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Autore: sg199885    21/09/2021    6 recensioni
STORIA INTERATTIVA (ISCRIZIONI MOMENTANEAMENTE CHIUSE) Una nuova minaccia grava sul mondo: due perfidi cattivi, da far impallidire Papillon, stanno cercando il miraculous che spezza i sortilegi per liberarsi dalla loro prigionia.
La custode dei miraculous che vive in Italia sta cercando nuovi portatori per la battaglia imminente.
Chi saranno i nuovi eroi di Roma? Sarete voi a deciderlo!
"...io sono l’ultima superstite della mia generazione, e per far sì che i poteri degli altri due custodi assopiti si risveglino devo creare una situazione di pericolo: l’assenza di almeno uno dei tre custodi; per essere più chiara, per permettere a voi eroi, di trovare il libro magico che vi permetterà di scoprire tutti i vostri poteri e le profezie antiche che vi guideranno nella vostra battaglia, io devo andare incontro alla morte.-
- allora non è stata uccisa, si è sacrificata… - dedusse la più piccola mentre già le lacrime le rigavano il volto.
- non piangete per me, ho avuto una vita lunga e piena, e non escludo di poterci incontrare ancora una volta… non dimenticate una cosa, giovani guerrieri della giustizia: finché resterete insieme, finché combatterete come una cosa sola, nessun nemico potrà sconfiggervi! – li incoraggiò, - rendetemi fiera di voi!"
Genere: Avventura, Comico, Romantico | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Altri, Nuovo personaggio
Note: AU | Avvertimenti: nessuno
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CAPITOLO 10

LA NOTTE DEGLI INGANNI

 
Basilisco strisciò nella notte, alla ricerca di un luogo sicuro per ritrasformarsi; una volta trovato un vicolo buio abbastanza, estrasse il Pugnale dell’Oscuro e lo fece luccicare nella notte, arricciando il sorriso nel vedere le lettere del suo nome finemente intarsiate, quindi le accarezzò con le dita e gli intarsi della lama invasero e nascosero le lettere ad occhi altrui. Una volta assicuratosi che tutto andava secondo i piani, si ritrasformò e si allontanò fischiettando.
Matteo era felice, come poche volte in vita sua: finalmente, dopo anni di sacrifici, qualcosa girava dalla sua: ben presto avrebbe avuto il Miraculous della Protezione, il Grimorio degli incantesimi e un potere tanto vasto che nessuno, nessuno, avrebbe mai potuto più minacciare lui o la sua famiglia.
- E io che credevo che, una volta staccato a lavoro, andassi a fare vita mondana! E invece sei qui tutto solo soletto… - lo richiamò una voce divertita alle sue spalle.
- ciò che faccio fuori dall’orario di lavoro, capo, non sono affari tuoi! – sibilò velenoso il moretto.
- ma come siamo nervosi… - lo prese in giro Mason facendo aderire il proprio corpo alle spalle dell’altro, similmente a come aveva fatto il ragazzo la prima volta che si erano incontrati, - volevo solo dire che è un po’ pericoloso andare in giro tutto solo senza un cavaliere… -
- un cavaliere è controproducente quado esci a caccia… - rispose mellifluo il serpente.
- e di un po’, già trovato qualche preda? – si incuriosì l’altro.
- credo di averne appena trovata una… - gongolò il più piccolo sentendo l’altro ridere contro la sua nuca.
- andiamo a casa tua? – propose Mason.
- solo se non ci fai l’abitudine… -

 

***
 
La notte si prospettava più lunga del previsto… nel retro del Camilla’s Store, mentre i Kwami erano intenti a sbafarsi qualsiasi cibaria reperibile, la Miracle Squad era impegnata nel trovare una soluzione allo sfacelo in cui erano precipitati:
dispiegata sul tavolo un’enorme cartina geografica della città, Luna ci aveva deposto su il proprio smeraldo magico sperando di poterlo guidare, con i propri poteri, alla ricerca dei nemici… in realtà dopo parecchie ore la pietra non aveva fatto altro che muoversi di pochissimi millimetri in direzioni confuse gettando la ragazza nello sconforto; Davide e Andrea invece da fin troppo tempo discutevano animatamente su chi cercare per consegnare i Miraculous dell’Orso e del Delfino, sostenendo l’uno di dover cercare di volta in volta nuovi portatori, l’altra di dover designare Vaen e Astreo in pianta stabile. Dal canto suo Fiore, avvilita e scoraggiata, osservava la scena da un angolino, senza voglia o forza di intervenire, quando d’un tratto notò l’assenza di qualcuno… notò immediatamente che Diego, con ogni probabilità, era uscito a fumare come faceva ogni volta che si sentiva sotto pressione.
Copertasi con un cappotto, la ragazza uscì dal locale trovandosi, come si aspettava, davanti l’argentino che aspirava alacremente il fumo, circondato da un elevato numero di mozziconi.
-ti fa male… - gli disse timidamente la rossa facendoglisi vicino.
- lo so, mamma… - la prese in giro il moro, privo tuttavia dell’allegria che lo contraddistingueva di solito.
- mi spieghi che cavolo è successo durante la battaglia? – chiese a bruciapelo Fiore, diretta come al suo solito.
- cercavo di proteggerti! – sbottò il ragazzo sotto pressione.
- ehi… - lo zittì premurosa Fiore prendendogli le mani tra le proprie, - io non ho bisogno di essere protetta, siamo una squadra, lo hai detto tu prima! Dobbiamo collaborare per vincere, ciò significa che io guardo le spalle a te e tu a me, reciprocamente, non funzionerà mai se io resterò un peso sulle tue spalle. – spiegò pratica.
- è solo che… io non ho mai avuto qualcosa di così prezioso e… sono terrorizzato dal pensiero che ti possa succedere qualcosa… - si confidò Diego con lo sguardo basso, vergognandosi un po’ di guardarla negli occhi, stringendo tuttavia le sue piccole mani tra le sue grandi e forti.
- facciamo così, - propose la stilista, - tu prometti di non provare mai più di proteggermi, e io ti prometto che non mi succederà niente… - gli disse porgendogli un mignolo.
- promesso? – chiese titubante Diego afferrandolo con il proprio.
- promesso! – ribadì Fiore, alzandosi sulle punte per catturare le labbra del ragazzo con le proprie.


***
 
Kyros non era mai stato propriamente un tipetto casa e chiesa, adorava uscire la sera con gli amici, esagerare con l’alcol la maggior parte delle volte, e mettere a frutto il suo fascino per portarsi qualche ragazza a casa, rigorosamente ogni volta diversa; quella sera tuttavia, circondato da musica ad alto volume, risate, urla e mani moleste di ragazze fin troppo disinibite, proprio non era riuscito a divertirsi… nella sua testa martellavano ancora insistenti almeno un milione di domande su che cavolo gli stava succedendo, insomma, sentiva parlare i libri, mica roba da poco!
Rientrò in casa sbattendo violentemente la porta, incurante del rumore a notte inoltrata, e sbuffò sonoramente… non era riuscito a divertirsi nemmeno un minuto! Immediatamente la sua mente andò alla bottiglia di liquore che era abbandonata in salotto, e vi si diresse a passo svelto con la chiara intenzione di scolarsela e andare a letto, ma una volta varcata la porta della stanza, sobbalzò: comodamente seduti in poltrona, un uomo di stazza notevole con un grande paio di occhiali da sole ed una donna con il volto coperto da un velo sorseggiavano tranquillamente il suo alcol.
- Chi cazzo siete e come siete entrati in casa mia. – chiese senza mezzi termini il ragazzo fin troppo incazzato, senza poter tuttavia ignorare il brivido gelido che gli attraversò la schiena.
- siediti, giovane custode. – gli intimò la voce melliflua della donna.
- sto comodo qui, grazie, - sibilò nervoso il ragazzo, - ora vi prego di uscire prima che chiami la polizia. –
- non è il caso di essere così ostili, - controbatté quella, - siamo qui per aiutarti, per dare senso a tutto ciò che ti sta accadendo… -
- che cazzo ne sai tu di quello che mi capita?! – sbottò spazientito Kyros.
- sappiamo che ti succedono cose… come dire, “inusuali”, visioni, sogni… voci –
Il greco era paralizzato, quella situazione si faceva ogni minuto più assurda e terrificante, prima i sogni, poi i libri parlanti, gli sconosciuti inquietanti irrotti in casa…
- Parla. – disse semplicemente dopo aver ingoiato un duro groppo di saliva.
- è più semplice di ciò che immagini: non sei ammattito o altro, sei semplicemente un prescelto. – spiegò pratica la sconosciuta, - nel tuo sangue è insito un potere magico, sei un custode, chiamato a proteggere i sacri gioielli magici che danno potere ai supereroi che proteggono il mondo, i Miraculous! –
- sei solo una pazza! – la liquidò incredulo il ragazzo girando i tacchi.
- se lo sono io lo sei anche tu! Se ti fiderai di me ti mostrerò il mio potere… - propose allettante quella e, schioccando le dita, una sfera di scura energia violacea sbocciò, proiettando tetre e lunghe ombre nella stanza con la sua luce fredda e inquietante.
- devo essere in coma etilico… - sussurrò allibito il ragazzo, al che la donna si alzò, gli venne vicino (provocandogli una sensazione di pericolo mai provata prima) e all’orecchio gli sussurrò:
- se scegli di venire con noi ora, non solo avrai la risposta a tutte le domande che ti stanno togliendo il senno, ma avrai anche un potere tra le mani che ti permetterà di fare ciò che più desideri senza alcuno sforzo, dovrai solamente dirmi una cosa… -
- cosa? – chiese ipnotizzato il ragazzo.
- dov’ è il libro magico che ti chiama? – chiese a bruciapelo la Dama Nera.
- il libro… - incominciò a svelare come in trance Kyros…
Non lo fare, non gli dire dove sono, per favore!
Lo chiamò e riscosse la voce nella sua testa.
- Il libro… io non l’ho ancora trovato – mentì su due piedi.
- vieni con noi, ed avrai tutto ciò che ti spetta avere. – propose allora la dama velata porgendogli una mano.
E Kyros la prese.
 

***
 
Quando Mason si svegliò, in un letto diverso dal proprio (anche se il suo letto era il divano nel salotto di sua sorella), ci mise un po’ per ricollegare gli eventi della sera precedente; nella sua testa era tutto leggermente confuso, si ricordava solo la corsa ad ostacoli nel corridoio disordinato, il morbido tonfo nel letto e poi…
Un mugolio lo distolse dai suoi pensieri e il moro, voltando la testa sul cuscino, vide il compagno della nottata abbracciato al proprio cuscino, con i capelli appiccicati al volto, ancora addormentato in un’espressione corrucciata che faceva sembrare quel suo musetto quasi tenero, certo, non avrebbe mai avuto il coraggio di dirglielo, ma avrebbe volentieri continuato ad osservarlo dormire beatamente.
Mason percepì il sorriso fiorirgli sul volto, tuttavia decise che sarebbe stato molto più produttivo far sì che il padrone di casa si svegliasse con qualcosa di buono pronto ad addolcirgli il risveglio, quindi scivolò fuori dal letto verso il bagno, per godersi una salutare doccia mattutina; sotto il getto dell’acqua bollente si trattenne dal lanciare acuti spacca-vetri e canticchiò solamente, quando tuttavia tirò di lato la tenda e si voltò, l’urlo che sparò fu tutt’altro che trattenuto.
- Mio fratello di solito non permette mai ai ragazzi che porta la sera di restare a dormire. – lo informò una ragazzina dai lunghi e biondi capelli lisci, trafiggendolo con un paio di occhi cerulei apparentemente inespressivi.
- ehm… ciao? – riuscì solo a dire Mason, sentendosi andare a fuoco dall’imbarazzo, mentre non poteva far altro che coprirsi i gioielli di famiglia con la spugna che aveva scroccato.
Qual era la possibilità di farsi beccare nudo e bagnato da un’adolescente dopo una notte di sesso sfrenato? Alta a quanto pare, se neanche ti preoccupi di chiedere informazioni riguardo ad altri probabili inquilini.
- sei anche meno vecchio del solito… non credevo neppure che gli potesse piacere qualcuno che si depila là sotto… - continuò ad osservare stoicamente la ragazzina, rivelandosi oltremodo inquietante.
- Milena! – la richiamò una voce scocciata rivelando un altro ragazzino, di poco più grande, con un’inusuale zazzera rossa e una spruzzata di lentiggini sul naso, che proprio in quel momento era entrato nel bagno come se nulla fosse. – scusala, - continuò rivolgendosi al malcapitato, - a mia sorella piace spaventare la gente facendo la Samara dei poveri, - spiegò pratico strizzando il dentifricio sul proprio spazzolino.
- uffa, che noia! – sbuffò la più piccola girando i tacchi e defilandosi da quell’assurdo teatrino.
- faresti meglio a prenderti un asciugamano prima di beccarti una polmonite… - consigliò il ragazzo con naturalezza mentre spazzolava i denti, poi come se nulla fosse fece anche lui per andarsene, lasciando l’ospite alla tanto agognata privacy.
- aspetta! – lo fermò d’impulso i moro, - di un po’, ti piacciono i pancakes? –


***
 
Matteo si svegliò meravigliosamente rilassato, forse merito della notte di sesso selvaggio trascorsa, forse merito del sollievo del non aver trovato Mason nel suo letto.
“Però, non lo facevo così intelligente!” pensò mentre si dirigeva fischiettando verso il bagno, poi però decise di passare prima dalla cucina e salutare i suoi fratelli, Pietro e Milena, sicuramente già svegli, e quando varcò la soglia, la sua mascella per poco non cadde al suolo: vestito solamente di un ridicolo paio di boxer pieni di smile e una maglietta che era sicuro appartenessero al suo fratellino, Mason era intento a cuocere Pancakes, per la gioia di quei due mostriciattoli che si stavano ingozzando conversando amabilmente con l’ospite.
- Che cavolo ci fai tu ancora qui! – ringhiò avvicinandosi al moro che, in tutta risposta, gli regalò un sorriso smagliante e gli rispose semplicemente “preparo la colazione, sciroppo?” mollandogli in mano un piatto con su una torre di frittelle fumanti.
Si era ufficialmente fregato con le proprie mani, ed era così intento ad autocommiserarsi che quasi non sentì l’anello del Serpente che si riscaldava al proprio dito.


***
 
Basilisco strisciò circospetto tra le colonne del Pantheon, ma insomma, che cosa aveva in mente quella pazza psicopatica? Incontrarsi in pieno giorno, alle 9 del mattino?!
Arrivato al solito angolo buio si guardò intorno circospetto, già pronto a sguainare il pugnale dell’Oscuro, quando la vide sbucare da dietro una colonna accompagnata da un uomo alto e massiccio, celato da un grosso paio di occhiali da sole.
- Salute a te mio giovane amico, cos’è, non ti fidi? – lo derise la Dama Nera notandolo sulla difensiva.
- fidarsi è bene… - rispose a tono Matteo.
- bando ai convenevoli, ho compiuto la mia missione, ora rendimi il Miraculous del Serpente come da accordi, così da poter mantenere il patto con il Custode. – ordinò la donna.
- prima il Miraculous della protezione. – chiarì impassibile il rettile, quindi la Dama arricciò le labbra in un sogghigno e, candidamente, gli porse il gioiello magico tramite cui l’aveva chiamato con naturalezza, il giovane lo accettò titubante, senza comprendere il perché di quel compiacimento, poi realizzò: il Miraculous dell’Ariete era una cavigliera, una semplice catenina dorata con una pietra arancione, e per indossarlo avrebbe necessariamente dovuto inginocchiarsi ai suoi piedi…
poco male, è importante che creda di averti ssssssottomessso
sibilò una voce nella sua testa mentre si chinava ad allacciare la cavigliera magica.
Edenn? Possiamo comunicare telepaticamente? E da quando?
Non ti abbioccare! Resta concentrato
Intimò il Kwami prima di azzittirsi, così, tiratori su, invocò la trasformazione dell’Ariete e contemporaneamente si sfilò l’anello del serpente, così che nessuno avrebbe potuto riconoscere la sua vera identità.
- Stanotte, le mie Stelle Malefiche al completo ruberanno il Miraculous della Liberazione per me, poi, quando finalmente la mia prigionia sarà conclusa, potrete avere per voi il resto. – annunciò la Dama Nera prima di voltarsi ed andar via, accompagnata dal suo uomo, lasciando il novello eroe Faunus in preda ad una marea di emozioni.
- abbi cura di te, amico mio… - sospirò accarezzandosi l’anulare nudo.


***
 
La notte insonne aveva portato ai nostri eroi ben pochi frutti se non un esercito di occhiai scure e gonfie, per tanto i quattro adulti, lasciata di soppiatto Luna in camera sua, decisero di cercare la sopravvivenza in una flebo di caffè al locale di Mason; appena arrivati, spaventati un paio i clienti, si appollaiarono al bancone.
- Caspita, a giudicare da quelle facce da morti viventi è stata una nottata di bagordi… - scherzò allegro Mason.
- mai quanto te che a casa non ci sei tornato per niente. – lo fulminò Fiore, più irritabile che mai, ottenendo come risultato il viraggio del colorito del fratello a rosso scarlatto mentre, zittito, si girava per preparare loro i caffè.
- buongiorno… - si annunciò Matteo uscendo trafelato dal retro, cercando con tutte le sue qualità di attore di camuffare il proprio affanno, con pochi gesti pratici sostituì Mason che ancora litigava con la macchinetta del caffè e porse ad una ad una le tazzine a quei cadaveri ambulanti ma, quando si avvicinò alla tipa con i capelli scuri raccolti in una treccia scomposta, accadde qualcosa di strano: la vide destarsi come se avesse ricevuto una scossa elettrica, poi annusare forsennatamente l’aria e, infine, sentì la cavigliera al suo piede cominciare ad emanare uno strano calore… non riuscì a capire cosa succedesse, ma il suo sesto senso gli intimò di allontanarsi e, passando inosservato, si defilò.
- qualcosa non va? – chiese Davide ad Andrea.
- non lo so… per un attimo mi è sembrato di sentire l’odore nauseante di uno di quei tre stronzi ma poi… è come sparito nel nulla…


***
 
Se possibile, quel giorno Maya era ancora più nervosa e scorbutica del precedente, e in un paio d’ore aveva già ricevuto un bel po’ di strilli dal capo e per poco non diede di matto quando vide a chi era destinato il caffè che stava portando ai tavolini; Kenny era placidamente seduto in poltrona, e rigirava la spilla della Libellula tra le mani come se fosse un giocattolo-
- Che cazzo ci fai qui? – chiese irritata la ragazza.
- ti controllo… - rispose con naturalezza il ragazzo, stringendo le spalle come se fosse la cosa più normale del mondo-
- allora puoi anche andartene, grazie. Non ho bisogno di una balia. – lo liquidò la viola voltandogli le spalle.
- aspetta Crudelia, volevo sapere come stai… - confidò alla fine l’americano.
- come vuoi che stia?! – lo fulminò con occhi di brace, - come una che è stata umiliata e sconfitta! – si sfogò frustrata Maya.
- io non vedo nessuna guerriera sconfitta davanti a me… - la corresse Kenny alzandosi e ponendosi difronte a lei, - vedo solo una ragazza fenomenale che al suo primo tentativo ha messo in ginocchio il nemico; hanno più poteri e esperienza di noi, era prevedibile che perdessimo, ma non accadrà ancora. – la rassicurò.
- se non fosse stato per te… - rimuginò abbassando lo sguardo la ginnasta, sentendo ancora bruciare l’onta nel suo spirito.
- ehi… - la riscosse Kenny prendendole il mento tra due dita e costringendola a guardarlo – siamo una squadra io e te! –
- hai ragione, devo diventare più forte, così anche io saprò proteggerti come hai fatto con me, come soldati in trincea. – si infervorò salutandolo con una pacca sulla spalla e tornado al suo lavoro.
- beh… non è proprio la risposta che mi aspettavo ma ok, il finale di questa commedia arriverà più tardi del previsto… - sospirò l’americano sedendosi per gustare, finalmente, il suo caffè orai gelato dal vento invernale.
 

***
 
La giornata era proseguita stranamente tranquilla per il giovane barista, pur decorata dall’ansia costante della battaglia imminente, al solo schioccare di dita di quella pazza isterica… tuttavia c’era qualcos’altro che lo rendeva inquieto… quel momento in cui, davanti alla ragazza con la treccia, la sua cavigliera si era riscaldata fino quasi ad ustionarlo continuava a riviverlo in mente; non sapendo che pesci prendere decise di intrufolarsi nel magazzino e chiedere spiegazioni al suo nuovo e poco socievole Kwami, che aveva preferito di gran lunga rimanere nascosto che addosso al proprio portatore.
- Esci, musone! – lo chiamò Matteo e ben presto si trovò dinanzi un batuffolo con une lunghe corna, una barbetta intrecciata e uno sguardo severo.
- modera i termini, ragazzino! – lo rimproverò.
- ok ok, non ti scaldare… senti, a proposito di “scaldare”, prima il Miraculous è diventato bollente… che cavolo succede? – gli chiese senza giri di parole.
- il miraculous della Protezione, ignorantello, come tutti i gioielli magici ti dona doti straordinarie anche se non sei trasformato… come quello del Serpente, che ti permetteva di essere oltremodo seducente, così il mio ti permette di essere protetto dai poteri degli altri portatori. -
- stai dicendo che c’era un portatore nel locale? E poi che cos’è questa storia della seduzione? – indagò confuso.
- cos’è, credevi che gli uomini cadessero ai tuoi piedi per il tuo bel faccino? Avresti dovuto vedere che ci ha combinato Cleopatra con quel potere… - lo informò la vecchia capretta.
- ehi, io posso avere tutti gli uomini che voglio, con o senza poteri! – rispose sdegnato il ragazzo, mettendo da parte totalmente la questione del portatore misterioso, girò i tacchi offeso e uscì dal retrobottega. Ma chi si credeva di essere quel rompipalle? Edenn avrebbe dovuto informarlo che quel Kwami era una grande enorme spina su per il…
- ciao… - lo salutò timidamente una voce che aveva imparato a conoscere fin troppo bene, si voltò e si rese conto di dover avere in volto un grugno ben truce, vedendo sobbalzare la povera Stellina che aveva di fronte.
- qual buon vento… - lo salutò indifferente Matteo, e vide lo sguardo del giovane Astreo incupirsi di malinconia. – cos’è, ora ci rimani male se ti rispondo male? – lo prese in giro.
- ciao, che piacere vederti! – li interruppe Mason con la sua solita allegria contagiosa… appena lo notò, lo sguardo del biondo si illuminò, le sue gote si colorarono di rosso e nacque sul suo viso un timido sorriso mentre gli rispondeva un “ciao” imbarazzato. Matteo li guardò di soppiatto, mentre fingeva di riordinare il bancone, ridere e scherzare, e notò una strana e serena complicità… del tutto diversa dai soliti scambi di frecciatine e battute sagaci che era solito avere lui con entrambi… quei due ridevano e parlavano serenamente, come persone del tutto normali e dentro di se sentì nascere un moto disagevole che partiva dallo stomaco, era forse invidia o… gelosia?
Dopo aver salutato il ragazzino Mason fece per andare sul palco a cantare l’ennesima canzone da diva da due soldi, ma, prima di sorpassarlo, gli si avvicinò scoccandogli un bacio sulla guancia sotto gli occhi spalancati del biondo.
Matteo lo vide spezzarsi, e in quel momento gli sovvennero alla mente le parole del suo Kwami che tanto lo avevano indispettito…
“il mio fascino non è frutto di nessun incantesimo, e ora te lo dimostro!” disse a se stesso più che alla creaturina che, tra l’altro, non poteva neanche ascoltarlo.
- sorpreso? – gli chiese, - non dovresti esserlo, dopotutto la nostra gara aveva un vincitore prima ancora di iniziare, dovresti metterti l’anima in pace, abbiamo passato la notte insieme, un vero portento, peccato che tu non lo possa provare mai nella vita! – gli rinfacciò crudele, - dopotutto che ti aspettavi, ti sei lasciato baciare da me davanti ai suoi occhi, povero ingenuo! – lo derise ancora, rincarando la dose, finché il ragazzo, in lacrime, scappò via verso l’uscita del locale accompagnato da una lieve stonatura di Mason dal palco.
Matteo non poté, però, godersi la sua vittoria poiché distratto dal caos che si stava creando nel locale: urla, agitazione, sguardi preoccupati; voltandosi verso la TV vide una giornalista riprendere da lontano un soldato fantasma grosso, brutto e cattivo, che seminava panico e distruzione per la città.
Era senza dubbio il segnale della Dama Nera che li chiamava a raccolta, il moretto tentò di squagliarsela ma si trovò, maledettamente, Mason davanti che lo fissava interdetto.
- I miei fratelli non sono al sicuro, devo andare! – gli mentì defilandosi.
- credevo che fossero finiti, quei cosi… - sospirò rassegnato Davide.
- andate da Luna e prendete i Miraculous del Delfino e dell’Orso, - ordinò decisa Fiore, - stavolta non perderemo per nulla al mondo. -


***
 
Nei giorni in cui si sentiva particolarmente sola, Vaen sapeva di poter contare sulla sua miglior amica, Aurora. Quando era di cattivo umore, triste o arrabbiata, tendeva ad essere aggressiva o scorbutica con la gente che immancabilmente le si allontanava, ma quella biondina tutta pepe era riuscita, chissà come, a leggerle dentro e vedere la ragazza dietro la guerriera, e le era sempre vicino. Era riuscita a convincerla, insistendo un po’, a venire con lei in palestra e dismettere per un paio d’ore quei suoi vestiti da confetto, e di contro aveva imparato ad aprirsi e a mostrare il suo lato sensibile. Poteva tranquillamente dire che, dopo sua madre, Aurora fosse la persona più importante della sua vita, anche se dopo un allenamento ci metteva una vita a prepararsi… proprio per questo era già sotto la doccia dello spogliatoio da un po’ mentre la sua amica ancora stava sistemando i vestiti da mettersi, la musica che suonava ad alto volume dal suo cellulare, non sentì qualcuno entrare con poca delicatezza nel bagno delle ragazze.
- Ok, so che non dovrei essere qui dentro ma è una situazione di emergenza e… oh. – si bloccò Gladiator trovandosi difronte una bionda pallida, alta e formosa anziché la tailandese. – ok, mi aspettavo di trovare qualcun altro. – ammise.
- ehi, ma tu sei il supereroe della TV, ti conosco! Ci siamo solo io e la mia amica sotto la doccia, chi cercavi? – gli rispose per niente a disagio la ragazza.
- ok, non ho un attimo da perdere, mi sembri una apposto, ti andrebbe di lottare contro il male per una notte? – le propose pragmatico l’eroe.
- lottare contro il male? Io?!?! – si interrogò sorpresa Andrea.
- si! – confermò l’argentino mostrandole una collana scintillante, - questo è il Miraculous dell’Orso che dona il potere della forza, devi giurare di usarlo per il bene e restituirlo quando avremo battuto il nemico, ci stai?
- io… ok! –acconsentì dopo un attimo di incertezza Aurora e, preso il gioiello tra le mani, una luce si prigionò rivelando una tenera e buffa creaturina volante.
- ciao! Io sono Otto, il tuo Kwami, ter trasformarti non devi far altro che chiedere. – le disse.
- ok… Otto, trasformami! – esclamò la ragazza venendo avvolta da una calda luce dorata che, placandosi, rivelò la figura di un’eroina temibile: portava una veste leggera che lasciava liberi i movimenti di colore castano, tenuta ferma in vita da un grosso cinturone di cuoio scuro, e su tutto il braccio sinistro portava un pezzo di armatura pesante di metallo fatta apposta per fermare gli attacchi, mentre il sinistro era libero. Ai piedi aveva dei sandali rinforzati col metallo fatti apposta per correre e colpire e infine la sua testa era completamente nascosta da un grosso elmo di metallo che ricorda il muso di un Orso, attraverso il quale si vedevano solo gli occhi.
- benvenuta a bordo Madame, adesso si balla! – la incoraggiò Gladiator porgendole la mano ed insieme, con un salto, balzarono fuori dalla finestra da cui era entrato.
Pochi istanti dopo, avvolta in un asciugamano, Vaen tornò dal vano docce e, trovandosi improvvisamente sola, non poté che domandarsi che cavolo stesse succedendo.


***
 
La luce del tramonto proiettava lunghe e tetre ombre nel colonnato del Pantheon, dietro cui, dopo un volo pindarico di un vanitoso Dragonfly, lui e Merlin atterrarono. Guardandosi intorno, furono riscossi da una voce sconosciuta che li chiamava:
- Buh! – li spaventò una strana creatura dai capelli diventano molto lunghi e ricci, che scendevano lungo la schiena quasi come un mantello di lana e con due corna imponenti che gli spuntavano dalla testa. La sua pelle era scura e i suoi occhi circondati da lunghi tatuaggi tribali di colore arancione che percorrevano anche la fronte, il mento e le guance rendendo il suo viso irriconoscibile. Il suo era petto nudo, le braccia protette da lunghe maniche di cuoio marrone e lana, mentre la pancia era difesa da una sorta di corpetto dello stesso materiale. Una lunga veste arancione e castana dal taglio irregolare gli copriva le gambe e portava sandali ai piedi, che mostravano la cavigliera sulla caviglia sinistra.
- iniziamo bene… - sbuffò sarcastico il ragazzo, mentre Maya rispose con un duro “tu chi diavolo sei” accompagnato dallo sguainare della sua spada.
- relax prima ballerina, sono sempre io, Basilisco, ho ceduto il mio Miraculous in cambio di quello della capra, potrete rivolgervi a me chiamandomi Faunus. – chiarì Matteo con un inchino derisorio.
- e a chi lo avresti “ceduto”? – indagò sospettosa Merlin.
- a me. – si intromise, chiamato in causa, un altro ragazzo fasciato in una giacca aderente lunga fino alle ginocchia con motivi a squame, pantaloni molto aderenti che gli stringevano le gambe con una cintura squamata con delle zanne come fibbia; le maniche del completo erano a spirale come un serpente che si univano a dei guanti dotati di artigli neri, stivali dalla suola bassa con degli speroni ad uncino.
Un grande cappuccio simile a quello di un cobra gli copriva il capo, il volto era coperto da delle squame che, come una maschera, lo rivestivano dalla fronte fino agli occhi. Quando sorrise mostrò dei canini pronunciati. – felici di conoscervi, io sono il nuovo leader di questa squadra. –si annunciò.
- E chi, esattamente, ti avrebbe proclamato “capo supremo”? – domandò sempre più irritata la ragazza.
- colei che ti ha dato il potere con cui fai tanto la gradassa. –le rispose a tono quello fronteggiandola beffardo.
- placate i bollenti spiriti, prime donne, abbiamo poco tempo per organizzare il nostro agguato. – ricordò pratico Faunus.
- agguato? – chiese annoiato Dragonfly.
- esattamente, il soldato nero è solo il fuoco di copertura, inviato dalla Dama nera per “scaricare” gli eroi e permetterci una vittoria facile, se ci coordiniamo andrà tutto liscio come l’olio.
- coordinati come l’altra volta, quando ci hai lasciato da soli e te ne sei stato nascosto tutto il tempo?! – rinfacciò irosa la donna del gruppo.
- si, esattamente, come l’altra volta, quando vi ho salvato il culo mettendo una pezza alla vostra incompetenza… - la prese in giro Matteo, divertendosi un mondo a vederla fumare di rabbia.
- smettila di fare il bambino provocando questa incantevole fanciulla, - fu ammonito dal leader, a cui non sfuggì l’occhiataccia che gli rivolse l’uomo-libellula, - e dicci il tuo piano. –
- sarà semplicissimo, una volta sconfitto il soldato fantasma il Miraculous della colomba, il nostro obiettivo, sarà scarico, ciò che dobbiamo fare è semplicemente tenere impegnate e distratte la lupacchiotta, che potrebbe ricaricarlo, e la bimbetta che ha poteri insidiosi, - spiegò forte delle informazioni ricevute da Edenn, - a quel punto non dovrete far altro che far incazzare gli altri per bene e fidarvi del mio intervento al momento giusto. –
- che novità, un altro piano in cui tu te ne stai in panciolle! – si ribellò Merlin.
- io penso a distrarre la lupetta. – rispose invece Kenny sedando la lite sul nascere.
- io alla piccola civetta. – si propose Kyros.
- allora a me resta il compito divertente… - si illuminò Merlin, mostrando una nuova luce di determinazione e cattiveria negli occhi.


***
 
Di sere nere
Che non c'è tempo
Non c'è spazio
E mai nessuno capirà
Puoi rimanere
Perché fa male male
Male da morire
Senza te, senza te, senza te
 
Ripenserei che non sei qua
Ma mi distrae la pubblicità
Tra gli orari ed il traffico lavoro e tu ci sei
Tra il balcone e il citofono ti dedico i miei guai
 
Di sere nere
Che non c'è tempo
Non c'è spazio
E mai nessuno capirà
Puoi rimanere
Perché fa male male
Male da morire
Senza te

Le note della canzone risuonavano ad alto volume nelle cuffiette di Astreo, solo accovacciato su di una panchina, mentre lasciava le lacrime scendere e i pensieri affollarsi nella testa…
Come aveva potuto immaginare davvero di poter piacere ad uno così? Perfettamente bello, realizzato ed affascinante? Eppure non se li era immaginati i suoi sorrisi, quel luccichio nei suoi occhi quando lo guardava…
Come aveva potuto, poi, immaginare di poter vincere contro quel demonio? Era chiaro fin dall’inizio che l’avrebbe spuntata lui, non avrebbe mai dovuto sperarci troppo ma… quel bacio?
- Ehi sottone! – lo prese in giro una voce e il biondo si stava già girando a dirgliene quattro quando vide davanti a se un solo occhio sorridergli.
- Cernuus?! Che ci fai qui? – chiese sorpreso.
- secondo te? – gli domandò retoricamente il castano porgendogli la scatola contenente il Miraculous del Delfino. – squadra che vince non si cambia, no? – gli fece notare dopo aver sentito quella stessa frase da Andrea ininterrottamente tutta la notte.
- io… non so se ce la faccio… - tentennò il ragazzo.
- prendi questo coso e seguimi, scemo! – lo prese in giro il cervo, - sarai fantastico, vedrai! – lo rassicurò. –
- ok… lo spero tanto, non sai quanto – sospirò il biondo
-  e ora – annunciò teatrale Cernuus, - usciamo nella notte e seguiamo la fugace tentatrice, l’avventura! -


***
 
Nel bel mezzo del Foro Romano, il soldato rosso abbatté una colonna con un colpo d’ascia.
- Te lo ricordi quando ci siamo ritrovati qui tutt’e due, Colombella? – ricordò romanticamente Gladiator.
- non è il momento… - sbuffò White Dove osservando il nemico: era un mostro imponente, con quattro grosse braccia che brandivano un’ascia, una spada, uno scudo e una clava, era insomma un po’ una sintesi dei guerrieri già affrontati precedentemente. - Possiamo batterlo, bloccatelo! – ordinò decisa.
La Miracle Squad balzò all’attacco: Silver Claw lanciò il suo cristallo che si avvolse alle braccia che reggevano l’ascia e la spada legandole insieme, quindi aiutata da Cernuus e Dolphy Titan tirò con tutte le sue forze, Gladiator invece con un colpo ben assestato della sua lancia fece volare via lo scudo del nemico.
- VIGORE! – invocò Aurora facendosi pervadere dal suo potere, si lanciò contro il guerriero, evitò la clava e colpì con un poderoso calcio in pieno petto, spedendolo contro una colonna che crollò seppellendolo.
- VENT’ARGENTEO! – chiamò Fiore liberando il potere dei suoi ventagli, che sprigionarono un tifone così forte che rimosse i detriti che coprivano il nemico prima di dissolverlo in un urlo di dolore.
- FLUSSO INVERTITO! – sussurrò Astreo sfiorando il suolo con il suo bastone, da cui si dipanò un’anergia azzurra che rivestì qualsiasi cosa incontrasse sul suo cammino, fino a raggiungere ogni angolo del Foro, quindi si ritirò riavvolgendo il tempo e riparando ai danni della battaglia.
- siamo stati grandi! – esultò Aurora accompagnata da tutti i compagni, ma ben presto i festeggiamenti furono interrotti da un tetro rumore di batter di mani.
- complimenti, eroi… - li interruppe una voce che, rivelandosi da dietro una colonna diroccata, mostrò un giovane vestito di nero che chiaramente portava con se il potere del Serpente.
- e questo chi è? Non è il tipo dell’altra volta è… meno inquietante. – notò Cernuus.
- io sono Idra, e sarò il vostro nuovo nemico. – si presentò beffardo.
- pfff. Sette contro uno sarà fin troppo semplice metterti al tappeto. – lo derise Gladiator un secondo prima che, da altri angoli bui, sbucassero Dragonfly e Merlin. – ecco, ricordatemi di stare zitto la prossima volta! – ironizzò mentre tutti gli eroi si raggruppavano intorno a coloro che avevano già usato i loro poteri.
- bello stratagemma usare il soldato come esca… - temporeggiò Silver Claw sulle spine, ma si rese conto da sola che in pochi minuti il Vigore della nuova arrivata sarebbe terminato e con lui le speranze di vittoria, quindi gridò “all’attacco!” e partì contro il suo nemico dell’altra volta che, dispiegando le ali, volò più lontano attirandola con se.
- Cernuus, seguili mentre noi pensiamo a questi due! – ordinò perentoria White Dove sguainando i ventagli.
- cosa credi di fare? Tra pochi minuti ti trasformerai! – le ricordò preoccupato Diego.
- un motivo in più per sistemarli in fretta. – lo rassicurò scherzando la rossa e, dopo uno sguardo d’intesa, scattarono entrambi contro Merlin.
- proteggete Owl Maiden, novellini! – intimò ad Astreo e Aurora l’argentino prima di tuffarsi in battaglia.
- ehi! Io non ho bisogno di essere protetta da nessuno! – lo contraddette indispettita la più piccola mentre la bionda si lanciava all’attacco contro il nemico, ma Idra schivò ogni suo colpo con grazia ed eleganza senza contrattaccare mai; man mano che il tempo passava, e il Vigore si esauriva, gli assalti di Aurora si facevano meno potenti e precisi.
- di solito non alzerei mai le mani su una ragazza, ma di questo passo ti farai fuori da sola tirando una testata su una roccia! – la prese in giro Kyros pronto a provocarne l’ira.
- ma come ti permetti? Io sono Callisto, e ti sconfiggerò! – lo minacciò ancora la bionda lanciandosi all’attacco ma, come annunciato, il ragazzo la colpì lievemente ad un piede per farle perdere l’equilibrio poi, con una pacca sulla schiena, sfruttò la velocità della ragazza per spedirla contro un muro nel momento preciso in cui il suo potere si disattivò e, non più invulnerabile grazie alla sua forza sovraumana, quella batté la testa e svenne.
- maledetto! – lo accusò Dolphy Titan attirando l’attenzione su di se.
- tu sarai ancora più facile da fare fuori… - lo sminuì il nemico notando il tenue tremolio che lo pervadeva.
- COBRA INCANTATORE! – sibilò ed immediatamente un serpente apparve, in una nuvola di fumo nero, sulle spalle del biondo.
- ma guardati! Sei così impacciato, maldestro, insignificante… se solo ti fossi impegnato di più, adesso saresti in compagnia del tuo bello, e non qui a rischiare la vita! Non vorresti imparare ad essere più sfacciato, senza freni, goderti la vita? Devi solo toglierti quell’orecchino e liberarti da questa responsabilità… - sibilò il cobra all’orecchio del biondo, paralizzato dall’incanto del serpente, mentre le spire di quest’ultimo si facevano sempre più grandi e avvolgevano la sua minuta figura.
- lascialo stare! – minacciò piena di odio Luna, cercando, con i suoi nuovi poteri, di colpirlo con pietre e massi che faceva levitare.
- se pensi di battermi con questi trucchetti da prestigiatore, poppante, ti sbagli di grosso, ahahahaha. – la derise Idra evitando tutti i suoi proiettili.
- ora vedremo chi è la poppante, FLASH SUL FUTURO! – invocò Owl Maiden ed ai suoi occhi apparve una visione: in una grotta buia e fredda, un ragazzo moro ed alto, che sfoggiava senza maglietta un grosso tatuaggio raffigurante la testa di Medusa sulla schiena, sfogliava un grosso libro posto su un leggio di pietra, avvicinandosi con lo sguardo del suo terzo occhio, vide su ogni pagina il disegno di un animale diverso, e sotto di essi strane formule in una lingua sconosciuta.
- chi sei tu, davvero? – chiese allora Owl Maiden tornata dalla sua visione ma, in un attimo, Idra le fu addosso colpendola con il taglio della mano dietro la nuca, e cadde svenuta.
In quello stesso momento, poco più lontano, Merlin arrancava sotto gli attacchi combinati di White Dove e Gladiator, forti della nuova intesa in battaglia, ghignando tuttavia ogni volta che il richiamo della corona della Colomba si faceva più insistente.
- Tra poco ti ritrasformerai! – latrò Diego preoccupato.
- vinceremo prima che accada! – lo rassicurò la rossa, riuscendo con il suo ventaglio a ferire una guancia della nemica.
In un altro angolo del foro, Dragonfly, planando sinuosamente, sferrò il suo contrattacco lanciando i frammenti della sua lente magica contro i due nemici;
- non ti aspetterai che il tuo trucco funzioni due volte! – lo prese in giro la ragazza-lupo schermandosi con la rotazione della sua arma.
- coraggio, tira fuori i tuoi artigli e combatti! – la provocò il nemico.
- è un tranello, vuole farti usare il tuo potere per non ricaricare i nostri. – la mise in guardia Cernuus, poi, con un lampo di genio, lanciò il suo Velo di Nebbia facendo calare la foschia su se e la compagna; quando la nebbia si diradò, apparve minacciosa la figura del guerriero della nebbia frutto dell’unione dei Miraculous del Cervo e del Delfino.
-illuso… SCIAME DI COLORI! – rispose il guerriero della libellula liberando un’infinità di libellule colorate che, immuni dall’inganno dell’illusione, volarono fino a trovare i due eroi nascosti dietro un rudere ed assaltarono Cernuus.
- no! – urlò spaventata la mora vedendo l’amico in difficoltà, ma ben presto gli insetti si diradarono tornando dal proprio creatore, trasformandolo in una copia del portatore del cervo.
Usando il potere rubato a Cernuus, Dragonfly creò una moltitudine di copie di Merlin che affiancarono la compagna nella lotta; ogni volta che Diego se ne trovava una davanti, e la trafiggeva con la sua lancia, quelle scomparivano come un miraggio, lasciandolo goni volta più adirato poi, con la coda dell’occhio, vide i tre nemici riunitisi poco lontano che osservavano divertiti la scena, Luna ed Aurora inermi al suolo ed Astreo avvolto, in stato catatonico, tra le spire di un grosso e nero serpente, e la rabbia, a quel punto, esplose in lui:
- Cernuus, Silver Claw, qui, ora! – li chiamò e i due eroi, con un balzo, lo raggiunsero a fronteggiare i rivali. –usa il tuo potere su di me! – intimò poi alla ragazza.
- ma… - provò a obbiettare, ma fu zittita da uno sguardo truce. – RICHIAMO DEL BRANCO! – invocò poi e un fascio di luce colpì la collana con il dente di facocero dell’argentino.
- no fermo, è una trappola! – urlò disperata Fiore, poco lontano, ancora circondata dalle illusioni di Merlin.
- BOATO DEFLAGRANTE! – ringhiò Gladiator sprigionando tutto il suo potere contro il trio ma, un attimo prima che la potente onda d’energia li colpisse, uno scudo dorato li avvolse proteggendoli e facendo rimbalzare il colpo sui tre eroi che ne vennero completamente investiti e sbalzati lontano, tra polvere e macerie.
- ora sei tutta sola uccellino… - sibilò una voce alle spalle di White Dove, incredula e inerme davanti a tutti i suoi amici sconfitti e, voltandosi, vide un viso malvagio decorato da disegni tribali, poi un forte colpo rimbombò nella sua testa ed infine, fu tutto buio.


***
 
Dalla sommità del Campidoglio, Tengu osservava amareggiata Roma cullata dal silenzio notturno.
- Te l’avevo detto che avrebbero fallito, ora la Corona della Colomba è in mano al nemico. – rimproverò asciutta il suo compagno d’arme.
- non essere così dura, tu più di chiunque altro dovresti sapere che non è importante quante volte si cade, ma quante ci si rialza, e devi dare anche a questa nuova generazione di eroi la possibilità di rialzarsi… - la corresse Simba wa Moto.
- non è pungolandomi sul vivo che otterrai la mia approvazione! – gli ringhiò contro la ragazza.
- prendilo allora come un favore che ti chiedo e che potrai riscattare il futuro… - scherzò allegro il leone, - diamogli la possibilità di rimediare a questa sconfitta, se falliranno interverremo a modo tuo. – propose.
- mi dovrai un favore molto grande… - sbuffò annoiata Tengu, irritata da avergliela data vinta per l’ennesima, volta, - e stammi lontano! – sbottò poi colpendogli la testa che il ragazzo, accovacciato affianco a lei, le strofinava sul fianco fuseggiando. – altro che feroce leone, sei poco più che un gattino troppo cresciuto! -


***
 
NOTE DEL RIEMERSO
Scusate, scusate, scusate! So che avevo promesso questo capitolo tre settimane fa ma, Come ho detto ad alcuni di voi, ci sono stati alcuni incidenti di percorso (tipo averlo cancellato quasi tutto per sbaglio, perché sono idiota) anyway, la prima parte della storia si conclude qui amici! Ormai tutto è in gioco, gli eroi, gli antieroi, il duo misterioso, la Dama Nera e il cavaliere, uno dei due custodi, tutto è calato in tavola, o quasi.
Come ho già annunciato, ancora tante sorprese ci aspettano, ancora tante trame e storie da raccontare, ancora due personaggi misteriosi da svelare! Ma ciancio alle bande, incominciamo:
  1. EASTER EGG: un applauso a chi ha riconosciuto gli attacchi di vari anime/videogiochi nascosti in quelli dei nostri eroi, rispettivamente “sciame di colori” (YuGiOh zexal) e “nottesferza” (pokemon), ma erano anche presenti “cobra incantatore” (I cavalieri dello Zodiaco, Tisifone) il celeberrimo vortice acquatico di Sailor Mercury! Insomma, per tutti i gusti. Coloro che hanno indovinato hanno vinto, udite udite, un bel biglietto aereo offerto da me! (Non sto scherzando, aspettate e vedrete!) Ammetto che a sto giro sarà moooolto difficile… posso solo aiutarvi dicendo che è una citazione di un’opera molto famosa, una saga di sette libri trasposti in otto film, beh, divertitevi a cercare!
  2.  INTERATTIVITA’: ok, siamo ad un punto di svolta ed è il momento di raccogliere un po’ di reactions che, in quanto tali saranno diversificate tra i personaggi: PER LA MIRECLE SQUAD, questa è la prima grande, bruciante sconfitta, quella senza speranza, in cui sembra che il male abbia vinto, come reagiranno i nostri eroi? Si lasceranno abbattere, cederanno alla rabbia o troveranno speranza? VAEN, come reagirà alla scoperta di essere stata messa da parte come eroina? ASTREO, come reagirà alla relazione tra Mason e Matteo? Cederà alle tentazioni del cobra? LE STELLE MALEFICHE, come reagiranno alla vittoria? E come la prenderanno quando la Dama Nera mostrerà la sua crudeltà? IL DUO MISTERIOSO, deciderà davvero di restare ancora nell’ombra ad osservare i movimenti di eroi e cattivi o sceglierà di agire?
  3. SELEZIONE OC: nello scorso capitolo avevo proposto altri due posti vacanti come OC, il custode delle profezie e il “ficcanaso”; il primo è già stato assegnato, per chi volesse, potete recuperare la descrizione del personaggio mancante, il ficcanaso appunto, dal capitolo precedente.
  4. SONDAGGI: questo è lo spazio riservato, come vorrei ricordare, a chiunque leggesse e volesse imprimere i suo parere al prosieguo della storia; la domanda è la seguente: cosa desiderate vedere dal capitolo 12 in poi: un ulteriore power up dei miracolati, la comparsa di un nuovo nemico oppure un cambio di scenario? Potete scegliere una sola di queste tre alternative e votarla tramite recensione
  5. RINGRAZIAMENTI: Giunti a questo primo giro di boa, il decimo capitolo, è doveroso ringraziare i sei magnifici lettori e recensori che partecipano a questa storia, HARRYFINE, SAPPHIR DREAM, DRAGUN95, SIMSTAR, TALES OF A FAIRY e SUMMERLOVER,  nonché chi legge in silenzio, FRANCESCO 6542 che ha inserito la storia nelle preferite, e quelle 200 persone che spendono ogni volta il loro tempo per leggere un mio capitolo, oppure quelle 100 che lo leggono due volte, o 50 che lo rileggono quattro volte, chiunque voi siate e quanti voi siate grazie, grazie, grazie. Un grazie speciale a SAPPHIR DREAM per le sue fantastiche fan art.
 
 
IN THE NEXT CHAPTER:

Greta Manni e suo marito Hans si trovavano davanti una vecchia e diroccata chiesa, in piedi ed in silenzio da una manciata di minti. Era quello il momento della verità, mentre tra le mani stringevano la corona d’oro della liberazione, di mettere fine alla prigionia che li accomunava da settecento lunghi anni.

- È il momento. – annunciò solenne la Dama Nera sollevando in alto il gioiello, - è arrivato il giorno della vendetta! – 
 

… STAY TUNED
   
 
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