Prompt: gridare.
Numero di parole: 245.
Max qui è identico al mio ragazzo quando lascio tutto in disordine e lui deve riordinare casa mia.
#10
~ Gridare ~
Max non alza mai la voce.
Prima di tutto, è fondamentalmente troppo pigro per farlo. Le risorse, del mondo così come dell'uomo, sono limitate, e sprecarle per qualcosa di futile come gridare significa sottrarle a qualcosa di più proficuo.
Secondo, e forse più importante almeno da un punto di vista ideologico, è poco dignitoso. Gridare significa non riuscire a dar valore diversamente a quanto si vuole dire, e se non c'è modo di dar valore alle parole a prescindere dal volume con cui vengono pronunciate, probabilmente la loro importanza va riconsiderata.
Nemmeno quando insegnava ha mai alzato la voce coi ragazzi (sì ha insegnato chimica e scienze della terra a scuola per un periodo, subito dopo la laurea. Non che l'idea lo facesse impazzire, ma il suo commercialista gli aveva detto chiaro e tondo che bisognava trovare almeno una fonte di guadagno legale da far risultare nella dichiarazione dei redditi per evitare controlli su quelle meno legali, e con la sua laurea le scelte erano alquanto limitate). Non sempre funzionava: i ragazzi di oggi sanno essere dannatamente irrispettosi, specie nei confronti di un supplente giovane, magrolino e con gli occhiali. Ma nei fatti, che funzionasse o meno, Max la voce non l'ha mai alzata, e a distanza di anni ancora ne va fiero.
C'è da dire che ci sono occasioni in cui vale la pena fare un'eccezione, comunque.
«Ivan!» grida Max, sollevando al cielo il pugno che stringe una camicia. «La cesta dei panni sporchi!»