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Autore: MatsuFla    16/09/2021    0 recensioni
(Reboot di "Gallavich fino alla fine")
Continua il progetto "L'amore non basta" con la seconda fic della raccolta "Davvero pensi che tutti quelli che si amano siano insieme?". La storia riprende da dove si era interrotta e copre l'intero anno 2013.
Genere: Angst, Romantico, Slice of life | Stato: in corso
Tipo di coppia: Slash | Personaggi: Ian Gallagher, Mickey Milkovich
Note: Lemon, Missing Moments, What if? | Avvertimenti: Spoiler!, Tematiche delicate, Triangolo
Capitoli:
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- Questa storia fa parte della serie 'Davvero pensi che tutti quelli che si amano siano insieme?'
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Come promesso, Cam passò la giornata ad accontentare ogni richiesta di Noel, che fu per lo più continuare ciò che avevano fatto la sera prima, poi finirono a mangiare un frozen yogurt in spiaggia, passeggiare e giocare a rincorrersi fino al tramonto.
«Che hai da guardare?» Chiese il rosso, quando si accorse che Noel si era voltato a guardarlo, dopo qualche minuto di silenzio, seduti ad ammirare il mare.
«Niente.» Rispose lui, ridendo. «Dammi il cellulare.»
«Perché?» 
«Voglio mandarmi le foto che abbiamo fatto oggi.» Sfogliò sorridendo le ultime foto della galleria, rivivendo quella giornata così bella, seppur incredibilmente semplice. Si soffermò su una foto in particolare, una davvero mal riuscita, con il mare calmo e un accenno di tramonto sullo sfondo, e al centro la sagoma nera di un corpo magro e slanciato. Quella sagoma forse era irriconoscibile per chiunque, ma Noel lo avrebbe riconosciuto tra mille... Cameron, in quella posizione buffa e sgraziata come suo solito. «Sai...» Disse prima di guardarlo, passando il pollice sulla piccola mano di quella sagoma scura sullo schermo del cellulare, «Vorrei che non avessi preso le distanze da me.» 
«Mi dispiace.» Sussurrò Cam, tenendo gli occhi bassi, senza neanche provare a negarlo.
«So perché lo hai fatto, ma penso sia una stupidaggine.» Gli accarezzò appena un braccio e il ragazzo lo guardò. «Ascolta, non importa cosa succeda nella tua vita, Cam, ma allontanare tutti quelli che ami è l'ultima cosa che dovresti fare. Io non ho molte persone a cui tengo davvero, e a te ci tengo. Tanto. Sei diventato molto importante per me, e io... spero che continueremo ad essere amici per sempre. Perché a volte sento come se tu mi conoscessi meglio di chiunque altro e non puoi non far parte della mia vita.» Noel era consapevole dell'impatto che quelle sue parole avrebbero avuto su Cam e, prima di lasciargli la possibilità di parlare, volle assicurarsi che il ragazzo non si sentisse obbligato a dirgli altrettanto. «So che te l'ho già detto e non voglio forzarti a dire niente, è solo che-»
«Lo voglio anch'io.» Lo interruppe, con il cuore sull'orlo del collasso, «Anche io voglio che tu faccia parte della mia vita.»
«Si?» Il suo sorriso si allargò, vedendo Cam annuire.
«Mi dispiace di averti allontanato, tu hai provato in tutti i modi a non farmi pesare ciò che ho fatto e a cercare di superarlo, ma io... mi sono chiuso in me stesso.»
«È tutto okay.»
«No invece. È vero, non sono stato presente e... voglio rimediare. Quindi, dimmi cosa posso fare per farmi perdonare.»
«Lo hai già fatto. Mi hai accolto in casa tua ed hai rinunciato ad un appuntamento per rimanere con me e i miei drammi.» Sospirò, giocherellando con la sabbia, «Nonostante tutto, riesci ad essere presente quando ho più bisogno di te.»
La testa di Cam scattò verso di lui e i loro sguardi si incrociarono, per un momento si sentì solo il rumore del mare.
«Anche se sei uno stronzo!» Brontolò Noel, anche se le sue labbra si stavano lentamente trasformando in un sorriso, «Ho ancora della crema infilata nel naso, cazzo.» Scherzò, spingendo scherzosamente la testa di Cam.
«Non fare l'isterico, Noel...» Lo provocò, «Mi ricordi tanto tua madre.»
Noel non si arrabbiò. Ciò che lo aveva fatto infuriare al punto da scappare di casa, in quel momento lo face ridere. Quello era l'effetto che Cam aveva su di lui.
«Brutto miserabile omuncolo, ora hai oltrepassato ogni confine!» Protestò, lanciandogli della sabbia addosso, «Non c'è bisogno di insultarmi così, okay? Me ne vado da solo.»
Cam rise, finché realizzò che quello non era solo uno scherzo, «Aspetta, te ne vai sul serio?»
Il biondo annuì, passando progressivamente da un grosso sorriso ad un'espressione più seria e malinconica, «Avevi ragione tu, non posso nascondermi in eterno, prima o poi dovrò tornare a casa e... se portassi troppo per le lunghe questo stupido litigio, rischierei di renderlo qualcosa di serio.»
«Si, ma... quando?»
«Se per te va bene, rimarrei qui ancora un po' e poi sono pronto a tornare a casa.»
«Certo che va bene.» Disse, anche se non lo pensava veramente.
«Mi dispiace che tua abbia fatto la spesa per me e tutto il resto, ma-»
«No, non preoccuparti, lo capisco. Tu... tu devi tornare a casa tua.» Si accarezzò un braccio e nascose lo sguardo triste, rivolgendolo altrove, «Non immaginavo così presto, ma...» Cercò di nascondere la delusione sforzandosi di sorridere, «Per fortuna ti togli dalle scatole, già non ti sopportavo più.» 
Risero e rimasero a parlare per un po' mentre il cielo si imbruniva davanti ai loro occhi.


Era ormai buio quando Cam parcheggiò la macchina davanti all'appartamento e spense il motore.
Per quanto non volesse, Noel aprì comunque lo sportello, ma rimase seduto. Le sue spalle erano tese e ogni muscolo del suo corpo si era irrigidito. 
Ultimamente, si era accorto che sempre più spesso il solo pensiero di tornare a casa gli faceva venire i crampi allo stomaco. Era stanco, moto stanco. C'erano giorni in cui desiderava non dover tornare da Layla, giorni in cui tutto ciò che voleva era rannicchiarsi in un angolo e compatire se stesso per un po'.
«Stai bene?»
La voce di Cam lo tirò fuori da quella pericolosa spirale di pensieri negativi che, già altre volte, quando rimaneva solo a pensare troppo a lungo, lo aveva trascinato così affondo da farlo sentire male fisicamente. Sull'orlo di una crisi di pianto violento.
«Grazie per avermi accompagnato.» Disse, suonando molto più distrutto di quanto ne convenisse e Cam se ne accorse. Lo faceva sempre. «Grazie di tutto, Cam.»
«Sai dove vivo se hai problemi.» Cam sorrise e Noel lo ricambiò, sentendosi stranamente un po' sollevato. Scese dall'auto e con un respiro profondo, più simile a un sospiro prolungato, si preparò per esplosioni e violini striduli e frustate negli occhi. Si incamminò verso la porta di ingresso e quasi... quasi non corse in macchina per tornare a casa con Cameron. Ma poi la porta si spalancò e improvvisamente desiderò davvero di essersi voltato e aver corso veloce quanto i suoi piedi lo avrebbero permesso. Non ebbe tempo di fare nemmeno un sospiro, però, prima che Layla uscisse e lo raggiungesse, sfogando tutta la sua preoccupazione in un forte abbraccio. La donna agitò una mano da sopra la spalla del suo ragazzo per salutare Cam e anche Noel si voltò, come meglio poteva, verso il rosso che li guardava dal ciglio della strada, sorridendo appena nell'auto buia.
Con Layla appoggiata saldamente al suo fianco, Noel vide la macchina mettersi in moto e allontanarsi, fino a sparire del tutto. Solo allora entrò in casa. Tornò alla sua vita.

~~~*~~~

«Non sono impotente!» Esultò Cam, appena Liana rispose al telefono, «Le analisi sono a posto, quindi è solo stress.»
Chiamare Liana fu la prima cosa che fece il rosso appena ricevette l'e-mail del dottore con il responso negativo delle analisi.
«Stress... o un blocco psicologico causato da uno shock che va sbloccato, ricordi?»
«Liana, per favore, non ricominciare. Ti ho già detto che non voglio andare in terapia. Io odio parlare di me stesso.»
«Beh, sai fingere bene perché non si direbbe.» Una nota di sarcasmo nella sua voce, «Allora, cosa hai intenzione di fare in proposito?»
Dato che la risposta del medico non era stata abbastanza convincente, Cam cedette alla tentazione di fare ciò che non andrebbe mai fatto, ma che è un errore comune per molti. «Ho cercato i sintomi su internet e... ho scoperto di essere morto.» Rise, «Mentre Elvis è ancora vivo!»
«Mai fare l'auto diagnosi su internet. E comunque, io chiedevo se avessi intenzione di fare qualcosa di veramente utile.»
«Mi ubriaco.»
«Ora sì che ragioniamo.»
«Vuoi venire qui ad aiutarmi a finire questa bottiglia di bourbon scaduto?»
«Perché, il bourbon scade?»
«Mi aiuti o no?»
«Ma certo, anche se il bourbon mi fa fare sogni strani.»
«Non possono essere più strani dei miei.» Borbottò più a se stesso, ripensando al folle sogno di qualche giorno prima.
«Dici?» Lo sfidò lei, «Sta' a sentire, una volta ho sognato di essere intrappolata in un sacco a pelo con Barack Obama e di doverci fare sesso per salvarci.»
«Salvarvi da cosa?»
«Era un sacco a pelo Repubblicano.»
«E lo hai fatto?»
«Non potevo mica lasciar morire il Presidente!» Rise, divertita dalle sue stesse parole. «Comunque, la mia terapista dice che questi sogni non vanno presi alla lettera e che molto spesso non c'entrano col sesso.»
«C'erano corpi nudi attorcigliati, unghie che artigliano la schiena e tutto il resto?»
«Assolutamente si.»
«A me sembra proprio sesso.»
«Voglio dire che molti sogni sono metafore. Quasi sempre rappresentano la spia di qualche altro problema.»
«Hai qualche problema con il Presidente Obama?»
«Mh, direi di no. Purtroppo però, se non si capisce l'origine di questi sogni è probabile che diventino più frequenti.»
«P-più frequenti?» Rabbrividì a quel pensiero. Sebbene l'idea di avere sogni erotici tutte le notti poteva sembrare allettante, il fatto di avere un ospite indesiderato ogni volta rendeva Cam molto meno entusiasta.
«Già, se dovrò continuare a sacrificarmi ogni notte per la salvezza del nostro presidente e per il bene del nostro paese, così sia.»
«Oh sì, sei una vera eroina americana.»
«Il tuo sogno, invece?»
«Uh?» Sussultò, preso alla sprovvista.
«Raccontami cosa sogni di tanto folle.»
Cameron si accorse di aver fatto un grave errore e provò a rimediare, «Naaaa, lascia stare. Dopo aver sentito il tuo sogno, il mio non mi sembra più tanto strano.» Sperò di non aver incuriosito troppo l'amica e che lei lasciasse correre senza chiedere altro. Non andò così.
«Già, lo so. Ma voglio sentirlo lo stesso.» Ogni secondo di silenziosa attesa la rendeva sempre più curiosa, «Daiiiii...» Lo pregò con voce stridula, «È un sogno sporcaccione?»
«Più o meno... si.»
«Oh, ti prego, dimmi che hai sognato Michelle. Almeno mi sentirei meno in colpa per essermi fatto suo marito.»
«No, mi dispiace.»
«Allora chi? Avanti Cam, sputa il rospo.»
«So già che me ne pentirò amaramente, ma...»
Si sentì un forte respiro e poi uno scricchiolio, come un digrignare di denti. Il rosso annaspò alla ricerca delle parole, anche se in realtà ne bastava solo una, e quando parlò di nuovo con la voce vacillante, finalmente sputò fuori, «Noel.»
«Oh porca... hai fatto un sogno erotico su Noel?»
«No, io stavo provando a fare sesso con una ragazza bellissima, ma poi è comparso lui e ci ha interrotti.»
«E poi ci sei andato a letto?»
«No, brutta pervertita. Lui non voleva fare sesso, era lì solo per guardare.»
«Tu sogni Noel che ti guarda fare sesso e la pervertita sarei io?»
«Non ne ero per niente contento, anzi, abbiamo anche litigato. Cioè, ero per lo più io che gli urlavo contro, ma-»
«Quindi invece di fare sesso con una bella ragazza hai preferito litigare con Noel perché non voleva venire a letto con te?»
«Non ho detto questo.»
«Awww! È come nel film "The Wedding Date-L'amore ha il suo prezzo".» E prontamente citò la battuta, «È meglio litigare con te che fare l'amore con chiunque altro.» Disse, sciogliendosi in risatine zuccherose, «Questo sai che vuol dire?»
«Certo, vuol dire che non ascolti quello che dico.»
«No, mio caro. Vuol dire che avevo ragione io.» Si interruppe, lasciando che lui tirasse da solo le conclusioni necessarie, ma quando non lo fece, lei concluse al posto suo. «Ommiodio, Cam, ti piace Noel!» Eccitata e spazientita allo stesso tempo, «Ammettilo una volta per tutte!»
«Non avevi detto che i sogni sono metafore e che non vanno presi alla lettera?»
«Stupidaggini! Io non rimarrò mai chiusa in un sacco a pelo con Obama, ma per te è diverso. È certo che il tuo inconscio sta mandandoti un messaggio.»
«L'unica cosa certa qui è che tu sei matta.»
«Questa si chiama "negazione", Cam.»
«Liana, essere in terapia e conoscere qualche nozione di psicologia non ti rende una terapista.»
«Cosa ci andrei a fare dallo psicologo se non apprendessi niente?» Prima che il suo amico rispondesse a quella domanda retorica con qualche battuta sarcastica non richiesta, continuò, «Ascolta, non mi avevi detto che non ti si alza più dal bacio disastroso con Noel?»
Il rosso considerò seriamente di simulare un problema di ricezione, riattaccare la chiamata, spegnere il telefono e smettere di parlarle per sempre. Poi, però, avrebbe dovuto trasferirsi in un altro stato per riuscire ad evitarla. Ma lui amava la California, così si arrese e le rispose riluttante, «Sì.»
«Allora è quello lo shock!» Esultò entusiasta, come se avesse fatto la scoperta del secolo. Ci mancava solo che urlasse un "Eureka!" alla faccia di Archimede.
«Per sbloccarti non devi baciare una qualsiasi, devi baciare lui.»
«Quindi... stai dicendo che, secondo te, per farmi drizzare l'uccello dovrei baciare un'altra volta Noel?»
«Beh, io non l'avrei detto in un modo così volgare... ma si, hai capito bene. Penso che l'unico modo per affrontare questi sentimenti sia condividere un bacio appassionato con Noel.» Subito continuò, «E sai, ho parlato del tuo problema con la mia terapista e-»
«Tu cosa?»
«Tranquillo, ovviamente ho mantenuto l'anonimato. E sai, ne abbiamo parlato per un'ora intera, perciò mi devi il costo di una seduta!» Scherzò, «Ma il punto è che... lei è d'accordo con me.»
«Allora dovresti proprio cambiare terapista. Che razza di professionista direbbe una cosa del genere?»
«D'accordo, non è proprio così. Lei ha detto che dovrebbe parlarne con te e bla bla bla.» Roteò gli occhi e dondolò la testa ad ogni "bla" per enfatizzare il concetto, «L'ultima parte del bacio potrei averla aggiunta io, ma ha perfettamente senso.» Continuò la sua analisi sicura e determinata come un treno senza freni, inarrestabile nella sua corsa, «La tensione sessuale resta sempre viva nell'attesa di un bacio, però una volta che hai dato il bacio... puff, svanisce.»
«Puff?» Ripeté il rosso, con un chiaro tono canzonatorio.
«Si, è come quando sei dal cinese e il profumo è così buono che ti mangeresti tutto, ma poi, dopo il primo boccone non vorresti mai più sentire quel sapore in bocca.» Disse come se fosse ovvio. Quando Cam rimase silenziosamente in attesa, lei continuò a parlare, ma la spiegazione non chiarì le cose, semmai, rese il ragazzo ancora più confuso.
«Quindi, se vuoi lasciar andare Noel, dovrai prima averlo nella tua bocca.» Non le ci volle molto per rendersi conto di quanto suonasse male, «Okay, mi è venuta fuori male... ma hai capito cosa intendo.»
Anche se Liana non poteva vedere la sua faccia, sapeva di averlo un po' scioccato, ma questo non la fermò dallo spingere ancora di più... molto di più.
«E magari potresti anche fare un video, sai, mi piacerebbe tanto vederlo.»
Stranamente però, Cam rimase piuttosto calmo, «È un vero peccato non aver saputo prima tutto questo, oggi avrei avuto parecchie occasioni per saltargli addosso e baciarlo un'altra volta contro la sua volontà.»
«Hai visto Noel oggi?»
«Si, ha dormito qui ieri notte e-»
«Noel ha dormito da te?»
«Si, poi è rimasto e siamo stati insieme fino a poco fa.»
«Cosa avete fatto?» L'eccitazione che cresceva nella sua voce ad ogni domanda.
«Niente di speciale, quello che facciamo sempre. Abbiamo cenato a lume di candela, abbiamo fatto la lotta con i cuscini e la doccia insieme.»
«O mio Dio, Cam, mi stai prendendo in giro?» Chiese con voce stridula, lasciandosi trasportare forse un po' troppo dal fangirl-ismo.
«Siamo usciti per strada sotto la pioggia a cercare Tipper, abbiamo fatto un vaso di creta al tornio in piena notte con della musica romantica in sottofondo e poi mi sono spogliato nudo e gli ho chiesto di ritrarmi come una delle sue ragazze francesi.»
«Okay, mi stai prendendo in giro.» Sbuffò delusa, «Molto divertente.»
«Certo che ti sto prendendo in giro, brutta pervertita!»
«Questa volta me lo sono meritato.»
«Già.»
«Ma almeno era vero che ha dormito da te e che oggi siete stati insieme?»
«Si, quella parte è vera.»
«Ed è... successo qualcosa?»
«Oh si, è successo che ho passato la notte sul divano e non ho chiuso occhio.»
A quel punto, Cameron ritenne che fosse meglio per lui tenere la bocca chiusa.
«Anzi, sai che ti dico? Non ho più nessuna intenzione di vederti stasera, ne ho abbastanza delle tue stupidaggini. Me ne vado a letto presto.»
«Non ci pensare neanche! Devi raccontarmi tutto! Tutto, Cameron!» Lo minacciò, «Giuro, testa di cazzo, che se riattacchi prima di-»
«Buonanotte, Liana.» Disse con tono canzonatorio e chiuse la chiamata.
Che peccato, gli sarebbe mancata tanto la California.


La chiacchierata con Liana gli fece venire un certo appetito, e non di cibo cinese. Dopo tutto quel parlare di sogni erotici, fare sesso con Noel e averlo nella sua bocca, pensò di cambiare un po' i suoi piani per la serata. Dato che aveva passato la notte insonne a fissare, come un dannato stalker, l'amico che gli dormiva accanto, andare a letto presto era una buona idea, ma non sarebbe mai riuscito ad addormentarsi in quello stato di agitazione, così decise di scaricare un po' di tensione.
Rincuorato dalle buone notizie ricevute dal dottore, sperava che le cose sarebbero andate diversamente rispetto a tutte le volte che ci aveva provato negli ultimi mesi. Aprì Youpron e nella barra di ricerca inspiegabilmente inserì: capelli biondi, occhiali, Canadese.
Scelse il video che più lo ispirava tra i tanti proposti dal sito web, si mise comodo e infilò una mano nelle mutande. Non successe nulla per i primi dieci minuti, ma Cam non si diede per vinto e continuò finché, improvvisamente, qualcosa accadde... non ciò che lui sperasse o si aspettasse, ma addirittura qualcosa di meglio.

Dude: (08.27 pm): Hey bruh

Un messaggio a tendina venne giù tintinnando prepotentemente e distraendolo dal suo già arduo compito. Non riusciva a credere come Noel, oltre che nei sogni, continuasse a rovinare i suoi momenti erotici anche nella realtà. Arrossì come se fosse stato colto realmente con le mani nel sacco... metaforicamente parlando. Chiuse subito il video e aprì la chat sorridendo mentre continuavano ad arrivare messaggi.

Dude: (08.27 pm): Che fai?
Dude: (08.27 pm): Dormi o sei impegnato ad infilare il 🍆 in qualche formicaio?
Bruh: (08.28 pm): Non al momento.
Bruh: (08.28 pm): Stavo per andare a dormire
Dude: (08.28 pm): Di già?
Bruh: (08.28 pm): Ho dormito poco la notte scorsa
Dude: (08.28 pm): Davvero?
Bruh: (08.28 pm): Qualcuno ha invaso il mio letto
Dude: (08.28 pm): Sembra una persona davvero orribile
Bruh: (08.28 pm): Non ne hai idea
Dude: (08.28 pm): 🖕🏻
Bruh: (08.29 pm): Ho messo a lavare il pullover
Bruh: (08.29 pm): Te lo farò riavere al più presto
Dude: (08.29 pm): Nah. Tienilo tu (1)
Dude: (08.29 pm): Ti dona
Dude: (08.29 pm): Io mi terrò la tua felpa
Bruh: (08.29 pm): Andata
Dude: (08.30 pm): Stavo riguardando le foto che abbiamo fatto oggi. Sono molto belle
Dude: (08.30 pm): Le più belle sono quelle che ho fatto io ovviamente
Bruh: (08.30 pm): Dici sul serio?
Bruh: (08.30 pm): Tipo questa foto?

https://i.ibb.co/hdPr36g/L-amore-non-basta-2013-Cap-4-foto-1.jpg
Dude: (08.31 pm): È artistica. Un gioco di luci e ombre
Bruh: (08.31 pm): Hai esagerato con le ombre però
Dude: (08.31 pm): È voluto, il modello non era granché
Bruh: (08.31 pm): 🖕🏻🖕🏻
Dude: (08.31 pm): Sai, è talmente bella che potrei metterla come mia foto profilo su FB.
Dude: (08.32 pm): Andrebbe bene per te?
Bruh: (08.32 pm): Mi stai chiedendo il permesso di usare una mia foto per il tuo profilo?
Bruh: (08.32 pm): Non credi che qualcuno potrebbe trovarlo un po' strano?
Dude: (08.32 pm): Chi se ne importa
Dude: (08.32 pm): E poi è troppo scura, penserebbero che sono io
Dude: (08.33 pm): O comunque nessuno capirebbe che sei tu
Bruh: (08.33 pm): Dici?
Bruh: (08.33 pm): Nessuno noterebbe i capelli rossi?
Dude: (08.33 pm): Non si nota così tanto
Bruh: (08.34 pm): Non noterebbero neanche che non sei così alto e macho?
Dude: (08.34 pm): 🖕🏻
Bruh: (08.34 pm): Va bene allora, come ti pare.

Messaggiarono fino a tardi, non scrivendo mai nulla di serio. Gli occhi di Cam minacciarono di chiudersi per il sonno, ma resistette eroicamente finché non si diedero la buonanotte. Anche se quel punto era impensabile per lui riuscire a riprende ciò che aveva lasciato a metà prima dell'interruzione di Noel, ci provò comunque... fallendo miseramente. Diede la colpa alla stanchezza, al troppo bourbon che aveva bevuto e soprattutto a Noel. Si rassegnò e si mise a dormire.

~~~*~~~

Quando si ritrovò per la seconda volta sul letto a due piazze di quella stanza monocromatica, Cameron capì subito di essere nuovamente in uno dei suoi strambi sogni erotici, ne ebbe la conferma quando due splendide ragazze entrarono dalla porta dispettosa che era tornata al suo solito posto. Mentre lo raggiungevano con passo sinuoso, lui si guardò intorno per accertarsi che non ci fossero altre presenze disturbanti nei dintorni. Credeva che si sarebbe sentito sollevato nel vedere il comodino sgombro accanto a lui, invece sentì solo un gran senso di vuoto. Non ebbe molto tempo per pensarci comunque, le ragazze erano già stese al suo fianco, una su ogni lato, entrambe con le loro mani che vagavano libere e impertinenti sul suo corpo. Chiuse gli occhi e le lasciò fare.
«Guarda chi è tornato!» La voce inconfondibile di Noel interruppe il momento, «Hai raddoppiato, Red?» Chiese il biondo, scrollando le spalle con nonchalance, «Sei sicuro di farcela? L'ultima volta non è andata bene neanche con una sola...»
Cam non accolse la provocazione, addolcito dal tempo che avevano passato insieme... nella vita reale, aveva deciso di adottare un approccio diverso, più calmo e positivo. Sperava così di convincere l'Omino del Sonno(2) che la presenza di Noel non era gradita, e che lo avrebbe finalmente spazzato via dal suo sogno con una folata di sabbia dorata.
«Oh, ciao.» Esclamò euforico Noel, notando la brunetta che lo salutava agitando la mano, «Jessica col culo magico, giusto?»
«Jennifer.» Lo corresse, lui giunse le mani in segno di scusa e fece un piccolo inchino, poi si rivolse all'altra ragazza, «E tu sei?»
«Canadese occhialuta prende cazzo di 23cm.» Disse lei, come se fosse la cosa più normale del mondo.
«Emh... bel nome!» Guardò Cam con un sorriso sarcastico e, senza che parlasse, lui capì subito cosa stava pensando. A Noel non era sfuggito il fatto che la ragazza Canadese avesse capelli corti e biondi, occhialetti neri e un aspetto piuttosto mascolino. «Molto... specifico.» Si limitò a dire, ridacchiando.
Cameron, però, lasciò nuovamente correre e rimase estremamente calmo, «Okay, ora che le presentazioni sono state fatte, puoi andartene.»
«Gesù, Cam, devo rispiegarti come funziona ogni volta?»
«Sai cosa, Noel? Resta pure, brutto guardone del cazzo.» Lo insultò scherzosamente, piegò le labbra in una smorfia di disinteresse e si accomodò sul cuscino, «Non mi importa.»
«Bene.» Disse piacevolmente sorpreso il biondo.
«Bene!» Ripeté con più convinzione il rosso.
«Allora, ragazze...» Noel incrociò le gambe sul comodino e si preparò allo spettacolo, «Buona fortuna per questa volta.»
«Già, speriamo buono.» Borbottò in modo sgrammaticato la brunetta.
A nulla servì il grande impegno di Jennifer e della Canadese occhialuta... quello che era... per risvegliare il pistolino di Cam, nonostante la lagerie sexy e le movenze seducenti, lui e Noel ricominciarono presto a punzecchiarsi, fallendo miseramente nel suo tentativo di ignorarlo, di nuovo.
«Quello è il mio pullover?»
Cam si guardò il petto e, stranamente, si accorse solo in quel momento di averlo addosso, viola e morbido come lo aveva indossato fino a prima di andare a letto.
«No, è il mio pullover ora.»
«È un abbigliamento piuttosto insolito per un sogno erotico.»
«È solo perché l'ho tenuto addosso per tutto il giorno.»
«Hai tenuto per tutto il giorno anche quegli slip osceni da nonno?»
«Parli tu che indossi quelle mutande ridicole?» Replicò Cam, indicando i suoi boxer neri con una grande lampada magica stampata sul pacco e circondata dalla scritta dorata "RUB FOR LUCK".
«I boxer fanno respirare le palle ed è anche anche meglio quando sono divertenti.»
«Questo è troppo!» Esplose Jennifer, allontanandosi esasperata dal corpo pallido di Cam che la guardò sorpreso, «Noi no può lavorare così!» Poi si rivolse alla sua collega che già annuiva in segno di approvazione, «Io avevo detto te!»
«È anche peggio di quanto mi hai raccontato.» Ammise sconsolata l'altra ragazza.
«Questo no è sogno erotico, questo è incubo.» Scese dal letto e continuò a protestare, gesticolando indignata e lanciando sguardi omicidi ai due ragazzi, «Pistolino moscio e genio di lampada qui, volere più litigare che scopare.» La brunetta fece un cenno con la testa alla sua amica che lasciò il letto per seguirla verso l'uscita.
«State andando via?» Gli gridò dietro incredulo Cam.
La bionda rispose con un marcato accento canadese quasi incomprensibile, ma che comunque non necessitò di una traduzione per capire che non sarebbero rimaste un minuto di più.
«Dai, tornate qui!» Le pregò il rosso, «Per favore!» Ma le ragazze uscirono senza neanche voltarsi.
«Sei contento ora?» Ringhiò verso Noel, che invece sorrise alzando le spalle. «Cazzo, Noel, devi smetterla di rovinarmi i sogni erotici!»
«Sai, Cam, credo sia il cazzo che non ti si alza a rovinare i tuoi sogni erotici.»
«Si, e di chi è la colpa?»
Il biondo arricciò il naso come se quell'accusa fosse assurda, «Ascolta... questo è il tuo sogno, puoi avere qualsiasi cosa tu voglia. Ti basta solo desiderarlo.»
«Giusto!» Gli sorrise, dato che finalmente si era reso utile suggerendo qualcosa di valido, «Ora io mi concentro...» Mormorò, sprofondando nel cuscino con gli occhi chiusi, «E le farò tornare.»
Aprì gli occhi di colpo quando sentì Noel ridere sguaiatamente e vide con orrore chi era entrato dalla porta. Un ragazzo con addosso solo un piccolo slip di pelle e un'imbracatura pettorale sui grossi muscoli unti d'olio, un fottuto gladiatore sexy.
«Ma che cazzo!» Sussultò sul letto, scioccato.
«E tu chi saresti, Massimo Decimo Meridio?» Scherzò Noel, già gustandosi quello che stava per succedere.
«Sono Mr palledure Mastero del Cazzo d'acciao.»
«Gggiusto...» Trascinò la parola mentre i suoi occhi passavano da Russell porno Crowe a Cam. Si stava divertendo un mondo e non fece assolutamente niente per nasconderlo, «Però, hai dei gusti bizzarri per il porno, eh?»
«Non ho idea di cosa tu stia parlando.» Sbuffò imbronciato, «Non l'ho mai visto in vita mia.»
«Io però di te mi ricordo, cazzo d'oro...» Lo smentì maliziosamente il ragazzo che si impastò il pacco con una mano e si pizzicò un capezzolo con l'altra. Immediatamente Cameorn si teletrasportò giù dal letto e lo raggiunse per sbarazzarsi di lui il più in fretta possibile.
«Sta zitto Mr Massimo palledure Meridio del cazzo!»
«Interrompesti il video proprio sul più bello... perché noi due non riprendiamo da dove abbiamo lasciato?»
«Sparisci!» Urlò per sovrastare il ridacchiare di Noel, afferrò il ragazzone per gli avambracci scivolosi e lo spinse verso la porta. Quando lo voltò e scoprì il grosso buco dei sui slip che gli lasciava scoperte le natiche, Noel rise talmente forte che per poco non cadde dal comodino. Cam pushed him out, pitching and slammed the door loudly, then looked at Noel who, with tears in his eyes, teased him by making the famous "Pollice verso", swinging his thumb for a few seconds and then flipping it over in defeat.
Cameron era provato, ma non volendo dargliela vinta, ci provò ancora. Fece un respiro profondo e aggrottò la fronte per concentrarsi al massimo, poi strinse la maniglia a pomello prima di girarla e aprire la porta.
Quello che vide era anche peggio, se possibile, del gladiatore sadomaso.
«Ciao, bruh!» Un secondo Noel lo salutò entrando, identico a quello che lo guardava dai piedi del letto, ridendo rumorosamente.
«Stai scherzando?» Ringhiò a... uh... Noel I?
«Pensi ancora che sia opera mia?»
«Ti stai divertendo un mondo, no?»
«Beh... si.» Non poté negarlo, «Ma te l'ho già detto, è tutto frutto della tua immaginazione. Io stesso lo sono.» Si avvicinò a Cam e incrociò le braccia al petto con una certa aria di soddisfazione, «E se dovessi provare ad indovinare cosa sta succedendo... direi che tu vuoi disperatamente fare sesso con me.»
La convinzione nella voce di Noel fece abbaiare al rosso una rozza imitazione di quella che avrebbe dovuto essere una risata, «Non essere ridicolo.»
Cam andò a sedersi sul letto, rassegnato e con gli occhi bassi sulle mani che si intrecciavano nervosamente. All'improvviso, un fruscio poco distante attirò la sua attenzione, lì dove Noel II era in piedi davanti a lui. 
Vide prima i boxer neri sul pavimento, ancora aggrovigliati attorno alle caviglie, e poi, mooolto lentamente, fece scorrere lo sguardo su ogni centimetro di quelle gambe spesse fino a che non si ritrovò faccia a faccia, per così dire, con il suo pene, proprio lì, all'altezza del viso, decisamente troppo vicino.
Se è vero che le pupille si dilatano quando si guarda qualcosa verso cui si prova attrazione, beh... negli occhi di Cameron non era rimasta più alcuna traccia di verde.
C'era un'enorme tensione che riempiva la stanza, che diventava sempre più pesante ogni minuto che rimanevano lì in silenzio a guardare quel cazzo penzolante. A Cam venne la pelle d'oca su tutto il corpo quando Noel I gli sedette accanto per riuscire a vedere meglio, affascinato quanto lui da quello spettacolo, e avvicinandosi all'orecchio gli chiese, «Il mio pene ha davvero questo aspetto?»
«Non lo so...» Sussurrò senza distogliere lo sguardo. Sentì un'ondata di calore risalire dal collo fino alle sue guance che si colorarono di rosso, «L'ho visto solo di sfuggita e mai così da vicino.»
In un istante, tutto il sangue affluì in un unico punto e Cam percepì quella sensazione che non provava più da tempo e che tanto gli era mancata. Nonostante l'avesse cercata disperatamente per mesi, maledì il suo corpo per aver deciso di reagire proprio in quel momento e per la velocità con la quale l'eccitazione stava crescendo nei suoi slip bianchi.
«Ti piace?» Ridacchiò Noel II, facendolo saltellare e accennando il movimento dell'elicottero.
«S-smettila!» Balbettò, oltremodo imbarazzato.
«Vuoi toccarlo?»
Cameron lo fissava ipnotizzato, deglutendo a secco. Il nervosismo iniziò ad impadronirsi di lui al pensiero di poterlo anche solo sfiorare. Prese coraggio e allungò timidamente una mano tremante verso quel cazzo assolutamente perfetto, ma subito prima del contatto si bloccò, la chiuse in un pugno e se la tirò al petto.
La sua erezione stava diventando difficile da ignorare, sia nell'aspetto che nella sensazione. Cam cercò di nasconderla accavallando le gambe, ma Noel I guardò in basso e vide quell'evidente rigonfiamento.
«Signore e signori, il ritorno dei morti viventi!» Rise divertito e fece un piccolo applauso.
«Rivestiti, Noel.» Cam si alzò dal letto e si allontanò per riuscire a respirare.
«Cosa? Perché?» Chiese Noel II, confuso e con voce acuta, «Hai finalmente avuto un'erezione. Non era ciò che volevi?»
«Chiudi il becco, non sai di cosa parli.» Rimase di spalle perché non c'era modo di nascondere l'erezione che stava provando a negare in quello slip ridicolmente aderente.
«Senti, conosco la differenza tra le dodici e le sei...e nelle tue mutande è mezzanotte in punto.»
«Ora basta!» Cam si voltò di scatto, «Tirati su quei boxer del cazzo ed esci da qui!» Prese Noel II per il braccio e lo trascinò verso la pota mentre lui saltellava nel tentativo di rivestirsi in modo scomposto, ma prima di riuscirci era già stato sbattuto fuori. Dopodiché il rosso si voltò verso il Noel rimasto e con uno sguardo severo gli intimò di fare altrettanto. «Anche tu, Noel. Fuori!»
Noel stranamente obbedì, raggiunse l'uscio ridacchiando e scuotendo la testa, poi si voltò e rimase a fissare Cam mentre gli chiudeva la porta in faccia.
Una volta rimasto solo, il ragazzo posò le spalle sul legno e scaricò la tensione con un forte sbuffo ad occhi chiusi.
«Ti senti meglio ora?»
«Cazzo!» Cameron sussultò, batté la testa all'indietro prima di riaprire gli occhi e rivolgere un'occhiataccia al biondo che gli era ricomparso magicamente davanti, «Come faccio a liberarmi di te?»
«Non puoi.»
«Inizio a pensare che sia vero.»
«Non sei ancora stanco di questo teatrino?» Chiese, mentre l'altro lo raggiungeva sbuffando, «Stiamo perdendo solo tempo, possiamo passare direttamente alla parte dove facciamo sesso?»
«Te l'ho già detto, sei l'ultima persona con cui-»
«Sta zitto!» Lo spinse con forza, facendolo cadere seduto sul letto, «Andiamo, Cam... ti ho lasciato il tempo di capirlo da solo. Ma tu in realtà lo hai già capito, lo stai solo negando.»
«Io-»
«Tuuuu...» Lo zittì con irruenza. Posando una mano su ogni ginocchio lentigginoso, si piegò verso di lui finché i loro nasi non si sfiorarono, «Mi vuoi scopare.» Poi con un ghigno sulle labbra, aggiunse, «Ed hai una gigantesca cotta per me.»
Lo spinse un'atra volta e Cam crollò sui gomiti, steso sul materasso, «Ammettilo, cazzo.»
Noel allargò le braccia sbuffando una risata, ma quando provò ad avvicinarsi, Cam allungò una gamba e lo fermò posandogli un piede sull'addome.
«Succhiamelo!» Ringhiò senza rendersi pienamente conto di ciò che aveva detto. Ovviamente non intendeva letteralmente, al contrario, stava cercando di respingerlo, ma scelse il modo peggiore di esprimere il concetto.
Noel, invece, la trovò un'interessante scelta di parole, la sua lingua gli scivolò tra le labbra sorridenti. Prese il piede nudo che gli premeva sugli addominale e strofinò la pianta sulla lampada che aveva sui boxer, «Ogni tuo desiderio è un ordine.»



(1) Il pullover:

https://i.ibb.co/xzxqV9T/L-amore-non-basta-2013-Cap-4-foto-2.jpg
(2) L'Omino del Sonno: in lingua originale Sandman o meglio noto come Sandy, è il Guardiano dei Sogni e il più anziano dei Guardiani. Un personaggio del folklore del Nord Europa che porta sogni felici cospargendo con una dorata sabbia magica gli occhi dei bambini mentre stanno dormendo.


Crediti:
- Arrow;
- BoJack Horseman;
- Maschi contro femmine;
- Will & Grace;
- Call Me Kat;
- Youpron;
- Chiedo scusa se ho dimenticato qualcuno.
   
 
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