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Autore: NPC_Stories    05/10/2021    1 recensioni
Inktober 2021 con la lista ufficiale, come sempre troverete storie dei miei personaggi originali nel mondo di Forgotten Realms.
Dovrebbero essere storie brevi (altrimenti come faccio a pubblicarne una al giorno?), ma chissà se ci riuscirò...
Genere: Avventura, Fantasy, Slice of life | Stato: completa
Tipo di coppia: Nessuna, Het, Slash | Personaggi: Nuovo personaggio
Note: Missing Moments, Raccolta | Avvertimenti: Contenuti forti, Tematiche delicate, Violenza
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- Questa storia fa parte della serie 'Forgotten stories of the Forgotten Realms'
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Genere: song fic, triste
Note: il protagonista di questa storia è uno dei personaggi principali di Vampier's Diaries - Libro secondo. Questa one shot si svolge pochi anni prima del suo incontro con Erika. La canzone citata è Il Corvo, di Davide Van De Sfroos.


5. Raven


854 DR, città di Silverymoon

Funzionario Generico in addestramento. Un passo necessario sul cammino di ogni aspirante burocrate, anzi, un passo che rappresentava già un successo. Un funzionario generico in addestramento era a tutti gli effetti già un burocrate cittadino, solo che veniva mandato ad occuparsi dei casi più fastidiosi, noiosi o semplicemente spiacevoli.
Registrare i decessi era uno dei doveri di questi funzionari, queste ultime ruote del carro dell'anagrafe cittadina. Appena possibile, perfino questi apprendisti scaricavano quel lavoro ingrato su chiunque fosse approdato alla professione dopo di loro.
I Funzionari che si occupavano dei morti erano accomunati dalla stessa nomea di menagrami che ammantava anche i becchini, sebbene loro si occupassero solo dell'aspetto documentale della vicenda e solo in casi eccezionali venissero davvero in contatto con i cadaveri.
La gente comune li chiamava Corvi.

Non sono io la causa, non sono io il fato,
Non sono io il giudice, non sono il soldato


La gente li chiamava Corvi e li guardava con sospetto, quasi che fosse colpa loro se la gente moriva. Non era così ovviamente, tutti lo potevano capire, però erano comunque persone che vivevano - guadagnavano uno stipendio - grazie alla morte altrui. Gente che traeva profitto dalla morte e, quindi, corvi.
Era una vita solitaria e grama. Nulla a cui Imadain Terrence Duskwatcher non fosse abituato.
Anzi, in un certo senso gli faceva comodo. Era un bene che le persone gli stessero a distanza, intimorite dallo stemma appuntato sul suo petto che lo identificava come un funzionario generico in addestramento. Un Corvo.
Il suo aspetto innocuo, di giovane uomo abbastanza piacente, non bastava a far superare il disagio verso la sua professione.
Era molto meglio così, perché Imadain non poteva permettersi di toccare qualcuno, quindi sarebbe stato pericoloso per lui avere una vita sociale.

Non mi concedo al tocco del vivo
e non mi fermo davanti al morto


Ogni giorno si ripeteva che andava bene così. Che non aveva nessuna fretta di salire di rango, perché quella posizione gli era congeniale. Ma forse ‘congeniale’ non era la parola giusta: essere un solitario non era la sua natura, era la sua maledizione.
Non puoi permetterti di toccare le persone, se sai che il tuo tocco gli ruberà il tempo, la vita.

Anche io sono fatto di sole
e di aria sopra le cose,
Anche io ho un bacio che non ferisce
uno sguardo che non marcisce


Avrebbe tanto voluto poter sfiorare qualcuno, toccare qualcuno… perfino abbracciare qualcuno, baciare qualcuno, come facevano le persone normali. Voleva provare quelle sensazioni, capire se davvero davano gioia come sembrava. Aveva bisogno di contatto fisico. Erano decenni che non si permetteva un simile lusso. Quel sogno però era destinato a non realizzarsi, finché non avesse imparato a mantenere un controllo perfetto e costante sul suo potere involontario… o a meno che non avesse trovato qualcuno che, per miracolo, era immune al suo tocco vampirico.
Certo quest'ultima ipotesi non era molto probabile. Imadain sorrise di se stesso e dei suoi sciocchi pensieri, mentre un’allegra famigliola attraversava la strada per non dover incrociare i suoi passi.
Cercò di non badarci. Era soltanto normale.
Era anche doloroso, ma non poteva farne una colpa a nessuno.

Questo mio canto non porta timore,
questo mio canto non serba rancore,
Sono soltanto il corvo e oggi ho cantato
Sono soltanto il corvo ma oggi ho cantato


   
 
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