Storie originali > Romantico
Segui la storia  |       
Autore: eddiefrancesco    24/09/2021    1 recensioni
Quando scopre che la nonna, eccentrica gentildonna con il vezzo del mecenatismo, ha una nuova dama di compagnia, Marcus, conte di Hawkridge, si precipita nel Devon.
Gli basta un'occhiata per capire che la ragazza in questione non è la solita approfittatrice, ma questo non significa che la giovane non abbia qualcosa da nascondere.
Genere: Romantico, Sentimentale | Stato: completa
Tipo di coppia: Nessuna
Note: AU | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Storico
Capitoli:
 <<    >>
Per recensire esegui il login o registrati.
Dimensione del testo A A A
«Quando ha scoperto di suo marito, Amy?» le chiese la contessa. «Ieri. Oh, signora, so che non ha motivo di credermi, dato che le ho mentito su altre cose, ma sinceramente non lo sapevo. Lui aveva lasciato la festa presto l'altra sera, e... » «Ma certo che non lo sapeva, Amy. E lei non mi ha mentito, se non sul fatto di essere vedova, cosa che oserei dire è comprensibile adesso che so che è il signor Chatsworth suo marito. Ha detto a Marc di Chatsworth?» Lei scosse la testa, sconsolata. «Gli ho detto solo che mio marito era vivo. E Marc... cioè, lord Hawkridge, non ha detto nulla. Non che me ne sia stupita. Non riuscivo ad aprire bocca neanch'io.» «È comprensibile.» La contessa tornò a sedersi e le diede un buffetto sulla mano. «E per quanto riguarda il poco caratteristico silenzio di Marc, ebbene, deve avergli fatto prendere un bel colpo. Sa, Amy, quando un uomo mette a nudo il proprio cuore ed è respinto, per qualunque motivo, non può ragionare con chiarezza e lucidità.» «Lui non ha menzionato il suo cuore...» Lady Hawkridge scosse la testa. «Cara Amy, posso solo pensare che la sua botta in testa sia stata più forte di quello che pensavamo. Perché altrimenti Marc le avrebbe chiesto di sposarla, se non fosse stato innamorato di lei?» «Perché mi desidera, signora. Oh, cielo, suona davvero terribile. Almeno, io credo che mi desideri. Mi guardava come se mi desiderasse. Penso.» La contessa aggrotto' la fronte. «A me sembra che abbiate bisogno tutti e due di chiarirvi un po' le idee. Ora, quello che faremo è salire in camera sua, così potrà sdraiarsi mentre decidiamo cosa dire a Bevan.» «Sì, signora.» «Un breve biglietto con l'informazione che un conoscente ha riconosciuto il signor Chatsworth ieri e che è un cacciatore di dote della peggior specie dovrebbe bastare, per ora. Finché Marc non sarà al corrente di tutti i fatti, meno persone sanno che Chatsworth è suo marito, meglio è.» Lei annuì. «Si, signora.» «E poi, Amy, dopo che mi avrà raccontato tutto per filo e per segno, si farà una bella dormita, dovessi cacciarle in gola il laudano del dottor Twinhoe. Non vorrà avere la faccia stravolta quando parlerà con Marc, vero?» «No, signora.» «Così va meglio.» Sorprendentemente, Amy dormi' davvero. Per parecchie ore. Le vicissitudini degli ultimi due giorni si erano rivelate più efficaci di una dose di laudano. Il lungo riposo le permise di alzarsi coi nervi che le palpitavano nello stomaco, ma con la schiena eretta per aver preso una ferma decisione. Non avrebbe lasciato Hawkridge Manor. Almeno, non ancora. Non prima di aver scoperto se la contessa aveva ragione pensando che Marc fosse innamorato di lei. Oh, se lo fosse stato... Marc conosceva parte della storia e, conoscendola, non le avrebbe mai proposto una relazione illecita. Questo significava che avrebbe dovuto proporla lei. Amy cominciò a vestirsi. In punta di piedi, attraversò il corridoio buio e andò a bussare alla porta di Hawkridge. Questa si aprì prima che lei avesse il tempo di abbassare la mano. Marc torreggiava su di lei, alto e imponente, come la prima volta che lo aveva visto, la fronte aggrottata in un terribile cipiglio. «Amy? Cosa diavolo...?» Si interruppe, lanciò una rapida occhiata nel corridoio, poi la tirò dentro. «Che diavolo ci fai qui a quest'ora di notte? Non sai che Pickles gira per la casa spegnendo le candele?» Amy sgrano' gli occhi. Hawkridge non appariva né malato di crepacuore né pieno di repulsione. Era più irritato che altro. «Devo parlarti» disse finalmente. Aveva distrutto tutto? Era troppo tardi? Lui le girò le spalle, andò alla finestra e si infilò le mani in tasca. «Va bene, ti ascolto.» Amy degluti'. Si strinse addosso la determinazione come uno scudo e si lanciò nel discorso che aveva provato per ore. «Mi hai fatto il grandissimo onore di chiedermi di diventare tua moglie e, anche se ho dovuto rifiutare, non sono stata... abbastanza specifica nel mio rifiuto.» Lui si voltò lentamente a guardarla. «Amy, credo che un 'non posso sposarti perché mio marito non è morto' sia specifico a sufficienza.» «Per quanto riguarda un vincolo matrimoniale, si.» Lei degluti' di nuovo. «Ma... potrei diventare la tua amante.» Le ultime parole furono pronunciate tutto d'un fiato in un sussurro. Ma lui le sentì. Venne avanti, fino a pochi passi da lei. Quando Amy incontrò il suo sguardo, il suo cuore cominciò a battere all'impazzata. «Saresti disposta a essere la mia amante? A metterti in una posizione così vulnerabile?» «Sì» «Perché?» «Perché l'altra sera... Saremmo potuti morire, e io non avrei mai saputo...» Scosse la testa con foga. «Mi sono resa conto che stare con te, appartenerti, è più importante della sicurezza, della logica e di ogni questione morale. So che non mi abbandoneresti se dovesse esserci un bambino, né mi lasceresti in miseria se ti stancassi di me. E...» «Stancarmi di te?» Marc la fissò, cercando di dissipare la nebbia che offuscava i suoi processi mentali. Non riusciva a ricordare tutto quello che Amy gli aveva detto. Ma una cosa era chiara. Era disposta a darsi a lui senza alcuna sicurezza per il futuro, senza la garanzia del matrimonio. A correre il rischio che si era assunta sua madre. Era disposta a fidarsi di lui. «Perché?» ripeté. Amy alzò il viso. Gli avrebbe dato anche questo. Gli avrebbe dato tutto. «Perché ti amo.» «Mio Dio, Amy! Amy! Andrà tutto bene. Prometto. Non devi preoccuparti. Io...» Si interruppe, premendo la bocca sui suoi capelli, sul suo viso, sulla gola. Tremava, si rese conto lei meravigliata. Nonostante la possanza del suo fisico, la sua apparente invulnerabilità, l'importanza della sua posizione sociale, stava tremando. Lei non avrebbe mai immaginato di avere un tale potere su di lui. Per un attimo ne rimase sbalordita. Poi lui la prese in braccio, la portò al letto e ve la deposito', e lei cessò di pensare. Lui si abbassò, inchiodandola al materasso prima che avesse avuto il tempo di tirare un altro sospiro. Amy tremo' quando sentì il peso di lui per la prima volta, ansimo' quando lui insinuo' un ginocchio tra le sue gambe, separandole, portando i loro corpi a un contatto tanto intimo che si sentì girare la testa. Provò un improvviso moto di panico. Sapeva che lui la desiderava, ma non si era aspettata che la facesse sua un secondo dopo che si era offerta di diventare la sua amante. Si afferrò alle sue spalle, incerta se attirarlo a sé o respingerlo. «Milord...» «Marc...» disse lui, premendole piccoli baci urgenti sul volto. «Dillo.» «Marc...» Il resto fu soffocato dalla bocca di lui. Le sua dita affondarono tra i capelli di lei, tenendole ferma la testa, la sua lingua la esploro', finché lei non riuscì a pensare ad altro che alle pretese del corpo di lui. Ogni muscolo del suo corpo si sciolse, preparandosi alla resa. Un piccolo grido le sfuggì dalla gola. Immediatamente, Marc si strappò dalla bocca di lei e la fissò. «Mio Dio, Amy, cosa sto facendo? Non posso fare l'amore con te così.» Lei ricambio' il suo sguardo, scossa da un tremito convulso. «Non puoi?» «No.» La parola fu un gemito rauco. Il petto di lui si sollevava ansante come se faticasse a prendere fiato. «Non sono mai stato tanto vicino a perdere il controllo. Avrei potuto farti male.» Abbassò la testa finché la sua fronte non fu posata su quella di lei. Strinse i denti. «E, a parte questo, non posso fare l'amore con te qui.» «Perché...?» «Se domani mattina una cameriera ti scoprisse qui... Non muoverti.» Lei batte' le palpebre. «Non mi sono mossa.» Lui tirò un respiro. Poi appoggiando le mani ai due lati della testa di Amy, si spinse via con tale forza che lei ebbe l'impressione che una parte del suo cuore se ne fosse andato con lui. Tutto a un tratto, sentì freddo. «Non una parola» ringhio' lui piano, e la aiutò ad alzarsi. Socchiuse la porta, guardò su e giù nel corridoio, poi, prendendola per una mano, la riportò in camera sua. Nell'attimo in cui ebbe chiuso la porta, la riprese tra le braccia.
   
 
Leggi le 1 recensioni
Segui la storia  |        |  Torna su
Cosa pensi della storia?
Per recensire esegui il login oppure registrati.
Capitoli:
 <<    >>
Torna indietro / Vai alla categoria: Storie originali > Romantico / Vai alla pagina dell'autore: eddiefrancesco