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Autore: redeagle86    02/09/2009    7 recensioni
Il nome del suo assassino. Il vampiro più terribile: aspetto angelico, carattere estroso e portato alla risata. Ma anche un'altra faccia, meno radiosa, avvolta dalle tenebre più cupe: il lato oscuro, quello da cui guardarsi perché non si poteva prevedere quando sarebbe uscito allo scoperto. La notte eterna in cui sopiva la belva. Perché anche dietro il sorriso più bello c'era la crudeltà di una bestia assetata di sangue e capace di uccidere.
Genere: Drammatico | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Hanabusa Aido, Yuki Cross
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Only for…

Only for…

 

Nei corridoi del Dormitorio Sole regnava il silenzio. I passi che si susseguivano regolari, ovattati dal morbido tappeto, non ne interrompevano la quiete.

Ma non erano passi normali: lievi, fluidi, troppo eleganti e perfetti per appartenere ad un essere umano.

Erano i passi di qualcosa che non avrebbe dovuto esistere nel mondo impeccabile che la Cross Academy si illudeva di rappresentare. Qualcosa che viveva in un segreto ben custodito.

La sua presenza in quell'ala dell'istituto rischiava di svelare l'artificio e smascherare la doppia vita della scuola, ma forse lui vedeva quanto finto ed innaturale fosse ciò che lo circondava. E, tra le mille maschere che era costretto ad indossare, aveva scelto quella di colui in grado di riportare le cose al loro giusto ordine.

Oppure, in maniera più semplice e molto meno filosofica, era un egoista interessato solo a sé stesso, stanco di una gelosia dilaniante e desideroso di soffocare quel dolore insieme alla causa.

Sentiva l'odore della sua preda, la fiutava come un animale in caccia. Non gli sarebbe sfuggita: non le avrebbe dato la possibilità di sopravvivere. Non meritava un simile lusso.

Il contatto con il freddo metallo della maniglia gli restituì un briciolo di lucidità: negli occhi baluginò l'azzurro originario, subito soffocato dal rosso del predatore.

Entrò nella camera, ignorando la divisa nera abbandonata sul letto come un silente Cerbero appostato a guardia degli inferi, e si diresse al bagno.

Lei gli dava le spalle: i capelli bagnati le lasciavano striature d'acqua sulla schiena, perdendosi poi sull'asciugamano che le avvolgeva il corpo. Non lo sentì giungere: troppo lievi ed irreali erano i passi di chi camminava sempre nelle tenebre e attraversava indisturbato i secoli come un'ombra lungo il muro.

Le sue mani la afferrarono in vita, facendola sussultare e i canini si piantarono nel suo collo prima ancora che la ragazza avesse il tempo di gridare: letali e famelici, quei denti le penetravano la carne come spine di una rosa. Avvertì il sangue scorrere, il deglutire della creatura che la teneva prigioniera e che lentamente le strappava la forza.

Solo un sussurro le sfuggì alle labbra.

-Aidou…

Il nome del suo assassino.

Il vampiro più terribile: aspetto angelico, carattere estroso e portato alla risata. Ma anche un'altra faccia, meno radiosa, avvolta dalle tenebre più cupe: il lato oscuro, quello da cui guardarsi perché non si poteva prevedere quando sarebbe uscito allo scoperto. La notte eterna in cui sopiva la belva.

Perché anche dietro il sorriso più bello c'era la crudeltà di una bestia assetata di sangue e capace di uccidere. L'unico studente della Night Class di cui avere realmente paura.

Yuuki aveva poco ancora da vivere e lo steso forse valeva per lui: ucciderla l'avrebbe condannato; gli altri vampiri lo avrebbero eliminato; Zero e Kaname non gli avrebbero dato tregua. Ma, probabilmente, la giovane doveva ringraziarlo dato che la liberava da una situazione senza via d'uscita: divisa tra due ragazzi, indecisa su quale scegliere e da quale lasciarsi amare. Finendo con l'ingannare entrambi.

E poi Aidou si staccò, a pochi istanti dal completare la sua intenzione: la sorresse, poiché la Guardian era troppo debole per restare in piedi con le sue sole forze, e la condusse in camera, facendola stendere sul letto. La salvietta era macchiata di gocce rosse, sparse come petali di una rosa scarlatta.

Al contrario, la sua divisa bianca era immacolata. Bianco, che ironia: un colore così puro su belve disumane. Yuuki si chiese perché quella tinta fosse stata assegnata alla Night Class, a coloro che vivevano di tenebra: quel vestiario non era che un ennesimo travestimento per interpretare il ruolo che veniva loro richiesto. Candido, come una bugia ben costruita.

Mai sinceri, mai onesti; lei si ritrovò a provare pena per loro: castigati in una parte che non era quella stabilita dalla natura, obbligati a portare maschere dall'elastico troppo stretto che prima o poi avrebbero caduto. E lui, che spesso aveva dato prova di saper gettare in un angolo quelle maledette apparenze, forse era il più franco tra i vampiri.

Kaname era finto, tanto perfetto in quei panni che gli parevano cuciti addosso; la Night Class rispettava, o temeva, il suo capo e gli ubbidiva fedelmente come docili cagnolini; Zero vacillava tra l'uomo e il mostro, divorato dal vampiro e dai sensi di colpa. Aidou era ciò che era, nient'altro: un figlio della notte, privo di slanci, di sogni, conscio d'essere una tigre relegata alla stregua di un tenero micetto. Se gli altri si inquadravano nei ranghi di studenti modello ed esemplari, il biondo palesava emozioni e sentimenti spinti a livelli estremi, come estrema era la sua stessa esistenza.

Odiava Yuuki Cross più di ogni altra persona che camminava su quella terra: lei non era nulla, solo un essere umano come tanti, addirittura più stupida di altri. O così cieca da non vedere il trucco del prestigiatore.

Cosa c'era in lei da attirare un vampiro Puro Sangue come Kaname Kuran?

Il ragazzo non lo sapeva e questo era ciò che più gli rendeva odiosa la disciplinare: non sopportava gli sguardi che correvano tra la fanciulla e il loro capoclasse. Lui era il suo idolo, il suo mito…il suo amore.

Ma era davvero innamorato di Kaname? In quel momento non ne era più certo: era stato sempre un pilastro su cui si basava la sua vita ed ora sentiva che quella colonna si stava sgretolando.

In fondo, non era forse per vendetta che voleva uccidere Yuuki? Per strappare a Kaname la persona a cui teneva tanto, per far pagare a quell'altezzoso l'aver usato ed ingannato il suo cuore? Era inutile: non c'era purezza nemmeno in ciò che provava, tutto era sporcato dalle tenebre che albergavano nel suo animo corrotto.

E negli occhi della bruna ritrovò qualcosa che sapeva esserci anche nei suoi celesti: l'espressione di chi era ingabbiato in una torre di convenienze e menzogne; di orrori indicibili, nascosti come scheletri in un armadio; di scelte che, per quanto ci si ripetesse fossero le migliori, apparivano sempre sbagliate.

Il disgusto di dividersi tra due letti, incapace di prendere una decisione perché forse, in verità, non ne amava nessuno.

L'eterna bramosia di sangue, celata invano nel tentativo di non deludere qualcuno che, in fondo, non meritava un tale sforzo.

Sotto certi aspetti, lui e lei erano simili: entrambi incatenati ad un gioco che detestavano, entrambi impazienti di giungere all'ultima casella del tabellone nella speranza che ci potesse essere qualcosa di meglio.

Doveva esserci.

Ma forse a loro non era concesso: il maestro dei giochi teneva tra le dita i dadi e si divertiva a far sospirare le sue ingenue pedine.

E una domanda aleggiava nel silenzio teso della stanza.

L'unica possibile.

L'ultima da porre.

-Perché?

Il vampiro sospirò, avvicinandosi alla porta: sapeva che oltre quello strato di legno lo attendeva la fine, la pace eterna della tomba. Il suo arrivo al termine del tabellone.

-Io e te sappiamo che la realtà è diversa dallo stanco e assurdo copione che ci costringono a recitare: puoi sforzarti in tutti i modi di tenere al sicuro la Day Class, così come noi beviamo quel maledetto surrogato ematico per placare la sete, ma fuori di qui non funziona in questo modo- rispose Aidou. –Nessuno proteggerà più quei ragazzi, saranno fragili coniglietti spauriti inseguiti da un branco di lupi. Noi. La nostra natura non può essere cambiata, anche se su un sipario tutto è possibile. L'uomo che sta dietro la maschera, però, prima o poi si stanca di recitare e si accorge di non avere nulla oltre alla finzione. Io ho l'odio nei tuoi confronti: se ti uccido, cosa mi rimane? Solo un gregge di vampiri che ha dimenticato d'essere in testa alla catena alimentare.

Yuuki annuì, chiudendo gli occhi: aveva capito. Lo aveva sempre saputo, fin dal primo incontro con Kaname: le persone non avrebbero mai dovuto incontrare i vampiri, perché rischiavano di rimanere prigioniere. Non dei loro occhi, ma del loro gioco. Finché qualcuno non li metteva di fronte all'inevitabile e cattiva realtà.

Non si poteva combattere, solo decidere da che parte stare. O meglio, di che morte morire.

Lo sparo nel corridoio fu l'ultimo suono che udì.

Poi ci furono solo il buio e la quiete anche per lei.

 

FINE

 

N.d.A.

Cosa dire? La conclusione è stata sofferta perché ero molto indecisa su come terminare questo delirio che è ancora peggio del precedente. Sapete che amo Aidou almeno quanto detesto il simpatico terzetto formato da Kaname, Yuuki e Zero, quindi, anche se alla fine muore insieme a Yuuki, il trio fa una pessima figura.

In ogni caso, aspetto il vostro parere, anche negativo.

  
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