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Autore: KiarettaScrittrice92    01/10/2021    1 recensioni
Per partecipare al Writober di Fanwriter.it quest'anno ho deciso di prendere la lista pumpFIC e dedicarla completamente a Miraculous.
Questa perciò sarà una raccolta di one-shot dedicate al fandom, con la speranza di poter toccare la maggior parte dei punti di visti (anche i più strani).
Sono frammenti (anzi schegge, come dice il titolo) di Miraculous. Fatto di momenti che potrebbe o no accadere nella serie e tra i personaggi.
PS. Il rating è solo per alcune one-shot
Genere: Sentimentale, Slice of life, Triste | Stato: completa
Tipo di coppia: Het, Yaoi, Yuri | Personaggi: Adrien Agreste/Chat Noir, Lila, Luka Couffaine, Marinette Dupain-Cheng/Ladybug
Note: Lemon, Missing Moments, What if? | Avvertimenti: nessuno
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Maledettamente insopportabile


Marinette stava chiacchierando col gruppo di amiche. Ormai da qualche mese, più o meno dalla fine della scuola, si sentiva meglio e soprattutto più libera.
Per questo quando Rose e Juleka avevano invitato tutte le ragazze sulla Liberty, lei aveva accettato subito.
In tutto questo, Luka, era in un angolo a strimpellare come sempre alla chitarra, facendo da sfondo alle loro chiacchiere, senza intromettersi.
Ad un tratto, dalla soglia che portava al ponte della nave, apparve lei.
«Buongiorno, gente!» disse, con quella sua voce melensa e il solito obbiettivo di attirare l’attenzione di tutti su di sé.
La moretta spalancò la bocca sconvolta, mentre le sue amiche la salutavano tranquillamente.
«Cosa ci fai te, qui?!» chiese in modo un po’ troppo scontroso.
«Volevo passare del tempo con le mie amiche, no? Il fratello di Juleka è stato così carino ieri a invitarmi… Voi vi eravate dimenticate di me…» aggiunse infine, con un falsissimo tono addolorato.
«Luka… ha…?» Marinette era senza parole e rivolse lo sguardo al ragazzo che aveva smesso di suonare ed ora stava guardando la scena, come tutti sotto coperta.
«Mi ha detto che era anche lei vostra compagna di classe, – cominciò a spiegare, appoggiandosi sulla chitarra – e visto che avevate invitato anche Kagami e Chloé, anche se quest’ultima non si è presentata, mi pareva strano che non aveste chiesto anche a lei. Così l’ho fatto io.» disse innocentemente.
«E sei stato gentilissimo!» lo ringraziò la castana, con l’ennesimo tono di voce falso e fin troppo addolcito.
«Luka, posso parlarti in privato?» fece allora Marinette, alzandosi di colpo e dirigendosi verso di lui, mentre lanciava un’ultima occhiataccia alla ragazza appena arrivata che le sorrideva divertita.

 

Era passato qualche giorno da quell’invito non richiesto alla Liberty e, alla fine del suo giro di consegne, Luka, aveva incrociato Lila, che lo salutò entusiasta, con un fintissimo sorriso.
Il ragazzo fermò la bici con un sospiro e guardandola leggermente storto, ricambiò appena il saluto.
«Ehi, come mai quella faccia? Per caso ti è morto il gatto?» scherzò lei avvicinandosi.
«Cosa?» domandò lui confuso, non capendo.
«Oh, lascia stare, è solo un modo di dire italiano. Intendevo, come mai quella faccia lunga?» si spiegò meglio, ma sempre con quel tono melenso da gatta morta.
«Semplicemente non mi piaci e non è una cosa che dico a molte persone.» disse schiettamente il ragazzo, serrando un po’ le mani sul manubrio della sua bici.
La ragazza alzò il sopracciglio destro, come fosse stupita da quella confessione, dopodiché assunse un aria contrita da cagnolino bastonato.
«Sì… Immagino che Marinette ti abbia detto un sacco di cattiverie su di me, l’altro giorno.» la sua voce era tenue e smorzata e il ragazzo si stupì con quale capacità riuscisse a recitare ogni ruolo.
«Anche. – rispose – Ma di certo tu me ne hai dato conferma per come l’hai trattata da quel momento in poi.»
«Io?!» domandò, nuovamente con finto stupore.
«Sì tu. Hai monopolizzato la scena e l’hai isolata. Non la lasciavi mai parlare e ad un certo punto è dovuta venire a parlare con me, perché le sue amiche erano troppo intente ad ascoltarti.» disse Luka con tono duro. Era strano, non era mai stato uno che si arrabbia facilmente eppure quella ragazza sembrava irritarlo, forse perché aveva trattato male Marinette? Non sapeva perché, ma questa volta quella scusa sembrava non reggere e gliene diede conferma la stessa ragazza.
«Ma io l’ho fatto per te. – riprese con voce tranquilla, come se non fosse appena stata rimproverata – Se non sbaglio a te Marinette piace.»
«Non più, lei ha fatto la sua scelta e anche io. Ora siamo solo amici, ma non è questo il punto Lila. Tu sei bugiarda, manipolatrice e sempre in cerca di attenzioni e non mi piace.» sbottò e nuovamente si stupì della sua schiettezza.
Questa volta però, lo stupì anche la reazione della castana.
«Beh allora sai che c’è? Forse meriti di stare da solo come quell’insopportabile di Marinette! – gli strillò lei, stizzita – E per la cronaca, so riconoscere una bugiarda e quella lì mente!» aggiunse, per poi voltarsi e andarsene.

 

Nei giorni successivi, per qualche arcano motivo che non riusciva a spiegarsi, pensò spesso a quell’incontro, associandolo al pensiero che forse gli aveva dato talmente tanto fastidio da non riuscire a dimenticarlo. Eppure sapeva bene che lui non era una persona che portava rancore troppo a lungo, perciò per quale motivo quella Lila lo ossessionava tanto?
Solo quel fatidico giorno ne ebbe la conferma, quando andò a fare una consegna in una delle vie più ricche di Parigi.
Stava per suonare, con la pizza in una mano  il ma, tenendo la bicicletta appoggiata al fianco in modo che non cadesse, quando la porta si aprì da sola.
«Oggi farò tardi, ma ti ho ordinato una pizza… Ah eccola!» disse la donna vedendolo, stava parlando con qualcuno che sembrava essere in un’altro luogo dell’appartamento.
«Mamma, dico sul serio non potresti rimandare per una volta?» la supplicò una voce che inizialmente Luka fece fatica a riconoscere.
«No Lila, è importante.» le rispose la donna controllando l’interno della borsa, per poi lasciare un paio di banconote sul cartone della pizza che il ragazzo teneva in mano e superandolo.
«Per te è sempre tutto più importante di… – la ragazza si stoppò, quando arrivando al corridoio che dava all’ingresso vide proprio lui, che la stava ricambiando, leggermente confuso – Beh, che hai da guardare?» sbottò lei, avvicinandosi e afferrando con uno strattone la pizza. Fortunatamente il ragazzo fu abbastanza rapido da prendere i soldi, prima che cadessero a terra, mentre sul suo volto, quasi inconsapevolmente e istintivamente, apparve un sorriso.
«Ora capisco…» disse a mezza voce, come se non stesse parlando con lei, ma fosse piuttosto un pensiero a fior di labbra.
«Cosa capisci?» domandò la ragazza, continuando a tenere quel tono scontroso.
«Il perché ti comporti così, il perché cerchi sempre attenzioni e menti pur di essere amica di tutti.» spiegò lui, mantenendo quel sorriso.
La ragazza arrossì vistosamente, ma rispose comunque a tono.
«Non so di che parli.»
Improvvisamente si sentiva consapevole del perché quella ragazza lo ossessionava tanto, nonostante il suo caratteraccio. Loro erano simili, avevano vissuto le stesse esperienze, solo che avevano avuto modi diversi di affrontarle.
«So cosa si prova. Fidati, ci sono passato. Non è bello essere ignorati da tutti, soprattutto dai propri genitori, ma non è mentendo e trattando male chi non ti piace che si ottiene la fiducia degli altri.»
«Non voglio i tuoi consigli, grazie.» disse lei, facendo per chiudere la porta, ma il ragazzo la bloccò con una mano.
«Aspetta Lila. Io posso sentire la melodia dentro il tuo cuore. So che dietro quella maschera da finta buona, c’è davvero un animo gentile, so anche che non vorresti tirarlo mai fuori perché il solo pensiero di rimanere ferita dalle persone ti spaventa. Ma ti prego, permettimi di conoscere la vera Lila e io ti darò la possibilità di conoscere il vero me. Ti assicuro che non te ne pentirai.»
Il cuore della castana, improvvisamente cominciò a battere nervoso. Perché improvvisamente le parole di Luka le facevano quell’effetto? Quella sensazione era maledettamente insopportabile, eppure le stava sciogliendo il cuore.

Angolo dell'autrice:

 "Questa storia partecipa al Writober di Fanwriter.it"
Prompt: Enemis to lovers
N° parole: 1177

E così comincia il writober... Nella speranza di riuscire a postare tutto entro i limiti di ogni giorno (anche se magari alcuni impegni me lo impediranno).
Iniziamo con una one-shot di una crack paring che io amo da impazzire! So di essere una delle poche persone che lo pensa, ma io questi due li adoro, penso che sarebbero perfetti assieme <3

  
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