Storie originali > Giallo
Segui la storia  |       
Autore: eddiefrancesco    15/10/2021    0 recensioni
Costretta a cercare un impiego come dama di compagnia per mantenersi, Juliana è ormai rassegnata a vivere senza amore, quando le innocenti attenzioni di Nick, un caro amico di infanzia incontrato dopo molti anni ad un ballo, le fanno perdere il lavoro.
Per rimediare, il giovane gli offre un matrimonio di convenienza allorché al ricevimento di nozze uno degli invitati viene assassinato, deve aiutare il marito, principale sospettato, a risolvere il mistero.
Genere: Erotico, Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: Nessuna
Note: AU | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
 <<    >>
Per recensire esegui il login o registrati.
Dimensione del testo A A A
Hakebourne fece una smorfia. «Più probabilmente aveva usato il denaro per scommettere ancora. Non riusciva a smettere. Era ossessionato dal gioco.» Era un vizio piuttosto diffuso nell'alta società. Più di una fortuna era sparita nelle tasche di qualche giocatore d'azzardo. «A che cosa giocava?» chiese Nicholas. «Oh, scommetteva su qualsiasi cosa» rispose Hakebourne. «Cavalli, carte, incontri di boxe... tutto quello che gli capitava. Una volta puntò su una corsa di topi con Everard Hornbaugh. Naturalmente alla fine perse tutto. E aveva debiti con una quantità di persone, non solo usurai, ma anche gentiluomini. Chiedeva prestiti a tutti.» «A chi per esempio?» chiese ancora Nicholas. «A chiunque fosse abbastanza folle da prestargli del denaro. Il marito della sorella, per esempio. Sir Herbert era sempre il primo cui si rivolgeva, per via dei legami di famiglia. Nel corso degli anni gli ha prestato centinaia e centinaia di ghinee e Crandall non gli ha restituito mai un centesimo. Ma credo che alla fine Sir Herbert si sia rifiutato di prestargli altro denaro. Era infuriato per via di Lady Seraphina, capite?» «Perché Crandall l'aveva introdotta nel giro del gioco d'azzardo?» chiese Juliana. Hakebourne annuì. «Come lo sapete? All'inizio lo fece per tener buoni i creditori. Portava dei principianti da spennare e gli altri giocatori gli abbonavano qualcosa o gli concedevano altro credito.» «Quindi tradiva gli amici anche in questo caso.» «Be', la maggior parte erano persone appena arrivate in città, ma non credo che Lady Seraphina si aspettasse un tiro del genere dal fratello. O forse era così ingenua perché aveva condotto una vita troppo protetta. All'inizio vinceva... È così che funziona, vedete. Ma poi le cose hanno iniziato ad andare male. Ho sentito dire che ha perso una fortuna. È per questo che si sono ritirati in campagna. O per lo meno, questo è quello che si dice.» Juliana e Nicholas si scambiarono un'occhiata. Le parole di Hakebourne confermavano quello che lei aveva dedotto dalla conversazione tra Crandall e Sir Herbert. Hakebourne rimase in silenzio per un po', masticando il prosciutto con aria pensosa. Dopo qualche tempo disse: «Credo che Crandall abbia ottenuto del denaro anche da Seraphina. Anche se non so dove lei l'abbia trovato, con tutto quello che aveva perso.» «Che cosa volete dire?» chiese ancora Nicholas. «L'ultima volta che vidi Crandall, quando acquistai il cavallo, mi fece capire che Seraphina gli avrebbe dato del denaro. Ne fui sorpreso... capirete, dopo quello che le aveva fatto... ma lui mi disse che la sorella preferiva pagarlo purché non raccontasse tutti i suoi segreti a Sir Herbert.» «A quali segreti si riferiva?» proseguì col chiedere Nicholas. «Non ne ho idea, Crandall non me lo disse. Ma era nel suo stile: si procurava delle informazioni che avrebbero potuto mettere in imbarazzo qualcuno e lo ricattava. Di solito per ottenere del denaro.» «Che comportamento spregevole!» esclamò Juliana. Hakebourne la scruto' con interesse. «L'ha fatto anche con voi, signora?» «No. Sono sicura che non avrebbe esitato, ma non aveva niente che potesse usare contro di me. Non mi è mai piaciuto, tuttavia non avrei mai immaginato che si sarebbe abbassato a tanto.» «Crandall si sarebbe abbassato a qualsiasi cosa» commento' Hakebourne. «E negli ultimi tempi era peggiorato. Credo che avesse un disperato bisogno di soldi?» «Come mai?» domandò Nicholas, facendosi più attento. «Veramente pensavo che fosse a causa vostra.» «Mia?» Nicholas parve sorpreso. «Pensava che l'avrei cacciato di casa?» «Non ne sono sicuro. Forse. Ma credo che il motivo principale fosse che i creditori cominciavano a fargli pressione. Finché non siete comparso voi, un certo numero di persone pensava che Crandall avrebbe ereditato la fortuna di famiglia alla morte di Lord Barre. Non tutti, naturalmente. La gente ben informata sapeva che la linea ereditaria passava per vostro padre, signore» fece una pausa e aggiunse: «Io no.» «Mi sorprendete» mormorò Juliana. «Oh, non sono mai stato un appassionato di alberi genealogici e cose del genere.» «Crandall andava in giro dicendo che avrebbe ereditato?» Chiese Nicholas. «Non proprio. Più che altro era il modo in cui parlava di Lychwood Hall e il fatto che tornava sempre qui a prendersi cura della proprietà. Si comportava come se fosse sicuro che un giorno sarebbe diventata sua. Ma poi, quando il vecchio Lord Barre morì e si seppe che non sarebbe stato Crandall a ereditare, bensì un uomo che nessuno conosceva... ebbene, in molti cominciarono a preoccuparsi per il denaro che avevano prestato a Crandall e iniziarono ad assillarlo perché pagasse i debiti.» spiegò Hakebourne. «Capisco...» Hakebourne finì di mangiare e bevve qualche sorso di tè. «Bene...» disse, posandosi una mano sullo stomaco con aria soddisfatta. «Il vostro cuoco è davvero eccellente, signore.» Nicholas abbozzo' un sorriso. «Grazie, Mr. Hakebourne. Spero che continuerete ad approfittare della nostra ospitalità per un po'.» «Davvero?» Hakebourne parve sorpreso ma compiaciuto. «Pensavo... be', dato che non mi conoscete e che ero amico di Crandall... insomma, credevo che fosse il caso di togliere il disturbo.» «Sciocchezze» replicò Nicholas con un sorriso. «Sarei onorato se vi tratteneste con noi a Lychwood Hall.» «Bene.» Hakebourne ricambio' il sorriso. «È molto gentile da parte vostra, signore. Vi confesso che non mi dispiace fermarmi ancora qualche giorno. Dopo tutto, ci saranno i funerali di Crandall. E poi tira un'aria un po' difficile per me a Londra in questo momento. Faccio fatica a tenere a bada i creditori... specie ora che Crandall non può restituirmi quanto mi deve.» Dopo che Nicholas gli ebbe assicurato ancora una volta che la sua presenza era benaccetta a Lychwood Hall, Mr. Hakebourne se ne andò soddisfatto. «Non mi pare che la morte di Crandall l'abbia particolarmente addolorato» commento' Nicholas quando rimane solo con Juliana. «Già. A quanto pare la disonestà di Crandall lo indigna solo quando è diretta contro di lui.» «Credo che siamo d'accordo sul fatto che Mr. Hakebourne non è un uomo di grande fibra morale» continuò Nicholas, «ma dubito che sia stato lui a ucciderlo, tanto più che non trae alcun beneficio dalla sua morte.» «In effetti sembra il tipo di persona che agisce solo se ha un tornaconto.» «Naturalmente potrebbe averci mentito sul motivo per cui era venuto a cercare Crandall, o non averci detto tutta la verità.» «È vero. E trovo che la facilità con cui ci ha parlato di tutte le persone che avevano motivo di nutrire rancore nei suoi confronti sia piuttosto sospetta. Non ha l'aria dell'assassino, tuttavia non credo che possiamo escluderlo dalla lista dei sospetti.» Juliana si alzò con un sospiro. «Benché sia un compito che preferirei evitare, devo occuparmi dei funerali. Ci saranno una quantità di cose da fare. Devo andare a trovare Lilith e Winifred e vedere che cosa posso fare per alleviare la loro pena. E naturalmente dobbiamo scoprire chi ha ucciso Crandall.» «Juliana...» Nicholas si era alzato con lei e ora la guardava con aria preoccupata. «Non dimenticare che l'assassino è qualcuno che si trova in questa casa e che potrebbe non gradire che tu faccia troppe domande in giro. Ti prego, non interrogare nessuno senza che io sia presente.» «Devo comunque parlare con gli altri» replicò Juliana. «Ma ti prometto che sarò molto prudente e non dirò nulla che possa allarmare l'assassino.» A giudicare dall'espressione di Nicholas, lui nutriva qualche dubbio sulla sua discrezione, così si affretto' a uscire prima che sollevasse altre obiezioni. Passò il resto della giornata a preoccuparsi che in casa tutto procedesse senza problemi. Anche i domestici risentivano dell'atmosfera tesa e Juliana notò che le cameriere lavoravano in coppia; non ci voleva molto a intuire che avevano paura di avventurarsi da sole in quella grande casa. Inoltre non fu certo di aiuto che il magistrato si trattenesse per quasi tutto il giorno a Lychwood Hall e interrogasse uno per uno tutti i presenti. Fu molto rispettoso quando fu il turno di Juliana e non mise in discussione la sua dichiarazione che Nicholas era rimasto con lei per l'intera serata dopo lasciato la festa. Ma il suo atteggiamento deferente desto' in lei una certa preoccupazione, perché temeva che non avrebbe preso in considerazione nessuno dei membri della famiglia Barre o dei loro ospiti, per concentrarsi unicamente sul fabbro, senza fare alcuno sforzo per scoprire il colpevole. Dato il tipo di persona che era stato Crandall, le sembrava probabile che l'assassino odiasse solo lui e che nessun altro fosse in pericolo, tuttavia capiva perfettamente il senso di disagio che regnava nella casa. Quello che sembrava un luogo sicuro, al riparo dalla malvagità del mondo esterno, era stato violato, ed era comprensibile che tutti fossero impauriti. La responsabilità di organizzare il funerale ricadde quasi completamente sulle spalle di Juliana, come pure il compito di ricevere i vicini che venivano a fare le condoglianze, dato che la madre e la moglie di Crandall si erano ritirate nelle rispettive stanze.
   
 
Leggi le 0 recensioni
Segui la storia  |        |  Torna su
Cosa pensi della storia?
Per recensire esegui il login oppure registrati.
Capitoli:
 <<    >>
Torna indietro / Vai alla categoria: Storie originali > Giallo / Vai alla pagina dell'autore: eddiefrancesco