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Autore: eddiefrancesco    26/09/2021    0 recensioni
Quando scopre che la nonna, eccentrica gentildonna con il vezzo del mecenatismo, ha una nuova dama di compagnia, Marcus, conte di Hawkridge, si precipita nel Devon.
Gli basta un'occhiata per capire che la ragazza in questione non è la solita approfittatrice, ma questo non significa che la giovane non abbia qualcosa da nascondere.
Genere: Romantico, Sentimentale | Stato: completa
Tipo di coppia: Nessuna
Note: AU | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Storico
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Chatsworth la teneva di sbieco, col proprio corpo tra lei e il precipizio, ma sarebbe bastato uno strattone per farla barcollare. La forza di gravità avrebbe fatto il resto. «Indietro!» urlò. «Indietro, o la butto giù.» Marc non esitò. Non protesto', non cercò di ragionare, non chiese nemmeno cosa James ci avrebbe guadagnato uccidendola. Nella frazione di secondo prima che si muovesse, Amy vide una furia omicida lampeggiargli negli occhi. Lasciò le redini, affondò i talloni nei fianchi dell'animale e puntò dritto sul braccio teso di Chatsworth. Amy strillo', ritraendosi istintivamente. Si trovò libera così di colpo che barcollo'. Un enorme sagoma nera le passò accanto. Lei sentì un'ondata di calore, udì il nitrito di uno stallone infuriato, poi cadde a terra e rotolo'. Il cavallo stava ancora urlando. O forse era lei. Stordita, cercò di girarsi, di vedere... E allora Marc le fu accanto, la prese tra le braccia, le strinse il viso contro il proprio petto perché non potesse vedere, non potesse sentire. Quando lui allento' la pressione, qualche secondo dopo, era tutto silenzio. L'urlo si era spento. «Era James, vero? È caduto dalla scogliera...» sussurro' lei tremante. Le braccia di Marc si strinsero intorno a lei ferocemente protettive. Il sole tornò a essere caldo, gli uccellini ripresero il loro coro mattutino, i fiori annuirono nella brezza. E Amy si sentì il cuore gonfio di un'enorme felicità perché era viva. Perché lei e Marc erano salvi. James aveva avuto delle alternative. E, cercando di distruggere lei, aveva distrutto se stesso. EPILOGO «Così, hai fatto volare il signor Chatsworth giù dalla scogliera. Ebbene, questo certamente ci risparmia molti fastidi.» Lady Hawkridge annuì pensosa alla giovane coppia seduta sul divano di fronte a lei. Amy fissò la contessa, allibita. Forse aveva la testa ancora confusa per lo spavento, ma trovava assai difficile conciliare il viso angelico di sua signoria con un atteggiamento così spietatamente pratico. Marc doveva esserci più abituato. Amy gli lanciò un'occhiata e vide un lampo divertito nei suoi occhi. «Non intendevo ucciderlo, nonna. Avevo solo un secondo per agire. Chatsworth minacciava di buttare giù Amy, ma so per esperienza che la maggior parte delle persone, quando viene caricata da un cavallo, tende a mollare tutto e a togliersi di mezzo. Quando il fianco di Demon lo ha urtato, doveva essere più vicino alla scogliera di quanto non mi fossi reso conto.» «Naturalmente, caro. Tuttavia, dato che lo hai fatto per salvare la vita di Amy, nessuno avrà da ridire.» «Dato che nessuno ha assistito alla scena, nessuno saprà che la vita di Amy era in pericolo. Non voglio che la gente cominci a chiedersi perché Chatsworth volesse attentare alla vita di una persona che aveva appena conosciuto. Desidero tener fuori Amy da questa storia, nonna. Tu sola conosci la verità. Ascoltami attentamente. Chatsworth ha avuto uno sfortunato incidente mentre faceva una passeggiata. Sovrappensiero perché deluso dalla fine delle sue ambizioni riguardo a Lucinda, ha preso il sentiero sbagliato per scendere alla spiaggia ed è inciampato.» «Plausibile. Se si considera che la povera Amy è caduta sul sentiero giusto neanche due giorni fa. Luoghi pericolosi, le scogliere. Dobbiamo mettere un cartello.» Convenne la contessa. «Dove hai fatto portare il corpo, Marc? Non dal vicario, immagino.» «No, non volevo che Amy si ricordasse di Chatsworth ogni volta che passa davanti al camposanto. L'ho fatto seppellire nel suo ultimo luogo di residenza, che per fortuna si trova fuori dai confini parrocchiali.» «Grazie» sussurro' Amy, sollevata. «Che momenti terribili devi aver vissuto con lui a Londra, Amy. Posso darti del tu, vero, mia cara?» Lady Hawkridge rabbrividi'. «Cosa intendi fare riguardo al suo alloggio, Marc? Lo perquisirai?» «Solo se Amy ritiene che potrebbe esserci qualcosa che la collega a lui.» Le lanciò un'occhiata interrogativa, ma Amy stava già scuotendo la testa. «C'è solo il nostro certificato di matrimonio, e lo custodisco io. Non ho conservato le lettere di James, e lui bruciò le mie. Era molto attento a non lasciare tracce e non parlava con nessuno dei suoi piani finché non era pronto ad agire. Dubito perfino che abbia parlato a qualcuno del nostro matrimonio.» Si acciglio'. «Pensi che i suoi amici potrebbero fare domande sulla sua morte?» «Francamente, dubito che si interrogheranno sulla sua protratta assenza. Date le recenti attività di Chatsworth, tutti penseranno che sia stato catturato e imprigionato a Bristol, in attesa di deportazione. E gli eventuali complici dei suoi furti staranno zitti per salvarsi la pelle.» «L'unica cosa sensata da farsi» convenne lady Hawkridge. Raccolse il ricamo e si preparò ad alzarsi. «Bene, sembra tutto risolto. È un tale conforto sapere che non dobbiamo più preoccuparci che il marito di Amy ricompaia dal nulla.» «Oh, signora, sono così desolata d'averle dato tanti pensieri. Spero solo che per la povera Lucinda non sia stato un dolore eccessivo venire a sapere che il signor Chatsworth, intendo dire James, era un cacciatore di dote.» «Lucinda è giovane e piena di risorse» la informò Marc, alzandosi per assistere sua nonna. «L'ho vista prima che partisse, questa mattina, e stava già giurando di non innamorarsi più. Progetta di diventare una vergine di ghiaccio e di non indossare altro che bianco, e forse qualche tocco d'argento. Do a questo ruolo tre mesi.» «Oh, cielo.» «E poi, Amy, non sei stata tu a darci pensieri» rincaro' lady Hawkridge. «La colpa è tutta di Chatsworth. Ora, credo che dovresti andare a coricarti, cara. Gli ultimi due giorni, e due notti, sono stati così intensi e sconvolgenti che non hai quasi chiuso occhio. E non vogliamo che tu abbia le occhiaie il giorno delle nozze, vero?» «Uh...» «Lasciate fare tutto a me, ragazzi.» La contessa era raggiante. «Non c'è niente che mi diverta di più che organizzare un matrimonio. E, in questo caso, di nozze da preparare ne ho due. Comunque, credo che tu e Amy dovreste sposarvi per primi, Marc. Non vogliamo che le cose non capitino nell'ordine giusto, vero? La gente sa contare, sapete, e Amy sarebbe molto sensibile a certi pettegolezzi.» Ignorando il violento rossore della sua dama di compagnia, la contessa si avviò verso la porta. Marc si precipitò ad aprirgliela, un sorriso sulle labbra. «Colborough non mi chiederà la tua mano, vero, nonna? Perché se lo facesse, mi sentirei in dovere di informarlo che sei una donna molto pericolosa.» «Preferirei che tu non lo facessi, mio caro. Prender moglie all'età di Bartholomew è già un'emozione abbastanza forte. E poi, sono perfettamente in grado di concedere la mia mano senza il tuo permesso.» Sorridendo serenamente, sua signoria lasciò la stanza. «Questo mi rimette al mio posto» osservò Marc con un sospiro. «Prevedo momenti difficili, date le tendenze indipendenti delle donne di casa.» Amy si alzò sulle gambe tremanti. Lungi dal voler rivendicare la sua indipendenza, in quel momento si sentiva più bisognosa di supporto della contessa. «È finita davvero?» chiese. «È finita.» Marc si voltò. L'espressione di trionfo dei suoi occhi le tolse il fiato. «E per noi è solo l'inizio, cara. Mi sono fermato dal vicario, tornando a casa. Ci sposeremo non appena la licenza sarà pronta. Probabilmente, tra un paio di giorni.» «Un paio di giorni? Così presto?» Lui le venne vicino. «È una contestazione?» «No, milord. Solo...» La voce le si incrino'. «Fino a questo momento, non lo avevo creduto possibile. Oh, Marc, ma sei proprio sicuro di voler sposare una come me? Una che ha tanto da imparare, che non è...»
   
 
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