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Autore: ladypink88    17/10/2021    3 recensioni
Laura non è e una ragazza famosa, tanto meno un personaggio importante. Ma quello che si ritrova a vivere è l'incubo di una dipendenza da una droga legalizzata : per risolvere un problema, si ritrova poi a doverne affrontare un altro più grande. Ma questa è anche la storia di un cammino che la porterà verso una silenziosa, ma avvincente vittoria. Intrecci, storie, sentimenti. Un amicizia, un amore, un amante. Due vite che si uniscono in una promessa che sa di eterno.
Genere: Slice of life | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Universitario
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Il sole bussava timidamente alla finestra di un ancora addormentato Manuel il quale di svegliarsi non ne voleva proprio sapere.
Ma proprio in quella, implacabile, arrivò il suono di una decisa sveglia, che toglieva alito a ogni dubbio.
Volente o nolente era arrivato il momento di iniziare la giornata.

Una mano pigra e pesante si adagiò sulla sveglia.

“ Certo che tu non arrivi mai in ritardo eh!” esclamò una voce roca e scontrosa.

Molto di mala voglia il ragazzo aprì gli occhi.

Che sonno! Ieri sera sono proprio crollato come un sacco di patate!”.

Diede un’occhiata rapida all’orologio che segnava le 6.50.
Doveva necessariamente darsi una mossa o non avrebbe fatto in tempo .
Andò direttamente in bagno e si mise sotto la doccia.

Nel giro di poco tempo era pronto, ma non si dimenticò di prepararsi un caffè con la moca : aveva talmente sonno che era l’unico modo che conosceva per svegliarsi!
Proprio poco prima di uscire sua madre si alzò e lo guardò sorpresa :
“ Manuel come mai così mattiniero? Non è proprio da te!”
“ Ho veramente un mondo di cose da fare e non si vanno da sole mami! Ci vediamo in serata, ti ho lasciato un po’ di caffè nella moca, dovrebbe essere ancora caldo!”.

E senza aggiungere altro uscì rapidamente.
Fu solo in quel momento che accese il cellulare e si accorse che Laura non solo non gli aveva risposto, ma non aveva nemmeno visualizzato il messaggio che le aveva mandato la sera precedente.
Non potè fare a meno di preoccuparsi. Ma non si diede per vinto.

Avrebbe comunque portato a termine la sua idea : si sarebbe presentato sotto casa sua con cappuccino e brioches.
Al massimo avrebbe fatto colazione doppia, anche se la prospettiva non era molto allettante per lui.
Si avviò verso il suo bar preferito e si mise in azione.
***
Roberta si svegliò molto presto quella mattina.
Guardandosi allo specchio potè osservare sul suo viso gli effetti di una notte quasi insonne.
Il giorno precedente era stato veramente complicato. Erano successe troppe cose e lei non era ancora riuscita a processarle tutte.
Come se non bastasse quella mattina era il suo turno per presentarsi in ufficio e le marcate occhiaie sotto gli occhi non le conferivano di certo un’espressione piacevole.
Sarebbe stato necessario un bel lavoro di make up ma non ne aveva proprio voglio.
Diede un’occhiata all’orologio. Erano le 7.30 passate e Laura dormiva ancora.

Una parte di lei avrebbe voluto lasciar dormire la ragazza, ma dall’altra parte conosceva bene sua figlia e chi sarebbe rimasta a sentirla mentre si lamentava del perché non l’avesse svegliata?
Quest’ultima  opzione le apparve alquanto insopportabile e quindi si avviò verso la stanza della ragazza.
Non appena aprì la porta si accorse che la brunetta stava dormendo piuttosto profondamente e la scosse leggermente.

“ Ehy Laura, sono le 7.30 passate!” sussurrò.

Laura aprì pigramente gli occhi , ma non appena comprese che ore erano si svegliò di soprassalto!
“ Oh diamine sono in ritardassimo! Non farò in tempo a farmi la doccia se non voglio arrivare in ritardo!” disse allarmata.
“ Vorrà dire che oggi saremo in due a non avere un aspetto da vamp! “ esclamò complice la madre.
“ Vado a preparare un caffè! Due minuti per quello vedi di trovarli!”
“ E va bene!” esclamò la ragazza mentre cercava di vestirsi velocemente.

Il vero problema erano i capelli.
Non sapendo come risolvere il problema lì legò in una pratica coda di cavallo all’indietro.
Si guardò allo specchio non del tutto soddisfatta.

“ Non è il massimo della vita, ma per oggi me lo farò andare bene!”

Afferrò lo zaino e il cellulare e si avviò verso la cucina.
Mentre sua madre le versava un caffè caldo accese il telefono, ma non vi fece troppo caso al principio.
“ Che buono il profumo del caffè al mattino! Ti aiuta proprio a svegliarti!” disse compiaciuta.
“ Hai proprio ragione! Hai riposato stanotte?” si sincerò Roberta.
“ Sì ho dormito bene!” esclamò soddisfatta.

Ma proprio in quel mentre si accorse di aver ricevuto un messaggio.
Era della sera prima ed era di Manuel.
“ Oh diamine!” disse e senza dare troppe spiegazioni a sua madre si mise a risponergli rapidamente:

Mi sono svegliata 10 minuti fa. Non hai idea di quanto mi dispiaccia non averti risposto prima. Tra poco esco per andare in Uni. Scusami tanto.”
Non fece in tempo a finire di sorseggiare il caffè di sua madre che arrivò un altro messaggio.
Tempismo perfetto puffa. Ti aspetto sotto casa.”

Il suo cuore ebbe un balzo e in due minuti stava già uscendo di casa.
Quasi si dimenticava di salutare sua madre dall’emozione che provava, ma Roberta aveva l’occhio lungo e aveva già immaginato tutto.
***

Laura attraversò il cancello aspettandosi di trovare Manuel ma non lo vide.
Delusa si guardò attorno ma di lui nessuna traccia.
Una piccola vibrazione del suo cellulare richiamò l’attenzione della ragazza.

Per favore vieni al parco vicino a casa tua. Ti aspetto!
“ Ma cosa avrà in mente?” si domandò sorpresa la ragazza.

Non fece però attendere la sua risposta.

Sto arrivando”
Si avviò verso il parco e in lontananza lo vide.
Come diamine faceva Manuel ad essere sempre così sorridente nonostante tutto non l’aveva mai compreso.
Ma lo adorava anche per quello.

“ Eccoti qui finalmente! Frappuccino e brioches al pistacchio per lei signorina! “ esclamò il biondino facendole il verso.

Lei istintivamente lo abbracciò. Uno di quegli abbracci stretti da togliere il fiato.

“Perché?” chiese solo lei.
“ Perché cosa? “ domandò lui di rimando.
“ Perché fai tutto questo per me?” a quel punto si staccò un attimo e lo guardò dritto negli occhi.
Lui non rispose subito.
Si prese il suo tempo.

Era decisamente da un po’ che aspettava quel momento, e forse senza averlo neanche pianificato era arrivato.
Prese una scatolina che aveva in tasca e gliela mise davanti.
“ Vuoi sapere perché? Bè, in realtà non sono molto abile con le parole. Il punto è che….  Laura io ti amo. Desidero che tu sia la mia ragazza a tutti gli effetti. E tu lo desideri?”
Aprì la scatolina e davanti agli occhi della ragazza apparve un delicato anellino sottile cesellato da un cuoricino nel mezzo.
Delicato ed elegante.
Laura rimase a bocca aperta e sgranò gli occhi. Tutto si aspettava fuorchè una dichiarazione così in regola.
Non riuscì a spiaccicare parola per l’emozione.
“ E quindi? “ sussurrò un agitato Manuel.
“Chiaro che sì! Cioè è ovvio!! Anche io ti amo!!” esclamò la brunetta con il cuore in gola.

Lui sorrise. Prese l’anello e con delicatezza lo portò al dito medio della mano sinistra di Laura, senza però prima sincerarsi che fosse anche il volere di lei.
“ Posso?” chiese dolcemente.
“ Certo!” rispose lei con un sorriso.
Lui le mise l’anellino. Sembrava fatto su misura.
Laura non riusciva a smettere di guardarlo.
Se avesse potuto avere un’unità di misura della felicità era convinta di non essere mai stata così felice.
Il biondino guardò l’orologio e esclamò :
“ Cara puffa penso che perderemo la prima ora di lezione .Ti dispiace?”
“ Ne approfitterò della gentilezza di Serena per farmi passare gli appunti!”
Diede uno sguardo alla colazione che si stava raffreddando e aggiunse :
“ Direi che c’è prima una splendida colazione che ci aspetta!”

Ed entrambi si avventarono sulle brioches e bevvero avidamente il cappuccino ancora tiepido.
Sarà stata di parte, ma per Laura quella era la colazione più buona di tutta la sua vita.
Manuel la osservò con dolcezza, e quando ebbero finito sussurrò :

“ Che dici ci avviamo verso la stazione? “.

Si alzò, l’afferrò per mano ed entrambi i ragazzi si avviarono verso l’Università.
Poteva non essere cambiato niente agli occhi del mondo, ma per loro quel breve momento condiviso sulle panchine di un parco in un paesello della provincia di Milano sarebbe rimasto tatuato per sempre nei loro cuori.
 
 
   
 
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