Questa storia partecipa al Writober di Fanwriter.it

» Prompt: Discussione
» Lista: pumpBLANK
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Durante l’ora di pranzo, He Tian si aggirava per i corridoi affollati, evitando sciami di ragazze che lo fermavano ad ogni passo rifilando loro qualche scusa plausibile. Il suo vero e unico obiettivo era quello di trovare Mo Guan Shan per passare con lui quel momento di pausa. Lo trovò fuori dalla classe, in compagnia del suo fidato compare a cui aveva affibbiato il soprannome di “testa rasata” – non conosceva il suo nome e non gli importava saperlo – e lo sorprese circondandogli il collo con un braccio.

«Piccolo Mo, dovevamo pranzare insieme, ricordi?» Chiese al ragazzo dai capelli rossi che aveva iniziato a spingerlo via con l’intento di scollarselo di dosso.

«Ma che dici? Non avevamo deciso un bel niente.» Rispose Mo Guan Shan, guardandolo confuso.

«Soffri di memoria corta? Jian Yi e Zhan Zheng Xi ci staranno già aspettando. Andiamo.»

Senza aspettare un risposta e ignorando totalmente l’altro ragazzo che li guardava senza sapere esattamente cosa dire o fare, He Tian trascinò via Mo Guan Shan, diretto verso la classe degli altri due amici. Quando arrivarono, li intravidero ancora seduti ai propri banchi mentre erano intenti a discutere tra di loro, incuranti dell’ambiente circostante. Si avvicinarono alla porta di ingresso con l’intento di chiamarli e andare a mangiare tutti insieme, ma si arrestarono prima di varcarla quando la voce di Jian Yi raggiunse le loro orecchie.

«Sopra ci sto io.»

«Non se ne parla. Io starò sopra e tu sotto.» Rispose di rimando il suo migliore amico.

He Tian li guardò sorpreso, mentre Mo Guan Shan rimase letteralmente sbigottito. Di cosa diavolo stavano parlando quei due, così, come se niente fosse?

«No. Ho già deciso così e non cambio idea.»

«Jian Yi, lo sai che a me non piace stare sotto. Mi muovo troppo e rischio di farmi male.»

Il ragazzo dai capelli rossi lanciò uno sguardo al corvino, sentendosi di troppo di fronte a quella discussione decisamente equivoca e imbarazzante. In cambio, ricevette un’occhiata maliziosa e vide un sorrisino sghembo comparire sulle labbra dell’altro, segno che si stava divertendo nel sentire quei due parlare apertamente di una cosa tanto intima. Era contento che, finalmente, la situazione tra di loro si fosse sbloccata e avessero deciso di fare un passo tanto importante.

«E a me non piace stare sotto, quindi come facciamo? Non possiamo stare tutti e due sopra.»

«Perché non fate un po’ ciascuno?» Si intromise He Tian, attirando l’attenzione dei due amici.

Jian Yi e Zhan Zheng Xi trasalirono nel sentirlo parlare, per poi salutare lui e Mo Guan Shan che non riusciva più a guardarli in faccia dopo ciò che aveva sentito.

«Cosa intendi, He Tian?» Chiese Jian Yi dopo essersi avvicinato a loro.

«Che potete tranquillamente decidere chi dei due sta sopra per primo e poi scambiarvi per la volta successiva.» Rispose con tranquillità il corvino.

Mo Guan Shan continuava a guardarli come se davanti avesse due alieni e non i suoi compagni di scuola. Parlavano di scambi di posizione come se stessero semplicemente decidendo dove e come appendere un quadro alla parete. Quella discussione stava prendendo sempre più una piega strana e lui avrebbe davvero fatto a meno di sentirli mentre si scambiavano determinati consigli.

«Ma sei un genio! Zhan Zheng Xi, possiamo fare così. Sei d’accordo?»

«Sì, trovo sia la giusta soluzione per entrambi: un giorno dormi tu, sul letto di sopra, e quello successivo ci dormo io.»

He Tian e Mo Guan Shan li guardarono confusi e disorientati. Avevano frainteso qualcosa? Si erano persi un pezzo di discussione?

«Letto?»

«Ma di cosa diamine stavate parlando?»

Chiesero in coro.

«Abbiamo prenotato un fine settimana fuori città e ci hanno detto che nelle stanze ci saranno i letti a castello. Dato che a entrambi piace dormire sopra, non sapevamo come metterci d’accordo.» Rispose Jian Yi son un grosso sorriso sulle labbra.

«Siete dei maledetti idioti!» Gli urlò contro Mo Guan Shan, rosso in viso proprio come i suoi capelli, prima di girarsi e uscire dalla classe a passo di carica.

«Ma che gli prende?» Chiese il biondo, guardando il ragazzo allontanarsi con aria truce, la testa incassata nelle spalle.

«Credevamo che steste parlando di chi, tra voi due, dovesse stare sopra in quel senso.» Se ne uscì He Tian, prima di partire all’inseguimento della sua testa rossa preferita.

«COSA?!»

 

N° Parole: 715