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Autore: OrderMade96    21/09/2021    1 recensioni
Derek Hale è un uomo di poche aspirazioni nella vita.
È per questo che accetta di lavorare per Argent International come sorvegliante.
Genere: Generale, Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: Slash | Personaggi: Allison Argent, Bobby Finstock, Danny Mahealani, Derek/Stiles, Scott McCall
Note: AU | Avvertimenti: Tematiche delicate
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★ Iniziativa: Questa storia partecipa a “Back to office” a cura di Fanwriter.it!

★ Numero Parole: 3808

★ Prompt/Traccia: 12) Durante il proprio turno di video sorveglianza, A scopre diverse tresche e qualche segreto.

 

Derek Hale è un uomo di poche aspirazioni nella vita.

Alla soglia dei suoi trent’anni si accontenterebbe di avere un lavoro, possibilmente a tempo indeterminato e ben retribuito, che gli permetta di pagare l’affitto di un appartamento così da non dover più vivere con le sue sorelle - che ama con tutto se stesso ma che sanno anche come essere danatamente esasperanti per metà del tempo - e uscire quando ne ha voglia per andare a bere con i pochi amici che ha. 

Suo zio Peter gli ha proposto una posizione come dirigente nelle Triskele Industries, l’azienda farmaceutica di famiglia che dirige da quando i genitori di Derek sono morti in un incidente stradale, ma a differenza di sua sorella Laura, Derek non è fatto per dare ordini alle persone o gestire scartoffie. 

È per questo che accetta di lavorare per Argent International come sorvegliante. 
Argent International è un’azienda famosa a livello mondiale per fornire i più disparati servizi, dalla consulenza e assistenza legale, fino alla vendita di armi ad agenzie militari private, senza aver alcun problema nell’essere competitiva anche contro le più grandi multinazionali e mantenere l’eccellenza in ogni campo in cui si muove. 

Derek è sinceramente stupito di essere selezionato tra la vastità di curriculum che l’azienda deve aver ricevuto per la posizione vacante, ma non si sofferma troppo a rimuginare sulle motivazioni che hanno portato alla sua assunzione quando stringe la mano di Bobby Finstock, il responsabile delle risorse umane, dopo aver firmato il vantagioso contratto.
La paga è ottima, ha un giorno settimanale libero a sua scelta, i turni sono flessibili e il suo nuovo collega Scott Mccall non si fa problemi a coprirlo quelle rare volte che Derek fa qualche minuto di ritardo perché non ha sentito suonare la sveglia o è rimasto imbottigliato nel traffico.
Tutto ciò che Derek deve fare è sedersi su una comoda poltrona girevole alla sua postazione e osservare una parete di monitor per circa otto ore, controllando chi entra ed esce dall’edificio e ciò che accade all’interno di esso. 

E tenere la bocca chiusa su tutto quello che vede che non sia rilevante ai fini della sicurezza dell’azienda o dei suoi collaboratori.

Non è propriamente una delle clausole scritte del suo contratto, ma una conversazione avuta con Scott qualche giorno dopo la sua assunzione, gli fa capire che se vuole mantenere il proprio lavoro, farà meglio a non ficcare il naso dove non necessario.
Non che la riservatezza sia questo grande problema. Derek non è un tipo che parla molto e non è nemmeno particolarmente interessato a tenere traccia delle tresche che si svolgono tra i dirigenti o ai piccoli innocui segreti dei dipendenti.

Come il fatto che Greenberg tenga una scorta segreta di merendine negli archivi e lasci di nascosto la colazione o altri piccoli regali sulla scrivania di Finstock prima che l’uomo arrivi in ufficio, o che Danny Māhealani nel suo tempo libero abbia installato programmi non del tutto legali nel proprio computer in dotazione per renderlo a detta sua più “performante”. 
Scott gli ha garantito che Danny ha l’autorizzazione diretta dei suoi superiori di farlo.

Certo, Derek ammette che è interessante vedere come Lydia Martin - la dirigente del ramo legale dell’azienda, l’affasciante donna che nonostante la sua statura minuta, riesce a sembrare imponente in una stanza piena di spietati avvocati - e Jackson Whittermore - il dirigente del ramo prestiti e riscossione crediti, l’uomo dal perfetto sorriso di circostanza che sembra più un modello di biancheria intima che un esperto di finanza - si trasformino in due amanti appassionati mentre si nascondono da sguardi indiscreti in una stanza in disuso al quarto piano, per poi tornare a fingere di provare indifferenza l’uno per l’altro una volta raddrizzati i vestiti e sistemato il trucco. 

Oppure beccare di sfuggita Scott e Allison Argent - la figlia del grande capo - baciarsi nel parcheggio, nascosti dietro una vecchia jeep azzurra.
Detta jeep, scopre successivamente Derek, appartiene a Stiles Stilinski.

Stiles Stilinski ha ventiquattro anni, il viso punteggiato da nei, due grandi occhi marroni e la prima volta che Derek lo incontra, il ragazzo gli versa il caffè addosso sbattendogli contro in corridoio. 
“Guarda dove vai la prossima volta.” Gli grugnisce contro Derek con cipiglio, fulminando con lo sguardo il giovane quando questo prova a scusarsi. 

Ha una camicia di scorta nello spogliatoio, l’incidente in sé non è così grave e sa che forse la sua reazione verso il ragazzo è stata esagerata, ma non ha dormito e il suo umore ne sta risentendo. 
Laura è piombata a casa sua nel bel mezzo della notte, reggendo in mano una bottiglia di martini e le lacrime agli occhi, piagnucolando mentre inveiva contro James definendolo un bastardo. 

James è il ragazzo con il quale sua sorella si stava frequentando e quello che tutti pensavano avesse buone probabilità di diventare il suo futuro marito. 

Se Laura non avesse scoperto che intratteneva una seconda relazione con una certa Jennifer. 
 

“Amico, sembri voler uccidere qualcuno.” Commenta Scott notando la sua espressione accigliata e l’aria stanca quando lo vede entrare nella sala sorveglianza. 
“Non so decidermi chi voglio uccidere di più tra quel coglione del ragazzo di mia sorella, o forse dovrei dire ex a questo punto, oppure il tizio che è venuto a sbattermi addosso in corridoio e mi ha rovesciato il suo caffè bollente sulla camicia.” Sbuffa Derek sistemandosi la cravatta.
Con il passare dei mesi lui e Scott sono diventati buoni amici, anche se il carattere chiuso e spigoloso di Derek ha fatto penare a lungo l’altro per riuscire a raggiungere il punto in cui potessero avere una vera conversazione composta da più che soltanto monosillabi e grugniti. Sentirlo proferire così tante parole in fila è ancora una sorpresa per Scott. 
“Questa sembra una cosa da Stiles.” Soppesa con un sorriso divertito Mccall mentre presta la sua attenzione alla propria sezione di monitor. 
Derek alza un sopracciglio. “Che diavolo è uno Stiles?”
“Stiles è il capo del reparto investigazione e sorveglianza. In un certo senso è anche il nostro capo, anche se preferisce delegare gli oneri di quel ruolo e il lavoro d’ufficio a Parrish, così da poter operare sul campo quando ad Argent International vengono affidati lavori interessanti.” Spiega l’altro. 
“Quel ragazzino che sembra appena uscito dal college è il nostro capo?” Esclama Derek in un misto di sorpresa e orrore. 

Se così fosse vero, probabilmente avrebbe dovuto iniziare a preoccuparsi di essere licenziato per il modo in cui gli aveva risposto.

“Quel ragazzino, come lo chiami tu, è un ex agente federale.” Precisa piccato Scott. “Ed è il mio migliore amico, perciò porta rispetto.” Aggiunge con fierezza alzando il mento. 

Derek scopre presto di non doversi preoccupare di essere licenziato. 

Ad attenderlo il giorno dopo insieme a Scott nella sala sorveglianza, c’è un sacchettino e un biglietto adagiati sulla sua sedia.

Scusa per la camicia :(  Pagherò il conto della lavanderia. -Stiles

Recita il biglietto. 

Il sacchettino contiene un pretzel ed è il più buono che Derek abbia mai mangiato, anche se non lo ammetterebbe mai ad alta voce. 
 

Ovviamente Derek non permette che Stiles paghi alcuna lavanderia, nonostante il consiglio di Scott ad accettare l’offerta.
“Fidati, Stiles sa essere molto persuasivo.” 

 

Il giorno seguente, al posto del pretzel, Derek trova una camicia nuova perfettamente imbustata ad aspettarlo insieme a un nuovo biglietto. 

Siccome non sembri intenzionato a farmi pagare la lavanderia, ti ho preso una nuova camicia. Ah! >:D Spero sia della misura giusta... -S

“Questo è ridicolo.” Derek solleva la camicia tra le mani. “Non ho bisogno di una nuova camicia. La macchia è andata via al primo lavaggio.”
“Avresti dovuto accettare la sua offerta di pace sin da subito.” Risponde Scott con un’alzata di spalle, come se fosse del tutto normale che il loro capo compri a Derek una camicia. “Stiles ha un modo tutto suo di interagire con le persone che catturano il suo interesse.”

Derek prova a restituire la camicia per tutta la settimana seguente, ma di Stiles non c’è nessuna traccia. Quando chiede informazioni a Scott, lui lo informa che Stiles sta operando sul campo e probabilmente non tornerà in sede prima di qualche settimana. 
Qualche settimana si trasforma in un mese e la camicia giace abbandonata nell’armadietto di Derek, almeno finché quest’ultimo nota una familiare vecchia jeep nel parcheggio mentre sta entrando a lavoro.

Senza pensarci due volte, Derek recupera la camicia dallo spogliatoio e si precipita a passo di marcia nell’ufficio di Stiles, aprendo la porta senza nemmeno bussare.

Il suo capo solleva lo sguardo dal fascicolo che ha davanti. Una penna gli penzola mollemente tra le labbra dischiuse. 

Stiles ha davvero delle belle labbra, constata una vocina maliziosa nella testa di Derek. 
“Ciao?” Saluta sorpreso Stiles. “Hai bisogno di qualcosa?” 
Derek scuote la testa per scacciare pensieri indesiderati e si fa avanti.
“Ti sto restituendo la camicia.” Informa, dichiarando il motivo per cui è lì. “E vorrei scusarmi per il modo in cui ti ho risposto quel giorno.”
“Non era della misura giusta?” Domanda Stiles squadrandolo spudoratamente. “E non c’è bisogno di scusarsi, sono io quello che ti è venuto addosso.”
“La misura va bene, ma non ne ho bisogno.” Chiarisce Derek posando l’indumento sulla scrivania. “La macchia è andata via facilmente.” 
“Oh. In questo caso puoi tenerla comunque.” Offre tranquillamente Stiles, stiracchiandosi sulla sedia. “Non credo di poterla restituire ormai e sicuramente non posso indossarla. Mi farebbe sembrare un adolescente che ha rubato la camicia del padre dal suo armadio per cercare di far colpo ad un appuntamento.”
Derek pensa che il paragone sia ingiusto. Stiles è alto e ha spalle larghe e, sebbene non abbia la stessa massa muscolare di Derek, possiede sufficienti muscoli sulle braccia da denotare che si tiene in allenamento. 
“Non credo sarebbe tragico a tal punto.” Soppesa Derek, studiando segretamente il fisico tonico dell’uomo più giovane. 
“Il mio fragile ego ti ringrazia per la tua benevolenza.” Risponde Stiles ammiccando. 
La stessa vocina di prima sussurra a Derek che probabilmente non è molto appropriato iniziare a flirtare con il suo capo e lui distoglie lo sguardo colpevolemente. 
Lo squillo del telefono interrompe la conversazione e Stiles gli fa segno di aspettare un secondo e restare in silenzio. Quando il giovane chiude la chiamata, non sembra particolarmente contento delle notizie appena ricevute.
“Tutto ok?” Chiede educatamente Derek.
“Non esattamente.” Ammette con rassegnazione Stiles passandosi stancamente le mani sul viso.
“Posso fare qualcosa?” 
Non sa quale aiuto potrebbe fornire al suo giovane capo o perchè in primo luogo si stia proponendo di aiutarlo. Stiles lo incuriosisce e, nel mese in cui ha aspettato di restituirgli la camicia, si è più volte chiesto che tipo di persona comprerebbe una camicia a un proprio dipendente, che ha visto mezza volta in croce, solo per scusarsi per averlo macchiato di caffè. 
“A meno che tu non conosca un laboratorio analisi non oberato di lavoro ma soprattutto aperto la settimana del ringraziamento, no.” Sospira Stiles. “Ho bisogno di far analizzare alcune pillole in mio possesso per confermare o smentire i sospetti di una nostra assistita. E la donna in questione mi sta pressando perchè venga fatto al più presto. Deaton, il nostro tecnico di laboratorio, non reputa la mia richiesta abbastanza urgente per i suoi standard da anteporla al resto del suo lavoro.” Sbuffa visibilmente contrariato.
Derek aggrotta la fronte, rimuginando sul problema.
“Forse conosco qualcuno che potrebbe aiutarti.” Confessa dopo un’attenta riflessione, tirando fuori il cellulare dalla tasca sotto lo sguardo incuriosito del suo capo. “Ciao Laura posso chiederti un favore?” 

Dieci minuti più tardi Derek si è messo d’accordo con sua sorella per far analizzare le pillole di Stiles e nel giro di ventiquattr’ore i risultati saranno tra le sue mani.

“Mi hai salvato. Non so davvero come ringraziarti.” Piagnucola grato Stiles, guardandolo con profonda ammirazione. 
"
Non è nulla.” Borbotta Derek imbarazzato.
“Dovrei almeno offrirti un caffé per questo.” Offre ostinatamente Stiles.
“Solo se hai intenzione di non versarmelo addosso.” Risponde Derek totalmente serio, facendo ridere Stiles di gusto.
“Non posso prometterlo.” Ribatte sarcasticamente l’altro, strappandogli un piccolo sorriso. 


Prendono un caffè insieme il mercoledì seguente, quando Derek ha il giorno libero e Stiles riesce a ricavarsi un paio d’ore dal suo nuovo incarico.

Stiles si presenta indossando una t-shirt di Ironman e una camicia di flanella. Sembra la perfetta definizione del ragazzo della porta accanto, il tipo di persona che non avresti timore a presentare alla tua famiglia. Derek indossa un maglioncino rosso con i buchi per i pollici nelle maniche - che spera lo renda meno minaccioso della sua solita giacca di pelle - e il loro sembra a tutti gli effetti un vero appuntamento. 

Frequentare il proprio capo al di fuori dell’orario di lavoro non è quello per cui Derek si è iscritto quando ha iniziato a lavorare per Argent International, ma non sembra per nulla inappropriato quando Stiles sorride raggiante davanti a lui, sorseggiando la propria tazza di caffè al caramello mentre lo prende in giro per la sua costante espressione imbronciata, definendola una faccia da ‘cagna a riposo’.

“Non fraintendermi, hai una bella faccia anche quando sembri voler strappare la gola a morsi alla gente. Cosa che ho pensato volessi fare con me quando ti ho rovesciato il caffè addosso, finché Scott non ha chiarito che quella era la tua espressione standard. Ma saresti molto più carino se sorridessi un po’ di più.” Commenta Stiles, facendolo arrossire e borbottare una risposta incomprensibile intorno ai bordi della tazza.

Stiles è irriverente e esasperante, forse anche più delle sue sorelle, ma in un senso strano che affascina Derek e lo intriga al punto da convincerlo a invitarlo una seconda volta ad uscire, incurante di qualsiasi conseguenza.

Dopotutto non è né il primo né l’ultimo ad avere un segreto nell’azienda. 
 

Entro una settimana, Derek ha Stiles disteso sotto di lui sul sedile posteriore della sua camaro, mentre geme il nome di Derek tra gli ansiti e viene nella sua mano.
 

Lui e Stiles finiscono per creare un codice per incontrarsi nella stessa stanza in disuso al quarto piano che usano anche Lydia e Jackson. Quando Stiles sa che sia Derek che Scott sono di turno, agita platealmente la propria tazza di caffè vuota per attirare l’attenzione del sorvegliante. È una pessima idea quella di avere rapporti sessuali sul posto di lavoro, ma far coincidere i loro orari per incontrarsi al di fuori dell’azienda si rivela più arduo del previsto. Soprattutto quando Stiles si immerge in un caso particolarmente coinvolgente e il focus della sua attenzione viene totalmente rubato dal lavoro. 

Scott guarda loro le spalle da bravo migliore amico di Stiles qual è. 
Non sembra molto contento di farlo però, ma Stiles gli ricorda che non è l’unico a nascondere uno ‘sporco segreto’ e il ragazzo arrossisce, accettando tacitamente il suo ruolo di custode della loro tresca.

Tresca che si evolve rapidamente in qualcosa che fa sfarfallare lo stomaco di Derek. 
Stiles si insinua sotto la sua pelle facilmente, con il suo sarcasmo pungente, gli occhi intelligenti dal colore delle foglie autunnali e il suo strano modo di dimostrare affetto. 

Un giorno Derek si presenta a lavoro lamentandosi con Scott di avere un leggero mal di stomaco e il giorno dopo Stiles gli fa trovare sulla sedia un blocco di fogli con tutte le possibili cause scatenanti e una busta di medicinali vari. Derek non sa se dovrebbe essere impressionato o terrorizzato dalla sua premura.
Con il passare dei mesi, Derek deve ammettere a se stesso di star iniziando a sviluppare dei sentimenti per Stiles. La vita ha reso Derek un pessimista cronico però e, come tutte le cose belle che gli sono mai capitate, sa in cuor suo che anche questa volgerà ben presto alla fine. 


È proprio Chris Argent a beccarli in flagrante un giorno, consolidando i suoi timori. 

Invece di licenziare Derek come ci si aspetterebbe in questo frangente però, l’uomo si limita a sospirare pesantemente, rimproverando semplicemente entrambi sugli atteggiamenti consoni da mantenere mentre sono a lavoro. 
Derek lo fissa a bocca aperta alla sua permissività mentre Stiles si scusa per entrambi, sfoggiando un sorrisetto compiaciuto. 

 

Dopo quel fatto Derek impone categoricamente che non abbiano più incontri clandestini. Vuole essere migliore di Lydia e Jackson, che si accontentano di nascondersi in una stanza buia. Stiles mette il broncio ma accetta le sue condizioni, promettendo che cercherà di ritagliare più posto per Derek nella propria vita.

Alle orecchie di Derek suona come una sorta di rivelazione sui sentimenti di Stiles. 
 

Derek accumula col tempo nuovi segreti durante il suo turno di sorveglianza, la maggior parte di questi irrilevanti, anche se dovrà dire a Alex e Kevin di smetterla di trafugare cancelleria o sarà costretto a denunciarli al loro dirigente, perché un conto è portare via qualche penna dall’ufficio, un altro è cercare di trafugare un’intero bancale di risme di carta.  
Tiene sempre gli occhi ben aperti per non lasciarsi sfuggire niente di davvero importante. 
Un certo Matt Daehler - impiegato dall’aria anonima e che si occupa principalmente di scattare foto per campagne pubblicitarie - lo insospettisce.
Non sa cosa catturi la sua attenzione, facendogli decidere di doverlo tenere d’occhio. Forse il fatto che si fermi spesso dopo l’orario di lavoro, oppure che porti con sè una chiavetta che non sembra presentare il logo dell’azienda, che tira fuori opportunamente quando è sicuro che tutti i suoi colleghi se ne siano andati. 

Derek riferisce i suoi sospetti direttamente a Stiles una sera.
“Dirò a Parrish di controllare.” Promette il giovane tracinandolo in un bacio, senza mettere in dubbio il suo presentimento neanche per un secondo.

Si scopre che Matt stava cercando di hackerare i loro sistemi per rubare informazioni per una società rivale. Per loro fortuna, non è abbastanza bravo da superare le difese ideate da Danny.
Matt si rivela inoltre essere uno stalker. La polizia trova una quantità allarmante di foto di Allison salvate nel portatile personale del ragazzo quando ispeziona il suo appartamento, insieme a una lista accurata di tutti i posti frequentati dalla ragazza, con tanto di orari e annotazioni sulle sue abitudini. Viene arrestato e condannato in seguito a cinque anni di carcere. 

“Ottimo lavoro, Derek.” Si complimenta con lui Chris Argent, dandogli una pacca sulla spalla quando escono dal tribunale dopo l’udienza. “Hai buon occhio. Sei un po’ sprecato per essere un semplice sorvegliante. Che ne diresti di lavorare con Stiles sul campo? Dio solo sa quanto avrebbe bisogno di un partner che riesca a stargli dietro senza voler attivamente ucciderlo o licenziarsi.”
“Ehi!” Esclama indignato Stiles mettendo il broncio. “Anche se concordo con Chris. Saresti un buon investigatore.” 
“Ci penserò.” Concede Derek con un timido sorriso. 
Allison posa una mano sul braccio di suo padre per attirarne l’attenzione.
“Papà, posso parlarti in privato un secondo?” Chiede dolcemente la giovane. 
“Se vuoi parlarmi per dirmi finalmente che tu e Scott vi state frequentando, lo so già.” Risponde Chris prendendola in contropiede.
“Come… i-io pensavo… pensavo che nessuno ci avesse visti.” Balbetta imbarazzata la ragazza, non trovando le parole giuste per chiedere a suo padre come li abbia scoperti.
“So ancora fare due più due, Allison. Non ho bisogno che veniate ripresi dalle telecamere di sorveglianza per capire che mia figlia è innamorata e sta vedendo qualcuno.” Fa notare severamente il genitore. “Inoltre, il ragazzo ti guarda come se avessi appeso la luna ogni volta che siete insieme nella stessa stanza. Non è molto sottile.” 
“Oh.” Allison arrossisce, sembrando più compiaciuta che imbarazzata da quel commento. “E questo ti sta bene?”
Chris la guarda con affetto. “Sei felice?”
“Sì.” Afferma con sicurezza Allison.
“Allora va bene. Porta Scott a cena domani sera.” 
Stiles solleva un sopracciglio, studiando sospettosamente il signor Argent. 
“Gli farai il discorso ‘ferisci mia figlia e sarà l’ultima cosa che farai’ mentre gli mostri la tua collezioni di armi?” 
“Ovviamente.” Conferma il signor Argent, sorridendo sornione mentre si avvia verso la macchina. 
“Per favore, filma la scena.” Sussurra malignamente Stiles ad Allison, seguendolo al parcheggio.
Derek gli da una gomitata nel fianco. “Sei pessimo.”
“Così impara a non avvertirci e farci beccare dal grande capo in persona.” Brontola rancoroso l’altro. 
“Ehm… Quello è stato colpa mia.” Confessa Allison dispiaciuta. “L’ho… distratto, diciamo.” 
“Devo decisamente dire a Finstock di assumere personale meno facilmente distraibile per la sorveglianza.” Commenta sarcasticamente Stiles, lanciando uno sguardo allusivo a Derek. “E meno sexy.” 
Derek rotea gli occhi al cielo. “Cretino.”
“Mi adori.” Ribatte Stiles con un sorrisetto malizioso. 
Derek in tutta risposta lo spinge in macchina. 

 

Argent International assume un nuovo vigilante quando Derek decide di accettare l’offerta del signor Argent e inizia a lavorare con Stiles.

Il suo nome è Boyd, parla ancora meno di Derek - motivo per cui vanno d’accordo sin da subito - e non riusciresti a strappargli un segreto dalle labbra nemmeno sotto tortura.
Non che Argent International abbia grandi segreti o tresche interessanti da fornire al giorno d’oggi. 

Chris Argent ha chiarito definitvamente durante una riunione aziendale che la società non ha nulla contro le relazioni tra dipendenti, purché queste non interferiscano con il loro rendimento o il buon costume generale. 

Scott e Allison si sposeranno presto e sono la coppia sulla bocca di tutti in azienda. Dopo Stiles e Derek, su cui è nato un intero giro di scommesse su chi sarà il primo dei due a dire ‘ti amo’, fantasticando sulla romantica situazione in cui avverrà. 
Poco sorprendentemente per chi li conosce davvero bene, avviene durante un’accesa discussione. Stiles sta urlando contro Derek per qualcosa che ha fatto, nessuno dei due ricorda bene qual è stata la miccia che ha scatenato il diverbio, quando quelle due parole scivolano dalla bocca di Stiles tra gli insulti. 
La storia tra Lydia e Jackson alla fine arriva al termine e i due restano amici. Era solo questione di tempo, secondo il parere onesto di Stiles. La ragazza prende a frequentare Jordan Parrish, sotto la luce del sole questa volta, mentre Jackson sta ancora cercando il coraggio di chiedere a Ethan, il suo nuovo stagista, di uscire. 

Probabilmente il più grande segreto che Argent International attualmente custodisce, è che Derek ha un anello nascosto nella tasca della giacca e sta aspettando che Stiles torni in sede per chiedergli di sposarlo. 

“Oggi è il gran giorno?” Chiede raggiante Scott mentre osservano il monitor in cui è appena apparsa la jeep di Stiles.
Derek grugnisce un assenso, osservando Stiles scendere dalla sua tanto amata vecchia automobile che si rifiuta categoricamente di sostituire nonostante i vari malfunzionamenti. 
“Nervoso?” 
“Non immagini neanche quanto.” Ammette Derek con un sospiro sofferente.
Le sue mani stanno tremando dall’ansia. 
Scott lo rassicura che andrà tutto bene e Boyd gli da una pacca sulla schiena quando passa per uscire, augurandogli silenziosamente buona fortuna.

La poposta di Derek e l’entusiasta risposta affermativa di Stiles viene registrata sui nastri della sorveglianza e Danny la distribuisce in versione digitale sottobanco a chiunque la chieda. 
Lo pagano ben dieci dollari a copia, potete biasimarlo? 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

NOTE DELL'AUTRICE: 

So che probabilmente state aspettando il capitolo di Dépaysment, ma è un brutto periodo per scrivere storie lunghe, complesse e consistenti. Ma non preoccupatevi, aggiornerò al più presto. 
Intanto spero che questa oneshottina vi piaccia, sono molto felice di tornare a scrivere per le iniziative di Franwriter.it

 
   
 
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