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Autore: Hannah_    01/09/2009    3 recensioni
Questo è il preannunciato seguito di "Piacere Nick, Joe e Kevin Jonas." Deborah nel frattempo è riuscita a trasferirsi a Los Angeles e può continuare a vivere con il suo grande amore Nick e i suoi tanto adorati fratelli acquisiti Joe e Kevin. Ma vivere con delle rockstar non è proprio una passeggiata, soprattutto quando si è anche la fidanzata di uno di loro. Cosa succederà? Leggere e scoprire!
Genere: Romantico, Commedia, Sentimentale | Stato: in corso
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Nuovo personaggio
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Salve salvino! E dopo "Piacere Nick, Joe e Kevin Jonas" ecco a voi il continuo con "La mia vita con i Jonas." Scusate se il finale della scorsa fanfiction non era proprio allegra ma purtroppo nemmeno la vita è sempre rose e fiori. Ma non preoccupatevi come potrete vedere alla fine tutto si è risolto tutto per il meglio.

In questa ff Deb  si ritrova a vivere a Los Angeles, quasi in casa con i Jonas, cos'ì da poter continuare a stare con il suo Nick. Ora capirà meglio che non è del tutto facile essere la fidanzata di una rockstar. Per il resto leggete!! Spero realmente che vi piaccia! Baci a tutti belli e brutti!XD (scusate oggi sono fuori di testa!)

                                                                                                                                                 Hannah_

 

CAP. 1 IL PIANO DI NICK: LA MIA NUOVA VITA A LOS ANGELES.

Me ne stavo seduta sulla poltrona bianca del salotto, con le cuffie agli orecchi ascoltando “Get Back” di Demi Lovato, quella canzone mi dava un sacco di energia e al momento me ne serviva molta per tentare di rimanere sveglia.

Erano le tre e mezzo di notte e stavo aspettando che la famiglia Jonas rientrasse a casa, non ricordavo nemmeno bene dove fossero andati, forse la presentazione di qualcosa.

Io ero rimasta a casa con il piccolo Frankie siccome si era preso un po’ d’influenza. Denise diceva che per lei non sarebbe stato un problema rimanere a casa ma ero riuscita a convincerla che era meglio che andasse lei con i figli. Mi aveva definito un angelo. Dal mio arrivo a casa loro, mamma Jonas era stata sempre molto gentile con me, per lei ero come una manna venuta dal cielo, o meglio un angelo: “Per fortuna che sei arrivata tu, ci voleva proprio un'altra donna in casa…altrimenti con questi cinque ometti…” ripeteva sempre. Spesso, infatti, l’aiutavo in casa, forse era un modo per sentirmi meno di peso.

Denise Jonas era una donna fantastica, un’ottima moglie e un’ottima madre.

Ormai erano tre mesi che mi ero trasferita a Los Angeles, il piano di Nick aveva proprio funzionato alla grande.

Come promesso dopo pochi mesi dalla sua partenza dall’Italia, era tornato a prendermi e così a febbraio mi ritrovai su un volo diretto a LA. Nick aveva pianificato tutto nei minimi dettagli, sapeva che il mio sogno era di poter studiare a Yale per diventare una giornalista di successo, quindi aveva ben pensato di iscrivermi al college dei miei sogni con un anno e mezzo di anticipo e basare tutto il suo piano su questo.

Nick sosteneva che sarebbe stato molto utile se avessi frequentato l’ultimo anno e mezzo di liceo in America, così avrei avuto tempo per imparare molto bene la lingua prima di entrare al college. Mia madre non aveva potuto dargli torto e così a metà Febbraio mi ero ritrovata a iniziare la seconda parte dell’anno scolastico in un liceo abbastanza prestigioso di Los Angeles. Nick aveva trovato una soluzione anche nel caso avessi voluto seguirli quando erano in giro per il mondo per il tour: avrei avuto a disposizione una delle migliori insegnanti private in circolazione.

Per quanto riguardava invece la mia sistemazione, onde evitare una convivenza che mia madre avrebbe di certo disapprovato (non teneva molto conto dell’anello della castità), Nick le spiegò che avrei vissuto nella mansarda della loro villa che costituiva in pratica un appartamento a se stante dotato di stanza da letto, bagno, salotto e cucina (stanza che poi risultò poco usata siccome ero sempre a mangiare con la mia famiglia adottiva).

Altro punto forte del piano era che non sarei stata lasciata allo sbando, i coniugi Jonas si sarebbero occupati di me come se fossi stata una dei loro figli. In più mia madre sarebbe potuta venire a trovarmi ogni volta che voleva, Nick si sarebbe occupato anche di questo.

Mia madre non aveva proprio potuto dire di no ai punti che Nick le aveva argomentato e così aveva accettato. Piano perfetto no? Mamma felice per la figlia molto felice e in più così anche una coppia riusciva a essere felice. Meglio di così! Nick era un gran conversatore e sapeva essere molto convincente, per lui avrei visto benissimo un futuro da presidente se proprio la carriera di rockstar non avesse funzionato.

Mi ero subito ambientata bene sia a casa Jonas che a scuola, anche se ogni tanto avevo qualche problemino siccome tutti dopo le foto sui giornali sapevano che ero la fidanzata di Nick Jonas.

Il cellulare iniziò a vibrare sopra il tavolino, spensi l’ipod, tolsi le cuffie e risposi, era Valentina. Lei purtroppo non era potuta venire con me, la cosa mi aveva fatto molto male siccome era pur sempre la mia migliore amica, ma purtroppo ci furono delle complicanze riguardo al suo trasferimento a LA. Ma un futuro non escludeva affatto il suo trasferimento in uno dei posti più belli dell’America. Così magari avrebbe potuto iniziare questa storia con Joe, ci speravo troppo, anche perché per il momento potevano sentirsi solo per telefono e vedersi per webcam.

“Ciao!Come va?”

“Ciao! Qui tutto bene. Sono a casa con Bonus stasera, oggi ha un po’ di febbre poverino. Sto morendo di sonno però!”
“Ma che ore sono là?”
“Le quattro…di notte!”

“Ah scusa. Fortuna che sei sveglia allora altrimenti mi avresti mandato un colpo! È solo che ogni tanto mi dimentico del fuso…”.

“Non ti preoccupare, la vita con tre rockstar non segue orari molto normali. Tu che fai?”

“Uhm niente, sono appena uscita da danza e siccome non ci sentiamo da qualche giorno, ho pensato di chiamarti…”

“E hai fatto benissimo!”

“Deeeb! Deeeeeeb!” Sentii urlare dall’altra stanza, era Frankie.

“cavolo Vale mi dispiace ma devo andare, mi sta chiamando Frankie! Ti richiamo appena posso, lo prometto.”

“No problem! Salutami Joe per favore, in questi giorni non ho sentito nemmeno lui.”

“Ok riferirò! Bye Bye!”

“Ciao!”

Ultimamente ero veramente una pessima amica, ma purtroppo non era facile con tutta questa distanza a separarci.

“Ehi tesoro che succede?” chiesi a Frankie entrando in camera sua.

“Niente ho fatto un incubo.” Spiegò lui stropicciandosi gli occhi.

“Non ti preoccupare ora è tutto finito. Dai fammi un po’ di spazio, vengo a dormire insieme a te ti va?”

Non se lo fece ripetere due volte e si accostò subito al muro per farmi posto. Io e il piccolo di casa avevamo molto legato, sin dal mio arrivo gli ero stata molto simpatica. Spesso io e Nick,il suo fratello preferito, lo portavamo in giro con noi.

Frankie era un adorabile bambino di nove anni e benché fosse un po’ pestifero a volte aveva una simpatia unica ereditata sicuramente da Joe.

Mi stesi e lui si accoccolò subito fra le mie braccia addormentandosi praticamente subito.

Presto lo raggiunsi anche io nel mondo dei sogni, i miei occhi non resistevano davvero più.

 

“Deb!” mi sussurrò qualcuno all’orecchio. Aprii gli occhi era Nick. Mi accorsi di essere ancora nel letto di Frankie, mi alzai e gli rimboccai le coperte.

“Scusa, abbiamo fatto un po’ tardi.” Disse abbracciandomi.

“Non fa niente.” Dissi. Lo baciai.

“Nick…non mi rubare la ragazza!” farneticò Frankie nel sonno.

Scoppiammo a ridere e uscimmo dalla stanza prima di svegliarlo.

“Ciao! Grazie mille per stasera. Ha fatto il bravo? Ti ha dato problemi?” chiese Denise che passava davanti alla stanza di Frankie.

“Oh no…è sempre più energico di me anche quando sta male ma è andato a dormire presto e così non ha distrutto casa né me!” Dissi sorridendo.

“Grazie ancora! Buonanotte. Nick sbrigati ad andare a dormire, domattina hai lezione anche tu.” Disse Denise salutando il figlio con un bacio sulla fronte.

“Buonanotte!” le rispondemmo noi.

“Ha ragione tua madre…dovremmo andare a dormire!” dissi.

“Ti accompagno di sopra!” mi disse lui dolce come sempre mettendomi un braccio dietro la schiena. Arrivati in mansarda ci sedemmo sul divano, nessuno dei due aveva molta voglia di andare a dormire, non ci eravamo visti molto in giornata e avevamo voglia di stare un po’ insieme.

“Sai, mi hai fatto passare addirittura il sonno!” dissi baciandolo.

Rimanemmo sul divano per un bel po’ a baciarci e coccolarci un po’, ne avevo proprio bisogno. Poteva esserci una conclusione migliore di questa per una lunga giornata?

Suonarono al citofono. Risposi.

“Dì a Nick che papà vuole che scenda…IMMEDIATAMENTE.” Disse Joe dal piano di sotto.

“Ok, buonanotte!”

“Buonanotte pulce!”

“Era Joe, dice che tuo padre vuole che tu scenda immediatamente. Non si fida mai troppo eh?”
“Già! Ma lui è fatto così…”

“Spero sia solo per questo, a volte mi viene il dubbio di non stargli troppo simpatica.”

“Ma che dici? Qui tutti ti adorano, Frankie e mia madre soprattutto!” disse Nick

“Ah tua madre e Frankie…e tu?” dissi con tono di sfida.

“Uhm a me…beh insomma a me stai veramente antipatica altro che a mio padre!” Disse Nick ridendo. Gli tirai una cuscinata in pieno viso.

“Scemo!” dissi sghignazzando. Lui rispose al mio attacco e in meno che non si dica ci ritrovammo in una vera e propria guerra a base di cuscinate.

Il citofono suonò di nuovo.

“Arrivo!” rispose lui alzando la cornetta senza dar tempo di fiatare all’altra persona.

“E’ meglio che vai prima che tuo padre ci uccida!”Dissi abbracciandolo.

“Giusto! Ti amo piccola. Buonanotte.”

“Notte amore mio.”

  
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