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Autore: ValeDowney    07/10/2021    0 recensioni
Un principe. La sua storia. Uno stretto legame con il presente gli farà compiere un viaggio in un mondo non suo, riscoprendo un lato di sè che non sapeva di avere
Genere: Generale | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Loki, Nuovo personaggio, Thor
Note: What if? | Avvertimenti: nessuno
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Beneath the ashes


 
Capitolo IX: Tale fratello, tale sorella


 

Raevin guardò con gioia chi era appena arrivato: “Finalmente sei qua. Non sei che bello vederti!”.
“Che cosa ci fa la mia stellina dietro le sbarre? Cosa hai combinato di cui non sono a conoscenza?” le chiese.“Mi hanno accusata di qualcosa che non ho fatto. O, almeno, che non ho deciso di fare” rispose Raevin ma, dopo che l’uomo ebbe inarcato un sopracciglio, aggiunse, abbassando il capo e sospirando: “Il fatto è che sono stata una stupida. Mi sono fidata di una persona senza neanche averla conosciuta meglio. Ma, dopotutto, ho sempre fatto scelte sbagliate e papà me lo diceva sempre. Non in faccia, almeno, ma me lo faceva capire indirettamente”.
Qualcuno le sollevò il viso. L’uomo si era avvicinato alla piccola cella, mettendo una mano sotto al mento della ragazza. Lui le sorrise amorevolmente e lei fece altrettanto. Si erano sempre voluti bene e, seppur tra alti e bassi, avevano sempre fatto pace. C’erano sempre stati l’uno per l’altra, soprattutto quando i genitori litigavano. Lei si intrufolava nella camera di lui, passando la nottata insieme nel letto, e anche le notti dopo quel brutto incidente nel quale persero la vita i genitori, lui l’accoglieva, cercando di tranquillizzarle il sonno.
E ora lui era lì, nuovamente per aiutarla. Era bastata una chiamata per farlo arrivare in suo soccorso.
Quel dolce momento fu interrotto dall’arrivo del poliziotto, che disse: “Mi scusi, ma lei non può stare qua. Deve avere un permesso”. Quindi si spostò da una parte e alzando lo sguardo vide accanto a sé l’altro uomo.
“Oh, molto bene. Allora, Happy, prendi carta e penna e scrivi: ‘Io sottoscritto Anthony Edward “Tony” Stark, permetto a me stesso di poter venire in questo...” e guardandosi intorno disgustato proseguì “… passabile posto, per trovare mia sorella e tirarla fuori di qua. Sinceramente vostro ecc… ecc…’. Credo che questo possa bastare, no?” disse l’uomo voltandosi e abbassandosi gli occhiali da sole.
Happy staccò il foglietto sopra al quale aveva scritto quanto dettato dal suo capo per poi consegnarlo al poliziotto. Questi guardò l’oggetto incredulo e alzò lo sguardo verso Tony, quindi aggiunse: “Ah se ciò non dovesse bastare, sarei ben lieto di aggiungere anche una cospicua somma per fare in modo che tutto questo non sia mai accaduto”.
“Sta per caso corrompendomi?” domandò il poliziotto.
“Sto cercando di venirle incontro, ma più precisamente… sì… direi che corromperla sia la parola giusta da usare” rispose Tony; poi gli andò di fronte e aggiunse: “La prego, sia comprensivo e lasci andare la mia sorellina. Dopotutto non è nemmeno stata colpa sua”.
“Certo che è stata colpa sua. Le prove portano tutte a lei” disse il poliziotto.
“Happy, da’ a questo signore ciò che hai in tasca e finiamola qua” disse Tony e l’uomo estrasse dalla giacca una mazzetta di banconote. Il poliziotto sgranò gli occhi per poi dire: “No, non posso. Mi dispiace molto, ma va contro al mio dovere”.
“Be’, il mio è invece quello di far uscire la mia sorellina. Se non vuole quei soldi, le posso sempre fare un assegno in bianco e decide lei la somma” propose Tony. Il poliziotto se ne stette in silenzio; quindi aggiunse: “Senta, ho dovuto disdire una conferenza per venire qua e tirare fuori dai guai Raevin. Quindi prenda una decisione alla svelta, oppure sarò costretto a passare alle maniere forti”. Il poliziotto guardò accanto a sé, notando Happy che lo guardava a sua volta con sguardo poco benevolo.
Poco dopo, Tony e Raevin, seguiti da Happy, uscirono dalla prigione.
“È stata una cosa ineccepibile e senza senso. Meno male che sono arrivato in tempo e ti ho tirato fuori da quel posto orribile” disse Tony, camminando davanti a Raevin. Poi si fermò e, voltandosi, replicò: “Ma cosa ti è saltato in testa?! Guarda cosa ti è successo fidandoti di queste persone! Poi a quest’ora dovresti essere al lavoro… o sbaglio?”.
“Ecco… riguardo questa faccenda…” disse titubante Raevin.
“Cos’altro è successo di cui ancora non sono a conoscenza?” chiese.
“L’altro giorno, il dottor Green mi ha licenziata” rispose. Tony non disse nulla. Quindi Raevin domandò: “Sei arrabbiato?”.
“C’è un motivo per cui non dovrei esserlo? E poi perché non mi hai detto nulla?” chiese.
“Accidenti, Tony, non sono più una bambina!” replicò passandogli accanto.
Tony la seguì: “Ma sei ancora la mia sorellina e, in quanto fratello maggiore, è mio compito far sì che tu righi dritto”.
“Senti da che pulpito viene questa predica. Tu stesso non righi mai dritto. Vuoi fare a me la morale? Devi lasciarmi i miei spazi!” replicò, continuando a camminare.
“Guarda cosa è accaduto nel lasciarti i tuoi spazi. Ora andiamo dritti in ospedale e parliamo con il tuo superiore” ribatté.
“Voglio cavarmela da sola! Non c’è bisogno che tu venga a difendermi!” replicò.
“Invece il bisogno c’è eccome. Scoprire perché il tuo capo ti abbia licenziata!” ribatté.
Raevin si fermò, così come Tony, per poi dirgli: “Sono stata una stupida. Questo è il motivo”.
Tony inarcò un sopracciglio. Happy gli si affiancò. Quindi disse: “Vieni, Happy. Andiamo a trovare il capo della mia sorellina”. E si incamminò, seguito dalla guardia del corpo.
“Ehi, ma hai ascoltato almeno una parola di quello che ti ho detto?! È tutto risolto!” replicò Raevin, seguendoli.
“No che non lo è. Perché la tua motivazione non mi convince” disse Tony.
“Sei odioso quando ti comporti così!” ribatté.
“Grazie. È uno dei più bei complimenti che abbia ricevuto nell’ultima settimana” disse Tony. Raevin sbuffò.
I tre raggiunsero l’ospedale e, una volta entrati, Tony si diresse subito da Selene, non rendendosi conto che si trattava della migliore amica di sua sorella: “Ciao, dolcezza, forse tu mi puoi aiutare. Sto cercando il capo di questo posto. Sapresti dirmi dove si trova?”.
Selene diede un’occhiata veloce a Raevin, che le stava facendo segno di non dire nulla. Quindi riguardò Tony e rispose: “Ehm… in questo momento non so dove sia. Potrebbe prendere un appuntamento”.
“Non so se tu sai chi sia io, ma non sono il tipo da aspettare. E poi si tratta di una questione piuttosto urgente e so che tu puoi velocizzare le cose per me” disse Tony e, tirandosi giù gli occhiali da sole, le fece l’occhiolino.
Selene arrossì leggermente, ma prima che potesse dire qualcosa, Raevin si affiancò a Tony: “Ok, ok, la questione urgente sarei io. Selene, ti voglio presentare il mio ‘tanto discusso’ e famoso fratello: Tony Stark. Tony, lei è Selene, la mia migliore, e unica aggiungerei, amica. Quindi, se non ti dispiace, la smetterei di fare lo sciupafemmine davanti a lei e, soprattutto, davanti a me. Selene è stata l’unica ad aiutarmi quando sono arrivata. Se non fosse stato per lei, a quest’ora mi troverei sotto ad un ponte”.
“Se ti è così amica, perché ti ha fatto finire dietro alle sbarre? Avrebbe potuto tirarti fuori con qualsiasi mezzo. Invece, da bravo fratello maggiore, sono arrivato io a salvare la situazione” disse Tony.
“Quando avrai finito di lodarti, ti ringrazierò. Ma, per il momento, preferisco uscire di qua prima che…” iniziò col dire Raevin, ma venne interrotta da una voce. Una voce che conosceva molto bene e che non le aveva mai dato soddisfazioni. Si voltò, così come Tony e Happy, per vedere il dottor Green chiamarla e camminare verso di loro.
“Dottor Green, che piacevole sorpresa trovarla qua” disse Raevin, facendo un finto sorriso, per poi pensare: “Che vergogna”.
“Io qua ci lavoro, essendo anche il capo. Ma non potrei dire lo stesso di lei. Non più da qualche giorno, almeno” disse il dottor Green.
“Ecco, proprio lei cercavo. Sono Tony Stark e le faccio solamente una domanda: come si è permesso di licenziare mia sorella?”.
“E io le rispondo: avevo i miei motivi” gli rispose.
“Non me ne frega nulla se quel giorno si era alzato con la luna storta, ma ora esigo che lei riprenda Raevin a lavorare qua. Se no, mi riprendo tutti gli apparecchi che vi ho fatto arrivare a mie spese” spiegò Tony.
“Siamo sopravvissuti prima dell’arrivo della sua attrezzatura. Credo che sopravviveremo anche se ce la toglierà” disse il dottor Green.
“Happy, incomincia a portare fuori i macchinari” disse Tony.
“Ma capo… ecco… non credo di poterci riuscire da solo. Dopotutto i macchinari erano arrivati qua prima in aereo e poi trasportati in camion” spiegò Happy.
Tony lo guardò: “Da domani voglio che incominci ad andare in palestra. Devi mettere su i muscoli e giù la pancia. Così la prossima volta che ritorneremo qua, prenderai da solo i macchinari”. E riguardò il dottor Green, che disse: “Il motivo per cui ho licenziato la sua adorata sorellina è che si è comportata male con un paziente che era appena arrivato, non solo aggredendolo verbalmente e in modo terapeutico, ma anche dandogli un pugno”.
Tony guardò Raevin: “Mi avevi detto che eri stata una stupida. Non che avevi fatto qualcosa di stupido”.
“È la stessa cosa e non credo cambi qualcosa” disse Raevin.
“Infatti. Non la riassumerò. E ora, se volete scusarmi, devo andare a visitare un paziente” disse il dottor Green e, voltandosi, si incamminò.
A Tony nessuno diceva di no. Lui otteneva sempre ciò che voleva. Adocchiò il taser nella tasca della giacca di Happy. In uno scatto veloce e prima che la guardia del corpo e anche Raevin e Selene potessero fermarlo, corse dietro al dottor Green. Questi si voltò proprio nel momento in cui Tony gli fu addosso. Entrambi caddero a terra.
Raevin, Happy e Selene andarono da loro. Tony stava cercando di colpire il dottor Green con il taser: “Lei riprenderà mia sorella a lavorare qui, perché così ho deciso e così farà!”.
“Non può obbligarmi a fare una cosa che ho già deciso. Non comanda lei qui” replicò il dottor Green, prima che Tony gli desse un pugno sul naso.
Happy e Raevin riuscirono a spostarlo dal dottore, che si toccò il naso sanguinante per poi dire: “È proprio un vizio di famiglia dare dei pugni agli altri. Adesso capisco da chi ha preso”. E guardò malamente Raevin, che disse: “Mio fratello non attaccherebbe mai qualcuno se non provocato”.
Il Dottor Green si alzò, dicendo: “Non stiamo parlando di un animale che va tenuto al guinzaglio se non fa il bravo, ma di un uomo adulto che si comporta come un bambino”.
“Badi a come parla! Ho agito di mia spontanea volontà e per un valido motivo. Lo stesso valido motivo che lei avrebbe dovuto dare a mia sorella prima di licenziarla” replicò Tony.
“Trattare male un paziente è un valido motivo per allontanarla da qua. E dovrei fare lo stesso anche con lei se non la smette di incolparmi per come prendo le decisioni” ribatté il dottor Green.
“Sono proprio curioso di vedere questo paziente che è stato la causa del licenziamento di Raevin” disse Tony.
“Veramente è scappato” disse Selene.
“Un grande dottore come lei che si fa scappare un paziente da sotto gli occhi. E dire che ci troviamo in un paesino sperduto in mezzo al deserto, dove praticamente si conoscono tutti. Chiunque avrebbe potuto vederlo e fermarlo. Però non ci avete pensato due volte nello sbattere dietro le sbarre la mia sorellina e, scommetto, solamente perché non è di qua. Bel modo di trattare i nuovi arrivati. Ecco perché non avete turismo” disse Tony.
“Vi voglio subito fuori di qua e non fatevi più rivedere!” replicò il dottor Green.
“Bene, come vuole lei, vostra altezza. Ma appena me ne andrò, con me verranno anche tutti questi macchinari di ultima tecnologia. Poi voglio vedere se i pazienti verranno ancora qua” disse Tony e, dopo aver messo un braccio intorno a Raevin, se ne uscì insieme a lei e a Happy.
“Non avresti dovuto agire in quel modo. Se prima, almeno, avevo una minima possibilità di poter riottenere quel posto, ora è del tutto sfumata” disse Raevin, mentre camminavano per il paese.
“Ti ho fatto solo un enorme favore. Quel tipo è un grosso sbruffone. Avresti passato dei giorni d’inferno. Quindi meglio così, non trovi?” disse Tony.
“Che cosa hai voluto dire, prima, con ‘appena me ne andrò’?” domandò Raevin.
“Ho deciso di fermarmi qua qualche giorno” rispose Tony, sorridendole.
Raevin si fermò e incredula chiese: “Ma dici sul serio? Sarai pienissimo di lavoro alla fabbrica”.
“Credevo che ti piacesse la compagnia del tuo fratellone. E poi non preoccuparti per la fabbrica: ho appena assunto una nuova segretaria. Baderà lei a tutto, mentre io e Happy ci prendiamo una vacanza” le rispose.
“È così che lei hai detto? Che ti sei preso una vacanza? L’hai appena assunta e già le dai questa grossa responsabilità? Questo è giocare sporco” disse Raevin.
“Si chiama strategia di lavoro. Sono curioso di vedere come si comporta. Il suo curriculum non era niente male” disse.
“E scommetto che non hai guardato solo quello” disse Raevin.
“Mi conosci fin troppo bene, mia piccola stella. Sì, in effetti non era male nemmeno lei. Capelli rossi; un bel di dietro; un seno bello….” iniziò a dire Tony, ma dopo che Raevin gli ebbe dato una gomitata, si corresse: “Aveva tante lentiggini. Così l’ho soprannominata Pepper”.
“Sarà contenta di farsi chiamare in quel modo. Come fare sentire a proprio agio i dipendenti” disse Raevin.
“Non mi sembra male. Per ora l’ho messa in prova per due mesi. Credi che durerà? Ho cambiato così tante segretarie che ho perso il conto” disse Tony.
“Le altre hanno perso la loro occasione di lavorare per il grande Tony Stark. Vedrai che questa Pepper durerà e andrete molto d’accordo” disse Raevin.
“Proprio come ho licenziato, dopo neanche due giorni, quel Victor: non avrei mai dovuto prenderlo come tua guardia del corpo personale. Non ti toglieva mai gli occhi di dosso” disse Tony.
“Forse perché doveva tenermi d’occhio. Dopotutto è il lavoro di una guardia del corpo” disse Raevin.
“O forse voleva arrivare ad altro. Mi dispiace, ma Happy basta e avanza” disse Tony.
Arrivarono dove Raevin abitava ma, appena la ragazza vide la signora Ramirez spazzare davanti casa, si voltò. Tony la rigirò, ma lei si voltò nuovamente.
“Ehi, ehi, ma cosa ti prende?” le domandò.
“Quella lì è la mia padrona di casa. È quella che mi ha chiuso fuori ieri sera” rispose.
“È solo una vecchia con tanti problemi. Adesso ci pensa il tuo caro fratellone” disse Tony e si incamminò prima che Raevin potesse fermarlo.
“Buongiorno, radioso raggio di sole. Io sono Tony Sta…” disse, ma non fece in tempo a terminare la frase, che la signora Ramirez gli diede una botta in testa con la scopa.
Happy accorse in suo aiuto: “Signora, come si permette? Lei non si chi ha davanti!”.
“Non me ne importa nulla! So solo che è un grosso pallone gonfiato” replicò.
Raevin li raggiunse. La signora Ramirez la guardò: “Ah, ecco chi si rivede. Credevo fossi ancora dietro alle sbarre”.
“Ci sarei ancora, se non fosse stato per mio fratello qua presente. Non di certo grazie a lei, che non si è nemmeno premurata di aiutarmi” replicò.
“Dovevi rimanerci per farti imparare una lezione. Da quando sei arrivata, non hai rispettato nemmeno una delle mie regole, e ora ti presenti con questo qua. Non mi meraviglio affatto che voi due siate imparentati. Avete lo stesso caratteraccio e la stessa mancanza di disciplina” ribatté l’anziana.
“Signora, prima che mi colpisca ancora con la scopa, volevo dirle che noi Stark non siamo così male. Basta solo conoscerci meglio per capire che persone straordinarie siamo” disse Tony.
“Dove vuole arrivare?” gli domandò.
“Che dovrebbe cercare di conoscere la mia sorellina un po' meglio, invece di sbatterla continuamente fuori di casa. Soprattutto quando le paga anticipatamente l’affitto. E, se vuole, sarò ben lieto a contribuire anche io. Cosa ne pensa?” rispose.
La signora Ramirez li guardò malamente, compreso Happy. Poi disse: “Stesse regole come ho dato a sua sorella. Gliele spiegherà lei! Non ho voglia di ripeterle! Al minimo sgarro, sarete fuori, anche se l’affitto è già stata pagato”.
“Gentile come quando un gallo sveglia alla mattina presto” disse Tony, ma dopo aver ricevuto un’occhiataccia dalla signora Ramirez, insieme a Raevin e Happy sparì su per le scale.
Una volta dentro casa, Raevin disse: “Gentile come quando un gallo sveglia alla mattina presto? Non sei il tipo né da complimenti e nemmeno da paragoni”.
“Avevo in mente un altro animale, ma il gallo mi è venuto fuori così” disse Tony, per poi camminare per la stanza e guardarsi intorno. Si rivoltò verso la sorella: “Non mi sarei mai aspettato questa scelta di mobilio da parte tua”.
“Appena arrivata questa roba già c’era e, credimi, versava in uno stato ancora più pietoso di come la vedi ora” spiegò Raevin.
“Bene, allora preparatevi a una rivoluzione. Il grande Tony Stark è arrivato a salvare la situazione” disse Tony e Raevin e Happy si guardarono preoccupati.





Note dell'autrice: Ed eccomi qua con il nuovo capitolo. Vi sta piacendo la storia? Finalmente si è scoperto chi è il fratello maggiore di Raevin (ma sicuraeìmente lo avevate già scoperto) Mi sa che le vite dei cittadini di questo piccolo paese verranno stravolte ancora di più.
Grazie a chi è passato di qua; chi sta seguendo la storia o semplicemente chi la legge
Grazie alla mia amica Lucia
Se volete potete recensire. Accetto consigli e commenti sia positivi che negativi
Ci sentiamo al prossimo capitolo
Vi auguro un buon proseguimento di serata e una buona notte


 


 
  
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