Risate
allo scoperto
“Continuo
a pensare che fosse un autentico pallone gonfiato, sai.”
“Irresistibilmente
eroico, intendi?” la provoca Adrian, esibendo il migliore dei
suoi sorrisi.
“Non
posso credere di non esserci mai arrivata” esclama Nova per tutta risposta,
rifilandogli un’occhiataccia.
“Era così ovvio. Non ti ho mai
visto insieme a The Sentinel, eri
l'unico Renegade a difenderlo, ne parlavi con simpatia quasi.
Eppure!”
Adrian
la osserva, le labbra leggermente increspate in un sorriso divertito.
Sono seduti
sul divano nella sua stanza, lo stesso su cui si sono baciati la prima
volta. Non
si stanno baciando, però – non ancora. Lui
scarabocchia su un bloc-notes mentre
Nova lo osserva, parlando di tutto e niente; l’argomento
‘The Sentinel’ è
partito perché, senza rendersene conto, ha abbozzato proprio
l’armatura del Vigilante
di cui aveva assunto l’identità.
“Stiamo
davvero parlando di chi avrebbe dovuto capire cosa, Nightmare?”
replica,
e nel farlo il suo sorriso si amplia. Non perché sia
divertente, ma perché è
bello che riescano a parlare così di chi sono stati, dei
segreti che si sono tenuti
a vicenda e che non sono comunque riusciti a dividerli. I giorni dopo
la
battaglia sono stati riempiti da mille parole ma anche da silenzi tesi
e
carichi, per Nova, di sensi di colpa. Il fatto che ora riescano a
ridere
insieme del passato è il modo migliore per dimostrarsi che
l’hanno superato.
“Oh,
taci. Non è colpa mia se voi Renegades siete” si
blocca un secondo, forse in
cerca di una parola non troppo offensiva, “terribilmente
ingenui.”
Adrian
sorride, mette via il blocco e le si avvicina. “Sono
ingenuo?” ripete.
Nova
impiega un po’ a rispondere, sembra distratta dalla distanza
ridotta. “Terribilmente”
ribadisce poi, riprendendosi e facendosi più vicina a sua
volta. Gli prende la
mano. “Ma non mi dispiace, credo.”
Adrian
cerca una replica brillante, ma non ha il tempo di formularla
perché Nova lo
attira a sé e lo bacia.
A
colpirlo di Nova all’inizio è stata la sua aura
misteriosa, il suo essere
costantemente in guardia, inafferrabile: aveva provato
l’irresistibile
desiderio di conoscerla di più. A fargli pensare adesso che la
ama così
tanto è l’aver abbattuto ogni muro,
sapere che non hanno più segreti l’uno
per l’altra. Il mistero è intrigante, ma
conoscersi e comprendersi sapendo di
potersi fidare a occhi chiusi dell’altro? Impagabile.
“Neanche
a me” mormora, quando si separano, “dispiace essere
ingenuo.”
Nova
gli sorride, probabilmente immagina i suoi pensieri.
“Bene” dice, accostandosi
per sussurrargli all’orecchio, “ma resti comunque
un pallone gonfiato.”
Scoppiano
a ridere nello stesso momento.
NdA
Il titolo: non
lo so,
volevo conciliare la mancanza di segreti con
l’abilità di ridere del passato… e
non mi è venuto niente di meglio. I tried.
Devo dire che mi
fa
strano scrivere in italiano su questo fandom, avendo letto i libri in
inglese;
e a tal proposito, avevo considerato l’ipotesi di tradurre i
nomi degli
eroi/villain (The Sentinel, Nightmare, Renegades), ma mi sembrava
troppo strano
e tutto sommato non necessario.
Questa storia
è nata
un po’ così, da sola, pensando al prompt
“Secret identity” del writober: quale
fandom migliore di questo per un simile tema? (Miraculous)
Inizialmente
credevo
che avrei potuto sviluppare lo spunto di questa battuta di Adrian in
Supernova:
“When this is all over, we are going to have a
serious talk about keeping
secrets from each other.”, ma poi ho optato per
qualcosa di molto più
leggero. Supernova mi ha derubata del fluff Nodrian che PRETENDEVO
post-reveal,
quindi ecco un tentativo di fornirne almeno uno. Mi piace
l’idea di Nova e
Adrian che superano il trauma e sono in grado di ridere su tutto
ciò che hanno
passato come nemici (specialmente Nova, Adrian nel finale sembra
superare più o
meno all’istante lo shock sull’identità
di Nightmare).
Spero che la
lettura
sia stata piacevole, nella sua semplicità. Grazie per essere
arrivati fin qui.
Alla prossima!
Mari