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Autore: Inuyashathegreat    09/09/2003    15 recensioni
amori e musica punk a Neo-Tokyo 3.
Genere: Azione, Commedia, Romantico | Stato: in corso
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: un po' tutti
Note: Alternate Universe (AU) | Avvertimenti: nessuno
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Erano ormai dieci giorni che Shinji era stato assorbito dall’eva 01 durante lo scontro contro il quindicesimo angelo

 

Capitolo 1

 

 

Erano ormai dieci giorni che Shinji era stato assorbito dall’eva 01 durante lo scontro contro il quindicesimo angelo. Tutti stavano cercando di trovare un modo per riuscire a tirare fuori il povero ragazzo. Le probabilità erano molto poche soprattutto perché Shinji era stato assorbito letteralmente dal robot.

Asuka e Rei, gli altri due piloti delle unità 02 e 00, vagavano nel buio. Entrambe continuavano a chiedere  notizie di Shinji e l’unica risposta che ricevevano era “Non si sa ancora niente”.  Asuka si rodeva dentro: Shinji era tornato e aveva salvato tutti, dimostrando ancora una volta che era lui il miglior pilota , mentre lei era stata malamente sconfitta. Ma soprattutto perché le mancava. Non solo perché non aveva più nessuno da rimproverare e trattare male , ma perché ora non aveva proprio più nessuno; Shinji era l’unico con cui si apriva un po’, Misato era sempre fuori la sera (si vedeva con Kaji e Asuka lo sapeva benissimo), Rei era sempre la “bambola” che aveva conosciuto fin dal suo arrivo in Giappone. Anche Hikari, la sua unica amica, ora la vedeva sempre meno perché la ragazza passava tutto il tempo con il suo ragazzo Toji.

“Stupido, perché non torni?” continuava a chiedersi.

D’altra parte anche Rei era molto preoccupata. Shinji era l’unico che le aveva dimostrato un po’ di affetto, a parte il comandante Ikari. Neanche lei si spiegava bene come ma la possibilità di non poter più vedere Shinji la spaventava molto.

La scomparsa del ragazzo aveva veramente scosso tutti. Anche il comandante Ikari era preoccupato, ma non per la sorte di suo figlio bensì era consapevole di aver perso un prezioso pilota, soprattutto ora che l’unità 01 aveva incorporato l’elemento s2. Il dummy  plug non funzionava e non voleva rischiare un altro pilota come Rei. Cosa poteva fare?

 

Verso sera finalmente Misato rincasò. Erano passati venti giorni dalla scomparsa di Shinji. Asuka ormai passava il tempo incollata alla televisione e a niente erano valsi i tentativi di Misato di smuoverla. Quella sera la tedesca stava facendo zapping quando entrò il maggiore Katsuragi.

“Asuka! Cosa fai ancora alzata?”

“Misato non sei mia madre” rispose secca la ragazza dai capelli rossi

“Sei ancora davanti alla televisione? Mi sembra che ne avevamo già parlato: ti fa male! Perché non esci con Hikari?”

“Chi?”

“Hikari, la tua amica”

“E chi la vede più. Da quando ha il ragazzo è sempre con lui. Ormai per lei non esisto più”

“Ma hai provato a chiamarla?”

“No”

“E allora come fai a sapere che per lei non esisti?”

“Uffa Misato lo so e basta. Non ti sopporto quando vuoi farmi da madre”

Quella frase colpì la donna al cuore. Effettivamente considerava Asuka come se fosse un po’ sua figlia e le piaceva darle buoni consigli, consigli che venivano sempre rifiutati dalla ragazza.

“Dove sei stata tutto il giorno?” chiese ancora Asuka

“Alla base, a lavorare”

“Quanto sei stupida Misato. Di la verità: eri con Kaji. Guarda che puoi dirlo benissimo”

“Bhe effettivamente…..sì, ero con Kaji. Mi ha portata in centro e poi a mangiare un gelato”

“Per quel che me ne importa….”

“Sei ancora preoccupata per Shinji?”

Asuka saltò in piedi.

“Non sono preoccupata per quello stupido! Anzi spero che non torni ,quell’idiota. Fa tanto il superiore sapendo di essere il migliore dal punto di vista della sincronia e viene catturato. Giura di non voler più pilotare un eva e poi torna per farsi inglobare un’altra volta. Meglio se non torna o giuro che lo riduco in poltiglia”

“Anche a me manca” rispose Misato precipitandosi ad abbracciare Asuka che si era messa a piangere. La abbracciava forte cercando di calmarla con leggere carezze sulla schiena e sulla nuca

“Avanti Asuka smetti di piangere. Vedrai che Ritsuko troverà un modo per tirare fuori il nostro ragazzo”

“Non pensavo che mi potesse mancare così tanto ma ora….quando torno a casa e so che lui non c’è io……io……non so più cosa fare……piano piano mi stanno abbandonando tutti….” Diceva Asuka tra le lacrime

“Ci sono ancora io con te, anche se ultimamente torno tardi la sera .Ma ti prometto che d’ora in poi cercherò di passare più tempo con te, in attesa che Shinji ritorni”

“…sempre che ciò accada….”

“Tornerà tornerà. Non può vivere senza di noi”

“E’ vero,hai ragione” disse Asuka smettendo di piangere

“Senti. Che ne dici se domani andassimo a fare shopping ? Io dovrei compare alcune cosucce. Vieni con me”

“Va bene sempre meglio che stare qui a guardare la televisione”

“Perfetto, allora ci vediamo domani alle quattro al centro commerciale”

 

“Come al solito Misato è in ritardo!”. Asuka era in piedi sul marciapiede e si spingeva più che poteva in avanti per cercare di vedere se la sua tutrice stesse arrivando. Volgendo lo sguardo verso destro notò una persona che mai si sarebbe aspettata di vedere lì: Rei Ayanami. Rei camminava come al solito con la sua espressione impassibile.

“Buongiorno” disse debolmente

“Guarda che non sono il comandante ,stupida bambola. Tra ragazzi di solito si dice –ciao- “

“Ciao Asuka”. La tedesca andò su tutte le furie. Comunque cercò di restare calma,non voleva rovinarsi il pomeriggio.

“Allora,allieva modello, come mai hai deciso di mescolarti con noi,comuni mortali?” chiese Asuka con l’evidente scopo di prenderla in giro

“Il maggiore Katsuragi mi ha chiesto di farmi trovare qui alle 16.00  esatte. Per questo sono qui”

“Ma si puo sapere come cavolo fai a dire ogni cosa con  il medesimo tono di voce. Ma ce l’hai qualche sentimento o hanno dimenticato di mettertelo all’interno della tua confezione da bambola?”

Rei non rispose e Asuka rimase soddisfatta per aver concluso vittoriosamente quello scambio di battute. In quel mentre arrivò Misato

“Bene,bene siete arrivate entrambe. Allora andiamo”

“Cosa? Anche lei deve venire con noi?”

“Sì Asuka. Pensavo di passare un pomeriggio tra donne, anche per conoscervi meglio”

“Ma tu non mi avevi detto che sarebbe venuta anche l’allieva modello!”

“Cosa vuoi fare? Tornare a casa?”

Alla rossa non piaceva l’idea di passare il pomeriggio con Rei ma ancora meno voleva tornare a casa a rincoglionirsi di fronte allo schermo. Quindi alla fine accettò. Rei prese la cosa come un ordine di un suo superiore quindi non si pose nemmeno il problema.

Passarono un bel pomeriggio saccheggiando negozi interi. Rei non aveva soldi ma Misato la convinse ad inviare il conto alla Nerv. Dopotutto quello che l’agenzia aveva risparmiato per i suoi alloggi lo perdeva in vestiti.

Alla fine si fermarono ad una gelateria per riposarsi un  po’.

“Oddio, sono esausta. Non pensavo che spendere soldi potesse essere così stancante” disse Asuka

“ Bhe almeno ti sei distratta un po’,no?”. Asuka rispose con un sorriso.

“Distrarsi da che?” chiese Rei

“Non sono cose che ti riguardano, allieva modello”

“Asuka!”

“Che c’è? Non voglio parlarne davanti a lei. Sono fatti miei”

“Capisco” disse Rei “Io sono molto preoccupata per Ikari”

Asuka rimase senza fiato. Anche Rei era in pena per Shinji ma soprattutto fu sorpresa dal fatto che per la prima volta aveva parlato di sé senza che nessuno le chiedesse niente. Evidentemente il fatto l’aveva scossa parecchio e l’aveva cambiata. Si capiva che Rei era affezionata a Shinji e questo diede fastidio ad Asuka . Fastidio? Fastidio per cosa? Per Shinji? No Shinji era solo un povero stupido che viveva con lei. Ma era davver solo questo per Asuka?

I pensieri della rossa furono interrotti da Misato

“A proposito,ho due notizie da darvi !”

“Sono belle ?” chiese Asuka come una bambina

“Forse. La prima è che hanno trovato un modo per recuperare Shinji. Sembra che una cosa simile a quella accorsa al nostro Third children fosse già accaduta in passato e già allora era stata approntato un piano di salvataggio. Ritsuko l’ha scovato nell’archivio di sua madre e ora lo sta verificando con Maya.”. Asuka era soddisfatta della notizia fornitale dal maggiore. Anche Rei sembrava più distesa.

“E la seconda notizia?” chiese Asuka

“E’ in arrivo l’unità 04 e con lei il fifth children. E’ un maschio e arriverà domani”

Rimasero entrambe sorprese.

“Come lo 04 sta venendo qui in Giappone? Ma perché ?” chiese Asuka

“Come eventualità. E’ vero che abbiamo trovato un piano di recupero di Shinji ma le probabilità di riuscita sono molto poche. Questo comporta che ,in caso di fallimento, noi ci ritroveremmo con solo due unità e notando che ogni nuovo angelo è più forte del precedente il comandante ha preso questa decisione”

Asuka era visibilmente sorpresa sia dalla notizia sia per aver saputo che il filo che legava Shinji ad un suo possibile recupero era sottilissimo. Cominciava veramente a chiedersi se sarebbe tornato.

“Comunque –continuava Misato –non dobbiamo perdere le speranze. Io sono fiduciosa per la riuscita del piano. So che Shinji ci aiuterà perché è questo che lui vuole, cioè tornare da noi”. Non l’aveva detto con il suo solito tono. Anche il maggiore Katsuragi era scettica ma voleva che sia Rei che Asuka si tirassero un po’ su. Tutta la vicenda le aveva colpite profondamente e i loro tassi di sincronia ne avevano risentito parecchio. Se un angelo avesse attaccato in quel momento probabilmente sarebbe avvenuto il third impact. Misato non poteva permettere che ciò accadesse ,anche se questo significava mentire alle ragazze.

“Quindi domani andremo all’aeroporto a prenderlo”

“Ma di lui non si sa niente? Quando arrivai in Giappone sapevo tutto di Shinji e dell’allieva modello”

“Cosa vorresti sapere?” rispose Misato

“La sincronia con l’eva al primo impatto, senza addestramento, e il livello raggiunto, il carattere del pilota, se ha contratto qualche malattia, la sua famiglia….”

“Asuka sono io il direttore operativo! Queste cose a te come potrebbero interessare?”

“Shinji  la prima volta che salì sullo 01 aveva un tasso di sincronia pari al 40%. Se ‘sto tipo almeno non lo eguaglia io non l’accetterò mai come pilota”

“Come si chiama?” chiese Rei alzando leggermente lo sguardo che aveva sempre tenuto verso terra

“Si chiama Cristian. Cristian Wilder.”

“Bel nome” disse Rei

Asuka fece un ghigno

“Bel nome? Cosa c’è Rei, ci vorresti provare con lui ora che Shinji non c’è?”

“No. Per me Ikari è insostituibile”

“Non c’è niente di male sai. Un ragazzo che non conosci, un pilota di Eva come te, misterioso visto che Misato non ci dice niente di lui. Non ti attira? Non vorresti provarci con lui?”

“Per lasciare il campo a te con Ikari?”

“Cosa? Ma sei stupida? Chi vorrebbe quell’idiota come ragazzo?”

“Io”

“Cosa? Non ti azzardare a provarci con Shinji quando torna. Hai capito “bambola”?”

“Farò quello che il mio cuore mi dirà di fare”

“Se solo provi a toccarlo giuro che….”

“Adesso basta Asuka” disse Misato

La rossa si risedette sulla sedia lasciandosi andare , con le braccia conserte e la faccia arrabbiata.

“Questo è un ordine quindi domani andremo a prenderlo all’aeroporto . Sono stata chiara?”

Entrambe le ragazze annuirono.

“Bene. Allora andiamo. Rei ti accompagniamo a casa”

“Anche questo?” sussurrò Asuka

Misato si voltò verso di lei

“Sì,anche questo”

 

8.30 del mattino-appartamento del maggiore Katsuragi

“Forza Asuka dobbiamo andare a prendere Rei e poi all’aeroporto quindi sbrigati”

“Uffa! Già mi hai svegliato alle 7 e in più mi costringi a fare le cose di corsa. Non sono ancora pronta come vorrei”

“Perché vorresti fare colpo?”

“Smettila! A volte sei proprio infantile”

“Lo so lo so ma è troppo bello stuzzicarti”

 

Salirono in macchina. Stranamente Misato stava guidando bene ma Asuka non ci fece molto caso. Pensava a Shinji, come sempre da venti giorni a questa parte.

-Ma guarda te se dobbiamo fare una cosa del genere noi che siamo i piloti di eva. Ma cosa gli è venuto in mente al comandante? Vuole davvero sostituire Shinji? Pensa davvero che non riusciremo a salvarlo? No! Non è possibile! Shinji non può scomparire così. Lui e Misato sono gli unici che mi sono rimasti accanto. Non voglio più che ciò che è successo con mia madre si ripeta. Loro non moriranno. E staranno sempre con me- . Questo pensava Asuka.

Finalmente arrivarono a casa di Rei.

“Asuka ,vai tu a chiamare Rei !”

“Non ci penso nemmeno. Vai tu!”

“Sono in doppia fila, non posso lasciare la macchina . Dai fammi questo favore”

“ Uffa!!! ”diceva Asuka mentre scendeva dalla macchina e richiudeva la portiera con un calcio. Salì le scale lentamente. Non sapeva esattamente dove fosse l’appartamento di Rei. Si guardò un po’ in giro e finalmente lo trovò. Suonò il campanello e Rei uscì subito chiudendo la porta e dirigendosi verso le scale

“Ehi Allieva modello! Puoi almeno salutare!”

Rei si voltò.

“Ciao asuka”

Asuka si infuriò.

-Questa lo fa apposta a farmi uscire dai gangheri. Non la sopporto, non la sopporto proprio. E in più vuole portarmi via Shinji !Ma cosa crede? Shinji è mio, quando tornerà lo terrò sempre con me e Rei non potrà più avvicinarsi a lui-

Ripartirono. Durante il tragitto verso l’aeroporto la discussione fu molto carente: si parlava dell’unità 04, del suo colore e su come era stata costruita negli stati uniti. Rei non prese parte alla conversazione ma guardava impassibile fuori dal finestrino.

 

“Dunque dunque il volo da New York arriva tra dieci minuti. Perfetto!” disse Misato soddisfatta per essere arrivata in orario almeno per questa volta.

“Allora io vado a fare un giro. Pensò che andrò a fare colazione visto che praticamente mi hai buttato giù dal letto” disse Asuka “Forza Misato, allunga un po’ di soldi”

“Ehi! Un po’ di rispetto signorina, ho il doppio dei tuoi anni” rispose il maggiore infuriato

“E ti assicuro che si nota benissimo” rispose ancora la rossa .

Il maggiore Katsuragi si rassegnò e le diede i soldi per fare colazione. Intanto Rei si era seduta su di un seggiolino e fissava il pavimento. Pensava anche lei a Shinji. Come avrebbe voluto rivederlo e abbracciarlo. Abbracciarlo. Una parola quasi sconosciuta per lei. Chi mai aveva abbracciato?Nessuno, neanche il comandante Ikari, ma quanto avrebbe voluto farlo con Shinji. Una lampante prova di quanto tenesse a lui. Doveva farlo. E lo avrebbe fatto.

 

“Asuka sbrigati. Questo è il suo volo”

“Ma perché devi sempre rimproverare me? C’è anche l’allieva modello!”

“Ma Rei è qui di fianco a me e mai me ne darebbe l’occasione”. Pensandoci bene le parole del maggiore convinsero Asuka che accelerò il passo. Non poteva permettere che Rei la superasse,neanche in una cosa stupida come quella.

Intanto erano arrivate all’uscita 9 da cui stavano sbarcando i passeggeri del volo da New York. Asuka si stava divertendo a osservare tutti e a cercare di capire chi fosse il fifth children. Passarono una donna molto appariscente, un signorotto un po’ tarchiatello, un tipo che doveva essere un agente di borsa o qualcosa del genere, una signora anziana….Finalmente un ragazzo sbucò dalla porta. Era biondo , alto sul metro e settantacinque ,occhi verdi , ben vestito in giacca e cravatta. Portava con sé solo un piccolo zainetto. Doveva essere lui. Misato tirò fuori non si sa bene da dove un cartone con su scritto “Cristian Wilder ” e lo agitò leggermente per far sì che si notasse meglio. Il ragazzo biondo infatti notò il cartello ma si diresse verso l’uscita.

“Ma come….?”disse Misato

“Semplicemente vuol dire che non è lui” disse Asuka mentre lei e Misato si giravano per seguire con lo sguardo il biondo.

“Ma allora dove sì è ficcato?”

“Magari manca qualcuno” ipotizzò Rei

“Allora teniamo bene in vista il cartello. Verrà lui da noi” concluse il maggiore

 

Dopo un quarto d’ora del fifth children neanche l’ombra.

“Non è che ha perso il volo?” chiese Asuka

“Non credo proprio, ho avuto la conferma dal servizio di sicurezza americano. Il fifth è in giappone”

“Beh allora che si sbrighi! Sono stanca e voglio tornare a casa”

L’attenzione delle tre donne fu distolta da un vociare abbastanza alto. Si girarono di nuovo in direzione della porta e videro le hostess avanzare verso di loro ridendo ad alta voce e indicando un non precisato punto dietro di loro. Asuka si sbilanciò un attimo per vedere anche lei e ,come le hostess, si mise a ridere. Misato la imitò e la sua reazione fu la medesima. Quello che videro era un punk. Ma proprio punk: capelli abbastanza lunghi che sparavano verso l’alto in una cresta, occhiali da sole, una maglietta nera con su scritto “Rancid”, pinocchietti di jeans strappati , scarpe da tennis,bracciali chiodati ad entrambe le braccia . Entrambi i lobi delle orecchie erano bucati e ad entrambi erano attaccati due orecchini ad anello in argento. Portava un bel borsone nero.  Misato e Asuka continuavano a ridere.Non avevano mai pensato che qualcuno si potesse conciare così. Da parte sua il ragazzo sembrava incurante di tutte le risa, si guardò un po’ intorno e poi si diresse verso Misato, Asuka e Rei.

Arrivato a circa due metri da loro buttò pesantemente il borsone per terra.

“Maggiore Katsuragi , sono Cristian Wilder ”.

 

End chaprter 1        

  
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