circa sei ore prima che arrivino. Bisogna trovare assolutamente un modo per entrare in città!" esclamò Selphie.

"Infatti... Quando arrivano loro scoppierà il casino.." disse Squall, allontanandosi da loro per guardare meglio la città dall'alto.
"Ragazzi, spremiamo le meningi e..."

Squall sentì un forte cerchio alla testa.
Sentiva tutte le membra contorcersi, dilatarsi e contrarsi. I suoi sensi, poi, stavano scomparendo... vedeva bianco, non sentiva alcun sapore in bocca né alcun odore. Era come isolato dal mondo, non sentiva neanche più il vento premere sul suo corpo. Nelle orecchie aveva un ronzio fastidioso, assordante e continuo che, come una goccia cinese, gli stava facendo venire i nervi.
Confuso e spaventato si accasciò a terra, sotto gli occhi sbalorditi dei suoi amici. Non sentì neppure che lo stavano chiamando a gran voce.


"Squall.." si sentì chiamare, dopo qualche secondo. O almeno così gli parve.

"Chi è...?" domandò, senza ottenere risposta. Si sforzò di aprire gli occhi e, una volta riuscito, si guardò attorno.

Fino a prima di perdere i sensi c'era Esthar davanti a lui. In quel momento, invece, si trovava in un prato verde, nei pressi di un villaggio. Winhill...


"Squall.." sentì di nuovo, alle sue spalle.

Si voltò. Ellione lo salutò con un gesto della mano e gli andò incontro. Non appena gli fu vicino, mormorò: "Entrando ad Esthar dall'alto non farai che peggiorare la situazione... Migliaia di soldati hanno l'ordine di spararvi a vista..."

"Sei stata tu, quindi? Come quando mi portavi nel passato di mio padre?" le chiese.

Ellione annuì. "Scusami se ti ho spaventato... Ma era l'unico modo che avevo per avvisarti... Purtroppo sono anch'io ad Esthar, e non posso muovermi.."

"Sei con Adele?"

"No. Il dottor Odine mi ha nascosto nel laboratorio... Non preoccuparti per me, ma per tuo padre, Squall."

"Dov'è?" le chiese.

"E' al palazzo presidenziale con Kiros e Ward...e con Adele..."

"Oddio... devo sbrigarmi... Ellione, come faccio ad entrare in città?"

Lei sorrise. "Ti ho chiamato per spiegartelo... Devi sapere che c'è un sistema che nemmeno Adele conosce. Dal Tear's Point parte un passaggio sotterraneo che porta direttamente al palazzo presidenziale..."

"Davvero?"

"Sì.. Ma devi sbrigarti... Non c'è un secondo da perdere..."

"Grazie, sorellina..."

Gli sorrise. "Ora ti faccio tornare..."

"Aspetta!! Ti prego, Ellione, sai qualcosa di Rinoa?"

Lei abbassò la testa. "Non so niente, Squall. E poi, se mi concentro troppo, rischio che Adele scopra dove sono..."

Squall annuì. "Capisco... Allora dovrò aspettare di avere sconfitto quella maledetta.."

Ellione sorrise. "Non abbassare la guardia contro di lei, ti raccomando.. Anche se stavolta non ha streghe con cui farsi scudo, è pur sempre la solita Adele..."

Squall la ringraziò, tornando nei pressi di Esthar dopo qualche secondo. Riaprì gli occhi, ritrovandosi tutti i suoi amici in cerchio attorno a lui. Si alzò e disse loro del suo incontro con Ellione, spiegando che dovevano fiondarsi al Tear's Point, il luogo in cui, dieci anni prima, si era fermata la Lunatic Pandora.
Non appena ci arrivarono, Squall guardò l'ora: erano già le quattro.
Percorsero più in fretta che potevano la strada fino alle statue, raffiguranti dee pagane. Squall alzò lo sguardo, posandolo su di esse: in alcuni punti era ancora ben chiaro l'effetto che aveva avuto la pressione della Lunatic Pandora...

"Ti ha detto dov'è l'entrata?" gli chiese Zell.

Squall scosse il capo. "No..ma dubito che sia in bella vista. Anche perchè nessuno sa della sua esistenza.. Cerchiamo qui attorno.."

I ragazzi si misero alla ricerca del passaggio che li avrebbe condotti fino al Palazzo Presidenziale e, dopo una mezz'ora, Selphie ebbe un lampo di genio.

"Ehi!!" esclamò, "In questo punto abbiamo trovato una botola, dieci anni fa...E dentro c'era un grosso anello..."

"Sì... L'Anello di Salem..." specificò Quistis, "Che ci è servito per invocare Kharonte..."

"Esatto...Ma vi siete mai chiesti perchè lo abbiamo trovato qui?? E soprattutto perchè fosse così grosso??"

Dopo qualche istante di silenzio, in cui i ragazzi assunsero un'espressione confusa, Selphie arrivò al dunque: "Magari c'entra qualcosa!!"

Un anello... Vicino a delle statue di figure femminili...
Selphie poteva anche avere ragione. Ma le mani delle dee avevano tutte le dita unite, per cui non si sarebbe potuto incastrare l'anello.
I ragazzi girarono attorno alle statue per un bel po'. Finché non notarono che una di loro aveva una mano nascosta... dietro un'altra statua.
Zell, che aveva in Junction Kharonte, si infilò nello spazio che c'era tra di esse ed infilò l'anello all'anulare, l'unico su cui andava bene.
Un tremolìo del terreno fece capire loro di aver fatto centro: a poco a poco le statue, messe a cerchio, fecero un giro su loro stesse in senso orario, scoprendo, al centro, l'ingresso del passaggio.
Recuperato l'anello, i ragazzi percorsero la buia galleria che si era aperta davanti a loro.
Monotona... Era tutta fatta di pietra, e aveva l'aria di avere secoli di vita.
Quanti anni prima era stata fondata Esthar? Boh... In effetti non se l'erano mai chiesto. Non sapevano neppure da dove fosse comparsa Adele, quando salì al potere... Quanti anni aveva quella strega? Poteva essere la loro nonna, guardando l'aspetto, ma molto probabilmente non aveva età...Forse era eterna..
Mah. Con questi pensieri in testa, aggiunti alla preoccupazione per Laguna, Kiros e Ward, i ragazzi raggiunsero la fine del cunicolo che erano già le sette e mezza.

"Dannazione!!" esclamò Seifer, "Abbiamo meno di due ore prima che arrivino i SeeD.."

"Già...dobbiamo sbrigarci..."

Alla fine del corridoio c'era una statua come quelle del Tear's Point. Non ci volle molto a capire che, per sbloccare l'uscita, bisognava un'altra volta utilizzare l'anello.
Si aprì un varco, mostrando, al di là, i sotterranei del palazzo.

"Muoviamoci... E stiamo attenti..."

Percorsero silenziosamente i primi tre piani della residenza presidenziale...
Finché, nel corridoio al quarto piano, non trovarono Kiros e Ward distesi a terra.
Li soccorsero.. Fortunatamente stavano bene entrambi, avevano solo qualche ammaccatura...
"Tuo padre è all'ultimo piano...", mormorò Kiros, vedendo Squall allontanarsi di fretta,
"Sta' attento!!"
Squall si diresse di corsa verso le scale. Non si soffermò a guardare giù dalle ampie finestre...
Se l'avesse fatto, avrebbe visto il risultato della violenza di Adele su Esthar: sulle strade, ormai colme di soldati, erano stati uccisi centinaia e centinaia di cittadini innocenti.
I ragazzi prepararono le loro armi, una volta nei pressi della terrazza. Nascondendosi dietro un muretto e senza fare rumore, spiarono cosa stava succedendo.


Adele era in piedi, di spalle, immobile e ammirava la città, di nuovo nelle sue mani.
Come aveva fatto quella maledetta a tornare in vita? L'avevano battuta, dieci anni fa...
Eccome se l'avevano battuta.. Ci avevano messo ore per spedirla all'altro mondo, e ancora si ricordavano la soddisfazione per averla vista svanire in mille granelli di luce..
Quella infinita massa di capelli rossi le incorniciava ancora il viso biancastro, truccato fin troppo di nero. Le ricadeva sulle spalle, muscolose, che le conferivano quell'aspetto così mascolino.. Le scendeva lungo la schiena e arrivava fino ai piedi, raccolta con dei fermagli rossi. Ancora la solita strega malvagia...
Laguna giaceva a terra, anche lui immobile. Ma non era morto, almeno di questo Squall era sicuro, perchè era la sua la voce che sentiva, pur non riuscendo a vedere la sua bocca muoversi.

"Che tu sia.. maledetta..."  mormorò.

"Grazie..." disse lei, "Ma non c'è bisogno che tu me lo dica.. Lo sono già..."

"..Non azzardarti..."

"A fare cosa?", lo interruppe, "Non sei nella condizione per darmi degli ordini... Anzi.. Ti conviene tacere, se non vuoi finire male..."

Laguna ghignò. "Piuttosto che vivere da codardo, preferisco morire a testa alta..."

Adele si mise le mani ai fianchi. "Non è mia intenzione vendicarmi per quello che mi hai fatto ventisette anni fa...Ma se insisti... Posso anche fare questo sforzo... Non nego che mi darebbe grande soddisfazione confinarti sulla luna per qualche decennio..."

I due tacquero per qualche secondo, poi Adele continuò: "Sai? E' la seconda volta che è una strega a liberarmi..."

"Cosa...?"

Adele gli si avvicinò di qualche passo.

"Dieci anni fa è stata tua nuora a togliere il sigillo del Cimitero Lunare... E stavolta è stata tua nipote a farmi tornare indietro... Certo che la tua famiglia è molto gentile, nei miei confronti..."

"Giulia??", si disse Squall.

C'era qualcosa che non quadrava... Ma non era stata rinchiusa in un castello?

"E come ha fatto...a liberarti?" le chiese Laguna.

Lei scosse il capo. "Non credere che abbia fatto tutto da sola, no...Assolutamente...E' merito SUO se sono ancora in vita...!"

"...Suo...??"

"Credevo di essere morta... E invece...Puff! Eccomi di nuovo in circolazione... Non te l'aspettavi, vero?... Ma adesso basta parlare... Ho deciso che tu morirai...Adesso."

Squall vide che la strega si avvicinò ancora a Laguna, ancora fermo a terra. Stava per invocare una Meteor. Aggiunse:
"Chissà cosa dirà tuo figlio quando saprà che sei sepolto sotto le macerie di questo palazzo!!"


Squall non ci pensò due volte prima di agire. Diede un'occhiata ai suoi amici, che erano già pronti, estrasse dalla fodera la Lion Heart e si diresse verso Adele, alla quale, accorgendosi di lui, venne un colpo.

"Tu...??" esclamò, colpita in pieno dal Gunblade.

"Come hai fatto ad entrare?" gli chiese, rialzandosi in piedi, ancora in perfetta forma. Il colpo l'aveva ferita sì, ma ad un braccio, e lievemente.

"Cosa ti importa?...Quello che conta è che sono arrivato in tempo..." le disse, accertandosi che suo padre fosse ancora tutto intero.

"Allontanati, papà..." mormorò, "Prima che tu rimanga coinvolto dalla mia furia..."

Squall non ci vedeva più dalla rabbia...Non solo Adele aveva riconquistato slealmente Esthar, ma aveva anche cercato di uccidere Laguna, e questo lui non poteva perdonarglielo.
La situazione era davvero giunta al limite della sopportazione:
Adele era davvero stata liberata da Giulia..?
E se era vero, come aveva fatto??

"Adesso ti faccio vedere io..." sibilò la strega.
Squall ghignò. "Sarai tu a soccombere..."


Diedero inizio alla battaglia. Stavolta non aveva Rinoa incollata a sé, perciò i sei ragazzi poterono accanirsi contro di lei senza nessun timore.
Certo, non aveva nessuna protezione, ma le Flare, le Meteor e le Ultima che lanciò furono potenti come quelle di dieci anni prima...
Attaccando insieme, il gruppo riuscì a ferirla gravemente, ma lei non voleva ancora mollare...
Evocò una decina di streghe.
Poterono riconoscerle: erano lo stesso tipo di streghe che avevano cercato di uccidere Squall.
Combatterono contro di loro tutti insieme, lasciando Squall solo nella lotta contro Adele, che lo colpì subito con una Flare.
Squall, però, pur essendo ferito, riuscì ad abbattere su di lei la potenza del suo Cuore di Pietra... Già con i primi colpi del Renzokuken la trafisse in diversi punti, ma il colpo di grazia le fu proprio dato dal Cuore di Pietra...
Gli schizzi del suo sangue violaceo volarono ovunque.

Purtroppo, prima di esalare l'ultimo respiro, invocò aiuto in una lingua a loro sconosciuta.
Il cielo, ormai tinteggiato del rosso di un tramonto estivo, si colorò di nero per qualche istante. Direttamente dalle nuvole, scese un esercito di streghe che, in pochi istanti, precipitò sulla città.
Esthar era interdetta: attaccare le straghe oppure no?
I SeeD arrivarono dal Lago Salato proprio in quel momento e cercarono di contrastarle, unendo le loro forze a quelle dell'esercito esthariano, che aveva capito di essere ormai libero da Adele.
La strega rossa era ormai morente, per la seconda volta. Si piegò sul cornicione della terrazza, guardando la fine delle streghe da lei evocate. Era stato tutto inutile...
I SeeD stavano vincendo ancora una volta, su di lei e sulla sua magia... Una lacrima di rabbia le rigò il viso. La sua agonia fu lunga e, purtroppo, sempre colma di odio.
Cacciò un urlo di rabbia e di disperazione, in cui echeggiò un tocco di malvagio, prima ci accasciarsi a terra, senza nemmeno più una goccia di sangue in corpo.
Svanì, come aveva fatto dieci anni prima. In una miriade di granelli splendenti si sbriciolò nell'aria... Lasciò cadere un quadrato di marmo bianco, con sopra inciso due segni:



"S-7"



I ragazzi si guardarono, esausti: ce l'avevano fatta anche stavolta.
La lotta contro le streghe era stata dura: non si contarono i morti durante la battaglia, uniti a quelli uccisi da Adele, il cui secondo regno era durato un solo giorno.
Laguna, Kiros e Ward erano già in piedi e, dopo un breve discorso, seguirono i ragazzi al Garden.

Tutti riuniti in biblioteca, i ragazzi si trovarono a discutere attorno al tavolo, sul quale erano stati appoggiati, in ordine di apparizione, tutti i quadrati di marmo incisi.

"Maledizione!!" esclamò Zell, "Come sarebbe a dire che questo è l'ultimo?? Non abbiamo scoperto niente!!"

"Calma, Zell.. Vediamo di ragionare con calma... Ci sarà una soluzione..." gli disse Quistis.

"Speriamo..." mormorò Squall.

Laguna fino a quel momento se n'era stato in disparte, con in braccio la sua adorata nipotina. Non aveva aperto bocca se non per ringraziare il figlio e per parlare alla sua popolazione e tranquillizzarla sul fatto che Adele non sarebbe più tornata.
Non aveva ancora toccato l'argomento "Messaggero"...

Prese coraggio e disse: "Squall..Tu ti fidi del messaggero..?"

Il giovane si voltò verso di lui, con un'espressione interrogativa in viso.


"Perchè mi fai questa domanda?" gli chiese.

"Perchè voglio sapere cosa pensi di quella persona che ho incontrato faccia a faccia ieri sera..."

Squall gli si avvicinò: "Tu gli hai parlato, papà?? Cosa ti ha detto??"

Laguna sorrise. "Non mi ha detto proprio niente... Ma non importa... Era il suo aspetto a parlare.."

"Cosa stai dicendo?? Spiegati meglio!!"

"Tu rispondi prima alla mia domanda... Ti fidi di lui?"

Squall esitò nel parlare. Ma Laguna, dopo qualche istante, lo sollecitò: "

..Allora? Sì o no?"

Squall sbuffò. "Sì che mi fido. Devo fidarmi, ho dovuto credere in lui fino ad ora. L'ho fatto fin dal primo momento in cui l'ho incontrato, quando mi ha consegnato il primo enigma...Non so perchè, ma sentivo di dovermi sempre e comunque fidare..."

"E hai fatto bene..." lo interruppe Laguna.

E senza lasciare che Squall continuasse il discorso, mormorò: "Era tua madre."

I ragazzi sussultarono, rimasero a bocca aperta.

Squall, sopraffatto dalla sorpresa, balbettò: "...C-come...m-mia.."

"Era Raine, Squall. O meglio, era la sua anima..."

"Non ci posso credere..." mormorò, sedendosi poco più in là.

Laguna sorrise: "Non credevo neanch'io ai miei occhi, quando me la sono trovata davanti... Ma... non trovi sia stupendo, Squall? Lei ha aiutato la tua famiglia, anche se lontana.."

"Certo che è stupendo, papà...E' meraviglioso..."

Ancora si ricordava di tutte le parole che gli aveva detto dietro, nei vari momenti di sconforto...
E poi... invece, era stata proprio Raine, la donna che lo aveva generato e che non aveva mai visto, ad aiutarlo.
Sorrise, prima di dire: "Incredibile..."

Edea prese parola: "Allora non può averci ingannato..! Se ci ha dato questi indizi, vuol dire che a qualcosa porteranno di sicuro!!"

"Giusto!!" dissero gli altri.
Edea annuì. "Allora forza! Cerchiamo in questi libri qualcosa che possa condurre a quello che cerchiamo!!"


Tutti si misero a consultare i vecchi libri della biblioteca, quasi impazzendo al pensiero di quanti fossero: come minimo un migliaio.
E non si accorsero nemmeno di quello che stavano facendo i bambini, lasciati a giocare nella stanza, mentre loro si scervellavano immersi nelle montagne di tomi ingialliti.

"Sai che io so già contare??" disse Spike a Giulia.

"Noo, non ci credooo..."

"E invece è la verità..!!! Da uno a dieci..."

"E come hai fatto??" chiese lei, con i suoi occhioni verde acqua spalancati.

"Me l'ha insegnato il mio papà..." disse lui orgoglioso, avvicinandosi al tavolo e salendo su una sedia. "Guarda..."

Spike aveva indirizzato la sua attenzione ai quadrati di marmo, su cui apparivano dei numeri, e si mise all'opera.
Finché, dopo qualche minuto...

"Papà...Guarda!!" esclamò, richiamando l'attenzione di un Irvine che stava dormendo in piedi.

"Cosa c'è..?"  gli chiese, tornando dal mondo dei sogni.

"Hai visto?? Sono bravo a contare..."

"Sì...bravissimo, Spike!!"

Spike fece il broncio. "Ma come, papi! Vieni qui a vedere, dai!!"

Irvine sospirò. Appoggiò per terra i libri che stava sorreggendo e si diresse verso il tavolo a cui Spike e Giulia erano appoggiati.

"Vediamo com'è bravo il mio piccolo campione!!" esclamò, scompigliandogli i capelli del colore del grano.

Guardò le tessere di marmo sul tavolo e disse: "Eh sì, sei stato proprio bravo, Sp..."
Si bloccò.

"Cos'hai, papi?" gli chiese Spike, guardandolo in faccia.

Irvine era diventato bianco come un lenzuolo e tutto il suo corpo tremava leggermente.
Tornato in sé, chiamò tutti i suoi amici, che, sentito il suo tono di voce, si precipitarono lì, dov'era lui con i bambini.
Spike aveva inconsciamente ricomposto il "puzzle" di marmo.
E leggendolo in fila, compariva la tanto agognata soluzione:


1-A
2-R
3-T
4-E
5-M
6-I
7-S
8-I
9-A
   
 
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