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Autore: Biblioteca    17/09/2021    1 recensioni
Nel grande continente esistono 8 terre: la Telmania, gli A.S.U., la China, la Ruttia, l'Itaglia, l'Inkilterra, la Fratta e la Foresta di Nessuno.
Nella Foresta di Nesusno abita una ragazza umana: Frode Biggins, "famosa" per aver cercato di distruggere l'anello del potere. Dieci anni dopo, la giovane si ritrova coinvolta in una nuova avventura: riprendere il tesoro affidato al terribile drago Sguma.
A chiederle aiuto saranno 7 personaggi legati alla politica delle otto terre: Junk, Dunk, Sulz, il Conte Gentile, il Conte solo Conte, il re della Frattia Macaron e l'elfa Ursula Van Di Linea.
Quasi costretta a partire, Frode affronterà così un nuovo viaggio, tra canzoni assurde e incontri dal passato, fino all'incontro con il temibile mostro....
(Parodia Satirica, riferimenti alla realtà. Seguito de "Il signore dei Bordelli")
Genere: Comico, Parodia, Satirico | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Nuovo personaggio
Note: AU, Movieverse | Avvertimenti: nessuno
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- Questa storia fa parte della serie 'Le Avventure di Frode Biggins nel grande Continente'
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Frode non dormiva più molto serena, da quando Domenico Saltafosso era scomparso.
Per questo quella notte, sentendo bussare, fu in grado di rispondere prontamente: “L’autogrill è a un chilometro da qui svoltando a destra! Ora andatevene!”
Era infatti convinta che il mago fosse tornato, magari accompagnato da qualcuno, per cercare di convincerla a partire.
Fu solo quando si rese conto che i rumori aumentavano di intensità che decise di avvicinarsi e spalancare la porta.
Si armò del suo flauto, pronta a stonare per cacciare via qualsiasi cosa stesse cercando di entrare.
Appena arrivata davanti alla porta, però, questa cedette al peso di tre uomini piuttosto bassi che si ritrovarono così stesi per terra nell’anticamera della casa di Frode.
Questa osservò la triade spalancando gli occhi dalla sorpresa: non sembravano infatti dei veri nani, nonostante la scarsa altezza, ma delle persone normali rimpicciolite da un incantesimo.
Uno dei tre sollevò la testa e guardò verso Forde: aveva dei grossi occhiali e un mucchio di capelli bianchi in quel momento spettinati.
“Siete voi Frode Biggins, l’avventuriera scassaporte?” domandò quello con un tono strano.
“Scassaporte io? Ma quando mai! Voi piuttosto, perché siete qui? Se vi siete persi, proseguite sul sentiero, troverete l’autogrill…”
“No no! Noi siamo qui per Frode Biggins, l’avventuriera Scassaporte!” esclamò il secondo degli uomini bassi, anche lui indossava gli occhiali, ma aveva una vistosa pelata sulla cima della testa, circondata da pochi capelli corti di colore castano “È ancora una bambina perché da piccola è caduta nella pozione dell’eterna giovinezza!”
“Veramente ne è passato di tempo, quindi un po' sono cresciuta. Ora dimostro quindici anni.”
“Ah allora sei davvero tu!” l’uomo dai capelli bianchi l’osservò piuttosto scettico.
“Insomma, che volete da me!?”
“Vi chiedo scusa se non ci siamo presentati.” Fece l’uomo con la pelata, prendendole la mano con gentilezza “È un grande piacere conoscere colei che ha distrutto l’anello del potere…”
“… Che in realtà non era mai esistito.” Precisò Frode seccata.
“Comunque io sono Sulz Manodicarta” si presentò il pelato. Poi mise una mano sulla spalla dell’uomo dai capelli bianchi “Questo è Junk Fiascoargenteo e lui è Dunk Linguadighiaccio”.
L’ultimo uomo, quello che ancora non aveva parlato, si presentò con una semplice onomatopea: “Sgrunt!”
“Lo chiamano ‘lingua di ghiaccio’, proprio perché non sa dire una parola. Ma noi lo capiamo benissimo!” precisò Sulz Manodicarta.
“Sgrunt!” ripetè Dunk Linguadighiaccio.
“Piacere mio per tutti e tre.” Disse Forde rimettendo su la porta per non far entrare il freddo della notte “Ma avete proprio sbagliato persona. Vedete, io non posso partire, devo restare qui. Quindi se volete vi offro un caffè e poi vi porto all’autogrill più vicino. Sono sicura che troverete qualche autostoppista disposto a seguirvi.”
“Come autostoppista?! Tu ci sei stata personalmente raccomandata!” protestò Junk Fiascoargenteo
“Ah sì? E da chi di grazia?!”
“Dal grande mago!” esclamò Sulz Manodicarta.
“Oh no… quello di questo pomeriggio…”
“Sì! È stato proprio lui a mandarci da te!” assentì Junk Fiascoargenteo.
“E magari ha anche lasciato un segno sulla mia casa…”
“non serviva è l’unica della zona!” esclamò Sulz Manodicarta. “In compenso ha messo una scritta con i neon.”
“aah!” assentì Dunk Linguadighiaccio.
Frode aprì la porta per sporgersi a guardare fuori e verificare le parole dei tre, e rimase così travolta da altre due figure che si catapultarono all’interno della casa.
“Siete voi Frode Biggins, l’avventuriera scassaporte?” domandarono i due in coro.
“Ancora!?” urlò Frode rialzandosi “E lasciatemi indovinare anche a voi vi ha mandato il grande mago!”
“Sì infatti! Piacere io sono Conte Gentile” disse il primo dei due che indossava dei grossi occhiali “E questo è Conte Conte.”
“Signorina Scassaporte.” Il secondo uomo, che aveva una folta capigliatura castana, si chinò per presentarsi “È un piacere conoscervi, anche se vi aspettavo più piccola.”
“Intanto il cognome è Biggins. Secondo non sono più signorina. Terzo, è passato parecchio tempo dalla storia precedente, quindi ormai sono cresciuta anch’io. Quarto, come stavo dicendo ai vostri amici qui, non posso partire. Quindi adesso vi porto all’autogrill e vi trovate qualcun altro.” Frode mantenne la calma, ma la sua voce suonava forte e decisa.
“E arrivati all’autogrill che facciamo?” Chiese Conte Gentile.
“Vi cercate un’altra scassafinestre.”
“Scassaporte.” La corresse Conte Conte.
“Quello che volete voi.” Replicò Frode.
“Beh sarà un po’ difficile comunque. La scritta a neon parla chiaro. Anche volendo, tutti comunque passerebbero di qui.” La avvisò Conte Gentile.
Frode li scostò e uscì.
Sopra la sua casa una gigantesca scritta lampeggiante recitava:
 
QUESTA È LA CASA!
 
Seguita da una luminosa freccia rossa.
“E come diavolo si illumina? Dove l’ha presa l’elettricità?”
Ehm… Questa non la spiegano da nessuna parte.
“E non puoi inventarti qualcosa tu, Narratore?”
Diciamo che i maghi hanno delle capacità incomprensibili e straordinarie. Comunque, mentre Frode fissava esasperata la scritta, pensando già a tutto il lavoro di fatica che avrebbe dovuto fare per tirarla giù…
“Ma col cavolo!”
Dicevo, mentre pensava a tutte quelle cose, Frode  fu spinta dentro la casa da altre due persone.
“Oh chiediamo scusa, ma appena abbiamo visto la scritta e siamo corsi.” Esclamò l’unica donna dei due aiutandola a rialzarsi. “Dimmi ragazzina sai dove possiamo trovare la piccola Frode Scassa…”
“FUORI! FUORI! USCITE TUTTI DA CASA MIA! FUORI TUTTI! VIA VIA VIA!!”
Senza ascoltare ulteriori presentazioni, Frode spinse tutti fuori dalla casa e chiuse la porta. Cercò di riprendere fiato, ma subito gli intrusi ripresero a bussare.
“Vi prego! Vi chiediamo scusa!” era la voce della donna “Non avevamo capito che eri proprio tu! Io sono Orsola Van Di Linea, dalla Telmania. E con me c’è il re della Fratta Manu Macaron.”
“I miei ossequi.” Esclamò il re nano da fuori dalla porta.
“PER ME POTETE ANCHE ESSERE L’INTERO GM7! NON MI IMPORTA! HO CHIUSO CON AVVENTURE E VIAGGI!” urlò ancora Frode.
“Oh che peccato e perché?” chiese Conte Conte “Le tue avventure per raggiungere l’Itaglia sono ormai leggenda…”
“E leggenda rimangano! Non ho più intenzione di mettere piede fuori di casa! Chiuso il discorso!”
“Potresti almeno permetterci di entrare un momento per riposarci? Abbiamo comunque fatto un viaggio lungo.” Disse Sulz Manodicarta.
“Ah no, non ci penso nemmeno! So come finirà! Voi entrerete in casa e mi svuoterete il frigo! Ma io….” Frode si interruppe. Spalancò la porta e disse: “Prego entrate.”
Come aveva previsto, i sette nani corsero subito in cucina, ma con loro grande disappunto frigo e credenze erano vuote.
“Gasp!” Esclamò Dunk Linguadighiaccio.
“Ma qui non c’è nemmeno una mela bacata! Ma Frode! Come fai a vivere così!” tuonò Orsola Van Di Linea.
“E non c’è neanche il vino.” Borbottò sconsolato Junk Fiascoargenteo.
Il gruppo tornò in salotto, dove trovò Frode abbandonata sul divano con espressione apatica.
“Avete fame? Mangiate i mobili. Tanto ormai non mi importa più nulla.” Mormorò la ragazza.
“Ma Frode… Cosa ti ha ridotto così? Uno dei miei predecessori, Nico Lasarkozy, mi aveva parlato di te con parole di lode. Ti ha definita una grande avventuriera.” Disse Macaron.
“Erano altri tempi. Più semplici. Allora si pensava ancora che l’anello del potere esistesse, e che le cose sarebbero potute andare meglio un giorno… Ma ora… Ora no. Ora è tutto più difficile.” Rispose piano Frode.
“Cosa ti fa essere tanto depressa?” Domandò Conte Conte.
“Tante cose. Ma una in particolare: mio marito è scomparso.”
“Così giovane e sei già sposata?” esclamò Macaron.
“In realtà ho venticinque anni, pur dimostrandone quindici.”
“Sei ugualmente molto giovane.” Convenne Orsola Van Di Linea.
“E se pure fosse?! Sono fatti miei! Io e lui stavamo bene e ci siamo sposati. Un giorno è uscito a comprare il latte e non è più tornato! E io ho deciso di aspettarlo.”
“Perdonami per quello che sto per dirti ma qualcosa mi dice che il tuo amato non ritornerà tanto in fretta..”
Proseguì Ursuala Van Di Linea “Oppure non ritornerà affatto.”
“Non siete né convincenti, né incoraggianti. E comunque non so nemmeno di che avventura si tratta e quale sarebbe il mio compito.” Replicò Frode.
Per la prima volta fece attenzione ai suoi ospiti e notò, di nuovo, diversi particolari che prima le erano sfuggiti: si rese conto che tutti erano molto bassi, ma di una bassezza non naturale. A parte il re Macaron, che non poteva essere altro che un nano poiché in Fratta abitavano solo i nani, tutti gli altri sembravano persone normali tramutate in nani. L’unica donna del gruppo aveva addirittura le orecchie da elfa (e in Telmania abitavano proprio gli elfi), e non poteva di certo essere bassa in modo naturale.
“Ma voi chi siete? E cosa volete?”
“Ah finalmente una domanda che abbia senso!” esclamò Junk Fiascoargenteo “Ma io senza vino non parlo. Mi si sono scaricate le batterie.”
“Junk, perché non ti ricarichi usando il fiasco che tieni nascosto in tasca?” lo rimproverò Orsola.
Per un lungo minuto i due si fissarono minacciosi in silenzio. Poi Junk tirò fuori una fiaschetta d’argento e bevve.
“Vedi questa? Non è fatta con un argento qualsiasi. È stata forgiata in Itaglia, nel famoso Monte Fumo. Ricordi il Monte Fumo, Frode?” domandò Junk.
“E chi se lo scorda.”
“Beh, sappi che lì e solo lì certi materiali possono essere lavorati. In particolare i metalli e le pietre preziose provenienti dalla Grande Caverna di CEB. Si dice che l’oro dell’anello del potere venisse proprio da lì. La grande Caverna si trovava sui confini tra Fratta e Itaglia, fu scoperta dai Nani, in quanto eccellenti minatori” mentre Junk diceva quelle parole, Macaron gonfiò il petto orgoglioso “e immediatamente iniziarono a scavare. Scavavano e scavano e trovavano. Trovavano diamanti, smeraldi, rubini, oro e argento… e molto altro ancora. Nominare tutte le cose preziose riportate in superficie sarebbe impossibile.”
“MMh-mmh” annuì Sulz Linguadighiaccio.
“È per questo che ad un certo punto tutti hanno iniziato a litigare. Non solo Fratta e Itaglia, per rivendicare la paternità della miniera. Ma si aggiunsero anche gli elfi della Telmania. Avevano fornito attrezzature e anche incantesimi e molti uomini. In più, anche gli A.S.U., la China, la Ruttia e l’Inkilterra iniziavano a mostrare un certo interesse per la Grande Caverna di CEB.” Proseguì Junk “E dopo quanto successo con gli anelli del potere, si temeva l’inizio di una nuova guerra. In nome della pace e dell’armonia, venne stabilito che la custodia della Caverna sarebbe passata momentaneamente sotto una figura neutrale.”
“E dunque…” a prendere la parola fu Sulz Manodicarta “Dovevamo cercare qualcuno di diverso da chiunque. Non potevamo affidare le redini a un elfo, a un nano o a chiunque appartenesse a una delle nazioni… Ci serviva una figura tecnica.”
“E così abbiamo deciso di chiedere ai custodi per eccellenza… I draghi.” Concluse Orsola Van Di Linea.
“Cosa? Credevo che i draghi fossero creature della China e ormai sottoposte completamente al dominio degli abitanti!” esclamò sorpresa Frode.
“Per alcuni draghi è stato così. Ma altri hanno sviluppato capacità molto simili a quelle umane. Al punto da saper addirittura parlare.” Spiegò Orsola Van Di Linea.
“E studiare nelle nostre scuole, usare la magia, tante cose.” Aggiunse Junk Fiascoargenteo .
“E così fu… Trovammo un drago. Era perfetto. Si faceva chiamare Sguma.” Annuì Sulz Manodicarta.
“Non rivelano mai il loro vero nome. È molto difficile scoprirlo. Il nome è potere.” Disse solenne Macaron.
“E così il drago si accomodò nella Caverna e divenne il proprietario ufficiale di tutte le ricchezze che la stessa conteneva. Ovviamente… per ufficializzare il tutto venne imbastita una grande cerimonia.” Proseguì Conte Gentile.
“E stipulato un patto. Tra le nazioni e il Custode. Io stesso presenziai alla sua scrittura. Poiché sono un avvocato.” Spiegò Conte Conte.
“Un avvocato? Credevo fossi un Conte!” esclamò Frode.
“Conte è un titolo e non un mestiere! E nel mio caso in realtà è un nome e un cognome.”
“Quindi tu ti chiami Conte, ma non sei un Conte.”
“No, infatti, lui è Conte.” Disse Conte Conte indicando Conte Gentile “Io invece non sono Conte, ma mi chiamo Conte.”
“Nome e cognome insieme…” mormorò Frode.
“Era più semplice così. Comunque sia, io presenziai alla stipulazione del patto. Ma al momento della sua firma, Sguma volle aggiungere un’ultima clausola. Era un suo diritto e nessuno immaginò il peggio.” Proseguì Conte Conte.
“Sgrunt….” Borbottò Dunk Linguadighiaccio.
“Sguma aggiunse che solo colui o colei che avrebbe saputo il suo vero nome avrebbe potuto avere la custodia della Caverna dopo di lui. Prima di allora, Sguma sarebbe rimasto l’unico custode della stessa e delle sue ricchezze. Sarebbe stato lui a decidere a chi distribuirle, come, quando… tutto. E per essere sicuro di essere preso sul serio, condannò tutti quelli che avevano contribuito alla stesura del contratto all’innaturale bassezza. Ecco perché ora ci vedi così. A parte Macaron, perdonatemi maestà, la nostra altezza sarebbe normale.” Spiegò Orsola Van Di Linea.
“E da allora… Sguma è diventato una delle personalità più potenti di tutto il Grande Continente. Nel bene e, soprattutto, nel male.” Concluse Junk Fiascoargenteo mentre si prendeva un altro sorso.
“Molto bene. Bella storia… e cosa c’entro io?” domandò allora Frode.
“Come dici tu, cara Frode, le cose si sono fatte complicate. E quando le cose si complicano, di cosa c’è bisogno?” domandò di rimando Macaron.
“Del coraggio?”
“Ehm… No.”
“Del buonsenso?”
“Scherzi vero?”
“E allora di cosa?”
“Soldi!” esclamarono in coro tutti quanti.
“Avete bisogno di soldi e quindi volete entrare nella Caverna.” Disse Frode.
“Non proprio… entrare senza sapere il nome del drago non servirà a nulla. Abbiamo bisogno del nome.” Spiegò Junk Fiascoargenteo.
“E per fortuna ora sappiamo dove trovarlo. Si trova in un punto preciso della Caverna: nella stanza che custodisce il contratto, scritto sullo stesso!” disse Sulz Manodicarta sorridendo.
“E chi ce lo ha messo?” domandò Frode.
“Lo stesso Sguma. Ha dovuto farlo. Affinchè il contratto risultasse valido, ha dovuto firmare anche con il nome. O l’incantesimo non avrebbe funzionato.” Spiegò Conte Conte “Anche per questo ci siamo abbassati d’altezza solo dopo alcuni giorni e non nell’immediato.”
“E lasciatemi indovinare, devo essere io ad andare a prendere il contratto….” Concluse Frode.
“Sei la persona giusta: Sguma non ti conosce, hai già compiuto un’impresa piuttosto pericolosa in passato, non sei avida e quindi contiamo che tu non ruberai nulla. Ovviamente per il disturbo ti offriamo l’un percento del totale.” Disse Conte Gentile.
“L’un percento?”
“Non possiamo permetterci di più al momento.” Disse Sulz Manodicarta.
“Mmmh-mmh” assentì Dunk Linguadighiaccio.
“Tutte scuse, ma sapete che c’è? Non protesto neanche, perché io con voi non ci vengo affatto.” Disse Frode “Non sono più quella di un tempo.”
“Forse no. Ma siamo sicuri di avere un modo per convincerti.” Assentì Junk Fiascoargenteo.
“E sarebbe?”
“Cantando!”
“…. Voi scherzate, vero?”
“Niente affatto!”
 
Nani: “Ti chiediamo perdon
Non seguiamo il bonton
Abbiamo il gps ma non sull’iphone
Qui c’è Dunk col papion di Vuitton
E Gentile che sembra proprio Elton Jhon.
Scusa la banalità Frode, ma le rime non sono il top
Tutti insieme facciamo più anni del primo cd-rom
E poi la canzone non è il massimo con il suo suon!”
 
Frode: “E poi, lo vedi, non c’è un senso a tutto questo!”
Nani: “Sei tu che, non dai, il giusto peso!
Quello che viviamo sarà  un ricordo! Quindi adesso è meglio viverlo!”
Frode: “Vorrei. Ma non posso.”
Nani: “Vedrai che in estate tornerà!”
Frode: “Si, va bene, ma qui nessuno lo aspetterà!”
Nani: “Ci sposteremo verso il mare
In zona popolare
La voglia di cantare tanto non ci mancherà!”
 
“Fermi fermi fermate la musica! Volete dirmi che dovrò sottopormi anche ad altre canzoni!?”
Mentre cantavano i nani avevano trascinato Frode fuori dalla casa, l’avevano caricata su un pony e iniziato con lei il viaggio.
“Sì. Purtroppo con questa dobbiamo fermarci qui perché non sappiamo bene fino a quando possiamo parodiare…” Disse Junk Fiascoargenteo.
“Ma non era Fedez quello che aveva problemi con la Siae?” domandò Frode cercando di scendere dal pony. Ma Conte Conte la afferrò per un braccio e la tenne su.
“No, con la Codacons.”
“Potremmo almeno prendere la corriera invece che stare sui pony.”
“Bancarotta. Ormai non esistono più buoni collegamenti via terra sul grande continente. Ci si deve arrangiare.”
Frode sospirò.
“Guarda il lato positivo” proseguì Conte Conte “magari con questo viaggio potrai riuscire a ritrovare tuo marito.”
Gli occhi di Frode si illuminarono. Non ci aveva pensato! Forse quell’avventura non sarebbe poi stata una così brutta idea, dopotutto.
 
Continua…

 
NOTE:
Salve a tutti lettori e lettrici e grazie mille per essere passati di qui.
Anzitutto scusate per il ritardo, spero di riuscire a essere più rapida negli aggiornamenti.
Comunque, prima di tutto la canzone parodiata è “Vorrei ma non Posto” di Fedez e J-Ax, ma non ce l’ho fatta ad andare oltre il primo ritornello sennò l’avrei pubblicato l’anno prossimo.
E sì, non ero neanche sicura di quanto si potesse effettivamente parodiare qui su efp. Dovrei rivedermi il regolamento. Per quanto riguarda i sette nani compagni di Frode, ecco i loro nomi reali
Junk Fiascoargenteo: Jean-Claude Junker, ex presidente del Lussemburgo e della commissione europea, famoso per i suoi problemi di alcolismo (da qui Fiascoargenteo)
Sulz Manodicrata: Martin Schulz, presidente del parlamento europea, che aveva studiato per diventare libraio (da qui Manodicarta)
Dunk Linguadighiaccio: Donald Tusk, ex presidente della Polonia e del consiglio dell’unione europea.
Conte Conte: Giuseppe Conte, ex primo ministro italiano.
Conte Gentile: Paolo Gentiloni, ex primo ministro italiano, dotato del titolo nobiliare di Conte.
Manu Macaron: Emanuel Macron Presidente Francese, Macaron è il tipico dolce francese ed è spesso usato dai suoi detrattori come nome scherzoso per definirlo.
Orsola Van Di Linea: Ursula Von Der Leyen, attuale presidente della commissione europea.
Sul drago e sulla grotta per ora non do altre informazioni, per saperne di più, bisognerà aspettare i prossimi capitoli (che cercherò di scrivere più rapidamente). Alla prossima!

 
  
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