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Autore: eddiefrancesco    12/10/2021    1 recensioni
Costretta a cercare un impiego come dama di compagnia per mantenersi, Juliana è ormai rassegnata a vivere senza amore, quando le innocenti attenzioni di Nick, un caro amico di infanzia incontrato dopo molti anni ad un ballo, le fanno perdere il lavoro.
Per rimediare, il giovane gli offre un matrimonio di convenienza allorché al ricevimento di nozze uno degli invitati viene assassinato, deve aiutare il marito, principale sospettato, a risolvere il mistero.
Genere: Erotico, Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: Nessuna
Note: AU | Avvertimenti: nessuno
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Qualsiasi altra cosa, Crandall stesse per dire, non ne ebbe il tempo perché il pugno di Nicholas lo colpì alla mascella, mandandolo a cadere al suolo. Una donna gridò. Crandall si rimise in piedi e si lasciò contro Nicholas, ma questi si fece rapidamente da parte, facendolo barcollare, poi lo afferrò per un braccio e lo fece voltare verso di sé. Quando Crandall cercò nuovamente di colpirlo, mancandolo anche per la seconda volta, gli diede un pugno nello stomaco e lo colpì con un altro gancio al mento fino a farlo cadere a terra con un tonfo. «Nick!» Juliana si aggrappo' al suo braccio. «Ti prego, basta!» Nicholas aveva il volto acceso di collera e stringeva le mani a pugno, pronto a colpire, mentre fissava Crandall che giaceva ancora al suolo. Il cugino rotolo' su un fianco e si rimise in piedi imprecando. «Nick» lo pregò Juliana. «Non farlo. Per favore, non rovinare il giorno delle nostre nozze.» Lui la guardò e i suoi muscoli si rilassarono visibilmente. «Mi spiace, mia cara.» Poi si rivolse a Crandall. «Vai a letto e fatti passare la sbronza.» L'altro rispose con un ghigno, ma la sua espressione di sfida era rovinata dal segno rosso sulla guancia e dal filo di sangue che gli colava dal labbro. «Dovrei ucciderti» sibilo'. «Non ci proverei, se fossi in te» replicò Nicholas con calma. «Non fare lo stupido, Crandall» intervenne Peter Hakebourne, infiltrandosi tra gli spettatori e prendendo l'amico per un gomito. «Vieni.» Lo tirò per il braccio e, dopo un istante di esitazione, Crandall lo seguì fuori dalla sala. Gli invitati si divisero per lasciarli passare, poi presero a commentare tra loro la scena a cui avevano appena assistito. Juliana pensò con amarezza che il suo matrimonio avrebbe fornito pettegolezzi per settimane. Nicholas si voltò verso di lei, dicendo:« Mi dispiace. Temo di aver rovinato la festa.» «Non importa» gli assicurò lei. Lo osservò. Sembrava improvvisamente distante e si chiese con una fitta di paura se avesse creduto alle parole di Crandall. «Nicholas!» esclamò. «Non crederai che Crandall...» «Come? No, certo.» Se possibile, il suo volto si era fatto ancor più impenetrabile. «È sempre stato un bugiardo. Ma... mi dispiace che tu abbia dovuto assistere a una scena simile.» Erano anni, pensava tra se, che non si faceva coinvolgere in una zuffa. Fino ad alcuni anni prima era successo regolarmente: la violenza scaturiva da lui a ogni insulto o sguardo di sfida. In realtà era l'unico modo che conosceva per sopravvivere. Stare in guardia e imparare a difendersi erano state le parole che l'avevano guidato per tutta la vita. Aveva impiegato anni a conquistare il controllo di quel lato del suo carattere. Si era convinto di aver domato il proprio istinto e ora lo stupiva e lo sconcertava vedere che aveva preso di nuovo il sopravvento con tanta forza. Non voleva che Juliana lo vedesse in quel modo, che sapesse che razza di selvaggio stava ancora in agguato dentro di lui, pronto a tornare erano in vita alla prima provocazione. Gli riusciva difficile persino guardarla negli occhi per timore di leggere l'orrore sul suo volto. Fu un sollievo quando Seraphina si avvicinò, posando una mano sul braccio di Nicholas e l'altra su quello di Juliana, sorridendo come se non fosse successo nulla. «È ora, non credete? So che siete impazienti e non vedete l'ora che tutti noi ce ne andiamo al diavolo.» Le sue parole suscitarono qualche risata di complicità e Juliana fu grata alla cugina per aver cercato di distrarre l'attenzione generale invitando gli sposi a ritirarsi nella loro stanza. «Non mi attarderei qui ancora a lungo se fossi in voi, giovanotto» scherzo' uno degli ospiti anziani, un generale a riposo che viveva nei dintorni. «Oh, no. Tu guideresti la carica, generale!» replicò sua moglie, una donna alta, dalla mascella squadrata, che era una delle compagne di cavalcate di Lilith. Era difficile immaginare che un tipo così schietto potesse essere amica di una donna tanto preoccupata delle apparenze come Lilith, ma Juliana sapeva da tempo che la passione per la caccia e per i cavalli creavano a volte associazioni improbabili. Arrossi' leggermente al commento della donna e Seraphina disse: «Suvvia, Mrs. Cargill, avete fatto arrossire Lady Barre. Venite, voi due, è ora che vi cacciamo fuori di qui.» Juliana fu felice di abbandonare la sala da ballo e gli altri invitati, anche se si sentiva non poco agitata al pensiero di quello che la aspettava. Con l'incoraggiamento di Seraphina, lei e Nicholas salutarono tutti e ricevettero gli ultimi auguri, dopodiché entrarono in casa, lasciando gli ospiti ai piedi della scalinata. Juliana teneva la mano infilata nell'incavo del braccio del marito; i suoi muscoli sembravano solidi come acciaio sotto il tessuto dell'abito, notò. Le sembrava di essere un fascio di nervi: ansia ed eccitazione si alternavano dentro di lei e non sapeva che cosa sperava che accadesse. Il momento della verità era arrivato. Nicholas aprì la porta della sua stanza e, dopo che fu entrata, la seguì. Juliana non riusciva a guardarlo in viso per paura che vi leggesse ciò che provava. Lo desiderava intensamente. Voleva che la prendesse tra le braccia e la coprisse di baci. Voleva essere sua moglie in tutti i sensi della parola. Ma non sapeva che cosa volesse lui, e questo la faceva sentire insicura. Lanciò un'occhiata al letto e subito distolse lo sguardo. Sembrava che ovunque guardasse ci fosse qualcosa a ricordarle le possibilità che aveva davanti. Alle sue spalle, Nicholas si schiari' la gola. Juliana si voltò, guardandolo finalmente in viso. Quello che vide fece ben poco per mettere a tacere i suoi timori. Sembrava un perfetto estraneo. Aveva la mascella rigida e i suoi occhi scuri, che sapevano essere così pieni di calore, di umorismo o di malizia, erano come due pozze profonde che non rivelavano nulla di ciò che gli passava per la testa. Nicholas si guardò intorno con le mani intrecciate dietro la schiena. Sembrava un maestro di scuola che doveva decidere quale punizione dare a un allievo, pensò Juliana. Si sforzo' di cercare qualcosa da dire per alleggerire la tensione e recuperare il loro abituale rapporto d'amicizia. La prima cosa che le venne in mente fu la scena che era appena accaduta di sotto, ma un argomento del genere non li avrebbe aiutati a superare il disagio. «È stata una bella cerimonia» disse infine. «Si. E anche il banchetto era... ehm... eccellente.» Nicholas si sentiva goffo e impacciato. Juliana era così bella e lui la desiderava con un'intensità quasi dolorosa. Aveva cercato ripetutamente di pensare a un modo in cui avrebbe potuto prenderla tra le braccia e fare l'amore con lei senza infrangere la sua promessa, ma, naturalmente, non ce n'erano. Sedurla sarebbe stato un modo più gentile che non reclamare i suoi diritti coniugali, ma era comunque una cosa che aveva promesso di non fare. E quella sera aveva già rovinato tutto comportandosi come il bruto che era. Anche se sapeva che Juliana nutriva ben poca simpatia per Crandall, non era stata certo felice di vedere la sua festa di nozze rovinata da una zuffa, tanto più che suo marito era uno degli uomini coinvolti. Il suo comportamento doveva averla scandalizzata. Non poteva darle un'altra dimostrazione della sua natura animale rompendo la promessa che le aveva fatto e portandola a letto. Non sopportava l'idea di darle una delusione. «Bene... ehm... » Fece un gesto in direzione della porta che metteva in comunicazione le due camere da letto. «Mi ritirero' nella mia stanza. Ti auguro una buona notte.» Juliana annuì. In un certo senso era un sollievo non essere obbligata a decidere se dormire o meno con Nicholas, eppure la sua prima reazione era stata di delusione. Si era dunque sbagliata nel pensare che la desiderasse? Era davvero possibile che lui non avesse nemmeno pensato alla possibilità di fare l'amore con lei? Era stata dunque soltanto un'inutile perdita di tempo preoccuparsi della propria reazione ai suoi baci?
   
 
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